Se questa è l’Italia non mi piace
Ne abbiamo già scritto ma il risultato è sempre lo stesso.
Lo stato (scusateci se lo scriviamo minuscolo) permette ad una famiglia Rom di occupare una casa popolare temporaneamente lasciata dalla famiglia che la occupava legittimamente.
E' avvenuto ad Avezzano, in provincia dell'Aquila.
Un ulteriore episodio, l'ultimo di una lunga seria.
Vice-comandante della Polizia locale dichiara: "Alla minima manifestazione di fermezza, il gruppo di occupanti si fa scudo di uno o più minori. E le nostre operazioni si fanno impossibili".
I Rom poi hanno montato una nuova porta.
Il comandante è convinto che i Rom agiscano con notevole cognizione di commi, e delle leggi.
“L’occupante si è presentata al nostro Comando, e si è autodenunciata. A quel punto una nostra pattuglia si è recata sul posto – ci racconta ancora il capitano -. Abbiamo provato a contattare i regolari proprietari, per ricondurli a casa loro, non trovandoli. Abbiamo emesso comunque un provvedimento d’urgenza in flagranza di reato, ammonendo l’indagato che una sua inottemperanza e resistenza avrebbe comportato l’uso della forza pubblica. Ma per riuscire a farli allontanare dall’alloggio è stato necessario ricorrere agli stratagemmi più estenuanti, con quel bambino costantemente in braccio alla mamma”.
Le vittime di questa vicenda kafkiana sono Gianni Di Marco, muratore, e sua moglie, collaboratrice domestica. Non abbiamo più niente. Ci hanno portato via anche i mobili. Non sappiamo più dove andare. Stiamo chiedendo ospitalità ad amici e parenti provvisoriamente, ma poi cosa faremo?”.
Riescono più a recuperare il loro tetto, visto che gli abusivi si guardano bene dal levare il disturbo. Anzi, hanno già rimontato una nuova porta d’ingresso.
Le vittime di questa vicenda kafkiana sono Gianni Di Marco, muratore, e sua moglie, collaboratrice domestica. “La nostra casa e tutto ciò che era all’interno (mobili, suppellettili, effetti personali) sono adesso in mano a degli sconosciuti, non abbiamo più niente. È entrata in casa una donna con un bambino e nessuno ha potuto farli uscire. Non sappiamo più dove andare. Stiamo chiedendo ospitalità ad amici e parenti provvisoriamente, ma poi cosa faremo?”
Ora i vigili hanno chiesto al magistrato il sequestro preventivo dell’alloggio, con l’aggiunta della querela presentata dai proprietari”.
Ma nel teatro kafkiano denominato Italia difficile che i diritti degli italiani siano presi nella dovuta considerazione.(da Il fatto quotidiano)