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Nel pomeriggio di venerdì 10 novembre – alla presenza del Direttore Generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro e del Dirigente di Settore Interno del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria Armando Pagliaro – si è tenuta un’importante iniziativa istituzionale con l’obiettivo di affrontare le criticità del Poliambulatorio e sollecitare il percorso che dovrà portare alla realizzazione della Casa della Salute.

All’incontro hanno anche preso parte la Direttrice del Distretto Giuliana Bernaudo, il Presidente della Provincia Franco Iacucci, la Parlamentare Enza Bruno Bossio, tanti Sindaci e amministratoti del territorio e la Rete Comprensoriale “Difendiamo la Salute”.

È stato il Sindaco Pizzino, nella sua relazione introduttiva, ad evidenziare «la necessità di accelerare l’iter di realizzazione dell’evoluzione della struttura per trasferire maggiore sicurezza e promuovere un miglioramento della qualità della vita per le nostre comunità».

Tema ripreso dal Consigliere delegato Giacco che ha ricordato come «il completamento del Poliambulatorio rappresenti in questo quadro una priorità».

«L’Amministrazione Comunale – hanno ribadito Pizzino e Giacco, facendosi interpreti dell’intera maggioranza presente all’incontro – è pronta a lottare con tute le sue forze per raggiungere un obiettivo che renderà la nostra una società più giusta, più moderna e più civile, affrontando il tema delle fragilità e delle debolezze nel Comprensorio».

L’Amministrazione tutta, ha espresso grande soddisfazione per le puntuali risposte date dagli interlocutori istituzionali rispetto ai quesiti posti.

Oltre agli impegni assunti dalla Direzione Generale per risolvere le criticità evidenziate nelle ultime settimane, è stato, infatti, comunicato che con delibera del DG n. 2063/2017 pubblicata in data 10 novembre 2017 sono state stanziate le risorse (pari a 2,5 milioni di euro) per il completamento della struttura.

Il dott. Pagliaro, del Dipartimento regionale competente in materia, inoltre, ha annunciato l’avvio dei lavori di un tavolo tecnico dove le istituzioni, l’Asp, la Regione e la Rete di Cittadini si confronteranno per riempire dei contenuti necessari il progetto Casa della Salute di Amantea.

Un atto propedeutico alla realizzazione del piano di fattibilità che rappresenta il documento necessario ad avviare la fase tecnico-organizzativa di realizzazione della struttura.

Ringraziamenti sono stati espressi nei confronti dell’Asp, del Direttore Generale Mauro e della Regione Calabria, nella persona del Presidente Oliverio, per l’attenzione e la sensibilità ancora una volta dimostrate verso le istanze provenienti dal territorio, e che consentono di poter realizzare un ulteriore passo in avanti nel miglioramento delle condizioni di vita delle nostre cittadine e dei nostri cittadini.

Apprezzamento è stato manifestato nei confronti del Presidente Iacucci e dell’Onorevole Bruno Bossio per la loro costante presenza a difesa della tutela del Comprensorio.

Nei prossimi giorni il Sindaco Pizzino con l’Amministrazione Comunale incontrerà la Rete dei cittadini “Difendiamo la Salute” ed una delegazione dell’Asp, e provvederà a convocare prima la Conferenza dei Sindaci e, successivamente, la prima riunione del nuovo tavolo tecnico.

Amantea 11.11.2017                                     L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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Gestire un sito web significa avere la opportunità di informare.

Certo occorre documentarsi, acquisire dati, informazioni

Spesso occorre andare in giro spendendo benzina e tempo.

Incomprensibile appare, infatti, la mancanza di trasparenza.

Non solo l’OSL( vedi articolo di ieri 8 novembre), non solo il comune il cui sito web appare sempre di difficile praticabilità, ma anche il sito del Centro Studi futura che gestisce i quattro progetti che si svolgeranno ad Amantea.

E c’è anche di peggio, per cui stiamo pensando di rivolgersi a Roma.

Come noto ad Amantea hanno partecipato solo 62 ragazzi ai 24 posti disponibili.

Non solo, ma ben 23 ragazzi non si sono presentati alla selezione. Incredibile!

In sostanza i selezionati sono stati 39 con 24 posti disponibili, cioè un posto ogni 1,625 concorrenti.

Ecco i dati in sintesi:

Progetto Antonio Ammaturo

16 iscritti, 8 che non si sono presentati, 8 selezionati, 6 prescelti, 2 riserve.

Progetto Giuseppe Saragat

24 iscritti, 9 che non si sono presentati, 15 selezionati, 6 prescelti, 9 riserve

Progetto Io mi ricordo

16 iscritti, 6 che non si sono presentati, 10 selezionati, 6 prescelti, 4 riserve

Progetto san Francesco

6 iscritti, 6 selezionati, 6 prescelti

Ora abbiamo letto e scritto che i corsi inizieranno giorno 13 novembre

Ed abbiamo anche saputo che domani ci dovrebbe essere un incontro con i rappresentanti del comune di Amantea ed il personale incaricato del tutoraggio dei prescelti

Ma nessuno a niente

Non c’è un amministratore incaricato e nessun dipendente incaricato

Non siamo riusciti nemmeno sapere chi della vecchia amministrazione Sabatino ha incaricato il Centro Studi Futura dei progetti di servizio civile. Avremmo voluto sapere chi aveva le conoscenze ed i contatti personali. Invece solo sospetti.

