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A Natale la droga corre sul bus dentro i barattoli di pomodoro

Trento la Guardia di Finanza grazie al fiuto dei cani antidroga è riuscita a ritrovare all'interno di un pullman diversi barattoli di polpa di concentrato di pomodoro molto speciali.

Dentro ai contenitori di metallo, assieme al pomodoro, sono stati trovati anche 4,5 chilogrammi di eroina e cocaina.

Addette al trasporto due cittadine nigeriane.

L'operazione è avvenuta nel corso dei controlli svolti dalle Fiamme gialle alle barriere autostradali della A22.

Durante uno di questi servizi, è stato fermato un pullman di una nota società internazionale di trasporto persone a basso costo, FlixBus, che stava effettuando una delle soste di tappa previste sulla tratta Monaco – Roma.

E’ bene precisare, che la società non c'entra nulla con questo genere di attività illegale fermata dalle Fiamme Gialle.

Il valore complessivo sul mercato illecito dello spaccio avrebbe fruttato, tagliando opportunamente le sostanze stupefacenti prima di metterle in vendita, circa 400mila euro.

Come dicono alcuni( politici e preti) sono loro il nostro futuro, l’esempio per i nostri giovani, coloro che pagheranno le nostre pensioni.

Pubblicato in Italia

Della serie#danon crederci#

Dalla Nigeria per fare le prostitute!

Siamo a Potenza.

Una nigeriana di 27 anni Susan Echefo è stata accusata di essere su Potenza la referente dell'organizzazione di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di giovani donne di nazionalità nigeriana, che aveva il compito di contattare le ragazze e costringerle a rispettare la promessa fatta al momento della partenza.

Le ragazze cioè partivano consapevoli che sarebbero andate a fare le prostitute sulle strade italiane!

Una di loro però aveva denunciato di aver sottoscritto un patto, prima della partenza per Lampedusa e conseguente arrivo a Potenza nel 2016, che le imponeva di dover restituire 30mila euro del viaggio attraverso l’attività di prostituta.

Le indagini successive concentrate sugli ambienti della prostituzione e portate avanti dagli agenti della Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile del capoluogo.

Le risultanze delle indagini hanno evidenziato il collegamento delle ragazze nigeriane con collaboratori locali, che curano l’arrivo delle ragazze, finanziandone il loro viaggio e recuperando poi i soldi dall’esercizio della prostituzione.

I dettagli dell’operazione sono stati spiegati stamattina in Procura, dal Procuratore Francesco Basentini e dal Sostituto Procuratore Valentina Santoro.

In carcere la donna nigeriana Susan Echefo , ai domiciliari Salvatore Grippo, 61 anni. Mentre è stato sottoposto all’obbligo di presentazione Mammbye Ndong, anche lui nigeriano, di 37 anni.

Come sottolineato dal Procuratore Basentini, l’italiano arrestato intratteneva rapporti con alcune ragazze ed era anche impegnato in un’illecita attività di organizzazione delle prestazioni sessuali, organizzando, insieme a Ndong, la pianificazione degli incontri.

Anche mediante servizi d’intercettazione, gli inquirenti hanno scoperto che venivano riscossi dai 20 ai 30 euro per prestazione.

Le indagini hanno appurato che la donna arrestata si spostava sul territorio per controllare le ragazze, offriva informazioni sui luoghi dove sostare per sfuggire alla Polizia e forniva anche alle ragazze delle pillole abortive.

Una operazione che non affronta il problema della tratta delle nigeriane che resta camuffato dalla migrazione .

Un fatto questo che resta una vergogna.

Pubblicato in Italia

Sette le persone arrestate per sfruttamento dello prostituzione tra Lamezia e Rosarno.

Il procuratore Gratteri, ha illustrato i dettagli dell'operazione “Locomotiva”

Le ragazze arrivavano in Italia con la promessa di un lavoro onesto.

Arrivavano dopo aver contratto un debito di 30mila euro da dover riscattare.

Promettevano loro di farle lavorare onestamente in Italia, di farle diventare parrucchiere o commesse ma già nel loro viaggio verso l’Europa, già nei campi libici venivano costrette a prostituirsi.

L’organizzazione criminale che le sfruttava prendeva in fitto delle aree di stazionamento, forniva alle ragazze di tutto anche i preservativi e cominciava lo sfruttamento

A raccontare i primi dettagli dell’operazione “Locomotiva” che ha portato all’arresto di sette persone per sfruttamento della prostituzione, tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù, è il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.

Grazie a questa operazione, condotta dai carabinieri del Gruppo di Lamezia Terme, coordinata dalla Dda del capoluogo, sono state liberate circa 100 giovani nigeriane costrette a prostituirsi per strada in diverse zone tra Lamezia e Rosarno, tra le quali la stazione di Sant’Eufemia Lamezia.

Qui, nei pressi del tratto ferroviario, in zone seminascoste vicine ai parcheggi, proprio dove si trova il monumento di una locomotiva, le giovani sostavano in attesa di clienti.

Nella mente la paura di non portare abbastanza denaro alle madam che le gestivano.

La paura, inoculata nella loro mente, di quello che un rito vodoo detto “juju” potesse scatenare se non avessero obbedito agli ordini.

E poi l’assenza di documenti, sequestrati dalle loro aguzzine, le punizioni (restare senza cibo, e anche qualche botta) se non avessero portato abbastanza denaro fino a “riscattare” quel debito contratto per arrivare in Italia: 30mila euro.

«Qui si tratta – ha proseguito il procuratore Gratteri – di preoccuparci della libertà delle persone».

Nella foto da sinistra: Pietro Tribuzio, Massimo Ribaudo, Nicola Gratteri, Giovanni Bombardieri.

Pubblicato in Calabria
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