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Non sono nemmeno le 10.00, l’orario fissato per il consiglio comunale e davanti al Campus, recentemente intestato a Franco Tonnara, ci sono quasi tutti i consiglieri comunali   e decine e decine di agenti delle Forze dell’Ordine.

In particolare carabinieri e poliziotti in divisa ed in borghese.

Lungo la statale 18 si vedono gruppi di studenti che a piedi raggiungono via Vulcano.

Ma tanti altri studenti e diversi cittadini sono già dentro ad attendere l’inizio del consiglio straordinario.

Puntuali, e tra i primi, ad arrivare il Ministro Lanzetta ed il Prefetto Tomao accolti all’ingresso del campus dal sindaco Monica Sabatino e dagli altri politici amanteani.

Poi l’ingresso e man mano l’ampia sala si riempie di studenti, di gente comune, di familiari degli amministratori oggetto di intimidazione . Sono presenti anche diversi dipendenti del comune.

Poi arrivano e salgono sul palco l’onorevole Magorno, l’onorevole Lo Moro, l’Onorevole Enza Bruno Bossio che prendono posto tra “i banchi” dei consiglieri di maggioranza e di minoranza.

Restano giù nel parterre, ma in prima fila, l’ex assessore Ennio Morrone e l’ex presidente della giunta provinciale di Catanzaro Wanda Ferro.

Solo più tardi arriva Mario Oliverio che prende posto anche nel parterre

Poi iniziano i lavori del Consiglio straordinario con la chiama

Manca soltanto il consigliere Franco Chilelli con delega al personale ed al cimitero e che è stato il primo a subire le intimidazioni.

Nessuna giustificazione viene letta in aula ma sappiamo che è ammalato

Poi il presidente del consiglio comunale prende parola evidenziando la straordinarietà del consiglio in corso

A seguire la consigliere Elena Arone , capogruppo di Uniti per Campora, che con voce tremante   plaude al sindaco Monica Sabatino e le offre la propria solidarietà e si dichiara pronta ad andare avanti e sostiene che nessuno abbasserà la testa di fronte alle intimidazioni ed ai capricci delle persone con identità pseudo politiche.

Prende, poi, la parola la consigliera Ciccia Caterina,capogruppo di Uniti per Amantea, la quale dichiara che non intende più accettare un giudizio negativo che denigra la sua città, città che è estranea a queste vicende, sostenendo le forze dell’ordine e della magistratura ma senza sostituirsi ad essi

A seguire prende la parola Giusi Osso che dichiara che il vile atto perpetrato al sindaco ed ai consiglieri offende anche la città ma che la giunta andrà avanti a testa alta e con la schiena diritta ed invoca poi la educazione dei giovani alla legalità.

Segue Francesca Menichino del M5S che condanna gli atti vili che pur ella ha subito e che richiama la necessità della legalità in ogni atto amministrativo. Poi continua evidenziando che gli amministratori più che parlare di legalità devono viverla, devono praticarla, ogni giorno, in ogni atto e farne un esempio di cui essere fieri ed orgogliosi.

Poi conclude evidenziando che la legalità è uno stile di vita e non uno slogan da propaganda politica. Infine abbandona l’assise per schierarsi dalla parte del cittadino.

Continua Concetta Veltri, di Insieme per la città, la quale sostiene che Amantea non merita di vivere questo clima di ansia e di paura che si è instaurato, esprime la sua solidarietà al sindaco, agli assessori ed al consigliere Chilelli, invita tutto il consiglio ad essere unito contro il malaffare . E conclude ricordando che tutti noi, come cittadini, abbiamo l’obbligo di riconsegnare ai nostri figli una città migliore , una città libera.

Parla Sergio Ruggiero, de La Nuova primavera, il quale dà atto di aver telefonato a tutti coloro che sono stati oggetto di atti intimidatori dei quali si vanta di essere amico personale. Ricorda però alla dottoressa Arone che dai banchi della opposizione nessuno di loro fa capricci, ma che lui prende seriamente il suo lavoro per la ricerca della verità e la affermazione della legalità. Invita tutti coloro che fanno politica in questa terra amara ad assumere atteggiamenti coerenti e coraggiosi. Non basta essere a parole contro la mafia, occorre lottare contro il malaffare, le prevaricazioni , le violenze.

