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Redazione TirrenoNews

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Abbiamo letto su Il Quotidiano della Calabria di ieri venerdì 12 aprile, al titolo “ Amantea- Chiusura cucine primo incontro” l’esatto testo del comunicato rimessoci dal comune proprio lo stesso venerdì 12 aprile ore 17,09 e che pubblichiamo con note della redazione !:

“Sulla questione della mensa scolastica l’amministrazione comunale ha incontrato i rappresentanti del “Comitato Genitori Manzoni Longo”

Abbiamo ascoltato le ragioni ed anche le preoccupazioni del Comitato, che rincontreremo nei prossimi giorni. L’obiettivo comune, al quale intendiamo lavorare in maniera sinergica, è il ripristino del servizio con le necessarie garanzie dal punto qualitativo ed igienico-sanitario. I tecnici – riferiscono il vice sindaco Vadacchino ed il presidente del Consiglio Sabatino - ci hanno assicurato che i lavori di adeguamento del laboratorio cucina e degli spazi attigui dovrebbero essere completati entro metà della prossima settimana. Poi toccherà all’Azienda Sanitaria certificare la rispondenza degli interventi effettuati al rispetto della normativa. Ora è necessario pensare insieme ad una soluzione alternativa, che garantisca il servizio e quindi il diritto all’istruzione fino a quando tutto tornerà a funzionare regolarmente.”

Comprendiamo che i comunicati stampa comunali debbano essere rimessi PRIMA ai Giornali( se le notizie fossero contemporanee chi comprerebbe più i giornali?) e DOPO ai siti web, ma siamo costretti a chiederci a cosa serve se i siti DEVONO PRIMA COMPRARE I GIORNALI?

E siccome siamo arrabbiati la diciamo tutta…..

Ma no, non serve.

Riceviamo e pubblichiamo la nota del M5S di Amantea sulla vicenda del Porto e della SS18 e con la quale si chiede a Sindaco, Prefetto e Giunta regionale di fare luce sulle responsabilità connesse alle vicende ambientali relative. Si tratta della prima presa di posizione politica di una forte valenza che potrebbe dare corso a sviluppi imprevedibili di responsabilità ed irresponsabilità. Staremo a vedere. Ecco la nota integrale:

 Spett.le Presidente e Giunta                          Regione Calabria

 Spett.le Sindaco e Giunta                              Comune Amantea

 Spett.le                                                          Prefetto di Cosenza

 La nuova, ennesima e recente vicenda che ha fortemente interessato il tratto della statale 18 nei pressi della località “ La Principessa “ nel Comune di Amantea, ovvero l’aggravarsi del fenomeno erosivo costiero in prossimità del cd. Porticciolo turistico realizzato nella medesima area, ci induce, quali attivisti del movimento 5 stelle Amantea, a sottoporre alle autorità competenti e vigilanti sia alcune considerazioni di ordine e natura amministrativa relative alla situazione dei luoghi e facenti ormai parte del comune sentire dell’opinione pubblica e dei cittadini del comprensorio, sia delle urgenti ed improcrastinabili proposte di intervento per la valutazione e risoluzione del fenomeno.

Com’è noto, da circa un mese ormai, il tratto della statale 18 risulta parzialmente ma fortemente eroso dalle mareggiate che hanno colpito la costa, con l’evidente risultato della effettiva impraticabilità di tale arteria, se non attraverso l’ausilio delle forze dell’ordine e dei soliti interventi tampone dell’Ente proprietario che ne garantiscono a fasi alterne la circolazione su gomma in entrambe le direzioni nord – sud, con conseguente limitazione dei diritti dell’utenza.

Inutile ribadire in tale sede l’importanza di tale via di comunicazione, essendo pacifico che la stessa, in assenza di altre strade periferiche ed alternative (anch’esse interdette alla circolazione per impraticabilità dovute a crolli e mancata manutenzione e quindi ormai in disuso, v. ponte del Savuto), costituisce l’unica via di comunicazione stradale fra le aree tirreniche del cosentino e del catanzarese, nonché l’unica strada capace di collegare una amplissima area territoriale interprovinciale con la grande area urbana del lametino e l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme.

