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Prestiti persNell’ultimo periodo i prestiti hanno conosciuto una grandissima diffusione tra le persone a causa di molte situazioni, tra cui la crisi economica. L’eventualità di dover sopperire ad una spesa imprevista, che il budget mensile di una famiglia non può coprire, o l’acquisto di una qualsiasi cosa non ordinaria, ha costretto molte persone a ricorrere ai finanziamenti da parte di banche, istituti di credito ed enti che offrono questa tipologia di servizio. Tra i tanti enti che permettono di richiedere denaro in prestito vi è anche l’Inpdap, naturalmente per poter utilizzare i suoi servizi finanziari bisogna possedere alcuni requisiti fondamentali, in questo sito www.prestitipersonali.com troverete maggiori dettagli.

Un primo requisito fondamentale richiesto a tutti i possibili clienti è l’iscrizione all’Inpdap stesso e il possesso di un impiego o lavoro all’interno di due determinate categorie, ossia la pubblica amministrazione o un impiego nel settore statale. All’interno di queste grandi categoria rientrano una grande moltitudine di lavori, come ad esempio gli insegnanti, presidi, militari e tutte le persone appartenenti ai corpi militari e di polizia, ogni impiegato e lavorare di un qualsiasi comune o anche delle Poste italiane. Per far in modo di poter accedere ai prestiti Inpdap è bene precisare che bisogna avere svolto almeno 4 anni di lavoro minimo nelle categorie sopracitate, senza la quale non è possibile accedere ai finanziamenti senza la presenza di una terza persona, o garante. Infine anche i pensionati possono accedere ai prestiti erogati da questo ente, anche se si tratta di cattivi pagatori, l’importante è che non si siano compiuti o superati i 60 anni di età.

Per quanto concerne il calcolo delle rate per la restituzione del prestito richiesto è bene sapere che vengono calcolate in base alla somma richiesta durante la stipulazione del contratto tra le due parti. Infatti in questo momento vengono decise molti aspetti riguardanti il prestito stesso, come le tempistiche di restituzione dei soldi prestati, i tassi d’interesse, la somma da pagare mensilmente e altri aspetti. Per i prestiti Inpdap c’è da precisare che il valore di ogni singola rata che si andrà a pagare per restituire il denaro dovuto non supererà mai un quinto dello stipendio o della pensione netta che si possiede. È bene anche sapere che nella rata mensile si andranno a pagare diverse cose, tra cui il capitale da restituire, gli interessi, eventuali assicurazioni stipulate in caso il richiedente muoia (In quei casi l’Inpdap considererà il debito estinto e gli eredi del deceduto non dovranno restituire la somma dovuta). Per tutti quelli che volessero calcolare le rate e la somma di denaro da restituire con gli interessi inclusi, l’Inps, nel suo sito ufficiale, mette a disposizione uno strumento online dove è possibile ottenere, mediante l’inserimento di tutti i dati, una sorta di preventivo della spesa che si andrà ad affrontare.

Pubblicato in Economia e Finanza

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Nel mondo dei prestiti e dei finanziamenti vi sono una moltitudine di società di credito che offrono ai cittadini la possibilità di richiedere in prestito delle somme di denaro per qualsiasi esigenza da soddisfare. In questo caso, quando si parla di prestito fornito dal Inpdap non si fa altro che citare dei finanziamenti o dei mutui molto particolari che vengono rilasciati solamente a tutte quelle persone che sono iscritte e che vogliono cimentarsi nell’investimento di ristrutturare la propria casa.

In questo caso i soldi non sono vincolati all’uso che si comunica durante la stipulazione del contratto tra Inpdap e cliente.

