Era da tempo che i Carabinieri di Amantea indagavano sullo spaccio di droga nella cittadina tirrenica. E la città era, per questo, fortemente presidiata.
E così a tarda notte una pattuglia dei Carabinieri della stazione di Amantea hanno sorpreso nel centro di Amantea un somalo nel mentre spacciava droga.
Un incontro evidentemente concordato nel luogo e nell’ora.
L’acquirente è andato via ma di lui no sono note le generalità.
Invece i carabinieri hanno bloccato il somalo sottoponendolo a perquisizione personale
Ma non hanno mancato, i militi della benemerita, di effettuare una approfondita perquisizione domiciliare nei locali della Ninfa marina che ospita i profughi.
Il somalo è stato tratto in arresto e tradotto presso il carcere di Paola in attesa del giudizio dell’Autorità Giudiziaria di Paola.
Ora i Carabinieri, a cominciare dal capitano Antonio Villano, comandante della Compagnia carabinieri di Paola, si chiedono ed indagano su chi abbia fornito la droga al giovane profugo di 21 anni che aveva ottenuto il permesso di soggiorno in Italia e che ora rischia di essere espulso in Somalia.
Si cerca di sapere chi guidi il traffico di droga nella cittadina tirrenica, chi rifornisce la droga, chi siano ancora i fruitori del traffico di droga che coinvolge i profughi e quant’altro ancora di illecito li coinvolge.
Il giovane somalo infatti è stato trovato in possesso di soldi dello smercio di droga e di altri dosi di stupefacente già confezionate e pronte allo smercio.
Ora si attende il pronunciamento del giudice del tribunale di Paola.
La vicenda però dà la misura di una situazione difficile nella città e della necessità di maggiori forze di Polizia finalizzate alla lotta al traffico di droga.
Noi ci chiediamo come e perché un giovane voglia rischiare di ritornare in Somalia( nella foto la emblematica situazione della Somalia) spacciando droga
E’ una scelta od una costrizione e chi eventualmente lo costringe?