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cpAmantea: Una data, il 7 dicembre; una città, Milano. Si terrà nel capoluogo meneghino, in due diversi appuntamenti, la presentazione del CP Cal 2015, realizzato con gli abiti degli stilisti che hanno preso parte alla decima edizione della Grotta dei desideri, l’evento di arte, moda e cultura che si svolge ad Amantea nel mese di agosto nella suggestiva cornice del Parco della Grotta. Alle ore 19, presso il centro congressi del Klima Hotel, avrà luogo la conferenza stampa; mentre alle ore 22, presso il Just Cavalli, si terrà il party che celebrerà l’uscita del calendario.Il calendario, interpretato dall’attrice e showgirl Claudia Borroni e dedicato al binomio “wine & fashion”, intende unire in tal senso due eccellenze del sistema economico nazionale. Tre le location d’eccezione utilizzate per gli scatti: le fattorie iGreco, il Grand hotel La Tonnara e l’Art place la Pecora Nera. Queste tre aziende, oltre ad offrire ambientazioni fotografiche di altissimo livello, sono in grado di trasmettere la positività, il fascino e la laboriosità della Calabria. Presentare il calendario a Milano serve ad invertire quel concetto di centro-periferia che ha consentito la nascita dieci anni addietro della Grotta dei desideri, divenuta in pochissimi anni un appuntamento di assoluto rilievo nel panorama dei fashion contest nazionali ed internazionali. L’edizione 2015 prevede una borsa di studio al primo classificato di 1.300 euro e al secondo da 700. I primi tre stilisti, inoltre, conquistano il diritto a partecipare gratuitamente ad uno shooting fotografico che si terrà in autunno con modelle e fotografi professionisti.Gli scatti fotografici del calendario, diretti da Pasquale Catanzaro e Franz Mazza, hanno incantato per sensualità e bellezza, restituendo all’obiettivo la magia dell’alta moda. Oltre ai tre stilisti che hanno vinto la decima edizione della Grotta dei desideri, Marco Maisto, Annalisa Di Lazzaro e Marco Sfregola, sono stati inseriti nel CP Cal gli abiti di Maria Chiara Saraceno, Anna Calviello e le creazioni Sposa Lucy di Claudia Ferrise.«Chiaramente – spiega il direttore artistico Ernesto Pastore – con questa presentazione ci proiettiamo idealmente all’undicesima edizione della Grotta dei desideri. È stato già pubblicato, infatti, il bando che dà accesso alla selezione degli stilisti che prenderanno parte al progetto. L’iniziativa, nata dall’idea di celebrare e approfondire la relazione tra la moda, l’arte e la cultura, è realizzata con il supporto dello studio di comunicazione Emmedia (www.emmediaonline.com), di Agc Agency, del blog Modi di Moda (modidimoda-mapi.blogspot.it) e dello studio di consulenza legale dell’avvocato Ilaria Dolores Lupi. L’obiettivo è valorizzare e promuovere i giovani talenti emergenti del mondo della moda e dar loro una possibilità di confronto, formazione, crescita professionale e visibilità. I partecipanti al concorso possono esprimere la propria espressività in massima libertà, senza temi fissi. Il concorso è indirizzato a giovani stilisti diplomati, agli studenti degli istituti superiori pubblici e privati, alle accademie di design, moda e modellistica, alle università e alle scuole professionali. Possono partecipare altresì gli stilisti che abbiano già aperto un proprio atelier da meno di cinque anni. La commissione esaminatrice delegata dalla direzione artistica sceglierà i concorrenti ritenuti, a suo insindacabile giudizio, più meritevoli di partecipare all’evento, sulla base di criteri di scelta predefiniti quali: stile, fattibilità, originalità, innovazione e sperimentazione. I prescelti dovranno partecipare al concorso presentando gli abiti proposti, realizzati su taglia 42».Per scaricare il bando, disponibile anche in lingua inglese, basta collegarsi al blog ufficiale dell’evento http://lagrottadeidesideri.worpress.com o consultare la pagina Facebook https://www.facebook.com/lagrottadeidesideri

Ufficio Stampa

La Grotta dei Desideri

Maria Francesca Calvano

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http://lagrottadeidesideri.wordpress.com

https://www.facebook.com/lagrottadeidesideri

Pubblicato in Calabria

La Corte d'Appello di Milano ha condannato il giudice del Tribunale di Reggio Calabria, Vincenzo Giuseppe Giglio, e l'ex consigliere regionale calabrese Francesco Morelli, a 4 anni e 5 mesi ( in luogo di 4 anni e 7 mesi) e a 8 anni e 3 mesi( in luogo di 8 anni e 4 mesi), riducendo lievemente le pene inflitte in primo grado, nell'ambito del processo con al centro le infiltrazioni della 'ndrangheta in Lombardia.

