
La Cerimonia di Premiazione è prevista per sabato 18 novembre, presso il Teatro delle Scuderie Granducali di Seravezza (LUCCA).
Ecco i finalisti premiati per la sezione Narrativa
- SARA ARENA MESTRE (VE) con “ROSI TI STO CERCANDO” Europa Edizioni
- MICHELANGELO BARTOLO ROMA (RM) con “LA NOSTRA AFRICA – CRONACHE DI VIAGGIO DI UN MEDICO EUROAFRICANO” - Gangemi Editore – Roma
- MARIA GISELLA CATUOGNO PORTOFERRAIO (LI) con “D'AMORE E D'ACQUA” - Il Foglio Letterario
- GIACOMO ROMANO DAVARE MORDEGNO (SO) con “IL PROFESSORE E IL MAGISTRATO” - Europa Edizioni
- FEDERICO FABBRI FIRENZE (FI) con “LA VERITÀ HA BISOGNO DEL SOLE” - Amicolibro Edizioni
- RODOLFO FRACASSO TRICASE (LE)con “LA VISIONE E LA SPERANZA” - Khàrisma
- GIULIO IRNEARI BERGAMO (BG) con “PLISSÉ” - Silele Edizioni
- ALESSANDRO IZZI GAETA (LT) con “IL RESPIRO DELLE ONDE” - Helicon
- FAUSTINO NERI AREZZO (AR) con “A PIEDI SCALZI NELLE STOPPIE DI GRANO” - Book Sprint Edizioni
- NICOLA NOVAGLIA VERONA (VR) con “DEJA VU” - Europa Edizioni
- SERGIO RUGGIERO AMANTEA (CS) con “IL PERIPLO DEGLI IMMORTALI” – edizioni Mannarino.
- GIUSEPPE SGARBI con “LEI MI PARLA ANCORA” - Skira Editore
- ANTONIO STOLFI REPUBBLICA DI SAN MARINO (EE) con “IL ROMANZO DELLA CONTESSA DI CASTIGLIONE” - Albatros
- ANGELO VACCARI NONANTOLA (MO) con “SANGUE FRATERNO” - Leone Editore
- LUCIA VALENTINI ROMA (RM) con “PRELUDE” - Armando Curcio Editore
Riceviamo e pubblichiamo:
“ONORE AI CADUTI
Oggi è il 4 novembre.
Novantanove anni fa in questa data finiva la prima guerra mondiale.
E da allora commemoriamo il ricordo di questa giornata, che inizialmente era l’«anniversario della vittoria», poi divenne la «festa dell'unità nazionale»; oggi è «festa dell'unità nazionale e giornata delle Forze armate».
Onoriamo i tantissimi caduti di quella guerra cruenta e senza pietà.
Quanti?
Troppi, solo l’Italia ha perso 1.240.000 persone tra militari e civili, se poi si sommano militari, civili, feriti e mutilati di tutti gli stati coinvolti nella Grande Guerra si può stimare il dato inquietante di 37 milioni.
Uno dei tanti giovani italiani a partecipare a questa guerra fu Carlo Emilio Gadda, volontario appena ventiduenne che nei suoi diari di guerra scrisse:<< […] che realmente la mia , la nostra vita è un brevissimo tempo, che già mezzo è trascorso senza frutto d’onore, senza una gioia. Sentì con intensità spasmodica che non un sorriso di giocondità ha rallegrato i miei giorni distrutti.
Ho patito tutto, la povertà, la morte del padre, l’umiliazione, la malattia, l’impotenza del corpo e dell’anima, la paura, lo scherno, per finire a Caporetto nella fine delle fini, non ho avuto amore né niente; l’intelligenza mi vale soltanto per considerare e soffrire gli slanci del sogno, l’amore della patria e del rischio.
La passione della guerra mi ha condotto a una sofferenza mostruosa, a una difformità spirituale che non può avere riscontro.
Sentì in quel momento quell’intensità di una scelta… il vuoto, l’orribile vuoto della mia vita, la sua brevità, la sua fine, che cosa avrò fatto per gli uomini, che cosa per il mio paese? Niente, niente.>>
Quanta emozione, quanto patimento in queste parole e quanto rispetto per la sofferenza di quella guerra che per l’Italia è stata soprattutto guerra di trincea.
Chissà invece quale sentire misero accompagnava le parole del generale Cadorna che raccontando Caporetto nel bollettino di guerra successivo descriveva “la mancata resistenza di riparti della II° Armata vilmente ritiratisi senza combattere o ignominiosamente arresisi al nemico”.
Era menzogna, fango gettato su chi sul fronte e senza guida perdeva la vita.
La guerra non ha niente di giusto, niente.
È la negazione assoluta del rispetto per la vita propria e degli altri.
È il barbaro gioco del potere che piega a proprio piacimento menti e corpi.
È la massima espressione della stupidità umana.
MoVimento 5 Stelle Amantea
Consigliere Comunali Francesca Menichino e Francesca Sicoli
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota dell' amministrazione comunale:
Il 4 novembre ricorre l’anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale
Un giorno dall’importanza storica e morale che è fondamento della nostra identità nonché giorno dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate.
La giornata è stata istituita nel 1918 per commemorare la fine della Prima guerra mondiale per l’Italia. Il 4 novembre è la data dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti.
La festività, in ricordo del 4 novembre 1918, celebra la memoria di un momento unico nella vita sociale della nazione italiana, un ricordo di cui è necessario parlare con fierezza e rispetto, omaggiando nel pensiero il valore degli uomini che hanno dato la vita per creare un futuro che adesso noi viviamo.
Anche Amantea celebrerà l’Unità Nazionale e le Forze Armate.
Il ritrovo è previsto alle ore 10.30 davanti al Comune di Amantea da dove ci si muoverà in corteo.
Alle ore 11.30 sul Monumento ai Caduti sarà deposta una corona d’alloro dal Sindaco Mario PIZZINO accompagnato dal Presidente del Consiglio Comunale, dai Consiglieri comunali e dalle alte cariche militari e dalla Cittadinanza che è invitata a partecipare.