BANNER-ALTO2
A+ A A-

Cari amici lettori di Tirreno News, sappiamo tutti che dalle nostre parti i matrimoni religiosi vengono celebrati in chiesa e quelli civili in municipio.

Ebbene, sfogliando oggi una galleria fotografica di matrimoni ho appreso che nel mondo ci sono stati matrimoni strani e spettacolari, folli e originali, stravaganti che hanno fatto molto parlare di sé e pure sono finiti sulla stampa e sul Web.

C’è chi ha deciso di sposarsi sott’acqua con pinne e maschere e con un altare preparato su un fondale marino.

Chi a cavallo di due splendidi quadrupedi in compagnia del loro figlioletto di due anni.

Chi completamente nudi davanti a 250 invitati. Un bouquet di rose copriva la parte intima della sposa e un cappello nero la virilità dello sposo.

E chi ha preferito la bicicletta. Una coppia, armati della bicicletta, ha deciso di sposarsi andando in giro per tutta la città , accompagnati dai loro invitati, naturalmente anche loro in sella ad una bicicletta.

Ho deciso di trascriverne alcuni per deliziarvi un poco e chissà, e mi rivolgo ai miei lettori giovani che stanno per convogliare a nozze, che possano prendere spunto per il futuro matrimonio.

Ma veniamo all’ultimo matrimonio che si è celebrato su un aereo di linea.

La coppia di sposi uno steward ed una hostess.

L’officiante il Santo Padre Papa Francesco.

Oggi su un aereo di linea che portava fra gli altri un viaggiatore importante si sono uniti in matrimonio Carlo e Paula.

Cerimonia religiosa non prevista dal protocollo.

Papa Francesco unisce in matrimonio durante il volo da Santiago del Cile a Iquique i due impiegati della compagnia cilena, già sposati civilmente e con due figli.

Il matrimonio ha sorpreso un po’ tutti perché imprevisto, ma non il Santo Padre, perché alle sorprese ci ha abituato.

Durante il volo il Papa ha incontrato la coppia e ha chiesto ad essa se erano sposati.

Hanno risposto che erano sposati civilmente perché nel giorno fissato per il matrimonio la chiesa era crollata in seguito al terremoto.

Papa Francesco non ci ha pensato due volte, allora vi sposo io, disse.

E come testimoni sono stati chiamati un sacerdote e il Presidente della compagnia aerea Latan che accompagnavano il Papa.

Il matrimonio religioso celebrato dal papa è valido a tutti gli effetti ed è corredato anche dal rilascio di un certificato scritto che poi dovrà essere registrato nella Diocesi di appartenenza della coppia di sposi.

Sono seguite la benedizioni e i doni per gli sposi.

Pubblicato in Mondo

Francesco Gagliardi si interroga e ci interroga.

Forse la risposta non è difficile ma è sicuramente brutta!

Ecco il suo articolo:

“Ancora una volta il mondo è rimasto gravemente turbato, attonito, dopo

l’attentato di Stoccolma in Svezia ad opera di un giovane dell’ISIS che con un camion ha seminato morti e feriti in una via del centro e dopo la strage avvenuta nella Domenica delle Palme in due chiese copte in Egitto dove hanno perso la vita centinaia di cristiani in preghiera.

Ci si stupisce. Perché Stoccolma? Perché l’Egitto? Perché Berlino? Perché Nizza? Perché Londra?

Perché siamo in guerra e perché è in atto una guerra di religione e di civiltà.

Ma nessuno lo dice. Anche il Santo Padre tace e invita alla preghiera. A questi perché non vogliamo rispondere perché abbiamo paura. Siamo dei vili, siamo dei codardi. Per viltà cerchiamo di fuggire ai pericoli, ma veniamo meno ai nostri doveri: difendere la nostra religione, difendere la nostra civiltà.

E’ vero che siamo in guerra, basta leggere i giornali, basta guardare la televisione.

