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Redazione TirrenoNews

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Riceviamo e pubblichiamo:

Enza Bruno Bossio è tra i parlamentari che, oggi lunedì 15 aprile alle ore 12,00 a Montecitorio, riceveranno la delegazione che consegnerà, corredata da 50mila firme, la proposta di legge di iniziativa popolare per istituire anche in Italia il reddito minimo garantito.

“Chiediamo sin da ora – è scritto nel comunicato pubblicato dal Comitato nazionale www.redditogarantito.it – che la Presidenza della Camera si faccia carico dell’avvio di un procedimento urgente affinché la proposta di legge sia presa al più presto in considerazione”.

Enza Bruno Bossio nei mesi scorsi, come rappresentante del “Comitato calabrese per il RMG” aveva sostenuto la campagna di raccolta delle firme per questa proposta di legge.

“Già in Calabria – ha affermato Enza Bruno Bossio - abbiamo promosso una mobilitazione che ha registrato la sottoscrizione di 10mila firme a sostegno di una proposta di legge regionale di iniziativa popolare perché si sperimentasse l’adozione di questa misura nei nostri territori.

Nei giorni scorsi, inoltre, - ha proseguito Bruno Bossio – abbiamo presentato alla Camera dei Deputati un disegno di legge che mira a garantire il Reddito Minimo nelle aree più povere del Paese. Si propone che ai senza reddito e senza lavoro tra i 18 anni e l’età pensionabile si riconosca una soglia minima di 500 euro al mese.

La Calabria, insieme alla Sicilia, - secondo Bruno Bossio – sarebbero le prime regioni destinatarie del provvedimento. La relazione di accompagnamento del disegno di legge riporta il dato di incidenza dell’indice di povertà delle famiglie italiane e la Calabria arriva al 26,6 %; una percentuale assai più alta di quella meridionale (23,3%) che è, a sua volta, più del doppio di quella nazionale.

Ovviamente – ha detto la parlamentare del PD – non si tratta di prefigurare una scelta assistenzialistica né di contrapporre il bisogno di reddito a quello di lavoro. In attesa di una riforma strutturale del sistema di welfare nazionale al fine di finanziare il reddito minimo come diritto all’esistenza dignitosa a carattere universalistico ed in linea con quanto avviene in Europa, la nostra proposta di legge è una misura parziale che richiede un finanziamento di solo 2mld di euro all’anno.

Insomma, - ha concluso Enza Bruno Bossio – una misura che prevede l’impiego di finanziamenti aggiuntivi e straordinari consentendo anche la mobilitazione di risorse europee; tutto ciò facendo salvi i diritti acquisiti dei cassintegrati, lavoratori in mobilità e socialmente utili”.

Cosenza, 14 aprile 2013 Enza Bruno Bossio

L'arresto è stato eseguito dalla squadra mobile di Novara ieri mattina, ma è stato reso noto soltanto in giornata, oggi domenica e solo dopo che la Diocesi di Novara in un comunicato ha espresso «sorpresa, sgomento e tristezza» per l'arresto del sacerdote e, in attesa degli sviluppi della vicenda, ha garantito la «massima trasparenza nei confronti della comunità civile ed ecclesiale». Il sacerdote di 44 anni, è don Marco Rasia. Ordinato sacerdote nel 1997, don Marco aveva prestato servizio nella parrocchia di Castelletto Ticino sino al 2009.oggi coadiutore della parrocchia di Omegna (Verbania). Il prete, secondo l'accusa formulata dalla Procura di Novara, avrebbe commesso abusi sessuali su minori quando prestava servizio nella parrocchia di Castelletto Ticino.

Recentemente don Marco aveva chiesto e ottenuto dal vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla, un periodo di distacco dagli impegni pastorali. La decisione del vescovo, precisa la diocesi in una nota, «era motivata da elementi per i quali non era possibile prevedere i successivi sviluppi».

Le indagini devono ora accertare se altri episodi analoghi si siano verificati anche a Omegna, dove il sacerdote era coadiutore dell'oratorio della parrocchia.

 

Un imprenditore edile di Quattro Castella è stato denunciato per aver rimpingua il suo conto in banca con soldi falsi.

E’ è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia accusato di spendita e introduzione nello stato di banconote false.

Si legge che in occasione del deposito di contante avrebbe rifilato banconote false da 20 euro confuse tra quelle genuine con lo scopo di ingannare il cassiere.

Un giochetto che gli era andato bene a febbraio e che ha ripetuto a marzo venendo tuttavia scoperto dai dipendenti della banca che si sono rivolti ai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza. I militari a conclusione delle indagini hanno raccolto a carico dell'imprenditore edile, un 60enne di Quattro Castella, incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di. Uno stratagemma, quello di depositare in banca banconote false mischiandole con altre genuine, che l'imprenditore edile ha “tastato” lo scorso mese di febbraio allorquando presentatosi allo sportello della sua banca ha versato 300 euro in contanti riuscendo a far passare "indenne" una banconota da 20 euro falsa.

La seconda volta il colpo non è andato a buon fine in quanto i dipendenti della banca in pre-allarme si accorgevano dell'inganno chiamando i carabinieri a cui sporgevano denuncia.

Lo strano è che dalla perquisizione domiciliare dell'imprenditore non venivano rinvenute ulteriori banconote false.

Le indagini proseguono per capire da dove vengono le banconote false( molto ben fatte)e non si esclude la presenza di una filiera di falsari proprio nel reggiano.

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