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E’ la domanda che ci è stata rivolta da diversi amanteani.

Perchè a noi? Semplice! E a chi, se no?

 

Diversi cittadini si sono recati appositamente presso il comune per vedere di persona se i componenti della OSL ci fossero o per sapere quando trovarli.

Viaggi inutili se non per aggravare la situazione del traffico in Corso Umberto Primo.

Al massimo vengono postate sul sito comunale le sue delibere, come quella ultima del 23 ottobre di cui parleremo a breve

E ci hanno, poi, chiesto se sia possibile o meno parlare con la commissione per sottoporre alla medesima in anteprima alcuni problemi che non hanno trovato soluzione con il commissario prefettizio e quello straordinario ed ancora meno con l’amministrazione Sabatino

Ci sembra che si veda da lontano che quella del comune di Amantea sia una situazione grave non tanto, e solo, sotto il profilo economico finanziario, ma anche, se non soprattutto, sotto quello tributario e per taluni versi amministrativo

Proprio per tale ragione sembrerebbe ben logico che l’ OSL valuti la opportunità di “umanizzare” i propri comportamenti pratici stabilendo un calendario di incontri con la comunità.

Magari limitatamente ai legali che si accingono a presentare istanze per i propri clienti.

Ahimè, l’alternativa sarà solo il sistema epistolare attualmente praticato e che per la gente sembra significare una mancanza di dialogo con la stessa amministrazione comunale alla quale vengono chieste relazioni scritte sui principali problemi cittadini

Intanto una domanda la rivolgiamo anche noi alla OSL, domanda che, in attesa di una email, non abbiamo altra alternativa che postare tutto sul nostro sito web( chissà che lo leggano!)

 

La Unione Consumatori Calabria parla di una “Truffa Tari da parte dei Comuni”.

Questo il testo tratto dal web:

“Il Ministero delle Finanze ha chiarito che la TARSU e quindi anche la TARI succedutasi nel tempo è stata gonfiata a dismisura dai Comuni, che l’hanno utilizzata in maniera illegittima e del tutto arbitraria, applicando più volte la quota variabile che andava viceversa conteggiata una sola volta, su tutta la superficie dell'utenza, quindi sia la parte abitativa che le pertinenze che sono situate nello stesso Comune.

Tutto ciò costituisce una colossale truffa a discapito delle famiglie, sostiene l’Avv. Saverio Cuoco, presidente regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, perché secondo un recente calcolo effettuato dal Sole 24 Ora, l’applicazione illegittima della TARI arriva a costare ad una famiglia di quattro persone, oltre 280 euro in più all’anno.

Come è risaputo, il calcolo della Tari deriva da due quote: una quota fissa che è connessa ai metri quadrati dell'immobile e una quota variabile, mutevole a seconda del numero dei componenti della famiglia.

Come è emerso dalle indicazioni fornite dal Ministero delle Finanze, il calcolo corretto doveva essere eseguito sommando i metri quadrati dell’abitazione e delle pertinenze costituite da cantine, garage, solai, ecc. ed applicando una sola volta le tariffe.

I Comuni, invece hanno diviso l’abitazione dalle pertinenze ed hanno applicato la quota variabile più volte e cioè sia all’abitazione che alle pertinenze con conseguente moltiplicazione dell'importo complessivo della tassa, come se la presenza di garage e cantina moltiplicasse la capacità degli abitanti di produrre rifiuti, incidendo negli anni in maniera significativa sulle tasche dei contribuenti.

La fantasia dei Comuni negli anni non ha avuto limiti nell’applicazione della TARI, alcuni hanno tassato il garage come l’appartamento, ma non i solai e le cantine, altri hanno considerato le pertinenze come occupate da una sola persona, altri ancora come locali di depositi (e quindi applicando la tariffa per le utenze «non domestiche», addebitando sia la quota fissa sia una quota variabile diversa da quella per l’appartamento) e così via, ma tutte in maniera illegittima.

Il cittadino oppresso da una fiscalità nazionale e locale ormai senza limiti e diventata insopportabile, (ricordiamo che l’Italia è al secondo posto in Europa per l’aumento della pressione fiscale rispetto al PIL dal 2005 al 2015), viene letteralmente truffato dall’applicazione della TARI, tanto più perché essa costituisce una vera patrimoniale sui metri quadri della propria casa a prescindere dalla produzione di rifiuti e dal servizio di raccolta e smaltimento spesso inefficiente o del tutto assente da parte dei Comuni.

Anche la Cassazione ha di recente riconosciuto con propria sentenza (settembre 2017), che i cittadini hanno dei diritti e non sono bancomat da spremere a piacimento da Comuni incapaci di gestire l’emergenza rifiuti, condannando un Comune a riconoscere ad un contribuente la riduzione della Tassa rifiuti (Tarsu) del 40% a causa dell’assenza del servizio di raccolta e spaiamento avvenuta durante una delle tante crisi del servizio.

Per tali motivi l’Unione Nazionale Consumatori Calabria, diffida i Comuni ad applicare in maniera corretta la TARI secondo le indicazioni fornite dal Ministero delle Finanze e nel contempo chiederà il rimborso di quanto pagato illecitamente negli ultimi 5 anni a causa della moltiplicazione arbitraria della quota variabile e nel caso di esito negativo avvierà azioni collettive dinanzi le Commissioni Tributarie per la disapplicazione delle delibere illegittime adottate dai Comuni.