Ogni giorno kamikaze che si fanno saltare in aria, uccisioni, bombardamenti, battaglie, distruzione, morte e rovine dappertutto. Gente che abbandona la propria terra e i loro affetti. Perseguitati che con mezzi di fortuna cercano di raggiungere una terra promessa.

E’ vero che è in atto una guerra di civiltà e di religione, è vero che l’islamismo radicale vuole sconfiggere il cristianesimo, ma tutti tacciono.

Hanno paura di dire la verità, hanno paura di dire le cose come stanno. Temono le conseguenze che sono pericolosissime.

Pierluigi Battista scrive sul “Corriere della Sera”:- Non riusciamo a concettualizzare una guerra culturale, scatenata contro un intero sistema di vita, contro i cristiani, gli ebrei e i musulmani di altre confessione, fatta per motivi ideologici e dove questa ideologia si chiama islamismo fondamentalista, radicale, integralista -..

Quando si era in guerra una volta si usavano gli aerei, le navi, i carri armati, i cannoni, le bombe.

Ora le armi che vengono usate contro i cristiani dai terroristi ovunque nel mondo sono le cinture esplosive, le asce, i coltelli, i camion, gli stessi corpi che si fanno saltare in aria per seminare il terrore.

Tanto loro vanno in Paradiso e saranno accolti da una marea di vergini, così fanno credere a questi poveri imbecilli.

Siamo in guerra. E’ una guerra di civiltà e di religione, continuo a dire. E ci ricordiamo di quei cristiani fatti saltare in aria nelle chiese e nelle vie solo quando sono pezzi di carne a brandelli sanguinanti colpevoli soltanto di professare la propria fede.

Centinaia di migliaia di famiglie cristiane sono costrette ad abbandonare ogni giorno la propria terra per sfuggire alle persecuzioni, alle barbare uccisioni e agli attentati dell’ISIS.

Oggi ci lamentiamo. E’ tardi. E’ troppo tardi. Le bombe nelle chiese copte il giorno delle Palme sono la dimostrazione di una verità ormai inconfutabile. In quei paesi africani dove l’ISIS è forte la vita dei cristiani è in pericolo.

Grazie anche agli errori commessi dall’Europa e alla indifferenza dei cristiani occidentali. Si rischia la vita ovunque, non solo se si va in chiesa, ma anche nelle vie e nelle piazze, nei negozi, nei bar, nei pub, nelle discoteche.

Perché tutto questo? Perché per gli integralisti musulmani i cristiani, tutti i cristiani, sono degli infedeli e quindi devono essere eliminati, distrutti, se non si convertono alla loro religione. E intanto il Santo Padre invita alla preghiera:-

Il Signore converta il cuore delle persone che seminano terrore, violenza, morte-.

Ma Santo Padre, le preghiere non bastano, non sono sufficienti a fermare le mani dei carnefici e le carneficine contro i cristiani.

Oltre alle preghiere e nei casi estremi ci vuole dell’altro.

Per sconfiggere il fascismo e il nazismo ci sono volute le bombe sganciate dagli anglo-americani e gli sbarchi in Sicilia, ad Anzio , in Normandia e ad Est l’avanzata dell’Armata Rossa.

Per sconfiggere il Giappone ci sono volute le bombe atomiche sganciate ad Hiroshima e Nagasaki.

Per sconfiggere il comunismo c’è voluto il crollo del muro di Berlino e l’avvento di Gorbaciov.

E’ vero, Santo Padre, che Gesù è presente in tanti fratelli e sorelle che soffrono a causa delle guerre e del terrorismo, ma noi cosa facciamo, cosa abbiamo fatto fino ad ora per alleviare le loro sofferenze?

Francesco Gagliardi

Pubblicato in Mondo

Il Papa:

1«Siamo in debito con i giovani, li obblighiamo a emigrare»

«Abbiamo privilegiato la speculazione invece di lavori dignitosi e genuini che permettano» ai giovani «di essere protagonisti attivi nella vita della nostra società».

