Dalla prossima settimana e cioè dal 29 novembre, prima Domenica d’Avvento, nella chiesa cattolica italiana entrerà in vigore il Nuovo Messale che sostituirà quello introdotto nel lontano 1983. Sarà obbligatorio in tutte le Parrocchie a partire dalla Santa Pasqua del prossimo anno. Ci saranno tanti cambiamenti nelle recite di alcune preghiere che riguardano i fedeli. I cambiamenti maggiori, però, riguardano le preghiere che recita il sacerdote. Vediamone alcune. Nel recitare il Padre Nostro anziché dire “Non ci indurre in tentazione” si dovrà dire “Non abbandonarci alla tentazione”. Nel Confiteor il Sacerdote diceva soltanto :- Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli….- Da Domenica prossima il sacerdote dirà “Fratelli e sorelle”, perché la chiesa è frequentata non da soli uomini ma anche da donne. E nell’atto penitenziale: “Supplico la beata Vergine Maria……….. i Santi e voi, fratelli e sorelle”. Altre piccole variazioni riguardano il Gloria. Nella parte in cui si è detto finora: “E pace in terra agli uomini di buona volontà” si dirà: “E pace in terra agli uomini amati dal Signore”. Sempre per fedeltà al testo evangelico non si dirà più: “ Signore pietà, Cristo pietà” ma la forma greca :” Kyrie eleison, Christe eleison”. Molte altre cose sono cambiate ma riguardano il celebrante e noi ci dobbiamo fare abitudine. Il celebrante non dirà più : “Scambiatevi un segno di pace”, anche se causa Coronavirus questo invito per il momento è stato omesso, ma :”Scambiatevi il dono della pace”. E infine la formula al termine della Santa Messa. Non sarà più: “La Messa è finita, andate in pace” ma “Andate e annunciate il Vangelo del Signore”. Ho voluto soddisfare alcune curiosità, alcune piccole modifiche del nuovo Messale che entrerà in vigore domenica prossima perché possiamo incominciare ad impararle. Come avete notato la maggior parte delle variazioni riguarda le formule proprie del sacerdote. I ritocchi che riguardano i fedeli sono pochi e sono quelli che ho elencato e mi auguro che non creino eccessive difficoltà. Basteranno poche settimane per impararli e un pizzico di buona volontà. Buona domenica a tutti voi, fratelli e sorelle. Anche io userò la nuova formuletta
Qualcuno non conosce ancora la Lotteria Italia? È un ossimoro, non esiste persona che almeno una volta non abbia provato a vincere un premio acquistando uno dei colorati biglietti con l'icona del concorso, per poi veder frustata questa aspirazione senza perdere però la speranza di poterlo rifare in futuro. Il biglietto della Lotteria Italia è una sfida alla sorte avversa e alla ricerca di un futuro più agevole, ma è soprattutto una tradizione radicata nelle nostre famiglie, per nulla intaccata dal passare del tempo e da altri concorsi a premi, anzi crediamo possa trovare ulteriore impulso da questo periodo particolare che stiamo vivendo. - Il biglietto cambia pelle - la tradizione la fa da padrone.
Il biglietto cambia pelle
Sono molti a pensare che anche nel 2020 il successo della lotteria per antonomasia in Italia possa non essere intaccata, anzi, forse potrebbe unire ancor di più le persone in questa tradizione collettiva. Con l'avvento delle piattaforme digitali, la lotteria ha anche mutato pelle, insieme al cartaceo e colorato ticket natalizio gli italiani possono giocare pure online. Per queste ragioni stanno proliferando le piattaforme nate per il gioco online che dedicano una sezione riservata alla lotteria un tempo chiamata di Capodanno. Ci sono due diverse tipologie di biglietti, il cartaceo ha quella variabile romantica ma anche angosciante di variabilità legata alla possibilità di essere disperso, cosa accaduta più volte se pensiamo che nel 2016 il secondo premio di 2.000.000 di euro non venne mai incassato. Il biglietto digitale è tracciato e ogni acquirente può recuperare il titolo nel cassetto utente con il quale si è registrato e ha comprato il ticket.