Segue Miriam Bruno che con tristezza ricorda che Amantea è balzata alla cronaca non per le sue bellezze, per le sue risorse, che sono tante , ma per fatti criminosi e frequenti. Esprime solidarietà agli amministratori colpiti dalle intimidazioni. Sollecitaa una forte inversione di tendenza. Invoca la ricerca e la attuazione di regole e leggi. Sostiene che “noi dobbiamo essere, per primi, esempio per tutti gli altri” Infine, chiede alle istituzioni di aiutare Amantea a tornare a vivere serenamente.

Chiude gli interventi della minoranza Sante Mazzei, di Insieme per la città, il quale ricorda che i fatti di violenza di oggi sono simili a quelli occorsi alcuni anni fa e dei quali lui stesso è rimasto vittima, per cui comprende bene il dolore , la preoccupazione che si avvertono quando si è oggetto di intimidazioni. Per questo invoca una maggiore presenza delle Forze dell’ordine

Seguono poi gli interventi dell’onorevole Lo Moro, dell’onorevole Magorno, dell’onorevole Enza Bruno Bossio , del prefetto Tomao e della ministra Lanzetta.

Ed a questo ultimo intervento ha fatto seguito l’abbandono del consiglio da parte del capogruppo forzista a Palazzo Campanella Ennio Morrone, che polemizza con il ministro Lanzetta sostenendo. «Purtroppo, mio malgrado, ho sentito di dover abbandonare i lavori del civico consesso   per il deludente intervento del ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta che, al contrario delle legittime aspettative degli uditori e della città, si è rivelato essere un intervento politico anziché essere quello di un ministro della Repubblica italiana in difesa di un territorio minacciato dalla metastasi della delinquenza organizzata calabrese”

Chiude poi una forte, decisa e coraggiosa Monica Sabatino la quale conferma di voler andare avanti nella sua idea di aiutare la città e la quale invita a fare diventare i fatti accaduti un momento di riflessione per tutti e chiede alla popolazione di stringersi maggiormente attorno a chi ci mette la faccia, ma nel dichiarare di aver ricevuto “tanti attestati di solidarietà, tutti in privato” osserva che è come se si avesse timore a schierarsi contro chi tenta, in modo vile, di condizionare l'amministrazione. E la poca presenza di cittadini in sala, anche in questa occasione, dimostra proprio che occorre fare ancora tanta strada sul fronte dell'educazione alla legalità».

 

 

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Grande attesa in città per il consiglio comunale in sessione straordinaria convocato per l’8 novembre 2014 , alle ore 10.00 , presso il Campus intitolato alla memoria dell’ex sindaco Franco Tonnara.

 

Un solo punto all’ordine del giorno:

“Discussione sui gravissimi atti intimidatori subii dal Sindaco e da alcuni Amministratori”.

È difficile amministrare in Calabria.

La prova nelle intimidazioni che subiscono amministratori e dirigenti e funzionari pubblici.

E la Calabria lo scorso anno 2013 ( ultimi dati disponibili) è stata la terza in Italia per numero di intimidazioni.

Ben 75 pari al 19% del totale in Italia

Preceduta solo dalla Puglia con il 21 % e dalla Sicilia con il 20%.

Solo il 20 nel nord ed il restante 20 % nel resto dl sud

Intimidazioni in crescita del 66% dal 2010.

E l’8 novembre si parlerà di queste nuove intimidazioni

Ma soprattutto a livello formale, politico, sociale

Si parlerà della solidarietà espresso dallo stesso mondo politico, in primis Wanda Ferro e Mario Oliverio. Ma non solo loro.

Ad esprimere la solidarietà umana mostrando la propria individuale sensibilità d’animo anche Ernesto Magorno, Enza Bruno Bossio, Orlandino Greco, Salvatore Magarò, Gianpaolo Chiappetta, Carlo Guccione, Mario Caligiuri , Ennio Morrone.

E sempre tra i politici anche la minoranza presso il comune di Amantea tra cui Sante Mazzei, Miriam Bruno, Veltri Concetta, Francesca Menichino e Sergio Tempo

Ed ancora solidarietà è stata espressa dalle associazioni onluss operanti nel comune di Amantea.