Dio viene Egli stesso a rompere la catena del privilegio che genera sempre esclusione, per inaugurare la carezza della compassione che genera l'inclusione»

«Non si può parlare di futuro» se « abbiamo condannato i nostri giovani a non avere uno spazio di reale inserimento, perché lentamente li abbiamo emarginati» e costretti «a emigrare o a mendicare occupazioni che non esistono».

I giovani debbono poter trovare un futuro nella loro terra e per questo ci deve essere un impegno da parte di tutti.

«ci è chiesto di prendere ciascuno il proprio impegno, per poco che possa sembrare, di aiutare i nostri giovani a ritrovare, qui nella loro terra, nella loro patria, orizzonti concreti di un futuro da costruire. Non priviamoci della forza delle loro mani, delle loro menti, delle loro capacità di profetizzare i sogni dei loro anziani. Se vogliamo puntare a un futuro che sia degno di loro, potremo raggiungerlo solo scommettendo su una vera inclusione: quella che dà il lavoro dignitoso, libero, creativo, partecipativo e solidale».

2«Non possiamo permetterci di essere ingenui. Sappiamo che da varie parti siamo tentati di vivere in questa logica del privilegio che ci separa-separando, che ci esclude-escludendo, che ci rinchiude-rinchiudendo i sogni e la vita di tanti nostri fratelli.

Dio, «lungi dall'essere chiuso in uno stato di idea o di essenza astratta, ha voluto essere vicino a tutti quelli che si sentono perduti, mortificati, feriti, scoraggiati, sconsolati e intimiditi. Vicino a tutti quelli che nella loro carne portano il peso della lontananza e della solitudine».

Il Presidente:

«Il problema numero uno del Paese resta il lavoro».

« sono ancora troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo, o non è sufficiente per assicurare una vita dignitosa. Non potremo sentirci appagati finché il lavoro, con la sua giusta retribuzione, non consentirà a tutti di sentirsi pienamente cittadini».

«Combattere la disoccupazione e, con essa, la povertà di tante famiglie è un obiettivo da perseguire con decisione. Questo è il primo orizzonte del bene comune».

«Abbiamo, tra di noi fratture da prevenire o da ricomporre. Tra il Nord del Paese e un Sud che è in affanno. Tra città e aree interne. Tra centri e periferie. Tra occupati e disoccupati».

2 «La corruzione, l'evasione consapevole degli obblighi fiscali e contributivi, le diverse forme di illegalità vanno contrastate con fermezza».

«Essere comunità di vita significa condividere alcuni valori fondamentali. Questi vanno praticati e testimoniati. Anzitutto da chi ha la responsabilità di rappresentare il popolo, a ogni livello. Non vi sarà rafforzamento della nostra società senza uno sviluppo della coscienza civica e senza una rinnovata etica dei doveri. La corruzione, l'evasione consapevole degli obblighi fiscali e contributivi, le diverse forme di illegalità - ha concluso - vanno contrastate con fermezza».

3«Le difficoltà, le sofferenze di tante persone vanno ascoltate, e condivise. Vi sono domande sociali, vecchie e nuove, decisive per la vita di tante persone. Riguardano le lunghe liste di attesa e le difficoltà di curare le malattie, anche quelle comuni; Non ci devono essere cittadini di serie B.».

4«Dopo l'esplosione del terrorismo internazionale di matrice islamista, la presenza di numerosi migranti sul nostro territorio ha accresciuto un senso di insicurezza. È uno stato d'animo che non va alimentato, diffondendo allarmi ingiustificati. Ma non va neppure sottovalutato. Non rendersi conto dei disagi e dei problemi causati alla popolazione significa non fare un buon servizio alla causa dell'accoglienza».

5 «Vi è un altro insidioso nemico della convivenza. Non è un fenomeno nuovo, è in preoccupante ascesa: quello dell'odio come strumento di lotta politica. L'odio e la violenza verbale, quando vi penetrano, si propagano nella società, intossicandola».

