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Redazione TirrenoNews

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La Corte d'Assise di Cosenza, oggi 16 aprile , accogliendo la richiesta della Procura, ha rinviato l'udienza al prossimo 4 luglio, ore 9.30. La notizia è riportata di primo mattino al sito del   Comitato Civico "Valle Oliva. Terre a perdere".

Scrive Roberto De santo su Il Corriere della Calabria che “La decisione è stata comunicata stamani dal presidente della Corte d'assise di Cosenza, Antonia Gallo, al termine di una breve camera di consiglio. La richiesta era stata sollevata dal pm Giovanni Calamita, che per conto della Procura di Paola sostiene l'accusa, per consentire la comunicazione alle parti offese – ed eventualmente permettere loro di valutare la costituzione di parte civile – della decisione adottata dal gup di Paola lo scorso 24 ottobre di rinviare a giudizio tutti gli imputati.

Si tratta, in particolare, dell'imprenditore Cesare Coccimiglio e dei quattro possessori a vario titolo dei terreni all'interno della valle dell'Oliva, dove sarebbero stati sotterrati rifiuti tossico-nocivi. Tutti e cinque accusati dei reati di disastro ambientale, avvelenamento delle acque e di aver trasformato questo angolo di natura incontaminata del Tirreno cosentino in un'enorme discarica in cui rifiuti industriali di vario genere sarebbero stati interrati. Una condotta che, secondo l'accusa, avrebbe anche cagionato la diffusione di tumori nella zona, la morte di un pescatore e le lesioni dell'amico con cui abitualmente si recava a pescare nel fiume Oliva. Soprattutto per quest'ultimo aspetto – accolto oggi dalla Corte d'assise – il pm ha chiesto il rinvio dell'udienza. Una richiesta a cui i legali degli imputati si erano opposti eccependo la tardiva richiesta dell'accusa nel notificare questo atto. Eccezione che, invece, è stata rigettata dalla Corte.

Infine c'è da registrare che nel corso dell'udienza di stamani erano presenti oltre ai legali dei Comuni di Amantea, San Pietro in Amantea e Serra d'Aiello – già ammessi dal gup di Paola quale parte civile –, anche gli altri avvocati che chiederanno di entrare nel novero delle parti lese. Si tratta in particolare, dei legali della Regione Calabria, del ministero dell'Ambiente, del Wwf Italia, di Legambiente Calabria, del Comitato civico “Natale De Grazia” di Amantea, dell'associazione Anpana, e del Vas.

Per la prossima udienza non è escluso inoltre che saranno presenti anche i legali delle presunte vittime e dei familiari dei soggetti deceduti per malattie riconducibili all'avvelenamento dei terreni e delle acque dell'Oliva. Ricordiamo che il processo in Corte d'assise nasce dall'inchiesta portata avanti caparbiamente del procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano”.

Il resto su IL Corriere della Calabria

La guardia medica lo tranquillizza, ma dopo tre ore muore

Martedì, 16 Aprile 2013 20:26 Pubblicato in Cosenza

Un giovane di 46 anni si sente male. Accusa un forte dolore al petto. I familiari lo accompagnano alla Guardia medica di Camigliatello Silano. Il medico lo visita e lo tranquillizza.

Il giovane ritorna a casa, ma dopo tre ore muore.

La moglie sporge denuncia alla procura di Cosenza la quale ha disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo

Nelle more dei risultati e per permetterne la difesa è stato inviato avviso di garanzia al medico che era di turno presso la Guardia medica di Camigliatello.

 

Secondo gli inquirenti si tratta di Danilo Torcasio e di Francesco Tropea, i quali durante la fuga hanno cercato di disfarsi di 200 grammi di eroina.

Ieri sera 15 aprile i militari dell’Aliquota Radiomobile stavano eseguendo un normale controllo sulla SS 18 all’altezza del cosiddetto Bivio Palazzo quando, erano le 18.00 circa, una Seat Leon di colore nero con i due soggetti a bordo viene invitata a fermarsi. Dopo aver dato l’impressione di rallentare improvvisamente l’auto accelerava e forzava il posto di controllo peraltro mettendo a rischio la vita degli stessi due Carabinieri. Iniziava così un immediato inseguimento per le vie di Lamezia al quale partecipavano alcune pattuglie del Nucleo Operativo in servizio perlustrativo.

Dall’auto veniva lanciato un sacchetto in plastica trasparente contenente 200 grammi di eroina.

I due riuscivano a sfuggire ma tutta Nicastro veniva posta sotto controllo fino a quando i carabinieri li trovavano all’interno di una palazzina nel centro di Nicastro nei pressi di Piazza d’Armi. Per tali ragioni, a seguito dei gravi indizi nei confronti dei giovani, gli stessi dopo esser stati dichiarati in stato di arresto, sono stati successivamente tradotti presso la locale casa circondariale di Lamezia Terme così come disposto dall’Autorità Giudiziaria

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