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Aveva più di un kg di marijuana nascosta in casa.

 

È stata una giornata non proprio tranquilla quella che ha avuto oggi un quasi 30 enne Amanteano residente a Campora San Giovanni, che verso le 15.00 di oggi si è sentito suonare al campanello di casa.

Alla porta c’erano gli uomini della forze dell’ordine con i cani antidroga, giunti fino al suo indirizzo a seguito di un’indagine iniziata nelle scorse settimane.

Tutto è partito da alcune sommarie informazioni che i Carabinieri di Amantea hanno ottenuto da fonti confidenziali, le informazioni raccolte in seguito all’apertura delle indagini e gli interventi di presidio del territorio comunale legati all’attività antidroga per le quali era emerso il sospetto di un’attività di spaccio.

 

Da lì, le brevi indagini, svoltesi in alcuni giorni della scorsa settimana che, con diversi pedinamenti, intercettazioni e servizi di appostamento, hanno portato a capire quell’era il modus operandi dei sospettati e l’identità di diverse persone.

 

Un’operazione che, con l’autorizzazione del giudice per le indagini preliminari, si è conclusa nella giornata di oggi, quando gli agenti della locale caserma dei Carabinieri di Amantea con l’ausilio delle unità cinofile in dotazione al corpo, hanno fatto visita a diverse abitazioni nella Frazione di Campora San Giovanni, le diverse perquisizioni domiciliari ordinate dal magistrato, si sono successivamente anche estese anche ai rispettivi veicoli dei sospettati.

 

L’Amanteano di circa 30 anni, già conosciuto alle forze dell’ordine, nascondeva un ‘panetto’ di 1 kg o più di marijuana, oltre a ciò pare che gli agenti abbiano rinvenuto anche un bilancino di precisione e tutto l’occorrente per il confezionamento delle sostanze stupefacenti.

Il giovane ragazzo è stato di fatti arrestato e per il momento sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in attesa di processo.

La denuncia è quella di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

 

Secondo i dati più recenti l'Italia è al secondo paese in Europa nell'uso di sostanze stupefacenti leggere, che di leggero non hanno più nulla se non la percezione del rischio.

Quattro milioni di persone, tra i 15 e i 64 anni, hanno consumato negli ultimi dodici mesi almeno un tipo di droga tra cannabis, cocaina, eroina, droghe sintetiche, nuove sostanze psicoattive.

Purtroppo, anche nella nostra città, molti giovani comprano e vendono sostanze illegali senza sapere che cosa effettivamente contengono.

Se poi si sentono male e vengono portati al Pronto Soccorso, il tempo richiesto per trovare l’antidoto tramite analisi di laboratorio può rivelarsi fatale.

 

L’augurio è che l’intensa attività della locale caserma dei carabinieri possa interrompere o comunque contenere le attività illegali di uso e spaccio delle sostanze illegali

Pubblicato in Campora San Giovanni

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Sempre costante l’azione di controllo al traffico di sostanze stupefacenti da parte dei Carabinieri della Stazione di Amantea, alla guida del Maresciallo Roberto Munafò.

 

Grazie anche ad una costante capillare azione di controllo, si pone fra i principali obbiettivi il contrasto al fenomeno dilagante dello spaccio delle sostanze stupefacenti e dei proventi illeciti che ne derivano.

 

In tale quadro, nei giorni scorsi, Venerdi mattina nello specifico, nell’ambito di mirati servizi di controllo di persone segnalate, in seguito ad una diecina di perquisizione di case ed attività commerciali, hanno arrestato, in flagranza per possesso di sostanza stupefacenti, ai fini di spaccio C.S.T., 59enne, residente ad Amantea, incensurato ed a quanto pare insospettabile.

 

Nello specifico, i Carabinieri della Stazione di Amantea, a seguito di perquisizione domiciliare presso l’abitazione del poi arrestato, hanno rinvenuto in garage, ben nascosta all’interno di una scatola, oltre 200 grammi di sostanza stupefacenti definita ad un primo esame “pura”, ed, a quanto pare, pronta per essere lavorata e distribuita.