«Una società divisa, rissosa e in preda al risentimento smarrisce il senso di comune appartenenza, distrugge i legami, minaccia la sua stessa sopravvivenza. Tutti, particolarmente chi ha più responsabilità, devono opporsi a questa deriva».

6«Il web è uno strumento che consente di dare a tutti la possibilità di una libera espressione e di ampliare le proprie conoscenze. Internet è stata, e continua a essere, una grande rivoluzione democratica, che va preservata e difesa da chi vorrebbe trasformarla in un ring permanente, dove verità e falsificazione finiscono per confondersi».

Pubblicato in Italia

Questo il comuni cato stampa del Concerto Bandistico Mario Aloe- Città di Amantea

 

La banda Mario Aloe è lieta di annunciare la partecipazione al 60° anniversario della fondazione ANBIMA, associazione nazionale bande musicali autonome, che si svolgerà il prossimo 22 novembre in occasione della solennità di Santa Cecilia patrona della musica.

 

L’evento si svolgerà in Vaticano, dove è prevista la celebrazione Eucaristica presieduta da S. Em. il Cardinale Angelo Comastri e che vedrà la partecipazione della Banda musicale Pontificia, del Coro della Diocesi di Roma e di numerose bande musicali, cori e gruppi di majorettes provenienti da tutta Italia.

La messa verrà animata dal Coro della Diocesi di Roma accompagnato dalle bande, tutti sotto la direzione di Mons. Marco Frisina.

 

Alle 7.30 appuntamento in Piazza san Pietro

Alle ore 8.00 ingresso nella Basilica di San Pietro

Alle 8.30 inizio Santa Messa celebrata da S. Em. il Cardinale Angelo Comastri

Alle ore 10.00 deflusso in piazza San Pietro in attesa della recita dell’Angelus e del saluto alle bande da parte di SS Papa Francesco.

Prima dell’Angelus del Santo Padre le bande si esibiranno con brani scelti dalla segreteria dell’Anbima.

In occasione del viaggio, la Banda Mario Aloe, visiterà il Museo Nazionale dell’Arma dei Carabinieri e avrà l’onore di far visita alla Banda Musicale dell’ Arma dei Carabinieri, presso la sala prove, ove potrà assistere alle attività della stessa.

Un’amicizia antica lega la nostra associazione, alla Banda dell’Arma, tante le collaborazioni e le viste ricevute dai vari maestri che si sono susseguiti nella direzione, l’ultima quella del Colonnello Vincenzo Borgia che lo scorso anno è stato insignito della cittadinanza onoraria del Comune di Amantea.

Sarà anche questo un momento straordinario ed emozionante per i giovani musicisti, sotto il profilo sociale e musicale, che offrirà loro la possibilità di ascoltare valenti professionisti, di confrontarsi col loro e magari apprendere le loro conoscenze.

 

Banda MarioAloe Viaggio Roma Ambima

Il Groufie della Banda Mario Aloe in Viaggio per ROMA

 

Pubblicato in Primo Piano

L'Italia è sempre più impoverita, le famiglie sempre più sotto pressione e la politica fa finta di non vedere. L'udienza generale è come ogni mercoledì affollatissima, piazza san Pietro è piena e non ci sono settori vuoti.

Il Papa predica e racconta di quello che raccoglie dalla gente che gli scrive, dai parroci, dalle strutture caritative delle diocesi dove la fila di chi non ha niente si allunga. “Non si possono ignorare le sofferenze delle famiglie colpite dalla disoccupazione e dagli effetti della crisi economica.

Non può farlo la Chiesa, che per essere vicina ai poveri e ai piccoli deve farsi povera nelle sue stesse istituzioni, nello stile di vita dei suoi membri, per abbattere ogni muro di separazione, soprattutto dai poveri".

