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Abbiamo scritto della maledizione del porto di Amantea.

Ed infatti è ancora insabbiato ed inagibile

Ricordiamo che il sindaco nei giorni scorsi ha preso impegno per una sua urgente riapertura.

Ed infatti è stata adottata la delibera di giunta n 39 del 20 settembre avente ad oggetto “Calamità naturale per avversità meteorologiche dell’8-9-10-11 settembre 2017. Indirizzo ufficio tecnico per lavori di somma urgenza del drenaggio del porto”

A delibera evidenzia che il 19 settembre la delegazione di spiaggia di Amantea ha inviato una relazione nella quale si legge che la bocca del porto si è insabbiata così che l’attraversamento della stessa non era sicura

Sempre la Guardia Costiera chiedeva al comune di far conoscere le azioni intraprese per la risoluzione dell’insabbiamento.

Il comune, comunque, tende la mano alla regione per un finanziamento atto alla copertura dei cisti del dissabbiamento atteso che esso è dipeso dalle condizioni metereologiche estremamente avverse che si sono verificate dall’8 all’11 settembre 2017

E nel contempo dichiara il danno subito dal porto direttamente collegato alle calamità denunciate.

Pubblicato in Primo Piano

Catocastro è il vecchio quartiere di Amantea che va, come dice la storia , “da Pinta allu ponti”, cioè dal ponte sul fiume Catocastro- a nord- e fino alla fontanella della Pinta- a sud-(all’incrocio con la salitella che porta a Casa Mirabelli).

Praticamente, comprende, il palazzo delle Clarisse, la Chiesa di Sant’Elia, i ruderi della chiesa dei Gesuiti, o ruderi da poco ristrutturati della chiesa medievale di San Francesco d’Assisi, i ruderi della antichissima chiesa di San Nicola dell’Eremo, il palazzo Mileti, il palazzo Amato, il palazzo Gallo e quel gruppo di case posta sulla metà di Via Indipendenza ed, alla fine, il neo ristorante Ponte vecchio.

In sostanza pochissimi abitanti d’inverno e d’estate anche qualche turista che ha la casa di famiglia o che ha comprato una delle vecchie abitazione, magari appena ristrutturata.

Un quartiere silenzioso ma , comunque, un pezzo importante del centro storico, una parte ricca si storia che cade a pezzi senza ne nessuno se ne curi.

Fino ad ora quei Catocastresi che risiedevano nell’antico quartiere potevano accedere, da nord verso sud, con la propria auto fino alla propria abitazione anche se poi dovevano ridiscendere verso via Dogana

Ma ora, da pochi giorni per effetto della delibera di giunta n 16 del 18 luglio e della correlata ordinanza n 74 del 19 luglio, l’accesso alla abitazione è vietato.

In sostanza i Catocastresi che escono da casa, magari per scendere al supermercato sottostante, per rientrare a casa devono fare un giro lunghissimo, di oltre un km, aggravando il traffico veicolare amanteano e soprattutto quello di corso Umberto primo, in un contesto urbano quest’ultimo dove per causa dell’aumento degli esercizi commerciali e pubblici, si sta determinando un notevole incremento di visitatori che ha creato condizioni di difficile sicurezza per conducenti e visitatori.

I catocastresi lamentano in sostanza una disparità di trattamento, atteso che tutti gli altri abitanti del centro storico hanno per quasi la intera giornata la possibilità del doppio senso di circolazione.

Per queste ragioni vogliono adire le autorità e chiedere la immediata revoca della ordinanza e della correlata delibera

Loro ricordano che l’amministrazione comunale ed il comando della Polizia municipale finora hanno garantito l’accesso alle abitazioni senza che mai sia occorso alcun incidente e che pertanto appare ingiustificata la scelta attuale.

Lo abbiamo detto, lo ripetiamo.

E’ difficile fare il sindaco a Roma, ma forse molto di più ad Amantea.

Non dimentichiamo che Amantea è, infatti, il paese dei refusi.

L’elenco sarebbe lungo, molto lungo.

Potrebbe cominciare dai voucher per spalare la neve e senza chiudersi mai.

Avremmo potuto finire con il bando per l’addetto stampa , anche quello scopiazzato e male ( vedi articolo), ma ormai anche quello è superato dalle oscillazioni della carica di sindaco.

Questa ce la segnala Andrea Ianni Palarchio che richiama la delibera di Giunta n 176 del 13 settembre avente ad oggetto: Richiesta di proroga servizio di tesoreria comunale.

Nel testo della deliberazione si leggeva: “ Assume la presidenza il vicesindaco Monica Sabatino..”

Ed il dr Ianni Palarchio si chiede : “Ma se la D.ssa Sabatino è il vicesindaco chi è il Sindaco ???

Solita refusite o lapsus froidiano ????”

Chiaramente Andrea ha usato il termine "lapsus froidiano" in luogo di “ lapsus freudiano”, forse proprio per dare potenza al refuso che , consciamente o meno, non sappiamo, nascondeva la volontà di distorcere la realtà.

Qualcuno ha pensato che si stesse leggendo non futuro, ma non era così.

Questa volta, infatti, sul sito è scomparso il refuso ed è apparsa la nuova delibera che cancella con le XXXX il vice e ridà la carica di sindaco al sindaco in carica! ( Eh, eh!)

Un passo avanti nella buona abitudine alla lettura degli atti e nell’autocorrezione.

Bene!

Pubblicato in Politica
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