 

Lo stupefacente, è stato sequestrato per essere sottoposto alle successive analisi tossicologiche presso il RIS di Messina, mentre l’indagato è stato posto agli arresti domiciliari in attesa dell’esito dell’udienza di convalida dell’arresto.

 

Assistiamo, ancora una volta, ad un contesto che rientra tra le più ampie e diffuse azioni di prevenzione e contrasto poste in essere dai carabinieri di Amantea per arginare i reati in materia di sostanze stupefacenti, specie nella vendita al dettaglio, che costituisce primaria fonte di arricchimento della criminalità organizzata.

 

 

Pubblicato in Cronaca

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Le Forze dell'ordine hanno avviato le indagini dopo la denuncia di alcuni cittadini residenti nella zona.

 

La preoccupazione di chi abita in quella zona è alta visto che non era mai successo prima di oggi di ritrovare per strada, sotto la loro porta di casa, siringhe usate.

 

Le due siringhe trovate in prossimità del Convento di San Bernardino da Siena, sulla sua famosa scalinata, e per di più nel cuore della città.

 

Comprendiamo la preoccupazione dei cittadini residenti nella zona, visto che le siringhe sono state trovate in un luogo ad alta frequentazione soprattutto di persone anziane.

 

Oggi, dietro il complesso dei frati francescani di San Bernardino, esattamente sulla sua scalinata che porta sino alla chiesa, sono state trovate da alcuni passanti due siringhe, una con il cappuccio e l’altra senza.

 

È scattata la segnalazione alla locale caserma dei Carabinieri, guidata dal Maresciallo Roberto Munafò, e anche il tam tam sui social media.

 

Il sospetto, forte, è che le due siringhe possano essere state utilizzate per iniettarsi in vena la droga.

 

Come detto si tratta di un ritrovamento in strada, una siringa usata è stata trovata da alcuni passanti che erano andati alla messa delle palme, celebrata per l’occasione della presentazione del libro da Padre Francesco Celestino.

 

Lungo la scalinata in prossimità della chiesa la siringa era quasi a bordo della scalinata e nelle vicinanze c’era il cappuccio bianco che normalmente serve a proteggere da eventuali punture con l’ago.

 

Pare che ben altre tre siringhe erano state trovate da cittadini Amanteani durante la scorsa estate in prossimità della villa Comunale.

 

Non sappiamo se siano state prontamente raccolte da qualche agente della Polizia Municipale o dai Carabinieri, o se siano ancora lì a terra, crediamo solo che, sia opportuno, che se non sono state recuperate, vengano subito recuperate ed analizzate.

 

Le sostanze stupefacenti in città sono sempre state presenti, dalle cosiddette droghe leggere a quelle tipo cocaina ed eroina.

 

A testimonianza di ciò, le numerose operazioni delle Forze dell’ordine per contrastare il fenomeno dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti soprattutto fra i giovani, minorenni compresi.

 

A destare ulteriore preoccupazione, in particolar modo nel mondo dei social network, il fatto che il ritrovamento complessivo di queste siringhe sia avvenuto in zone frequentate da anziani, pedoni, ma soprattutto bambini.

 

Il rischio di venire a contatto con siringhe, anche potenzialmente infette, non sta facendo dormire sonni tranquilli a nessuno.

 

 

Pubblicato in Cronaca

Lontano da noi che abbiamo dato atto dei successi nella lotta alla droga dei Carabinieri e sollecitato la stessa amministrazione comunale a lodare pubblicamente il forte impegno di carabinieri della stazione di Amantea, non apprezzare questa ultima brillante operazione dell’Arma. Anzi.