E non possono farlo i governi e gli imprenditori ne’ "quei pianificatori del benessere che considerano gli affetti e la generazione una variabile secondaria. Non capiscono niente!".

Parole pesantissime.

Il Papa ha citato in proposito il degrado delle megalopoli e la desolazione delle zone rurali. "La situazione dell’intero Paese e’ difficile.

E’ importante che ci sia un incisivo impegno per aprire vie di speranza", ha detto dopo aver lanciato un appello per la Whirpool di Carinaro, i cui lavoratori vivono "una grave congiuntura occupazionale" per la quale ha auspicato "una rapida ed equa soluzione, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie".

Una denuncia forte che, ha osservato Bergoglio, "irrita".

Irrita i politici, irrita gli imprenditori, irrita le istituzioni.

L’intera Udienza Generale e’ stata dedicata proprio al tema della povertà delle famiglie, "la loro prima vulnerabilità", ha detto.

"Pensiamo - ha esordito - a tante famiglie che popolano le periferie.

Quanta miseria, quanto degrado!”

Secondo il Papa, "e’ quasi un miracolo che, anche nella povertà, la famiglia continui a formarsi, e persino a conservare, come può, la speciale umanità dei suoi legami". "Il fatto - ha denunciato - irrita quei pianificatori del benessere che considerano gli affetti, la generazione, i legami famigliari, come una variabile secondaria della qualità della vita".

Invece, "noi dovremmo inginocchiarci davanti a queste famiglie, che sono una vera scuola di umanità che salva le società dalla barbarie".

Papa Francesco è sicuro che "una nuova etica civile arriverà soltanto quando i responsabili della vita pubblica riorganizzeranno il legame sociale a partire dalla lotta alla spirale perversa tra famiglia e povertà, che ci porta nel baratro".

"L’economia odierna - ha denunciato ancora - si e’ spesso specializzata nel godimento del benessere individuale, ma pratica largamente lo sfruttamento dei legami famigliari.

E’ una contraddizione grave, questa!

L’immenso lavoro della famiglia non e’ quotato nei bilanci, naturalmente!

Infatti l’economia e la politica sono avare di riconoscimenti a tale riguardo.

Eppure, la formazione interiore della persona e la circolazione sociale degli affetti hanno proprio li’ il loro pilastro. Se lo togli, viene giù tutto".

NdR .Nessuno si offenda, ma forse è la prima volta che si scopre che non esiste solo la periferia del mondo( rispetto ai paesi cosiddetti industrializzati, progrediti e civili), ma anche la periferia delle città e che le sofferenze sono eguali!

Amantea, ovviamente, compresa.

Un tempo i Rom( li chiamavamo “zingari”) si accampavano sotto i ponti ed i pontini( mettendo della paglia sulla sabbia), ma erano tempi di fame. Oggi, tempi di ricchezze e di diritti) qualche Amanteano vive sulla spiaggia sotto una tenda!

Pubblicato in Italia

Ecco cosa risponde il consigliere di maggioranza Caterina Ciccia alle accuse di Sante Mazzei

«Un attacco personale indegno che trasmette lo spessore politico dell’ex sindaco e dell’ex assessore ai lavori pubblici Sante Mazzei, abituato a gestire le cose da solo, come ha tentato di fare con il Campus Temesa, piuttosto che condividerle».

Il delegato ai rapporti con le associazioni, Caterina Ciccia, critica la presa di posizione di Mazzei sul viaggio che ella stessa ha inteso organizzare per partecipare all’udienza papale che ha avuto luogo mercoledì scorso in piazza San Pietro a Roma.

«Quando la malafede e la mancanza di conoscenza prendono il sopravvento – evidenzia la stessa Ciccia – si perdono delle occasioni per restare in silenzio e riflettere.

Mai avrei pensato di dover leggere una nota stampa di un consigliere comunale su una vicenda che non ha alcun legame con il Municipio e con il funzionamento della macchina amministrativa.

