Un passaggio della nota di solidarietà scritta da Pizzino e Socievole appare avere una forte valenza politica.
Il resto è solidarietà formale . Parole, insomma.
La affermazione ,invece, che “ Resta sottinteso che allorquando la nostra entità politica all’interno della stessa maggioranza non dovesse trovare la giusta visibilità politica e amministrativa- così come condivisa inizialmente, si procederà a rivedere la propria posizione, garantendo al massimo un appoggio esterno e decidendo di votare di volta in volta le singole deliberazioni di consiglio comunale”.
Insomma, il Gruppo Consiliare Legalità e Sviluppo, ora riconsolidatosi, espressione di un quarto della intera maggioranza, sempre forte di tre consiglieri : Carratelli, Pizzino e Socievole, pretende la “giusta visibilità politica”, quella visibilità che è venuta meno con la revoca della delega di assessore.
Una revoca che è venuta senza il “coinvolgimento per tempo di tutti i componenti democraticamente eletti, ed in primis dei rispettivi capigruppo”
Una revoca che “ ha determinato la rottura della visione unitaria per la risoluzione delle problematiche riguardanti la comunità”
Ed allora la forte affermazione che “E’ venuta meno quella <fiducia politica> che deve guidare una squadra”.
Due allora le strade.
La prima è che il vicesindaco Michele Vadacchino, e quella che Carratelli dichiara essere il “sistema di potere consolidato presente da tempo nella casa comunale e che non cessa mai di esercitare il proprio predominio” con “ atteggiamenti di stampo dittatoriale”, tornino sui loro passi e riconsegnino a Carratelli la sua delega.
La seconda è che Gruppo Consiliare Legalità e Sviluppo prenda atto del venire meno della fiducia politica e non voti i provvedimenti di valenza politica nel prossimo consiglio comunale.
Insomma qualcuno deve perdere la faccia e questo non può essere Carratelli, dopo la presa di posizione di Pizzino e Socievole.
Troppo vicine le elezioni perchè la gente possa dimenticare.
E questa vicinanza delle elezioni impedisce che dalla minoranza possano avvenire fughe di soggetti politici che, giocando con le locuzioni “alfaniane” di “ diversamente berlusconiani” , muovano in appoggio di una maggioranza che a tal punto resterebbe oltremodo fragile e si liquefarebbe in pochi giorni.
Ma questa è mera teoria. Poi in pratica ad Amantea può succedere di tutto e nessuno, forse, se ne sorprenderebbe.