Abbiamo appreso, da politici locali, di un passaggio che, pare, stia facendo l'ex Sindaco dott. Mario Pizzino, per la costituzione di un comitato promotore per il ricorso al Tar contro il decreto di scioglimento del Comune di Amantea per infiltrazioni mafiose.
Sono quasi tutti esponenti politici e simpatizzanti della ex maggioranza, liquidata prematuramente dalla magistratura che ha convinto il Ministro dell’Interno ad emettere il Decreto di scioglimento del Consiglio Comunale di Amantea.
Il termine entro il quale dovrà essere presentato il ricorso, è, per come abbiamo saputo, fine giugno, rimangono quindi pochi giorni di tempo, per allestire una memoria che serva allo scopo.
L’obiettivo dei ricorrenti è noto: smontare le accuse di collusione tra politica e criminalità organizzata, ricercando punti deboli della relazione del Prefetto di Cosenza, e del Ministro degli Interni.
Un accenno su cosa si fonderanno le motivazioni del ricorso non è dato sapere, anche se abbiamo fatto il nostro dovere e lo abbiamo chiesto ai diretti interessati, pare, comunque che l'avvocato che difenderà l'ex Amministrazione Pizzino sia lo stesso che ha difeso il Sindaco di Lamezia, avv. Paolo Mascaro.
Un ex componente del Consiglio Comunale, da noi contattato è sollecitato ad esprimere un parere sul probabile ricorso dell'Amministrazione Pizzino, non confermando ne smentendo la possibilità di un eventuale ricorso ci ha riferito che per lui a giudicare da quello che si legge, nella relazione ministeriale, si sia giunti allo scioglimento del Consiglio Comunale sulla base di un pregiudizio nei confronti della politica Nepetina.
Il costo del ricorso solo al Tar, si aggira intorno alle tremila euro, escluse le parcelle degli avvocati.
Da quantificare, poi, le spese dell’eventuale ricorso al Consiglio di Stato, anche lì pare sulle cinquemila euro, nel caso il primo grado dovesse respingere le speranze del comitato promotore del ricorso.
C'è da considerare, infine, nel caso Pizzino & c. qualora il TAR in primo grado, o il Consiglio di stato in secondo grado di giudizio, dovessero dare ragione alle motivazioni dell'Amministrazione Pizzino, la surroga di tutti coloro che hanno abbandonato, siano essi di maggioranza e di opposizione, prima della notifica dello Scioglimento del Consiglio Comunale la carica di consigliere.
Un altro nodo da sciogliere è legato, pare, anche al ricorso che, congiuntamente a quello della maggioranza, dovrebbe effettuare anche l'opposizione al Consiglio Comunale, almeno parliamo della lista "una città nel cuore", poiché la stessa è stata citata più volte nel Decreto di scioglimento, e quindi facente parte del decreto stesso di scioglimento, anche loro dovrebbero, a loro ragione, effettuare un ricorso allo scioglimento assumendo a se le motivazioni di rivalsa all'Atto Ministeriale.