Poletti, il ministro del Lavoro risponde al question time alla Camera a un'interrogazione presentata dai deputati della Lega Nord sul rifinanziamento nella legge di Stabilità al corpo forestale della Calabria e ai lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo e dichiara: «Non mi risultano interventi a favore dei forestali della Calabria, mentre sui lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo la notizia sarebbe fondata». Quest'ultimo intervento «fa fronte a una difficile situazione occupazionale».
La Lega, nel dettaglio, chiedeva «per quali ragioni il governo, nonostante la politica generalizzata di tagli alla regioni, destini ingenti risorse alle regioni di Campania, Calabria e Sicilia, peraltro a sostegno di una politica occupazionale fallimentare trasformatasi nel tempo in una sorta di ammortizzatore sociale stabilizzato».
Il deputato del Carroccio Matteo Bragantini, nel corso della replica, ha sottolineato l'uso del condizionale da parte del ministro: «Eppure lo dovreste sapere visto che l'avete fatta voi».
Una delle prime bozze della legge di Stabilità uscite dal Cdm prevedeva infatti il rifinanziamento degli interventi in favore dei forestali della Calabria per 140 milioni di euro a decorrere dal 2017 «e pari a 100 milioni di euro annui - si legge poi nell'interrogazione della Lega - a decorrere dal 2015 in favore dei lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo».
Ma non è solo la lega ad intervenire sui Forestali calabresi e siciliani
Ne aveva parlato anche Michele Fusco Giornalista de Il fatto quotidiano il 9 settembre 2014 il qule aveva ricordato che “ Saranno almeno venticinque anni che il monumento allo spreco, il milite non-ignoto della spending review, sono gli ultranoti forestali calabri, in ragione di una decina di migliaia, essendo la Calabria, come tutti sapete, un territorio ad altissima vocazione alpina. Non le è da meno, per orgogliosa concorrenza, la Sicilia. Due volte e mezzo i ranger canadesi, ebbe a comparare Panorama qualche anno fa.
Sempre Fusco registra che Renzi ad ottobre 2013 dichiarava a Massimo Gramellini della Stampa che :” Il forestale della Calabria deve sapere che con me non verrà licenziato, ma dovrà lavorare moltissimo “
“ Già- continua il giornalista- Matteo Renzi deve scegliere Di non licenziare i forestali calabri o siculi. Di non scontentare possibili bacini elettorali o comunque sociali, di evitare contrapposizioni frontali che possano lasciare strascichi dolorosi”, ma diventa difficile capire i sacrifici che si impongono agli italiani come l’aumento della benzina, l’aumento dell’IVA.
E conclude segnalando la esistenza di DUE RENZI: “Caro presidente, questo è il prezzo da pagare se vuole essere credibile. Per tornare a bomba, si ripresenti con i licenziamenti firmati dei forestali calabri e siculi e ne riparliamo”.
Ma di chi sono i voti dei forestali? Lo vedremo dalla note stampa dei politici nazionali e regionali.
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Calabria
L'Europarlamentare Mario Pirillo è pronto ad accogliere il Presidente Renzi alla manifestazione, organizzata del PD calabrese.
Mario Pirillo: “La presenza di Renzi alla manifestazione contro la ‘ndrangheta è testimonianza di vicinanza e solidarietà verso i cittadini calabresi"
Il Presidente del Consiglio Renzi durante la sua visita a Bruxelles ha confermato gli impegni dell’Italia in Europa, attraverso i quali intende perseguire la strada delle riforme condivisa dal Presidente della Commissione europea Barroso, dal Presidente del Parlamento europeo Schulz e dalla Cancelliera tedesca Merkel. “Sono soddisfatto per il modo con il quale il Presidente Renzi si è confrontato con i vertici europei, dimostrando carattere e rafforzando l’impegno del governo a rispettare il 3%”.
Queste le parole dell’eurodeputato Mario Pirillo (già in campagna elettorale per le imminenti europee) che si accinge ad accogliere Matteo Renzi mercoledì 26 marzo a Scalea alla manifestazione “NO ndrangheta” organizzata dal Partito democratico calabrese “La presenza di Renzi alla manifestazione contro la ‘ndrangheta è testimonianza di vicinanza e solidarietà verso i cittadini calabresi. Io sarò al suo fianco per ribadire il mio impegno - conclude Pirillo - a mantenere alta l'attenzione all'interno delle Istituzioni europee sul fenomeno della criminalità organizzata che ha varcato i confini nazionali, ed oggi grazie all'azione del Parlamento è riconosciuta come un fenomeno europeo.
