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I PEBA.

Peba sta per Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche.

Quando nascono.

Nasce nel lontano 1986 con la legge 41/86 il cui ’articolo 32 (comma 21 e comma 22), si legge:

«21. Per gli edifici pubblici già esistenti non ancora adeguati alle prescrizioni del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1978, numero 384, dovranno essere adottati da parte delle Amministrazioni competenti piani di eliminazione delle barriere architettoniche entro un anno dalla entrata in vigore della presente legge.

22. Per gli interventi di competenza dei comuni e delle province, trascorso il termine previsto dal precedente comma 21, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano nominano un commissario per l’adozione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche presso ciascuna amministrazione».

Una legge poco applicata.

Sono passati 28 anni e la provincia di Cosenza presenta il suo PEBA. Il bello è che se ne vanta! Certo altri comuni e province non hanno nemmeno adottato i PEBA ma forse sarebbe stato bene adottarlo senza tanto clamore, senza vantarsi dopo essere stati omissivi per quasi 30 anni. Purtroppo si sa che taluni politici si vantano anche di questi inaccettabili ritardi

Cosa fare

Nella disperata e forse inutile attesa di una classe politica e burocratica sensibile ai diritti di chi ha non ha la possibilità di salire le scale e di scendere da alti marciapiedi non resta che denunciare tutti i casi di inosservanza. A tal proposito ricordiamo che la Pretura di Firenze con una propria sentenza riconobbe «l’omissione o rifiuto di atti d’ufficio (art. 328 del Codice Penale e LS 28 febbraio 1986 n. 41 art. 32) per il Sindaco» che non aveva «varato ed approvato il Piano di abbattimento delle Barriere Architettoniche per i portatori di handicap negli edifici pubblici entro il termine di un anno dall’entrata in vigore della legge n.41/86».

Da dove cominciare

Dalla Legge Quadro 104/92 sulla disabilità che ha ampliato la materia di competenza stabilendo nel suo articolo 24 (comma 9), che «i piani di cui all’articolo 32, comma 21, della legge n. 41 del 1986» devono essere «modificati con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate».

Il PEBA ad Amantea.

Non ne parliamo. Basta guardare i marciapiedi, anche se ne esistono sono spesso talmente occupati da essere inutilizzabili per gli handicappati. Ma nessuno vede.

Pubblicato in Cosenza

Perviene e diffondiamo il seguente comunicato stampa dei giovani dell’UDC

Nei giorni scorsi il Coordinamento giovanile dell’UDC amanteano si è riunito per affrontare le problematiche connesse alla disabilità nel territorio comunale. In particolare, sono state valutate alcune ipotesi di provvedimenti utili per migliorare sia la qualità della vita delle persone diversamente abili, che quella dei loro familiari. Il coordinamento intende impegnarsi, infatti, per favorire la mobilità di tutte le persone coinvolte, a vari livelli, dal tema della disabilità, a partire dalla necessità di garantire loro l’accessibilità degli edifici e spazi pubblici presenti sul territorio. Attraverso il mandato al consigliere Biagio Miraglia, il coordinamento giovanile intende dunque portare all’attenzione del gruppo consiliare e dell’amministrazione comunale il grave problema delle barriere architettoniche che, per molte persone, rappresenta un ostacolo insormontabile alla possibilità di entrare in relazione con le istituzioni pubbliche e non solo. Pianificare la qualità urbana e l’eliminazione delle barriere architettoniche significa offrire una migliore qualità di vita ai cittadini, ottimizzare l’uso delle risorse e, soprattutto, affermare il diritto a una vita che punti, complessivamente, a raggiungere livelli di autosufficienza sempre più elevati.

È stato inoltre evidenziato che, nel comune di Amantea, non è mai stato redatto il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.), previsto dall’articolo 32 della legge 41/86 e dall’articolo 24 della legge 104/92. Il P.E.B.A è lo strumento in cui vengono tracciate e analizzate le situazioni di impedimento, rischio e ostacolo per la fruizione di edifici e spazi pubblici; esso rappresenta inoltre il punto di partenza per la redazione dei Piani Pluriennali di Abbattimento delle barriere architettoniche. L’obiettivo del P.E.B.A. è realizzare una mappatura delle barriere architettoniche esistenti nel territorio, al fine di attivare una progettazione rivolta a migliorare la qualità dei servizi forniti dalla città. In quest’ottica, il piano diventa uno strumento fondamentale di analisi e verifica, necessario per alfabetizzare sia i cittadini che gli amministratori della città a una cultura dell’accessibilità. All’interno della nostra cittadina è facile notare quanto l’accesso e la mobilità all’interno di molte strutture ed aree pubbliche sia oggettivamente limitato da un susseguirsi di barriere architettoniche; tali difficoltà e i relativi ostacoli non interessano solo le persone disabili ma anche anziani, donne in gravidanza o con passeggini al seguito, nonché obesi, cardiopatici, ecc.

Siamo pertanto convinti che il Comune abbia il dovere di garantire la sicurezza, il comfort e l’accessibilità nelle sue strutture ed aree a tutti i cittadini.    

Per questo motivo è di fondamentale importanza predisporre un piano comunale per l’eliminazione delle barriere architettoniche che – anche tramite la partecipazione di cittadini e associazioni – individui le priorità di intervento e svolga una funzione di coordinamento e monitoraggio delle opere da eseguire.

Il Coordinamento giovanile ed il Consigliere Miraglia sono convinti che una città solidale si costruisca anche a partire da questo tipo di attenzioni.

Coordinamento Giovani UDC – Amantea Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in Politica
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