Molti si chiedono se questi prestiti o mutui siano davvero conveniente rispetto alle classiche soluzioni fornite sia online o mediante i classici canali dalle banche e dagli istituti di credito. Questa domanda può trovare una risposta decisamente affermativa dal momento che i prestiti Inpdap usati per le ristrutturazioni della prima casa possono essere erogati ai propri clienti con dei tassi di interesse che è quasi impossibile ritrovare usufruendo dei servizi di una banca, in questo modo la somma da restituire è decisamente minore rispetto alla classica controparte.

Ma le agevolazioni non sono finite qui, infatti anche i costi riguardanti le eventuali assicurazioni e le commissioni risulterebbero molto meno cari, rendendo la gestione del prestito decisamente più vantaggiosa.

Purtroppo però questa tipologia di prestito, come detto precedentemente, non è accessibile a tutti. Infatti è necessario avere determinati requisiti senza la quale non viene erogato il prestito richiesto.

In primis bisogna essere iscritti all’Inpdap, inoltre è necessario che la persona richiedente abbia un posto di lavoro nella pubblica amministrazione o nel settore statale da almeno 4 anni consecutivi. In questa categoria rientrano molte figure professionali, come ad esempio gli insegnati, i militari, un impiegato del comune e così via.

Se la persona richiedente non avesse 4 anni di lavoro alle spalle nei settori precedentemente citati allora è necessario che vi sia una terza persona che faccia da garante. Un'altra categoria di persone che possono far uso di questo tipo di finanziamento sono i pensionati.

A prescindere che siano cattivi pagatori o meno, essi possono richiedere una somma di denaro in prestito solamente se non hanno compiuto o superato i 60 anni. Purtroppo l’Inpdap risulta essere cosi esigente verso i suoi clienti per una serie di fattori, ma la più importante è sicuramente il fatto che il capitale messo a disposizione dalla società per permettere ai propri clienti di richiedere un prestito è decisamente molto limitato e non così cospicuo come quello posseduto dalle banche o dagli istituti di credito. Perciò per questo motivo, e per garantire la possibilità a tutti di richiedere una somma di denaro in prestito, l’Inpdap esige il possesso dei requisiti sopracitati, in modo da coprire il credito di chiunque faccia richiesta.

Pubblicato in Economia e Finanza

Un docente si trova nei guai.

La Guardia di Finanza gli ha sequestrato beni per un valore che sfiora i trecentomila euro.

Il docente, che vive nel Lazio, avrebbe beneficiato fino al 2008 dell’assegno mensile che l’Inpdap versava sul conto corrente del genitore deceduto nel 2001.

Una storia ormai diventata costume. Il costume dei furbi, di coloro che pensano di farla franca, di arricchirsi a spese dello Stato. Come fanno tanto ma sorretti dalla legge che magari si sono auto approvata.

La storia è semplicissima. C’era un pensionato, una persona per bene che riceveva la pensione dall’Inpdap direttamente sul conto corrente di una banca di rende sul quale poteva agire il figlio professore.

Poi l’anziano pensionato passò a miglior vita ed il figlio si “dimenticò ” di darne comunicazione all’ente pensionistico, come si fa normalmente.

Una dimenticanza che fece continuare l’ Inpdap a versare i ratei pensionistici

E così il conto bancario ora sequestrato giunse alla rispettabile somma di 175.000 euro.

Lo strano è che il pensionato è morto il 2001 e l’istituto pensionistico ha versato le somme fino al 2008. Chi ha dato la comunicazione? E quale comunicazione è stata data? Quella del 2001 o quella del 2008? E se è stata data, seppur tardivamente quella del 2001, perché non sono stati recuperati i ratei pagati in più?

Ora la Guardia di Finanza di Roma ha confrontato gli elenchi dei pensionati con le risultanze anagrafiche e scoperto il tutto. .

Le responsabilità del figlio sembrano emergere da fatto che il conto corrente è stato movimentato anche dopo il decesso del titolare.

La vicenda è ora nelle mani del pm Giuseppe Cava della Procura di Cosenza, guidata da Dario Granieri.

Pubblicato in Cosenza
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