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Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni dell’architetto Filippo Vita.

Da esse stimolati, potrebbe partire, subito dopo ferragosto, un dibattito concludente sulla situazione della nostra cittadina, ricca- come è- di valori e qualità fruibili, spendibili e capaci di garantire un futuro più roseo di quello che oggi riusciamo ad intravvedere, se per un caso, anche fortuito, riuscissimo a generare cuori ed intelligenze atti a coglierli e svilupparli e non solo bocche e pance per sfruttarli.

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Oggi apprendo su FB sul sito CosenzaApp circa le analisi fatte nel nostro mare con i risultati. “LA SCHIUMETTA”.

È terribilmente difficile ad Amantea parlare dei suoi problemi.

Che sono davvero tanti e contribuiscono ad allontanare quella unica risorsa che è il turismo. Sono problemi reali di cui non parla nessuno.

Non ne parlano i pensatori (tranne pochissimi) che si interrogano sul destino della civiltà occidentale ma non hanno il coraggio di denunciare quello che succede intorno a loro. Non ne parlano i partiti che sono attenti a non esporsi verso specifiche situazioni e venire tacciati come denigratori e perdere qualche voto.

Non lo fanno i giornalisti locali, o meglio , come li chiamava un mio compianto amico, i giornalai, che per strada parlano bene ma quando si tratta di scrivere si “guardano la mano”.

Questa strana situazione di omertà supportata dal “vogliamoci bene”, “ma non rompere le scatole” ha portato questo paese alla deriva.

Perché?

Per strani meccanismi ed alchimie della vita mi sono trovato ad essere un viaggiatore.

Ormai non ricordo in quanti posti sono stato. In Italia e all’estero.

Quando arrivi in un posto nuovo la prima sensazione dipende da come la città si presenta con i suoi ingressi.

Ci sono cittadine europee ma anche di altri continenti che incaricano artisti per progettare quelli che sono i biglietti da visita di una città.

Qui pensano di aver fatto una grande cosa tagliando l’erba e facendo un pò di pulizia.

L’accesso di una città è fatto di decorazioni, di luci, di suggestioni.

Venendo da Campora allo svincolo dell’Asl non c’è nemmeno un lampione a segnalarlo( nemmeno venendo da Amantea. NdR).

Ho vissuto un’infanzia felice.

Nel verde, negli orti, in questo immenso giardino che era Amantea.

Il boom edilizio degli anni 80 ha distrutto gran parte delle risorse naturali.

Tuttavia i piani di lottizzazione lasciavano, prevedevano, zone di interesse pubblico che sarebbero diventati il verde attrezzato di quartiere.

Esistono migliaia di metri quadrati di queste aree comunali che ho segnalato più volte alle forze politiche, agli “intellettuali”, ai giornalai, all’ufficio urbanistico esortandoli a fare un censimento di queste aree e programmarne un utilizzo.

Risultato zero.

Mi chiedo ma lo capite che sono spazi dove possono giocare i vostri figli o nipoti. Dove possono passare delle ore gli anziani?

I ragazzini per fare qualsiasi attività devono rivolgersi a strutture private.

Ma vorrei far capire agli Amanteani che gran parte della colpa è loro.

Non pensano ai loro figli ed in generale alle generazioni future.

Un esempio su tutti di queste famose “aree per attrezzature pubbliche”.

Possiedo una casa alla “Staccia”. In questa zona oggetto di lottizzazione esisteva un lotto destinato a verde pubblico.

Ci giocavano tutti i ragazzini del quartiere.

Qualche volta anche io. I costruttori avevano tentato di costruirci qualcosa per specularci. Finchè siamo rimasti io e mia moglie lo abbiamo impedito.

Quando siamo andati via ci hanno costruito una serie di garages con la complicità di un noto politico. ( chi sarà mai? NdR)

È solo la stupidità che suggerisce tali scelte. Dei politici e dei privati che non si sono mai resi conto che così facendo avrebbero inevitabilmente svalutato la loro stessa proprietà e la città in generale.

E ora siamo qui a piangerci addosso con politici senza visione del futuro, senza strategie, con un popolo complice che li ha votati e che pretende di fittare un appartamento per dieci giorni ad agosto per 2500 euro con quattro brande arrugginite. Quando spendi di meno a Santorini.

Amantea è un paese caro.

Ha un rapporto prezzo/qualità pessimo. Qualsiasi paese del mediterraneo costa di meno.

Pensiamo di essere furbi. Bene. Forse sarebbe il caso di guardarci intorno e migliorare l'offerta.