 

Ma non vorremmo che si formasse lo stesso stereotipo “Calabresi=’ndranghetisti” che, nato da menti poco oneste, sembra irrefrenabile, al punto che viaggia dappertutto senza alcuna giustificazione, al punto che 10, 100, mille o diecimila delinquenti calabresi portano disonore a milioni di calabresi onesti.

 

E similmente non possiamo accettare che nasca lo stereotipo “ Immigrati = spacciatori” ed ancora meno che si possa pensare che tutti gli immigrati ospiti in Amantea siano spacciatori o consumatori di droga.

 

Lo ricordiamo.

Stiamo parlando di decine e decine di immigrati che al mattino presto inforcano le biciclette e vanno ad offrire la propria fatica ed a spargere il proprio sudore nei campi e dovunque sono richiesti.

Stiamo parlando di decine e decine di immigrati che insieme con gli addetti del centro nepetino non hanno mancato di segnalare lo stato di grave disagio nel quale versavano, per la presenza, intorno a loro, di spacciatori e forse consumatori.

Il problema, per come ci viene segnalato, discende dalla stessa legge che sanziona, pontificando, al punto che spacciatori già condannati continuano a godere delle provvidenze statali come avviene per tutti gli altri profughi onesti ed alla ricerca di un futuro per se ed i propri cari.

Il problema è che se questa marea di disperati alla ricerca di un futuro migliore deve rispettare le nostre leggi , le stessi leggi dobbiamo rispettarle anche noi .

 

Per esempio accelerando da parte delle commissioni deputate l’esame delle domande di richiesta di asilo nella qualità di rifugiati.

Con i flussi di arrivo attuali i tempi di risposta sono di circa 2 anni.

Sono tempi di attesa così lunghi che scoraggiano anche chi avrebbe diritto di essere accolto.

Ed il Italia ormai è il caos, al punto che sempre più persone scappano dai centri di accoglienza.

E soprattutto occorre rendere effettivi ed immediati i rimpatri soprattutto degli spacciatori, dando attenzione a chi scappa dal dolore e dalle tragedie ma accetta e rispetta le nostre leggi e la nostra civiltà..

Pubblicato in Calabria

Era da tempo che i Carabinieri di Amantea indagavano sullo spaccio di droga nella cittadina tirrenica. E la città era, per questo, fortemente presidiata.

 

E così a tarda notte una pattuglia dei Carabinieri della stazione di Amantea hanno sorpreso nel centro di Amantea un somalo nel mentre spacciava droga.

 

Un incontro evidentemente concordato nel luogo e nell’ora.

L’acquirente è andato via ma di lui no sono note le generalità.

Invece i carabinieri hanno bloccato il somalo sottoponendolo a perquisizione personale

Ma non hanno mancato, i militi della benemerita, di effettuare una approfondita perquisizione domiciliare nei locali della Ninfa marina che ospita i profughi.

 

Il somalo è stato tratto in arresto e tradotto presso il carcere di Paola in attesa del giudizio dell’Autorità Giudiziaria di Paola.

Ora i Carabinieri, a cominciare dal capitano Antonio Villano, comandante della Compagnia carabinieri di Paola, si chiedono ed indagano su chi abbia fornito la droga al giovane profugo di 21 anni che aveva ottenuto il permesso di soggiorno in Italia e che ora rischia di essere espulso in Somalia.

Si cerca di sapere chi guidi il traffico di droga nella cittadina tirrenica, chi rifornisce la droga, chi siano ancora i fruitori del traffico di droga che coinvolge i profughi e quant’altro ancora di illecito li coinvolge.

 

Il giovane somalo infatti è stato trovato in possesso di soldi dello smercio di droga e di altri dosi di stupefacente già confezionate e pronte allo smercio.

Ora si attende il pronunciamento del giudice del tribunale di Paola.

La vicenda però dà la misura di una situazione difficile nella città e della necessità di maggiori forze di Polizia finalizzate alla lotta al traffico di droga.

Noi ci chiediamo come e perché un giovane voglia rischiare di ritornare in Somalia( nella foto la emblematica situazione della Somalia) spacciando droga

E’ una scelta od una costrizione e chi eventualmente lo costringe?