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Ma già Emiliano aveva fatto, forse, la sua scelta quando condusse un attacco a testa bassa contro Enrico Letta e al governo nazionale, in occasione dell'inaugurazione della Fiera del Levante.
E forse Matteo Renzi fu indotto da questa forte posizione del sindaco di Bari iniziando la sua cavalcata verso la segreteria proprio da Bari ed affermando :"Inizieremo da Bari. Il Pd deve avere al centro i sindaci. Questa sarà una delle partite più importanti e inizieremo da lì, da Bari".
Era il 21 settembre, poco più di 2 mesi fa.
Fu allora, forse, che Michele Emiliano fece la sua scelta e la sua famosa dichiarazione: “Lo ringrazio, sono con lui. Ho ascoltato da casa il discorso di Matteo Renzi . Ne ho condiviso il tono ed il contenuto, in particolare l'appello a noi tutti per parlare all'Italia così come essa è oggi e non per come l'hanno sinora immaginata i dirigenti del partito. Lo ringrazio per avere deciso di partire da Bari nella sua campagna congressuale. Sento che le lunghe conversazioni che abbiamo fatto in questi mesi difficili gli hanno restituito una visione dell'Italia nella quale la questione meridionale deve tornare ad essere questione nazionale".
E negativo e senza appello è stato ed è il giudizio contro Cuperlo: "Nelle sue parole ho sentito solo una riflessione sul partito,-chiarisce Emiliano- come se esso fosse un fine e non semplicemente un mezzo, parole che non possono interessare gli italiani".
E potremmo continuare a lungo per segnalare il perdurante pensiero di Michele Emiliano che si legge nella seguente dichiarazione: “Ho molto apprezzato la citazione che Matteo ha fatto dell'anniversario della morte di Rosario Livatino, sobrio eroe dell'antimafia. Questo gesto rende evidente che Matteo ha compreso che la lotta senza quartiere alle mafie in ogni regione è centrale per un riscatto nazionale fondato su legalità, eguaglianza e facilità di intrapresa privata. Renzi ricomincia da Sud la battaglia della sinistra italiana per superare l'orribile ventennio che ha danneggiato l'Italia. Ha ammesso che la proposta politica del Pd in questi anni non é stata sufficiente al cambiamento".
Ecco perché Emiliano gira per il Sud italiano, perché è venuto ad Amantea, in un defatigante tour , per tradurre il suo impegno: "Sono pronto a sostenere Matteo Renzi con ogni mia energia, a patto di non aderire ad una corrente, a patto di mantenere la mia autonomia di pensiero, a patto di poter continuare a svolgere fino in fondo il mio lavoro di sindaco di Bari".
Ed Amantea era lì a sentirlo ieri 23 novembre, nella sala dell’Hotel Mediterraneo
Una serata sentita e viva.
Una serata politica. Come può notarsi dalla scelta fatta dai politici tra Michele Emiliano e la serata di musica e di canto in san Bernardino con la presenza della banda Mario Aloe e dei cori delle parrocchie amanteane.
A denotarlo anche la presenze di tutta l’amministrazione comunale da Michele Vadacchino a Monica Sabatino, a Sante Mazzei, a Marcello Socievole, a Vincenzo Pugliano, a Peppe Sabatino, a Mario Aloe.
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La vicenda del PD nell’ambito della drammatica situazione italiana ricorda lo splendido film di Luchino Visconti “ La caduta degli dei”.
Ma noi ci riferiamo al “dio “ minore, a Bersani, che tenta di conquistare il seggio di Presidente del Consiglio per salvare la famiglia Essenbeck , il sistema industriale dal quale dipenderà la forza del Terzo Reich, l’esito della guerra e le fortune del barone Joachim.
Ed ecco, infatti, Matteo Renzi che annuncia : «Sono leale a Bersani, ma se il suo tentativo fallisce sono pronto a candidarmi», cioè , non attende impaziente la caduta di Bersani, ma neanche tifa per la sua riuscita.
Ma sono in molti quelli che si stanno allontanando da Bersani.
Sembra impossibile che giunga ad esito favorevole il tentativo di fare un governo con i grillini, ci si mette contro anche Monti.
Ed è folle riandare alle elezioni con Bersani candidato premier.
Lo dice Michele Salvati, uno dei massimi ispiratori della nascita del Pd, che sul Mulino di cui è direttore scrive: «Renzi è l’ultima occasione che ha il Pd, non sprecatela».
E poi sembra che in molti intendano spostarsi verso Renzi : ex popolari, franceschiniani, veltroniani, lettiani.
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