Ma già i legali preannunciano ricorso.

Franco Morelli, cosentino, era considerato uno dei politici più influenti del centrodestra calabrese, eletto con migliaia di preferenze, vicino agli ambienti vaticani.

Il suo arresto aveva suscitato molto clamore.

La condanna più alta è quella inflitta a Giulio Lampada, 14 anni e 5 mesi( in luogo di 16 anni).

La Corte ha in sostanza accolto le richieste del pg Laura Barbaini.

La quarta Corte d'Appello di Milano nell'accogliere in sostanza le richieste di conferma delle condanne inflitte in primo grado dal sostituto procuratore generale Laura Barbaini, riducendo nella maggior parte dei casi lievemente le pene, ha condannato

Raffaele Fermino a 4 anni e 8 mesi di reclusione,

il medico Vincenzo Giglio (cugino del giudice) a 7 anni di carcere( in luogo di 4 anni e 6 mesi),

Leonardo Valle a 8 anni e 6 mesi( in luogo di 9 anni e 6 mesi)

Francesco Lampada a 3 anni e 8 mesi, ( in luogo di 4 anni e 6 mesi)

l'ex militare della Guardia di Finanza Luigi Mongelli a 4 anni e 5 mesi di reclusione,

Maria Valle a 2 anni e 9 mesi di reclusione e

Luciano Russo, Michele Noto e Michele di Dio, tre finanzieri assolti in primo grado, a 3 anni e 9 mesi di reclusione.

Le motivazioni dei giudici saranno depositate entro 90 giorni.

Le condanne di oggi riguardano le infiltrazioni della 'ndrangheta in Lombardia della cosiddetta ''zona grigia'' al centro dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini, e dai pm Alessandra Dolci e Paolo Storari, e che nel 2011 portò agli arresti degli imputati, alcuni dei quali come Giulio Lampada, Leonardo Valle e Raffaele Firmino, sono ancora in carcere.

Pubblicato in Reggio Calabria

avisAssociazione Volontari italiani del sangue presenterà la sua nuova campagna di comunicazione in occasione del 14 giugno, giornata mondiale del donatore di sangue.

La campagna ha come slogan “la prima volta” ed è rivolta ai potenziali nuovi donatori, ma anche a coloro che dopo la prima volta continuano a ripetere in maniera anonima, volontaria, associata, consapevole e periodica questo piccolo grande gesto di solidarietà.

«Vogliamo trasmettere un messaggio che sia chiaro per tutti e che si possa adattare ai mille volti della nostra Associazione – commenta il Presidente nazionale,Vincenzo Saturni- ma un’attenzione particolare la dedicheremo ai più giovani, perché AVIS vuole rinnovarsi profondamente a tutti i livelli. Siamo nati nel 1927 e da allora moltissime sono state le sfide che abbiamo affrontato. I numeri, infatti, parlano chiaro: 1.338.000 soci iscritti, 2.105.000 unità di sangue e plasma raccolti nel 2013, 3.415 sedi presenti sul territorio e centinaia di gruppi giovani attivi con iniziative di promozione della cultura del dono e della solidarietà».

La responsabile della comunicazione Claudia Firenze aggiunge: «abbiamo pensato ad una campagna che veicoli il nostro messaggio - positivo e giocato sull’emozione - su numerosi media: certamente quelli più innovativi, social e web 2.0, ma senza tralasciare i mezzi più tradizionali, come i manifesti o le locandine. Abbiamo delle comunità reali ancora prima che virtuali, dove i valori di sempre vengono declinati in nuove formule e modalità al passo con i tempi. Proprio per questo abbiamo deciso di lanciare la nuova campagna con un evento in contemporanea in moltissime città italiane. Il 14 giugno alle 12.00 i nostri volontari, soprattutto giovani, si ritroveranno nelle principali stazioni italiane e altri luoghi molto frequentati per un grande iniziativa che saprà sorprendere non solo i passanti, ma anche i giornalisti che vorranno partecipare. Ci è sembrato giusto incontrare le persone, per presentare la campagna ed invitarle a donare con la passione, l’energia ed il sorriso sulle labbra che da sempre ci contraddistinguono».

