L’altra faccia dei partiti ( nel caso Auser, Cgil e Spi) si trovano obbligati a sostituire i partiti ormai assenti dalla vita sociale , ed ancora più i politici di detti, presi come sono a conservare la propria potere , le proprie prebende, le proprie utilità.
E meno male, perché diversamente la cittadinanza non avrebbe nemmeno queste opportunità, per quanto appena odorate, nemmeno colte.
Pur tuttavia qualche primo risultato si è visto, pregno di significatività
Tra il pubblico del primo e( e speriamo non ultimo) incontro non il solo popolo degli “auserini” , “cigillini” e “spicigillini”, ma anche i rappresentanti del resto del popolo amanteano ,dal commerciante, al “cinque stellino”
Un popolo di uditori non tutto e pienamente preparato al filone socio-politico che augurabilmente si sarebbe dovuto seguire( talchè sono pervenute le domande di ordine personale, alla ricerca di una platea alternativa al rapporto puramente personale tra il cittadino ed il politico, per quanto ammantato della nobiltà della domanda presentata in pubblico), ma pur tuttavia un popolo che finalmente parla grazie alla occasione offerta dai magnifici tre di questo parterre sociale che emerge in una incresciosa solitudine nei rapporti tra una amministrazione silente ed una città che parla solo quando si brucia nelle parti economicamente sensibili e mai in quelle generalisticamente culturali.
Per esempio Salvatore Basso, commerciante, le cui domande non hanno avuto le attese piene risposte.
Per esempio Rosario Cupelli , Nino Diana e Francesca Menichino del M5S ( sembra la prima volta che il M5S si offre con piena identificabilità e crediamo sia solo l’inizio)
Questi, ed altri del “popolo amanteano attento”, ci hanno chiesto di non chiudere il convegno su tributi e tasse e di lasciare aperta una finestra con l’amministrazione, ed in particolare con Sergio Tempo che ha già dichiarato la sua personale disponibilità in tal senso, per il completamento delle risposte fatte e quelle da fare.
Anche noi come Amanteanet e/o Tirrenonews che dir si voglia restiamo in attesa delle risposte alle nostre ( tante, forse troppe in verità ) domande fatte , non tutte ( ed era difficile se non impossibile) evase.