Alcuni progetti di ampio respiro che potrebbero contribuire al miglioramento della città. Prima di tutto non guardare quello che è peggio di noi per auto assolverci e magari come fa qualcuno incensarci.

Dobbiamo prendere esempio delle eccellenze, e cercare di avvicinarci. Solo cosi possiamo sperare di fare qualcosa di buono.

LUNGOMARE

Il progetto del lungomare di Amantea aveva tre finalità.

Essere il lungomare piu bello del tirrenico cosentino, creare un’isola pedonale di 20000 mq e realizzare una struttura per spettacoli che poteva ospitare 3000 persone. Per le dinamiche attuali ospitare tale numero di persone avrebbe significato eventi di carattere internazionale. L’amministrazione Sabatino ha deciso che era questa un’opera inutile e dunque ha dato incarico per realizzare un ponte sul colongi ed altre opere minori.

Il budget per il ponte era lordo 1.150.000,00 euro. Lordi. Significa grosso modo 850.000,00 di lavori. A suo tempo scrissi dell’impossibilità di realizzare con tale cifra l’opera.

Un ponte di 80 metri più le rampe di accesso. Morale : opera non realizzata parcella pagata. Una vergogna.

Bisognerebbe verificare se sono state eseguite prove geotermiche e se sono state pagate.

AREA CASTELLO

Secondo me l’area del castello costituisce una risorsa straordinaria.

Capace di ospitare 50.000 persone. In mano a privati che non sa che farsene e che per particolari accordi non sono responsabili nemmeno per la caduta delle pietre delle strutture.( Assunti da chi ? NdR)

CENTRO STORICO

Indispensabile renderlo accessibile. Almeno alcune zone rendere possibile con piccoli mezzi elettrici trasporto di persone e soprattutto di rifornimenti.

Per privati per attività commerciali o botteghe artistiche. È necessario risolvere il problema del frazionamento delle proprietà. E pensare di demolire qualcosa di brutto che realizzavano anche in passato per creare spazi sociali.

Cominciamo a pensare di fare qualcosa alle case bombardate. Così non servono a nessuno.

Ho sentito di un progetto di qualche anno fa circa il collegamento meccanico tra il parcheggio vicino al cinema Arena ed il Belvedere sottostante la Chiesa Matrice. Ottima idea. In ogni modo sul centro storico ci sono tantissime cose da fare.

Io non appartengo al pensiero della mummificazione, ma a quello che rispettando l'ambiente si possa intervenire per legare la storia alla modernità.

CAMPORA

I nostri politici che si sono succeduti negli ultimi decenni Non hanno capito l’importanza di un parco archeologico o di un museo dove raccogliere i reperti sparsi per i vari musei regionali e che sono cosa nostra. Non capiscono come più volte suggerito creare se non un museo almeno un sito digitale dove mostrare i nostri tesori.

In regioni come la Toscana si inventano storie affascinanti per attrarre un determinato tipo di pubblico. Noi lo abbiamo e quando gli ultimi volontari hanno mollato per mancanza di fondi si è creato il vuoto.

DECORO URBANO

Con 100.000,00 euro di piante si crea un bosco. Si trasforma un paese. Non lo sapete vero?

ARTE

Come ebbi a scrivere tempo fa è assolutamente incredibile che un comune di 14000 abitanti non abbia un piccolo spazio espositivo malgrado i tanti creativi presenti nel territorio. Fiumefreddo Bruzio 3000 abitanti ha tre aree di esposizione.

EVENTI

Puntare su eventi di carattere internazionale. Quelli che danno visibilità al nostro territorio e che lo rendono unico. Le sagre sono importanti, ma noi dobbiamo andare oltre.

SCUOLA MEDIA

Ho fatto una tesi di laurea in scienze delle costruzioni con un personaggio straordinario che si chiamava Salvatore Di Pasquale. Stranamente architetto. Uno strutturista che per la prima volta ha introdotto il calcolo sistematico matriciale per le analisi delle strutture. Un grande napoletano.

Dico questo solo per chiarire che capisco qualcosa di tecnica delle costruzioni. Sono intervenuto piu volte sulla recuperabilità di questa struttura. Si dice che recuperare la struttura è più costoso che demolita e realizzarla nuova. Chi lo dice?

È stato per caso redatto un progetto di adeguamento e valutato i costi?

I tecnici che lo affermano hanno mai fatto un calcolo strutturale?

PORTO

Il porto di Amantea posizionato per logiche campanilistiche scellerate in una zona inadeguata, continua a creare problemi ed assorbire denaro pubblico per renderlo operativo dopo ogni mareggiata.