A dare un grande contributo alla promozione e diffusione di questa originale operazione sono tre supporter d’eccezione: Telecom Italia, Radio 105 e Corriere Sociale (media partner).

Queste le città che saranno coinvolte nell’evento: Torino (Stazione di Porta Nuova), Milano (Stazione Centrale), Venezia (Stazione di Santa Lucia), Firenze (Stazione di Santa Maria Novella), Roma (Stazione Termini), Napoli (Via Caracciolo), Bari (Stazione Centrale), Palermo (Stazione Centrale), Siracusa (Piazza Santa Lucia), La Spezia (Piazzale della stazione), Termoli (Stazione ferroviaria), Trani (Piazza XX settembre), Pordenone (Piazza XX Settembre), Sassari (Piazza Italia), Capistrello – AQ (Piazza del Comune), Bitti – NU (Piazza San Sebastiano).

Nel pomeriggio e nella serata di sabato 14 giugno la manifestazione avrà luogo a Perugia (ore 18 in piazza IV novembre), Pescara (alle ore 19 in Piazza Salotto), Senigallia (alle ore 19 nel Foro annonario), Tertenia – OG (alle ore 21 in via Chiesa) e Reggio Calabria (alle ore 22 sul lungomare).

 

 

 

 

Pubblicato in Italia

Il docente negli ultimi quattro anni avrebbe palpeggiato le ragazzine vicino alla cattedra e alla lavagna. A volte, gli approcci sarebbero avvenuti anche all’uscita di scuola

Querelati, perché pur essendo a conoscenza degli abusi avrebbero omesso la necessaria denuncia, il preside attuale, che «avrebbe incautamente fatto trapelare che erano in corso le indagini» , l’ex preside della scuola e due docenti.

Un insegnante di una scuola media pubblica nel centro di Milano- 61 anni, sposato e con un figlio - è stato arrestato giovedì 5 giugno con l’accusa di violenza sessuale ai danni di alunne minori di 14 anni.

La vicenda è emersa dopo che un’allieva, lo scorso 4 aprile, si è sfogata in una lettera durante un progetto educativo con un’associazione.

Nel corso di un laboratorio teatrale, gli educatori avevano chiesto ai ragazzi di scrivere una lettera alla persona che più li faceva arrabbiare.

Una ragazzina, vittima di molestie e palpeggiamenti da mesi, ha deciso di non trattenersi più e ha usato lo stratagemma teatrale per rivolgersi al professore molestatore.

Gli educatori hanno segnalato la lettera alla preside che ha avvertito le autorità: le indagini, che si sono snodate attraverso intercettazioni telefoniche e colloqui protetti, hanno permesso di individuare altre 4 vittime.

Le indagini, coordinate dal pm Gianluca Prisco, sono state affidate all’unità Tutela donne e minori della polizia locale.

Il professore di arte è stato arrestato su richiesta del gip Luigi Gargiulo.

Alcune delle studentesse, per superare il trauma, sono dovute ricorrere alle cure degli psicologi.

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Adam Kabobo, è quel ghanese che l'11 maggio del 2013 uccise a colpi di piccone tre passanti.

Ed andò bene. Poteva anche andare peggio.

Oggi il pm di Milano Isidoro Palma ha chiesto la condanna a vent'anni di reclusione, il riconoscimento della seminfermità mentale e anche la condanna a sei anni da passare in una casa di cura dopo l'espiazione della pena.

Il pm milanese ha motivato la decisione spiegando che uno dei possibili moventi del triplice omicidio è stato "il rancore verso la società" dell'assassino, che si sentiva escluso. Kabobo sarebbe stato mosso anche da una "finalità depredatoria", avendo rubato i cellulari dei passanti uccisi; l'immigrato inoltre avrebbe agito con "lucidità".

