L’intelligenza, anche quella cattiva, merita sempre non dico apprezzamento ma, almeno, attenzione
Parlo di quella intelligenza che quando arrivi alla stazione ferroviaria di Amantea distrae la tua attenzione dai principali problemi e la porta verso quelli minimali
E così se arrivi di giorno sei distratto dalle erbacce che ti appaiono davanti agli occhi infestanti ogni dove
Se arrivi di sera scopri una stazione quasi totalmente al buio
E così difficilmente ti accorgi del resto.
Per esempio del cartello dove c’è scritto “Mantenersi (a) distanza dalla recinzione”, un cartello incomprensibile perché la recinzione non c’è più.
E’ crollata miseramente per terra. Ma poi perché dovresti tenerti lontano da una recinzione fatta di plastica?
Il problema infatti non ce l’ha la recinzione ma il muro e quindi sarebbe occorso scrivere “ Mantenersi lontano dal muro “ .
E poi aggiungere una recinzione seria, molto seria e che impedisse di accedere all’area sottostante al muro in pericolo
Ed infatti il muro del piazzale della sottostazione ferroviaria è a reale rischio di crollo.
L’angolo del muro è anche spaccato.
E poi basta osservarlo di lato e si vede che è fortemente inclinato
Anzi, per quanto incredibile possa apparire, il muro sembra essere tenuto in piedi da un tabellone pubblicitario che si inclina sempre più sotto la spinta del muro che continua a piegarsi di lato
Nessuno che se ne curi.
Le ferrovie sembra non abbiano più tecnici
Lo stesso comune, che è sempre obbligato garantire la incolumità dei cittadini e dei frequentatori di Amantea ed a tal proposito ha il potere ordinatorio, sembra non essersene accorto, sembra non saperlo e non ha nemmeno intimato alle ferrovie la messa in sicurezza del muro stesso.
Eppure potrebbe farlo
Anzi deve farlo.
Noi lo suggeriamo fortemente .
È vero che l’amministrazione comunale ( la minoranza in gran parte sembra essere distratta se non dorme del tutto) ha tanti problemi ed ora ha anche quelli di garantire alla comunità gli spettacoli delle feste natalizie e senza i quali la gente potrebbe arrabbiarsi, ma se insieme garantisse anche la incolumità non sarebbe certo un male.
Pubblicato in
Economia - Ambiente - Eventi
Basta con i tagli di Trenitalia. La Calabria non è figlia di un dio minore.
Appello a Mario Oliverio, a tutto il Consiglio Regionale ed alla delegazione parlamentare calabrese.
Questa mattina i pendolari che ogni mattina si recano a Paola e negli altri comuni del Tirreno cosentino hanno dato vita ad una spontanea e pacifica protesta bloccando per alcuni minuti il treno in partenza per Sapri delle ore 7,39.
La protesta, l’ennesima di questi giorni e preceduta da una raccolta di firme di oltre 300 viaggiatori, è motivata dalla adozione del nuovo orario ferroviario che Trenitalia ha già pubblicato da alcune settimane sul proprio sito (entrerà in vigore il prossimo 15 dicembre) e che sposta la partenza del Cosenza-Sapri dalle 7,39 alle 7,46.
Se questo spostamento di orario dovesse avvenire sono centinaia i lavoratori che resterebbero privati della possibilità di utilizzare il treno per recarsi in tempo al lavoro, anche perché dalle 6,39 fino alle 7,46 non vengono neppure garantiti i collegamenti con la stazione di Paola.
“C’è un disegno per favorire il trasporto su gomma”, denunciano, “perché da anni Trenitalia sta perseguendo una politica di tagli al trasporto pubblico locale concentrandosi soltanto sui treni a lunga percorrenza e nonostante la stessa Trenitalia continui a percepire da parte della Regione Calabria cospicui finanziamenti per garantirlo. Insomma un servizio inefficiente e insufficiente, con treni sporchi e vetusti per i quali si chiede ogni anno anche un aumento del costo dei biglietti e degli abbonamenti. Una vera e propria beffa”.
I pendolari, che si sono costituiti in Comitato, sono decisi ad andare avanti fino in fondo con la loro protesta e si appellano al nuovo Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, a tutto il Consiglio Regionale ed ai parlamentari calabresi affinché Trenitalia blocchi intanto l’orario annunciato e avvii, finalmente, una politica di garanzia del diritto alla mobilità anche in Calabria, che non è una terra figlia di un dio minore.
Cosenza, li 11 dicembre 2014
COMITATO SPONTANEO PENDOLARI COSENZA- TIRRENO
Pubblicato in
Cosenza