Ciò premesso, riteniamo di dover denunciare la totale inerzia degli organi competenti che nel corso degli anni non solo hanno ampiamente sottovalutato il pericolo derivante dal possibile ripetersi di eventi naturali, già verificatesi in precedenza e come tali facilmente prevedibili, ma ancor più gravemente omesso di indagare sulle cause/concause che hanno contribuito ad alimentare il fenomeno erosivo e conseguentemente porvi rimedio, nell’esercizio del loro potere decisionale ed in osservanza del dovere pubblico di garantire diritti fondamentali dei cittadini, garantiti costituzionalmente.

Nella specie riteniamo che la costruzione del cd. Porticciolo turistico nel Comune di Amantea, realizzato con fondi regionali e di proprietà dello stesso Ente, ma gestito dal Comune di Amantea, abbia fortemente contribuito, se non quale causa principale ed unica sicuramente in modo prevalente, alla escalation di danni registrata nell’ultimo periodo sulla statale 18.

Tale conclusione, peraltro sancita in un provvedimento giudiziale emesso dal Tribunale di Paola in sede civile su ricorso per accertamento tecnico preventivo instaurato da un imprenditore del luogo, non ha tuttavia indotto gli Enti summenzionati alla adozione di qualsivoglia provvedimento riparativo, né alla verifica amministrativa e tecnica in sede di autotutela.

Sorvolando sulle modalità amministrative e tecniche che hanno portato al collaudo dell’opera (non risulta infatti che la stessa sia stata effettivamente e formalmente collaudata) sulle quali pende una ulteriore valutazione e verifica di natura giudiziaria, atteso l’interessamento della Procura della Repubblica di Paola, preme per i cittadini e per noi attivisti del movimento 5 stelle Amantea giungere ad un accertamento immediato sia sulla corretta realizzazione dell’opera (la cui esecuzione risulta ampiamente difforme dal progetto originario), sia sulla incidenza della stessa sull’ambiente circostante e quindi sulla verifica definitiva su possibili interazioni sul fenomeno erosivo descritto.

Per quanto possa sembrare ovvio e logico ad un lettore o analista estraneo e disinteressato alle

problematiche locali, la questione sulla verifica dell’impatto ambientale dell’opera, sulle eventuali

conseguenze dannose prodotte negli anni e che possono prodursi ancora in futuro, con disastrose

conseguenze di natura pubblica in danno dei diritti degli utenti e cittadini, di corretto andamento della amministrazione e di grave esborso di denaro pubblico, non sembra aver indotto nessuno sinora ad avanzare una analoga proposta tendente all’accertamento della sua potenziale pericolosità, inutilità e antieconomicità della sua gestione, peraltro sottoposta a vincoli di bilancio e controllo giurisdizionale contabile, atteso che, dalla sua inaugurazione ed apertura ai diportisti ad oggi, il Comune di Amantea ha dovuto sostenere ingentissimi costi di manutenzione (dei quali siamo in attesa di ricevere contezza dalla amministrazione comunale a cui abbiamo richiesto accesso agli atti di spesa specifici) derivanti dal continuo e costante insabbiamento dell’imbocco che ne ha reso impossibile la fruizione per la maggior parte del tempo nel corso di ciascun anno.

Poiché statisticamente il fenomeno erosivo appare accresciuto ictu oculi, dalla realizzazione dell’opera, riteniamo a questo punto, nell’interesse superiore della cittadinanza, peraltro colpita da una evidente crisi economica, di dover chiedere con forza un immediato intervento che non si limiti ai consueti atti tampone non risolutivi, volti a procrastinare unicamente la soluzione della problematica esposta con inutili ed ulteriori esborsi di denaro pubblico, ma a pretendere, in nome dei superiori interessi coinvolti, una completa verifica amministrativa e tecnica volta ad accertare, mediante la istituzione di una doppia commissione tecnica ad hoc a livello comunale e regionale, con interessamento del Prefetto in ragione delle sue competenze in materia di viabilità ed ordine pubblico, ed a stabilire definitivamente se la realizzazione del porto turistico di Amantea, così come realizzato, abbia o meno determinato a causare o contribuito a causare, ed in quale misura, i danni verificatesi a più riprese sul tratto della statale 18 in località “La Principessa" di Amantea e in caso di accertamento positivo ad individuare finalmente le singole e specifiche responsabilità amministrative e tecniche anche al fine di tutela dei diritti degli Enti coinvolti e dei diritti dei cittadini calabresi.

