Fiera deriva dal latino “feria”, cioè “Festa” .
E ad Amantea la Fiera non smentisce il vero senso del suo nome.
La Fiera di Amantea pur tra quelle più antiche del medioevo ha saputo conservarsi, adeguandosi nel tempo, ma mantenendo sempre il suo spirito di gioiosa allegria.
La Fiera di Amantea nasce nel 15° secolo approfittando del validissimo porto cittadino che permetteva ai venditori di accedere con facilità ( senza ,cioè, rischiare lungo la strade maltenute e piene di ladri) e senza incorrere nelle depredazioni dei baroni locali che sottoponevano le vendite a tributi di vario genere.
Anche ad Amantea, sin dai suoi inizi, la Fiera godeva dei particolari privilegi e delle libertà speciali che furono garantiti dal Re che ne comprese la utilità per la popolazione .
Il Mastrogiurato raccoglieva a sè tutti i poteri necessari a garantire l’ordine ed il libero esercizio del commercio.
In sostanza, durante la Fiera si instaurava un periodo di necessaria pace sociale che garantiva il buon nome dell’evento e quindi il suo futuro.
Ma oltre all’ordine , durante la Fiera le merci entravano ed uscivano senza pagare dazi, rendendo così più convenienti i prezzi delle merci vendute.
Questo privilegio creava un forte afflusso di venditori e compratori, anche dai paesi vicini, attratti dalla possibilità di risparmiare.
Nel medioevo la Fiera di Amantea diede alla città ancora maggiore fama e giunse al punto da essere luogo e momento non solo per gli acquisti, tra cui Vino, Grano, Fichi, Alici, Tonno, Castagne ed altri prodotti agricoli, ma anche per ordinare merci locali prima ancora che si raccogliessero.
Il porto e la Fiera di Amantea erano, inoltre, il principale punto di commercio per l’entroterra cosentino.
Con decreto regio del 28 novembre 1821 la fiera di Amantea viene trasferita in altro sito come risulta a pagina 443 del “Bullettino delle leggi del Regno di Napoli: Indice generale-alfabetico. Seconda versione”
La Fiera ha avuto diversi cambiamenti, sia nella sua durata, sia nel periodo che nel luogo di svolgimento
Per esempio, racconta Luigi di lauro che nel1856 la Fiera durava da metà a fine ottobre.
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