Non ho una precisa idea di quanto denaro sia stato speso in questi decenni. Immagino centinaia di migliaia di euro. Non sarebbe il caso di concepire un progetto definitivo e risolutivo? Si potrebbero attrarre imprese che garantirebbero il trasporto per le Eolie oltre a fornire un servizio efficiente alla comunità.

Molte altre cose potrebbero essere fatte per rendere più attraente il nostro territorio. L'importante è che gli Amanteani prendano coscienza che la rendita di posizione che si godeva oltre 40 anni fa è definitivamente finita.

Finito è lo sbocco statale privilegiato da Cosenza. Finito è il deserto che ci circondava. Ormai i paesi vicini sono attrezzati e sono cresciuti.

La rete consente di scegliere infiniti posti per le vacanze e confrontare i parametri.

Dobbiamo migliorarci.                                                          Filippo Vita

Pubblicato in Politica

Ecco cosa scrive il PD :

“Il Partito Democratico ritiene che Amantea abbia bisogno di una costituente pubblica.

 

La città è sull’orlo di una crisi profonda. Una crisi non solo economica (con le casse del Comune molto probabilmente vuote e troppe vetrine di negozi con su scritto “chiuso”), ma anche morale e di valori.

Una decadenza che rischia di oscurarne la storia, le tradizioni, le speranze. E che, nell’immaginario collettivo, potrebbe collocarla distante dalla perla del Tirreno.

Anni di politica litigiosa - spesso autoreferenziale, ingrata, incapace di avere una visione di città, che ha fatto più per sé che per gli altri – hanno lasciato il più negativo dei segni nella gestione della cosa pubblica, ed hanno contribuito a deteriorare l’etica comunitaria, distorcendo le aspettative dei cittadini.

Alla più o meno recente storia politica di Amantea, tuttavia, non è di certo mancato il senso dell’umorismo. Impossibile, infatti, trovare un politico che non abbia cantato sempre il medesimo ritornello: centro storico, mare, spiagge, porto, turismo, commercio, lungomare, sviluppo di Campora.

Ricette giuste.

Ma pezzi di carta senza la somministrazione della cura.

Lecito e doveroso è domandarsi: cosa si è rotto nel passaggio dall’enunciazione alla messa in pratica? E trovata la risposta, l’interrogativo seguente sarebbe: come e chi può invertire questa rotta?

Pecca – secondo noi - di presunzione chi ritiene di “avere da solo i requisiti”.

Una costituente pubblica (aperta ai contributi provenienti dalla società civile, dal mondo dell’associazionismo laico e cattolico, dalle realtà sindacali, dalle tante competenze presenti in città e dall’entusiasmo contagioso dei giovani) è necessaria perché bisogna trovare – insieme - la forza, il coraggio ed il gusto di mettere il nostro patriottismo nelle cose di cui la città ha veramente bisogno.

 

Una scala di priorità, non un elenco della spesa, che dovrà trovare una sua coerenza nel patrimonio delle nostre tradizioni e della nostra storia. In questo Amantea può ritrovare il percorso smarrito.

Occorre tornare a pensare la città in un suo tutt’uno, con generosità e altruismo, adoperandosi in favore di quel necessario clima di riconciliazione - morale, comunitario e delle responsabilità - elemento di volta per Amantea.

Da queste tracce la città deve ripartire.

Perché solo la comune consapevolezza del valore che esprime Amantea può restituirle quel naturale ruolo di leadership e farla tornare - prendendo in prestito i versi di Franco Danese - bella fra le più belle del Tirreno.

Da queste considerazioni muoveremo dei passi per dare un contributo alla città.

Amantea, 23 febbraio 2017

Per la Segreteria del Circolo PD Amantea Il Segretario Enzo Giacco

Proviamoci. E’ vitale per Amantea e gli amanteani.

Ma da dove cominciare , caro Enzo?

Dalla città, dove sicuramente esistono uomini e donne di grande dignità, di grande morale, capaci di spendere le proprie qualità umane e culturali per la città, aspettando con serena lungimiranza il “ritorno” anche agli amanteani?

Sarà possibile trovare sociale tali le persone necessarie per rifondare una città che ha quasi 3000 anni durante i quali è riuscita a sopravvivere a tanti difficili momenti?

E che fine faranno tutti quelli che vivono e prosperano grazie al levantinismo etico e morale ed economico?

Dove metterà il PD quelli che finora hanno soltanto sfruttato questa non amata città?

Quali marciapiedi andranno a battere, loro ed i loro lenoni ?

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Politica
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