Il gup Manuela Scudieri ha negato la richiesta della difesa, che intendeva sottoporre Kabobo ad un'ulteriore perizia psichiatrica, dopo quella depositata lo scorso ottobre dallo psichiatra Ambrogio Pennati e dalla criminologa Isabella Merzagora.

La perizia aveva fatto riferimento alla capacità di intendere e di volere di Kabobo, ma solo una seminfermità mentale dovuta a una forma di "schizofrenia paranoide"; la sua capacità di intendere sarebbe stata ''totalmente assente'' e quella di volere "sufficientemente conservata".

Per il pm sarebbero tre gli elementi come moventi delle uccisioni.

Innanzitutto il rancore verso la società da parte dell'immigrato, che allo psichiatra diceva di un odio per i "bianchi", derivante dalle voci che avrebbe sentito.

Secondo, la "finalità depredatoria" manifestata con il furto dei cellulari delle vittime.

Infine, l'esigenza dell'omicida "di attirare su di sè l'attenzione" da parte della società.

Per il pm, Kabobo comunque si sarebbe mosso con lucidità avendo risparmiato un passante che si era difeso rifugiandosi sotto un portone, scegliendo poi altri obiettivi.

Sentenza rinviata - Prossimi passaggi: prima parleranno i legali dei familiari delle vittime, poi i difensori dell'africano, gli avvocati Benedetto Ciccarone e Francesca Colasuonno. Il processo con rito abbreviato è stato rinviato al 31 marzo, a causa della necessità di traduzioni. Oggi infatti sono intervenuti solo il pm e una delle parti civili, dopodichè il giudice chiesto agli altri legali di parte civile e alle difese di preparare delle memorie scritte, più facilmente comprendibili per Kabobo. In udienza l'imputato non riusciva a capire le parole delle parti, nonostante il lavoro degli interpreti.

La difesa: "E' una richiesta di condanna che ci aspettavamo, ma nella prossima udienza dovremo discutere noi e poi spetterà al giudice decidere".

Secondo Andrea Masini, figlio di Ermanno, una delle tre vittime , la richiesta "è insufficiente". "'Uno che ha ammazzato tre persone e ha tentato di ucciderne altre tre deve finire i suoi giorni in carcere", ha detto il figlio del pensionato. "Il vero problema è l'immigrazione, lo Stato non fa nulla e non è in grado di gestirlo''.

Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, ha duichiarato: "Ribadisco che Kabobo deve marcire in galera e non deve più vedere la luce del sole da uomo libero". Per Salvini, Kabobo dovrebbe scontare la pena "preferibilmente nel suo paese, cosi' almeno non lo manteniamo".

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Gamberi e bianchetti erano destinati ai ristoranti di Milano, ma era cibo avariato, in alcuni casi scaduto addirittura da sei anni. A impedire che 16 tonnellate di pesce avariato arrivasse sui tavoli dei locali del capoluogo lombardo sono stati i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, che hanno effettuato il sequestro presso un'attività di distribuzione all'ingrosso di prodotti alimentari di vario genere a Cornaredo (Milano). L'intervento presso il deposito, gestito da un operatore di origine cinese, è stato condotto dagli uomini della Compagnia di Corsico (Milano), insieme a personale dei Dipartimenti di Prevenzione Medica e Veterinaria della Asl Milano 1, che hanno trovato 16 tonnellate di prodotti scaduti. Uno dei gestori è stato denunciato. L'attività rientra in una serie di controlli che hanno portato al sequestro complessivo di 40 tonnellate di alimenti, alcuni scaduti perfino da sei anni.

L'operazione 'Gambero verde' delle Fiamme Gialle ha portato anche al sequestro di cibo per la cucina cinese e giapponese come alghe e datteri. Stando a quanto riferito dai finanzieri della Compagnia di Corsico, sono stati trovati gamberi avariati che erano tenuti ormai da anni in cattivo stato di conservazione, tanto che erano di colore verde-nero. Il pesce sequestrato negli ultimi mesi era custodito in diversi magazzini all'ingrosso sparsi nell'hinterland milanese tra Cornaredo, Settimo Milanese e Pero, tutti gestiti da cinesi (l'uomo che gestiva la rivendita a Cornaredo è stato denunciato alla Procura di Busto Arsizio), ma i prodotti, come ha spiegato la Gdf, erano destinati ad essere venduti non solo a negozi e ristoranti cinesi e giapponesi a Milano, anche specializzati in sushi, ma anche a negozi e ristoratori italiani. I finanzieri, ad esempio, hanno trovato nei magazzini anche dei bianchetti, ossia del pesce azzurro, scaduti da oltre 6 anni.