Rispetto ad altre persone che vivono avvolte dalla cappa dell’indifferenza ho sempre vissuto la mia vita condividendo con amici e conoscenti i miei percorsi, programmando insieme a loro dei viaggi a tema, per cercare di coniugare allegria e meditazione, gioia e spensieratezza.

Il mio scopo è creare un clima ideale per generare sorrisi.

È questa la cultura dell’amore con cui sono nata e cresciuta.

Ed è questo è lo spirito che mi ha visto impegnata nell’andare a Roma in piazza San Pietro per salutare, al pari di tanti altri fedeli, il Santo Padre.

E così come tante altre volte è stato fatto in passato, con un semplice passaparola, si è formato un gruppo di amici che ha chiesto di condividere le stesse finalità.

Il comune di Amantea, e lo dico una volta per tutte sperando di non dover più tornare su questo argomento, non ha speso un euro per questo viaggio.

Esso infatti è stato organizzato in forma privata ed in maniera del tutto personale.

Ogni partecipante ha versato una quota che ha consentito di coprire le spese dell’albergo e del pullman. Del resto, chiunque può partecipare alle udienze pubbliche di Papa Francesco, chiedendo informazioni in merito alle chiese ed alle diocesi, anche il ticket d’ingresso è gratuito.

Nessuna preclusione dunque. Ognuno è libero di vivere la propria fede nel modo che ritiene più opportuno».

«Stia sereno il buon Mazzei – conclude la Ciccia – non solo so a che santo votarmi, ma essere diventato oggetto di un argomento che non avrebbe ragion d’essere fa comprendere anche agli occhi dei meno avvezzi al funzionamento della politica, come i temi siano alquanto limitati, se si deve ricorrere ad oltraggiare la sfera personale e religiosa di un essere umano.

La benedizione del Papa, non quella “urbi et orbi” che viene impartita soltanto in occasioni particolari, è giunta nei nostri cuori e per nostro tramite ad amici, familiari e conoscenti.

In poche parole all’intera comunità.

L’auspicio è che a tutti venga donata quella serenità che qualcuno dal maggio dello scorso anno ancora non è riuscito a trovare».

Si legge nella ironica nota stampa delgruppo consiliare di minoranza, “Insieme per la città”: “Alla fine, non sapendo più che pesci prendere, ed a quale Santo rivolgersi hanno pensato bene di andare in pellegrinaggio da sua Santità Papa Francesco”.

E poi continuano i consiglieri di minoranza: “Tutti in pullman –per un viaggio- rigorosamente organizzato dalla consigliera Caterina Ciccia: sindaco e nucleo familiare (superconsulente in testa ) assessori, consiglieri, ufficio di staff e non di staff, galoppini vari in cerca di successo, essendo stati scartati da “The voice of Italy” segretaria comunale in veste di tredicesimo consigliere, comandante Polizia Municipale in alta uniforme, amici e compari, fino alla concorrenza dei posti disponibili”

Ed ancora un ironica “botta” quando aggiunge che”.Persino i dormiglioni dell’Assise “son desti”.

Non ci sono nomi per cui non si possono avere certezze su chi in consiglio comunale ne approfitta per un riposino pomeridiano. Ma è probabile si rivolgano ai loro dirimpettai.

Ed ancora. “ L’aria della Capitale, città ministeriale, evidentemente giova. Per il tramite dei social network, facebook in testa ci hanno notiziato minuto per minuto da far invidia al caro Enrico Ameri, delle loro eroiche gesta.

Il vice sindaco ha lanciato un cristiano post “Una preghiera per tutta Amantea”, nel mentre tutta

Amantea pregava affinchè il sindaco Marino desse loro asilo politico a Roma e non tornassero più»

Insistono Mazzei.Bruno e Veltri “ In questi giorni non abbiamo avvertito assolutamente la loro assenza, la Tari è tranquilla ed anche la Tasi, gli spalatori di neve sono andati in ferie, refusi, errori ed orrori si concedono il meritato riposo.