Risulta del pari evidente, sul piano politico-istituzionale, come tale accertamento sia utile e propedeutico non solo per evitare un pericoloso ed emergente scollamento tra cittadini ed autorità, ma principalmente per appurare se sia stato o meno corretto il comportamento della P.A. nell’esercizio dei suoi poteri di gestione ed utilizzo della cosa pubblica, ma finanche utilmente collaterale e coadiuvante a qualsiasi ulteriore e parallela inchiesta giudiziaria tendente al medesimo fine per l’accertamento di eventuali condotte e profili penalmente rilevanti, con conseguente diritto ad eventuali risarcimenti del danno.

Tanto premesso, il Movimento 5 Stelle Amantea,

CHIEDE

1)· al Comune di Amantea, in persona del Sindaco p.t. ed alla giunta ed ai gruppi consiliari, la istituzione immediata di una commissione di indagine ed inchiesta, ai sensi dell’art. 12 dello Statuto Comunale vigente, volta ad accertare, con rigorosi criteri di economicità e fattibilità, mediante l’ausilio di giovani tecnici titolari di borsa di studio nella specifica materia, auspicabilmente formata da calabresi o formati negli atenei calabresi, l’incidenza dell’opera pubblica porto turistico di Amantea sull’evento erosivo interessante la statale 18, nonché l’accertamento sulla funzionalità dell’opera così come realizzata e gli eventuali interventi necessari alla sua fruibilità effettiva da parte della utenza interessata ed i relativi costi;

2)· alla Regione Calabria, in persona del Presidente p.t. ed alla giunta ed ai gruppi consiliari, la istituzione di analoga commissione con gli stessi fini, modalità ed obiettivi ai sensi dello statuto regionale;

3)· al Prefetto della Provincia di Cosenza, di vigilare ed intervenire, per quanto di sua competenza, nella osservanza delle sue specifiche attribuzioni in materia sulla vicenda de qua e nella verifica, nell’ambito di opportune conferenze di servizi, la valutazione dei costi sinora sostenuti per il mantenimento del porto e per la manutenzione della viabilità nel tratto interessato, nonché una stretta vigilanza sugli interventi adottanti, privilegiando con facoltà di indirizzo, solo le opere risolutive ed al contempo manifestare ogni diniego ed assenso ad opere, da chiunque sostenute, che possano potenzialmente essere successivamente sostenute in termini economici dai cittadini calabresi per quanto anticipate dagli Enti coinvolti.

Amantea, lì 08.04.2013

Siamo in via Marconi nel borgo marinaro di Schiavonea di Corigliano. E’ quasi mezzogiorni di oggi venerdì 12 aprile. Quattro persone con il capo coperto da cappucci scendono da un’auto e fanno irruzione nei locali di un’impresa per la produzione di infissi.

Appena dentro a sprangate pestano i due dipendenti dell’impresa che si trovavano nei locali. Poi uno dei delinquenti ha tirato fuori una pistola sparando alle gambe di uno dei due operai, mentre il secondo riusciva a schivare i colpi di pistola a lui destinati.

Poi i quattro sono saliti a bordo dell’autovettura cercando di far perdere le tracce.

Per fortuna qualcuno che ha assistito alle varie fasi dell’aggressione ha immediatamente chiamato i carabinieri che giunti sul posto hanno avviato subito non solo le indagini ma anche le ricerche degli aggressori.

I militari sono stati agevolati anche dalla presenza di un elicottero richiesto è immediatamente intervenuto

La tempestività dell’intervento è stata premiale perché subito dopo il fatto l’autovettura con a bordo i quattro autori del raid è stata individuata e poi bloccata sulla SS 106 nei pressi di Sibari.

I quattro così sono stati tratti in arresto ed ora sono interrogati per cercare di fare piena luce sulla vicenda.

Dalle prime indiscrezioni emerse parrebbe che alla base del violento raid ci sarebbero motivi passionali, anche se gli inquirenti, almeno per il momento, non tralasciano alcuna pista, ivi compresa quella della criminalità organizzata, anche se quest’ultima ipotesi non sarebbe corroborata dall’attuale quadro indiziario.

Per quanto riguarda i due operai feriti si trovano ricoverati presso l’ospedale di Corigliano, ma le loro condizioni di salute non sembrano preoccupare i medici che li hanno presi in cura.

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