La tradizione la fa da padrone
Il digitale da garanzie di sicurezza, ma forse ha tolto un po' di fascino che risiede nell'essenza nel gioco e in una esperienza sensoriale non modificabile. Pensiamo che il distanziamento sociale possa favorire ulteriormente il ricorso all'acquisto di un valore digitale. Nessuno potrà soppiantare però l'esperienza tattile del biglietto cartonato da manipolare, custodire e nascondere dopo l'acquisito, per non parlare del fascino e del gusto di poter grattare immediatamente una parte per verificare nell'immediato la vincita. Sono esperienze che non possono essere nemmeno lontanamente replicate dal biglietto digitale e nemmeno da avveniristiche e futuribili sperimentazioni con avatar e nuove applicazioni. Una canzone diceva che la televisione aveva ucciso i divi del cinema e della radio, così non era e crediamo che come accadde anche per il vinile nella musica, il tatto di un biglietto non può essere soppiantato da un codice a barre di un ticket digitale, nonostante sia più pratico e sicuro.
Abbiamo assistito, sgomenti, in questi ultimi giorni al teatrino vergognoso di cui è stata protagonista suo malgrado la sanità calabrese.
Nel giro di pochissimi giorni: il commissario Cotticelli ha dimostrato pubblicamente la sua incompetenza, giustificandola penosamente con presunti complotti ai suoi danni; il governo ha nominato un nuovo commissario, Zuccatelli, la cui fama lo ha preceduto tramite un video in cui dichiarava l’inutilità della mascherina e la necessità di baci prolungati e piuttosto intimi per contagiarsi, cui ha fatto seguito l’imbarazzo del governo che lo ha destituito dall’incarico dopo qualche giorno di inutili tentativi di difesa invitando l’opinione pubblica a valutarne il pluridecennale curriculum (non così eccellente a quanto pare, data la precedente esperienza proprio in Calabria quale Commissario delle Aziende Ospedaliere catanzaresi). Infine, il terzo nome che il governo ha proposto non ha avuto sorti migliori: il Professor Gaudio, ex Rettore dell’Università “La Sapienza” di Roma, sembrava possedere i requisiti ma risulta indagato in un’inchiesta sull’Università di Catania e in seguito al clamore mediatico, a poche ore dalla sua nomina, rifiuta l’incarico perché sua moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro.
Noi di Potere al Popolo - Calabria siamo sempre stati contrari al commissariamento della sanità, senza per questo ritenere l’attuale classe politica regionale capace - sotto il profilo morale e politico - di assumere oggi la guida di questo settore vitale. Lo stato attuale della sanità calabrese, dopo quasi dodici anni di commissariamento che hanno ulteriormente minato il diritto delle cittadine e dei cittadini calabresi alla salute, spiega chiaramente il perchè.
La situazione calabrese, riguardo i contagi covid 19 registra casi in costante aumento, in particolare nella provincia reggina. E la cittadinanza calabrese è costretta ad assistere al solito rimpallo di responsabilità tra autorità più o meno investite di competenza a riguardo.
Nella più totale confusione, dovuta alla mancanza di coordinamento tra Commissari, sub commissari, licenziati, eletti o da sostituire, istituzioni regionali decadute ed in attesa di rinnovo elettorale, ogni personaggio ed ogni formazione politica o civica che sia, utilizza qualsiasi mezzo per stare alla ribalta in previsione delle prossime elezioni.
In un continuo susseguirsi di articoli su giornali locali e nazionali, talk show e libere espressioni negazioniste di piazza, di fatto la campagna elettorale è già cominciata anche a costo della messa in secondo piano della tutela della salute pubblica.
Sparisce, di conseguenza, l'obiettivo primario da perseguire: ridare alla popolazione calabrese il diritto alla salute, ormai perso nei meandri di un tessuto costituito da incompetenza gestionale, intrallazzi, forti interessi di gruppi della sanità privata che lavorano controcorrente rispetto al giusto obiettivo.
Osserviamo un Governatore f.f. che, in pompa magna, sulle TV locali e nazionali, mentre disonora la Calabria gettando fango sul fondatore di Emergency, Gino Strada, esprime soddisfazione per il risultato ottenuto con l'approvazione della sua proposta da parte del governo: quattro ospedali da campo attrezzati di tutto, che saranno operativi da qui ad un mese a cura della Protezione Civile Nazionale e gestiti da militari.