Le verifiche della Gdf hanno riguardato sia le condizioni strutturali che igienico-sanitarie dei locali e delle celle di stoccaggio, nonché le condizioni dei prodotti alimentari conservati nel deposito. Tutti i prodotti sono stati posti sotto sequestro e saranno inviati alla distruzione sotto controllo sanitario. Messaggero   

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Nato lo scorso anno, il gruppo La Guarimba, formato da per lo più ventenni, è stato in grado di dar vita, grazie alla riapertura ed al ripristino del vecchio “Cinema Sicoli”, abbandonato da tempo ad Amantea, un paesino della Calabria, ad una delle più belle manifestazioni cinematografiche che la Calabria ricordi.

“Tanto tempo ed energia - scrivono ne comunicato - al fine di organizzare la prima edizione di un festival di cortometraggi.  Sotto lo slogan <Il cinema alla gente e la gente al cinema>  ha portato in quella comunità persone da tutto il mondo e che ha avuto come Presidente della giuria lo spagnolo nominato agli Oscar Nacho Vigalondo. 
Ma la nostra avventura, - continuano i guarimberos - non finisce lì. La seconda edizione del festival è già partita con la apertura delle iscrizioni per cortometraggi di fiction, animazione e documentario; nel frattempo, però, la troupe di making of sta lavorando ad un documentario girato nel festival e parla e racconta del cinema come atto di resistenza.
Ma non è tutto, perché a  febbraio La Guarimba se ne va in America, invitata dalla Duke University nel North Carolina dove parleremo della storia del festival, del modello di comunicazione e organizzazione, e dove proietteremo i filmati che hanno vinto ed esporranno le 30 locandine presenti ed arrivate da artisti di tutto il mondo.
In questo modo riusciremo a portare la Calabria in America ed speriamo l'America in Calabria.
Sperano di incontrare la comunità italiana in America per riavvicinare i due popoli.
Questo non è che un ulteriore passo in avanti -  conclude il comunicato de La Guarimba - dopo i successi dei guarimberos che hanno portato la storia del festival di Amantea, anche in città come Milano, Lecce e Cipro, in collaborazione con numerose associazioni.

 

Giulio Vita

La Guarimba International Film Festival

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1)Milano. 13 maggio. Mada Kabobo, un immigrato ghanese irregolare, armato di piccone uccide chi incontra. Muoiono Daniele Carella, 21 anni, ed Ermanno Masini, 64 anni.

2) Stoccolma. 13 maggio. La Polizia uccide un sessantanovenne armato che aveva minacciato gli agenti con un machete. Ed ora sono giorni di scontri violenti iniziati nel quartiere Husby, alla periferia nord-ovest di Stoccolma, un’area nata all’inizio degli anni Settanta, povera e con un alto tasso di disoccupazione ed in cui vivono circa 12 mila persone, la maggior parte delle quali sono immigrati

3) Londra. 22 maggio. Michael Abedolajo di origine nigeriana,ma nato in GB, armato di un machete ha ucciso il soldato Drummer Lee Rigby, 25enne di Manchester . I testimoni hanno raccontato che i due assalitori "Prima gli sono andati addosso con l'auto, poi sono scesi e gli hanno tagliato la testa col machete".Gridavano "Allah Akbar ". Poi hanno anche dichiarato che intendono “cominciare una guerra a Londra". La polizia dichiara che si tratta di un : "Attentato dell'estremismo islamico"

Oggi aggiungiamo:

4) Parigi.25 maggio ore 18.00. Un Maghrebino ( aveva la barba e indossava la galabia, la tunica tipica dei musulmani) accoltella alla gola un soldato in servizio di pattugliamento nel grande spiazzo davanti all'Arco della Defense ( nella foto) ( le pattuglie militari integrano la sorveglianza di polizia in base alle disposizioni del piano Vigipirate, il sistema di vigilanza antiterrorismo transalpino, il cui livello di allerta è attualmente sul rosso, un gradino al di sotto del massimo).