Il Presidente Regionale                      Avv. Saverio Cuoco( nella foto)”

La domanda: Quale è , in merito, la posizione del comune di Amantea?

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Pubblicato in Cronaca

Possiamo anche farne a meno signor Ministro Minniti, sig Presidente Mattrella.

Se voi lo ritenete.

Parliamo della mancata/ tardata nomina dell’ Organo straordinario di liquidazione.

Ma sempre che vogliate potreste farci sapere il perché di questo ritardo?

Tanto noi sospettiamo che alla fine la commissione dovrà essere nominata

Ma se è così perché allora questo ritardo.

Cui prodest?

Voi signori ben sapete che i comuni sono fermi, forse(?) perché alle prese con gravi problemi non solo finanziari, ma certamente così non li aiutate.

E tantomeno aiutate i tanti creditori che magari sono aziende che senza esigere il credito vantato presso il comune forse falliscono, forse non pagano, a loro volta i creditori, forse pagano alti interessi bancari, forse impiegano manodopera a bassa costo( magari qualche profugo).

E tantomeno aiutate la comunità a capire chi bisogna ringraziare per questo dissesto

Volete forse che ci rivolgiamo a Babbo Natale perchè ci porti questo regalo?

E’ noto agli addetti che in caso di dissesto dei comuni il Presidente della repubblica nomina con apposito decreto l'organo straordinario di liquidazione.

Il decreto deve essere pubblicato sulla GU.

L’art 252 del TUEL al secondo comma stabilisce che la nomina dell'organo straordinario di liquidazione è disposta con D.P.R. su proposta del Ministro dell'interno.

Ci giunge notizia che il Ministro Minniti abbia formulato la proposta e che il Presidente Mattarella sta per firmare il decreto.

Sempre l’art 252 del TUEL al secondo comma, secondo capoverso dispone che l'insediamento presso l'ente avviene entro 5 giorni dalla notifica del provvedimento di nomina.

A breve, allora, Amantea avrà attivo l'organo straordinario di liquidazione.

La commissione sarà composta di tre membri.

La commissione sono nominati fra magistrati a riposo della Corte dei Conti, della magistratura ordinaria, del Consiglio di Stato, fra funzionari dotati di un'idonea esperienza nel campo finanziario e contabile in servizio o in quiescenza degli uffici centrali o periferici del Ministero dell'interno, del Ministero del tesoro del bilancio e della programmazione economica, del Ministero delle finanze e di altre amministrazioni dello Stato, fra i segretari ed i ragionieri comunali e provinciali particolarmente esperti, anche in quiescenza, fra gli iscritti nel registro dei revisori contabili, gli iscritti nell'albo dei dottori commercialisti e gli iscritti nell'albo dei ragionieri.

La commissione sarà presieduta, se presente, dal magistrato a riposo della Corte dei Conti o della magistratura ordinaria o del Consiglio di Stato.

Diversamente la stessa provvede ad eleggere nel suo seno il presidente.

La normalmente è costituita da magistrati a riposo della Corte dei Conti, della magistratura ordinaria, del Consiglio di Stato, fra funzionari dotati di un'idonea esperienza nel campo finanziario e contabile in servizio o in quiescenza degli uffici centrali o periferici del Ministero dell'interno, del Ministero del tesoro del bilancio e della programmazione economica, del Ministero delle finanze e di altre amministrazioni dello Stato, fra i segretari ed i ragionieri comunali e provinciali particolarmente esperti, anche in quiescenza, fra gli iscritti nel registro dei revisori contabili, gli iscritti nell'albo dei dottori commercialisti e gli iscritti nell'albo dei ragionieri.

L'organo straordinario di liquidazione ha competenza relativamente a fatti ed atti di gestione verificatisi entro il 31 dicembre dell'anno precedente( 2016) a quello dell'ipotesi di bilancio riequilibrato e provvede alla:

  1. rilevazione della massa passiva;
  2. acquisizione e gestione dei mezzi finanziari disponibili ai fini del risanamento anche mediante alienazione dei beni patrimoniali;
  3. liquidazione e pagamento della massa passiva.

In ogni caso di accertamento di danni cagionati all'ente locale o all'erario, l'organo straordinario di liquidazione provvede alla denuncia dei fatti alla Procura Regionale presso la Corte dei conti ed alla relativa segnalazione al Ministero dell'interno tramite le prefetture.

Il compito più importante dell’OSL è la determinazione della massa passiva ai sensi dell’art 258 del TUEL. Nella massa passiva sono inclusi i debiti di bilancio e fuori bilancio di cui all'articolo 194 verificatisi entro il 31 dicembre dell'anno precedente quello dell'ipotesi di bilancio riequilibrato, i debiti derivanti dalle procedure esecutive estinte ai sensi dell'articolo 248, comma 2, i debiti derivanti da transazioni compiute dall'organo straordinario di liquidazione ai sensi del comma 7.

Ovviamente tutto questo solo e davvero c’è il dissesto.

Il dissesto è infatti contestato da tanti vecchi amministratori, alcuni dei quali intendono proporre ricorso.

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