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E mò, e m ò, un’altra stangata di Francesco Gagliardi

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totoE mò, e mò, moplen! E’ leggero, resistente, inconfondibile. E signora guarda bene che sia fatto di Moplen! Qualcuno si ricorderà del grande attore Gino Bramieri, del famoso ed inimitabile Carosello della RAI e della storica pubblicità che faceva in televisione? Erano i mitici anni 60 e la plastica aveva invaso le nostre case con una serie infinita di prodotti, grazie agli spot che ogni sera Gino faceva in televisione. Era il testimonial di eccezione per lanciare il prodotto sul mercato italiano durante gli anni del boom economico. Ora che la plastica ha fatto enormi danni e per distruggerla ci vorranno centinaia e centinaia di anni l’Europa si è decisa a prendere alcuni provvedimenti. Finanche la Cina ha incominciato a rifiutare la plastica vecchia che l’Europa esportava per farne giocattoli per i nostri figli. La Commissione Europea ora è pronta ad intervenire. Ridurrà la produzione di plastica? Manco per sogno. Sta, invece, per arrivare un altro iniquo e nuovo balzello. Dopo la tassa per i sacchetti di plastica biodegradabili al supermercato ecco che arriverà fra non molto la tassa sulla plastica. E mò, e mò, un’altra stangata. Per disincentivare la produzione? I politici non faranno mai torto agli industriali. Secondo le intenzioni dei burocrati europei, gli stessi che hanno discusso per mesi e mesi come deve essere la curvatura della banana e del cetriolo, per disincentivare l’uso. Ad annunciare questa nuova imposta è stato il Commissario responsabile del Bilancio Guenther Oettingher. E’ veramente una cosa buona, giusta, sacrosanta ridurre la plastica e l’uso che se ne fa, se davvero vogliamo con i fatti e non a parole salvaguardare i nostri mari, i nostri fiumi, le nostre vallate, i nostri incantevoli paesaggi, gli animali che popolano la nostra amata Italia. Per fare questo un’altra tassa non basta, non è sufficiente. Bisogna che i prodotti di plastica non vengano più fabbricati e commercializzati. E poi eliminare gradualmente quelli che sono già in commercio dalla nostra quotidianità e preferire alternative intelligenti e sostenibili. Al bar, al ristorante incominciamo a rifiutare i bicchieri e le bottiglie di plastica. Eliminiamo dalle nostre tavole e dalle nostre feste i piatti e le posate di plastica. Smettiamo di comprare bottiglie d’acqua minerale di plastica. Diciamo addio alle gomme da masticare. Senz’altro ci vorrà del tempo, ma dovremmo incominciare subito a farlo se non vogliamo lasciare ai nostri nipotini un mondo invivibile e plastificato.

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