Una licenza durata 2 anni e mezzo, che i cittadini di Amantea hanno democraticamente concesso al Sindaco Pizzino ed al suo staff, nella speranza che le promesse elettorali potessero essere mantenute, almeno in parte.
Il Sindaco, come alibi per la sua rinuncia, assume la situazione precaria dell’Ente, il dissesto finanziario, la scarsità del personale e tutti gli annessi. Sono tutti elementi oggettivi, ci mancherebbe. Ma sono tutti elementi ben conosciuti e ben analizzati durante la campagna elettorale del 2017, quando lo stesso Sindaco si “riprometteva”, sulla base della sua conclamata capacità gestionale ed amministrativa, di poter affrontare e risolvere. Addirittura, se la memoria non ci inganna, il Sindaco in pectore, durante alcuni comizi elettorali, aveva affermato che il Dissesto finanziario sarebbe stato un’opportunità di cambiamento per l’Amministrazione della res pubblica di Amantea.
Non era facile certamente il compito del Sindaco, non c’è dubbio; ma nessuno ci toglie dalla testa che la complessità della sfida e le difficoltà elencate da Pizzino nel suo comunicato di mercoledì, siano solo un velo di copertura delle reali motivazioni che lo hanno portato a gettare la spugna. Però, un comandante che abbandona la nave prima che affondi non è mai una bella scena da vedere.
Meglio avrebbe fatto Pizzino a rimanere con i piedi per terra e a circondarsi di persone davvero innamorate di Amantea e di un progetto di rinascita. Male ha fatto, invece, a pensare che l’appoggio di alcuni personaggi sarebbe stato utile a raggiungere gli obiettivi nobili che si prefiggeva e che ancora ha richiamato nel suo comunicato stampa. Un errore imperdonabile.
Dunque, la realtà dei fatti è diversa; la realtà è che la licenza è scaduta ed i cittadini di Amantea hanno approfittato delle ultime elezioni regionali per notificare lo sfratto a Sindaco &Co.
La débâcle dell’Ass.Giusta, sponsorizzato fortemente dalla maggioranza, è stato il segnale principale, l’avviso ai naviganti che i cittadini di Amantea hanno consegnato al Sindaco ed ai suoi uomini. Ecco perché Pizzino ha, questa volta in modo coerente, capito l’antifona e rassegnato le dimissioni. Lo strappo si è consumato all’interno della compagine di Governo, ma avuto origine nelle urne e dal popolo, finalmente libero di esprimere il loro parere, sebbene in modo indiretto.
Non ci sono dubbi su questo; ad Amantea la maggioranza dei cittadini non ha apprezzato il lavoro svolto finora ed è stanca di aspettare soluzioni che non arrivano mai. Né si fida più di persone e personaggi improbabili, adusi al “tiriamo a campare” ed al raggiungimento dei loro soli ed esclusivi obiettivi personali!!
Il popolo di Amantea ha, democraticamente, indicato al Sindaco di farsi da parte e spera che qualcosa all’orizzonte si intraveda.
Da parte nostra, come di consueto, ci assumeremo la responsabilità di offrire ai cittadini di Amantea, un progetto serio da cui ripartire, con l'umiltà che ci ha sempre accompagnato in questi anni.
Vogliamo trasmettere un messaggio di speranza per il futuro; investiremo sulle nostre capacità che metteremo in campo, con un lavoro che faremo partire da subito.
Spero vivamente che la città dica basta a questa lunga parabola discendente che dura almeno da vent'anni e che ci ha portati al disastro totale.
È arrivato il momento di cambiare; il paese ha necessità di esprimere una classe dirigente capace e soprattutto libera da legami pericolosi.
Noi lavoreremo per questo, solo per il bene del nostro paese e per tale ragione chiediamo un sostegno a tutta la città per quello che determineremo nei giorni a seguire.
Vincenzo Lazzaroli