Il bilancio quadra e gli allegati sono tutti al loro posto.

Al MEF finalmente sono tranquilli perchè non arrivano politici ad intercedere per ottenere pareri senza firma.

In assenza dei gatti, i topi ballano, ma non in senso metaforico in quanto sono stati avvistati a truppe nei pressi del plesso Elementare di Via Garibaldi e lungo Via Dogana.

Ma non è un loro problema, passeggiano lungo Via della Conciliazione, facendo un pò di shopping e la sera foto di gruppo a Fontana di Trevi. Purtroppo torneranno, senza l’auspicabile benedizione “ urbis et orbi “, con loro non attacca, ed il tutto tornerà alla normalità».

La speranza «è riposta in Sua Santità, chissà se a loro insaputa li facesse ravvedere e in un momento di lucidità per il bene della Città pensassero: dimettiamoci».

Pubblicato in Primo Piano

abeteCirca 20 giorni addietro ho inviato una lettera al Papa Francesco invitandolo ad intervenire per evitare che in Piazza San Pietro nella Città del Vaticano per l'ennesima volta venisse posizionato un abete per le prossime feste natalizie e contestualmente ad installare un albero ecologico realizzato con materiale riciclato. 

 

In effetti da oltre 30 anni vengono tagliati, in aree incontaminate e di pregio naturalistico  del Pianeta, delle piante secolari  che vengono poi donate al Papa ed alla  Città del Vaticano. Già nel 2006 un maestoso  abete di  ca. 35 metri di altezza venne abbattuto dai boschi calabresi ed inviato a Roma.

 

Apprendo dalla stampa che anche nel 2014 un altro patriarca della natura è stato tagliato, e nuovamente in Calabria,  per far mostra durante il periodo natalizio in Piazza San Pietro. Da calabrese ed italiano  sono molto amareggiato per questo ennesimo intervento di spoliazione del nostro patrimonio naturalistico (come avviene peraltro da anni con gli ulivi secolari calabresi) e rimango altresì molto perplesso per il silenzio, quasi generalizzato, sulla vicenda.

 

Capisco che le problematiche ambientali sono tante ed altre anche più grandi e gravi, tuttavia piccoli e ripetuti interventi di tutela del territorio, portano poi a raggiungere grandi risultati.     Ringrazio anticipatamente tutti coloro che riterranno opportuno portare all'attenzione pubblica questa vicenda. Distinti saluti. Emilio Osso

Pubblicato in Calabria

Nicola Bruno LongobardiRiceviamo e pubblichiamo.

Longobardi - <<Dopo 228 anni, dalla sua beatificazione, frà Nicola Saggio da Longobardi (1650-1709), è stato iscritto, lo scorso 23 novembre, da Papa Francesco, nell’albo dei santi. Una grande gioia –ha commentato Nicola Bruno, capogruppo di minoranza- per la nostra comunità che ha atteso, per secoli, il grande evento. Da domenica scorsa, il culto di S. Nicola da Longobardi è stato esteso alla chiesa universale. Il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, nella “petitio” rivolta a Papa Bergoglio, durante la celebrazione eucaristica, svoltasi in piazza S. Pietro, il 23 novembre u.s., alle 10, per la canonizzazione dell’umile fraticello, ne ha sottolineato “la speciale predilezione verso i poveri e gli infermi”, “le frequenti visioni sulla Santissima Trinità”, “la fama di catechista”. La nostra terra, Longobardi, è terra di santi. Patria di S. Nicola Saggio, del Beato Arcangelo di Carlo, dei Servi di Dio Francesco Preste, Elisa Miceli ed Arcangela Filippelli, ma anche di bellezze storiche legate al culto, come la monumentale chiesa comunemente detta di S. Francesco di Paola o la millenaria chiesa della Tauriana>>. La recente canonizzazione di S. Nicola <<può e deve essere viatico –continua l’avvocato Bruno- di possibili e inediti sviluppi del nostro territorio e della sua attrattività, proprio all’insegna del turismo religioso>>. Questa nuova frontiera del turismo, in forte espansione in Italia ed in Europa, <<può essere la chiave di volta di Longobardi, da inserire, oggi, nel prestigioso circuito di “Aurea”>>. E’ necessario, però, <<”fare sistema”, recuperando la volontà di un protagonismo attivo e coinvolgente senza tatticismi, gelosie o, peggio ancora, logiche di campanile>>. Per questo motivo <<chiediamo, con forza,  -aggiunge Bruno- alla maggioranza di prendere in considerazione la nostra proposta, dello scorso 26 giugno, di istituire una commissione speciale, finora, rimasta lettera morta, per siglare subito un protocollo d’intesa con la regione Calabria, la provincia di Cosenza e le istituzioni ecclesiastiche, finalizzato alla valorizzazione ed alla promozione di un percorso religioso che sia anche occasione di sviluppo sociale, economico e culturale per la nostra comunità locale>>. Ma se non si prova <<”a fare gioco di squadra” –conclude il non si avvierà quel processo virtuoso che riguarda ed investe tutti>>.