Insomma esiste il forte rischio che 24 giovani, che potrebbero essere un tesoro per una amministrazione che non ha personale alle sue dipendenze, restino inoperosi.

E 24 giovani potrebbero fare molto per la città.

Va bene, seguiremo i corsi e vi faremo sapere.

E se arriverà qualcuno del Centro Studi futura non mancheremo di fare le dovute domande direttamente, proprio per sciogliere i tanti dubbi che abbiamo e dare risposta alle tante domande che alcuni giovani ci pongono!.

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La storia che sto per raccontarvi, cari amici lettori, è vera, non è frutto della mia fantasia. Siamo a Mirandola, un paese della provincia di Modena, tristemente noto perché colpito dal vasto terremoto dello scorso anno, Istituto Professionale “Galileo Galilei”, prima superiore, finito nell’occhio del ciclone per un video postato sul web in cui si vede benissimo un ragazzo di 15 anni che tira con estrema violenza un cestino dei rifiuti alla professoressa di matematica durante l’ora di lezione seduta in cattedra che resta tuttavia immobile. Se da un lato molti che hanno visto il video si sono indignati per il vile gesto compiuto dal ragazzo, dall’altro lato non c’è stata alcuna reazione, anzi hanno cercato di minimizzare l’accaduto. Sono dei piccoli episodi insignificanti che si verificano nelle classi scolastiche.

Il ragazzo non voleva colpire l’insegnante e non aveva nessuna intenzione di fare del male.

Ha poi chiesto scusa.

In fondo è un ragazzo.

Il vile gesto, però, non è finito qui, ora è al vaglio delle forze dell’ordine.

Due alunni sono stati denunziati per interruzione di pubblico servizio e violenza a pubblico ufficiale ed un terzo ragazzo, quello che ha postato il video sul web, per diffamazione.

C’è da dire che altri episodi di bullismo si sono verificati nella stessa scuola e il capo branco, guarda caso, ancora una volta, è lo stesso ragazzo di 15 anni, albanese, il quale risulta di aver pestato un ragazzo di 11 anni.

Appena la Preside è stata informata da un genitore di un alunno che frequenta la stessa classe del ragazzo albanese ha convocato un Consiglio d’Istituto per prendere i provvedimenti del caso.

Ai miei tempi il ragazzo sarebbe stato severamente punito con l’allontanamento da tutte le scuole del Regno.

Del vile gesto ne hanno parlato quasi tutti i giornali.

E Massimo Gramellini sul Corriere della Sera nella sua rubrica “Il Caffè” ha scritto una lettera alla professoressa intitolandola ”La forza del cestino”.

A Gramellini più della bravata del bulletto, lo ha colpito la mancanza di reazione della professoressa.

“Il cestino le rimbalza addosso eppure lei non alza nemmeno la testa, vittima muta e inerte di un oltraggio inaccettabile, ma evidentemente considerato ineluttabile”. Ineluttabile? Contro cui non possiamo fare niente? Ma stiamo davvero diventando matti? Ecco perché la scuola italiana, la nostra amata scuola, sta andando a catafascio. E il Ministro della Pubblica Istruzione addirittura vuole togliere il voto di condotta dalla pagella scolastica. Così la scuola da luogo di educazione e di istruzione diventerà, fra non molto, un bivacco di delinquenti e malfattori. La professoressa dell’Istituto Galilei non ha reagito al vile gesto perché sa che se anche avesse reagito e avesse preso severi provvedimenti nei confronti del ragazzo arrogante, maleducato, i genitori prenderebbero le sue difese dando la colpa all’insegnante che non sa fare il suo dovere e che in classe non sa farsi rispettare. In fondo i loro figli sono sempre dei bravi ragazzi e se qualche volta sbagliano bisogna comprenderli. La colpa non è loro, ma della scuola, della società, del Governo. Mai dei ragazzi e dei loro genitori che non li hanno saputi educare. E i Capi d’Istituto? Per difendere il buon nome della scuola cercano di minimizzare l’accaduto o fanno finta di niente. Lasciano, così, che si calpesti la dignità dei professori. Io sono un ex insegnante e ho insegnato nelle scuole statali per oltre 40 anni. Una cosa del genere non mi è mai capitata. Se mi fosse capitata avrei reagito a malo modo. Al ragazzo gli avrei dato una infinità di sonori scappellotti che avrebbero lasciato il segno. Ai genitori, se fossero venuti in classe a protestare, li avrei buttati dalla finestra. Ma queste cose, diciamole per favore, nella vecchia scuola non si sono mai verificate. L’insegnante era rispettato e riverito e quando entrava in classe i ragazzi si alzavano in piedi e quando lo incontravano per strada lo salutavano con affetto e riconoscenza. Nostalgia di quei tempi? Molta.

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