Ah, che bel risultato! Intanto l'ospedale appena inviato è uno solo; gli altri arriveranno.
Ma ci chiediamo, è proprio impossibile attrezzare, riattivandoli, i numerosi ospedali costruiti con soldi pubblici, dislocati su tutto il territorio calabrese e chiusi nel 2010 dall’allora Commissario ad acta nonché Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti? Non possono avere le caratteristiche necessarie come ospedali Covid?
Bene, trasferiamo in questi ospedali i reparti non Covid dagli HUB ed aumentiamo qui i posti letto e terapie subintensive ed intensive; ma questo significherebbe dotarli di attrezzature e soprattutto di personale medico, infermieristico e OSS, quindi andare verso un potenziamento strutturale della sanità pubblica.
Ed ecco la seconda perla comunicata tramite ordinanza: l'autorizzazione all'assunzione di 300 unità tra medici, infermieri e personale OSS. Ma, appena prestata maggiore attenzione, si scopre l'inganno: si tratta di Assunzioni co.co.co che si aggiungono a quelle già autorizzate a marzo, a tempo determinato.
Già ad Aprile Potere al Popolo Reggio Calabria, a seguito di una campagna informativa presso i principali ospedali della provincia, aveva stilato un articolato documento contenente le nostre proposte
per affrontare con determinazione l'emergenza Covid. Eravamo alla vigilia dello stanziamento di 54 milioni di euro, a ciò preposti, più altri 23 per l’assunzione del personale mancante, ed erano state emanate ordinanze regionali che disponevano tutt'altro rispetto le nostre proposte.
Ad oggi lo stato delle cose è questo: mancano strutture territoriali attrezzate per l'assistenza domiciliare; gli ospedali HUB sono al collasso; i piccoli ospedali non sono ancora stati attrezzati per un’assistenza ai malati no Covid; i laboratori di analisi sono senza personale dedicato e quindi impossibilitati a tracciare adeguatamente i casi Covid; manca personale medico, infermieristico e Oss.
Ma, allora, la sostanza qual'è? È sempre quella degli interessi economici dei soliti soggetti; quelli che ad ogni tornata di commissariamento nominano il proprio numeroso e ben pagato staff di esperti; quelli dei politici in continua campagna elettorale, senza mai una minima assunzione di responsabilità; quelli delle lobby della sanità privata che vantano, a loro dire, crediti non pagati.
La sostanza è quella della popolazione calabrese lasciata senza indirizzi chiari, senza assistenza, senza tamponi e con la speranza del "si salvi chi può".
In un piano di rientro di bilancio, mai rientrato, in Calabria succede anche che alcuni gruppi della sanità privata riescano a vincere ricorsi al Consiglio di Stato contro riduzioni di budget sugli stanziamenti loro assegnati negli anni precedenti al 2018 effettuati dal Commissario pro tempore. (ct.art Corriere della Calabria dell'11/11/2020).
La motivazione è che a parità delle riduzioni effettuate, non sono corrisposti aumenti di produttività nella sanità pubblica, non garantendo quindi il raggiungimento dei Lea previsti.
È ora di dire basta! Potere al Popolo Calabria si unisce alla protesta che a gran voce sta inondando le piazze calabresi per pretendere servizi pubblici nella sanità, nella scuola, nei trasporti.
Decretiamo nostro malgrado, ancora una volta, l'impossibilità per la nostra regione di avere una gestione ordinaria della sanità gestita da istituzioni democraticamente elette.
Ribadendo la contrarietà che il nostro partito ha sempre espresso a proposito delle nomine di Commissari per la gestione della sanità pubblica non possiamo, però, non prendere atto della necessità, in questo momento contingente che una personalità autorevole, competente e portatrice di discontinuità rispetto alla sciagurata gestione manageriale di questi anni guidi la nostra regione fuori dal pantano in cui è stata ricacciata. Unendoci ai numerosi cittadini calabresi che già si sono espressi in tal senso appoggiamo la candidatura del dott. Gino Strada alla guida della sanità regionale.
Siamo sicuri che i finanziamenti stanziati per l'emergenza Covid, sotto la sua guida, saranno utilizzati per porre le minime basi affinché si restituisca nel minore tempo possibile il diritto alla salute ai calabresi.
Potere al Popolo! Calabria