“Alla seduta sono stati invitati i rappresentanti delle massime istituzioni nazionali, regionali e provinciali, unitamente ai referenti delle forze dell’ordine chiamati, in questa delicatissima fase, ad uno sforzo ulteriore per assicurare all’intera collettività un adeguato livello di sicurezza e di controllo. Parteciperanno ai lavori consiliari anche gli studenti degli istituti superiori presenti ad Amantea: una scelta condivisa dalla dirigenza scolastica per fare in modo che le nuove generazioni possano prendere atto di quelle che sono le problematiche del territorio, allontanandosi da quegli atteggiamenti malavitosi che offendono l’intera comunità. Amantea, così come accaduto in passato, ha già scelto di vivere in modo civile e democratico, nel rispetto del prossimo e delle regole”, così recita il comunicato stampa dell’amministrazione comunale.

Saranno presenti diversi sindaci del compresorio

Sembrano poi certe le presenze di Vanda Ferro e Mario Oliverio, Ernesto Magorno ed Enza Bruno Bossio.

Potrebbero anche essere presenti il Ministro degli affari regionali Maria Carmela Lanzetta ed il prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao che ha garantito una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, un gesto fortemente gradito dalla cittadinanza che spera che da questa maggiore e più qualificata presenza possa discendere un tempestivo accertamento degli autori delle intimidazioni e del loro significato.

Al di là della forma il problema resta sempre lo stesso.

È necessario capire, è necessario sapere.

Le intimidazioni non finiranno mai se non si comprende che cosa vogliono gli intimidatori.

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Il comune di Amantea ha emanato la seguente nota stampa.

 

“Rispondendo direttamente agli organi preposti, in questo caso la Prefettura di Cosenza, il segretario del comune di Amantea, Maria Luisa Mercuri, ha precisato l’andamento dei fatti dopo la presa di posizione del consigliere di minoranza Francesca Menichino (Movimento 5 stelle) che nei giorni scorsi ha rifiutato di firmare il verbale della Commissione elettorale che ha decretato l’elenco degli scrutatori delle prossime elezioni regionali che si terranno il 23 novembre.

L’esponente grillino, che pure aveva firmato le minute con l’indicazione delle nomine, a distanza di qualche giorno ha sollevato dubbi sulla legittimità delle stesse, chiedendo l’intervento della Prefettura.

Per chiarire la correttezza del proprio operato, la segretaria dell’ente locale nepetino, oltre a trasmettere alla stessa Prefettura la ricostruzione dei fatti, ha allegato anche i documenti firmati dalla Menichino durante la riunione della suddetta commissione.

«L’unico foglio non sottoscritto dall’esponente grillina – si legge nella missiva inviata all’ufficio territoriale del governo – riguarda una pagina fronte-retro firmata solo sul retro non per mancanza di condivisione, bensì per mera causalità.

La minuta del verbale di commissione è stata più volte letta dal segretario alla stessa Menichino che ne ha condiviso il contenuto verbalmente ed alla presenza di tutti i componenti della commissione, nonché dei dipendenti comunali.

La segretaria non ha preteso la firma sul foglio da entrambi i lati proprio perché ampiamente condiviso. La firma degli elenchi è stata richiesta solo in considerazione di possibili errori nelle notifiche e non perché si presupponeva, al momento, una diversa determinazione da parte del consigliere pentastellato successivamente alla seduta».

«Del resto – prosegue la lettera destinata alla Prefettura – dal 31 ottobre, giorno in cui la commissione si è riunita, fino al 3 novembre la Menichino non ha avuto alcune rimostranze da rilevare.

Queste sono pervenute successivamente a quella data, quando la stessa Menichino ha invocato presunte illegittimità per addivenire al commissariamento da parte della Prefettura.

Si precisa inoltre che la segretaria dell’ente municipale nepetino, all’inizio della seduta, ha dato lettura della circolare prefettizia relativa alla metodologia da utilizzare nelle operazioni di nomina degli scrutatori e che la stessa circolare, in copia, è stata consegnata anche alla rappresentante del Movimento 5 stelle.

Si fa presente, infine, che la commissione si è riunita complessivamente per poco meno di tre ore, cioè il tempo occorrente per esprimere la votazione su ogni singolo candidato e non per pochi minuti per votare frettolosamente un mero elenco, per come la Menichino ha voluto far intendere».

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