Ed allora, se vera la notizia data da Le Parisien, la domanda.

Un caso? Cellule dello stesso corpo? Sintomi dello stesso malessere? Un inizio di qualcosa? Strategie?

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Intanto i fatti

1)Milano. 13 maggio. Mada Kabobo, un immigrato ghanese irregolare, armato di piccone uccide chi incontra. Muoiono Daniele Carella, 21 anni, ed Ermanno Masini, 64 anni.

2) Stoccolma. 13 maggio. La Polizia uccide un sessantanovenne armato che aveva minacciato gli agenti con un machete. Ed ora sono giorni di scontri violenti iniziati nel quartiere Husby, alla periferia nord-ovest di Stoccolma, un’area nata all’inizio degli anni Settanta, povera e con un alto tasso di disoccupazione ed in cui vivono circa 12 mila persone, la maggior parte delle quali sono immigrati

2) Londra. 22 maggio. Michael Abedolajo di origine nigeriana,ma nato in GB, armato di un machete ha ucciso il soldato Drummer Lee Rigby, 25enne di Manchester . I testimoni hanno raccontato che i due assalitori "Prima gli sono andati addosso con l'auto, poi sono scesi e gli hanno tagliato la testa col machete".Gridavano "Allah Akbar ". Poi hanno anche dichiarato che intendono “cominciare una guerra a Londra". La polizia dichiara che si tratta di un : "Attentato dell'estremismo islamico"

Poi la domanda.

Un caso? Cellule dello stesso corpo? Sintomi dello stesso malessere?

Ed ancora.

C’entra niente l’attentato alla maratona di Boston dei due fratelli ceceni, Tamerlan e Dzhokhar Tsarnaev ?

Come leggere diversamente la dichiarazione di Barack Obama di oggi 23 maggio : “ Gli Stati Uniti "non sono in guerra con l'Islam", spiegando che "la violenza contro obiettivi occidentali proviene in gran parte da questa falsa convinzione”

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Milano, è l’alba. Mada Adam Kabobo , 31 anni, ghanese ha in mano un piccone. Con quest’arma comincia la sua folle corsa alla fine della quale si conta un morto e 4 feriti di cui alcuni gravissimi. Alle 5.45 in via Montegrivola, colpisce il commesso Andrea Canfora, di 24 anni che tornava dal turno nel supermercato dove lavora; l'uomo ha riportato una frattura al braccio medicata al Niguarda.

Alle 6.15 in Via Passerini ferisce alla testa Francesco Niro, operaio di 50 anni, al Niguarda in condizioni definite non gravi.

Alle 6.22 ha incontrato Antonio Arisco, un imbianchino campano di 57 anni che è riuscito a scappare entrando nel portone di casa.

Siamo in Via Adriatico ed il Ghanese incontra il pensionato modenese Ermanno Masini, di 64 anni, ferito alla testa

Ora Piazza Belloveso dove il negro colpisce ripetutamente al capo ( vedi foto) UN 40ENNE POI DECEDUTO

Ed ora siamo in via Monterotondo dove il folle aggredisce un 21 enne e il 21enne Daniele Carella, in questo momento in sala operatoria e in condizioni ritenute disperate.

Una mattinata di panico. Poi, finalmente, Mada Adam Kabobo viene arrestato dai carabinieri.

Mada Adam Kabobo , ghanese, è un irregolare, è un pregiudicato per diversi reati( resistenza, rapina, furto e stupefacenti).

Secondo i testimoni il Ghanese ha infierito sulle vittime con folle ferocia. In almeno due casi ha agito colpendo con ferocia, anche dopo che le sue vittime erano riverse a terra.

Ad alcune vittime ha portato via cellulari e portafogli.

Non era ubriaco ma in stato di evidente alterazione.

Nel 2011 gli era stata intimata l'espulsione. Ma il ghanese non poteva essere espulso. Respinto come richiedente asilo, era però di fatto inespellibile perché a livello giudiziario pende ancora un ricorso da lui presentato nei confronti di questa decisione.

Nemmeno ora l’espulsione potrà essere eseguita. Mada Adam Kabobo resterà in Italia come aveva sempre sognato, ma nelle carceri per il resto della sua vita

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