Pubblicato in Primo Piano

Foggetti continua a parlare.

Ora racconta della possibile “guerra” sfiorata da Cosenza ed Amantea quando Marco Perna si mise in testa di espandere i propri traffici anche alla piazza di Amantea.

 

E così si legge dei rischi connessi all'eccessiva intraprendenza del clan Perna 2.0, quello guidato da Marco, figlio dello storico boss Franchino, detenuto al 41 bis.

 

E racconta del tentato proposito di Marco Perna di acquisire la primazia dello spaccio di stupefacenti in Amantea, entrando così in conflitto con chi gestiva la piazza tirrenica.

I locali informarono Foggetti dello scontro con il clan Perna, tanto da far incendiare il veicolo di proprietà di Pasquale Francavilla, uomo di Marco Perna.

 

E’ il segnale che qualcosa cova sotto la cenere e che rischia di prendere fuoco.
E così partono in tre «per chiedere spiegazione dell'attentato incendiario».

 

Fu allora che al gruppo Perna viene "consigliato" che è meglio non allargarsi perché la piazza di spaccio è già coperta.

Anzi secondo Foggetti Marco Perna fu percosso e gli fu anche sottratta una pistola nella sua disponibilità.

Fu in quella occasione che venne decisa la punizione di Perna: Roberto Porcaro e Maurizio Rango (il capo di quello che all'epoca era la cosca egemone a Cosenza) avrebbero dovuto "sparare" a Perna.

 

Il clima, però, era arroventato.

Poi Foggetti conclude: «Stava per scoppiare una guerra che alla fine fu sedata grazie all'intercessione di Rinaldo Gentile, personaggio quest'ultimo di "rilievo" della cosca Lanzino-Ruà, che fece da paciere tra i due gruppi».

Pubblicato in Primo Piano

Scrivevamo solo pochi giorni fa, sotto il titolo “ Ventiseienne amanteano arrestato per droga”, che “ Se il buon tempo si vede dal mattino, come dice l’adagio, il 2013 sarà un buon anno per la lotta alla droga sul tirreno cosentino”. E siamo stati profetici. Forse. O semplicemente attenti ad una situazione che nasce da un dramma che rappresenta l’evidenza di condizione sociale amanteana piena di giovani ( e meno giovano, sospettiamo) succubi delle droghe.

Da lì, forse, dal consumo di queste micidiali sostanze allo spaccio il passo è breve e per molti versi obbligato

Dal consumo & spaccio all’arresto il passo è breve e per molti versi obbligato

E così gli arresti di due arresti ad Amantea, un amanteano G.I. ed un Belmontese L.A.

Solo sigle per quanto i nomi siano noti:

Inizi Gennaio: il venticinquenne M.S. .( celibe, nullafacente) ed il ventenne R.M. .( celibe, nullafacente) che nello scooter,abilmente occultata, avevano marijuana già divisa in dosi pronte allo spaccio.

Inizi marzo il ventiseienne A.G. (celibe, disoccupato ed incensurato) che viaggiava con a bordo di un automezzo con 50 grammi circa di marijuana.

E ieri 6 marzo due arresti per disposizione del GIP di Paola a seguito di indagini condotte come dicevamo da tutti i Carabinieri dell’area di Paola, 10 stazioni ed il NORM, guidati del Capitano Acquotti, costantemente impegnati alla lotta al traffico e consumo di droga.

In particolare gli uomini del tenente Zupi.

E siamo certi di non sbagliare se anticipiamo altri successi delle Forze dell’ordine e altri giovani e giovanissimi incensurati coinvolti in queste vicende

Forse se la pseudo cultura locale dedicasse un po’ di attenzione ai giovani ed ai loro disagi potremmo avere qualche giovane in più libero e qualche problema in meno nella famiglie.

 

Pubblicato in Tirreno Cosentino
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