SAN NICOLADopo tanta attesa il grande giorno è arrivato, Papa Francesco ha canonizzato il "nostro" San Nicola Saggio da Longobardi.

Il Santo Padre, richiamandosi alla vita del santo, ha ricordato come «i pastori della Chiesa devono essere buoni pastori, capaci di radunare dalla dispersione, in cerca della "pecora perduta", mai "mercenari".

Il Comune di Longobardi, in collaborazione con l’Ordine dei Minimi, la Parrocchia di S. Domenica V e M. e del “Circolo Culturale Beato Nicola Saggio", ha patrocinato 4 pullman di pellegrini che sono andati a Roma a rendere omaggio al santo patrono di Longobardi.La decisione presa da Papa Francesco ha per noi un significato speciale, il frate di Longobardi, è il primo religioso dell'ordine dei Minimi a ottenere la canonizzazione, dopo il fondatore.

La gente ha compreso l’importanza dell’evento e c’è stata una grande risposta popolare. Resta l’amarezza per il comportamento della Regione, che ha deciso di indire le elezioni regionali proprio il 23 novembre, snobbando le decine e decine di atti deliberativi dei tanti comuni che hanno accolto l’appello del consiglio comunale del Comune di Longobardi e della Conferenza Episcopale Calabra.

Chiaramente il 23 è una tappa di un percorso molto più complesso e affascinante, infatti abbiamo già predisposto un progetto articolato, che toccherà i seguenti punti:

o   Recupero urbano luoghi del Santo;

o    Percorsi educativi per studenti, attraverso visite guidate nei luoghi del “santo”;

o   Processo di divulgazione dell’immagine di S. Nicola Saggio da Longobardi nel mondo.

Abbiamo già attivato la procedura per l’emissione di un francobollo dedicato a Fra Nicola Saggio da Longobardi, da emettersi nell’anno filatelico 2015 in occasione dei festeggiamenti del 3 febbraio p.v.

Tra poco indiremo un referendum popolare per inserire l’immagine del santo nel Gonfalone Comunale, pensiamo ad una grande partecipazione collettiva dal basso, alla quale tutti cittadini saranno chiamati ad esprimersi.Come ho detto più volte, non vi nascondo che, nonostante i molti anni che ho passato nelle istituzioni, ieri 23 novembre, ho provato un sentimento di gioia misto ad una notevole  soggezione. Ora è auspicabile che tutte le istituzioni, comprendano a pieno l’importanza della figura del nuovo santo calabrese, riconoscendo una centralità nella programmazione regionale.

 

Il sindaco - Giacinto Mannarino

Pubblicato in Longobardi
Pagina 2 di 3
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy