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foto relatoriFiumefreddo Bruzio (CS), 24 ottobre 2021. La Calabria è la regione con il più alto tasso di esclusione finanziaria in Italia. Non poteva, dunque, che essere il luogo in cui immaginare e realizzare il Piccolo Festival della Microfinanza che si è concluso oggi a Fiumefreddo Bruzio e che ha visto, la partecipazione, tra gli altri di altri, Mario Baccini, presidente Ente Nazionale per il Microcredito e Fabrizio Barca, già ministro della coesione territoriale e coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità.

Dalle esperienze del microcredito in Calabria alla visione di un’economia più giusta che possa mettere al centro la persona e i luoghi. Di questo e di tanto altro si è discusso durante l’iniziativa promossa dal 22 al 24 ottobre dall’Istituto di Studi e Ricerche Sociali Ermanno Gorrieri e realizzata con il supporto dell’Ente Nazionale per la Microfinanza - ENM, la Fondazione Carical e la BCC Mediocrati. Il piccolo festival ha posto l’accento su come far ripartire il Paese, in modo particolare il Sud e la Calabria, attraverso il sostegno alle idee progettuali di giovani imprenditori per favorire un’economia inclusiva dei piccoli e dei borghi.

È di Baccini la proposta di lanciare una banca del microcredito attraverso un azionariato diffuso e popolare i cui soci devono essere i tutor, i beneficiari e gli enti non profit. Barca si è, invece, soffermato sulla rimozione degli ostacoli che impediscono la piena realizzazione della persona. “Si deve intervenire nei processi di formazione della ricchezza ed è necessario rivolgere le politiche pubbliche alle persone, nei luoghi”. A fare gli auguri al festival la ministra per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna che in un messaggio ha sottolineato come lo Stato debba essere amico dell’iniziativa privata, con una burocrazia snella e con un fisco più leggero. “La difficoltà di accesso al credito delle piccole e medie imprese meridionali è uno dei principali divari a cui dobbiamo porre rimedio”. Tra le novità emerse anche l’arrivo di PerMicro, una tra le più importanti società di microcredito in Italia, entro la fine dell’anno, a Lamezia Terme. Ricco di interventi e relazioni il festival ha raccontato il microcredito in Calabria con le esperienze delle Mag delle Calabrie e il progetto “Il seminatore” dell’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano, ma anche evidenziato le opportunità del crowdfunding e raccolto i punti di vista dei professori universitari, Annarita Trotta e Domenico Cersosimo.

Soddisfatta la portavoce del Piccolo Festival della Microfinanza, Katia Stancato: “i territori e i borghi come Fiumefreddo non possono essere solo destinatari di elaborazioni che avvengono altrove, ma diventare luoghi di proposta attivi in un dibattito pubblico aperto, così come è avvenuto con il festival che ha tutti presupposti per avere la sua seconda edizione”.

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elezioni comunali ballottagioRisultato delle elezioni amministrative 2021: Non ha vinto il centro sinistra, ha stravinto in tutte le maggiori città italiane strappando al centro destra alcuni capoluoghi e al Movimento 5 Stelle Roma e Torino. E’ la prima volta che tutti sono pienamente d’accordo: I Sindaci più votati sono stati quelli della coalizione del centro sinistra. Può gioire Letta ? Certo, ma fino ad un certo punto. I voti raccolti dai Sindaci del Pd non sono tutti del Partito Democratico. A Roma ha vinto Gualtieri però con i voti determinanti del candidato Sindaco al primo turno Calenda. A Torino e in altre città (Vedi Cosenza ) hanno vinto i Sindaci del Pd grazie ai voti dei partiti minori che hanno stipulato un apparentamento politico solamente per sconfiggere Meloni e Salvini. Ora ognuno andrà per i fatti suoi. E poi il Partito Democratico, in questa tornata elettorale, ha preso i voti che gli appartenevano. Nel 2016 i voti del Pd erano andati al Movimento 5 Stelle, alla Raggi e all’Appendino. Ora sono tornati a casa. Ma solo il Pd ha stravinto? No. Ha stravinto principalmente l’astensionismo. Più della metà dell’elettorato è rimasto a casa. L’elettorato del centro destra è rimasto a guardare, non si è recato alle urne perché evidentemente non si è sentito più rappresentato dal centro destra. Se ne sono fregati delle elezioni amministrative e piuttosto che andare a votare, approfittando delle belle giornate, si sono recati al mare e in montagna.

Ma veniamo a Cosenza. Al ballottaggio ha vinto Franz Caruso che al primo turno aveva appena preso il 24% dei voti. Al ballottaggio, invece, ha raggiunto quasi il 60%, grazie all’appoggio e agli accordi politici fatti con gli sconfitti candidati a Sindaco del primo turno: Bianca Rende, Francesco De Cicco e Fabio Gallo. E non dimentichiamo l’appoggio determinante della Dott.ssa Teresa De Marco, la quale, con i suoi voti personali, ha contribuito a fare vincere Franz Caruso. Merita, dunque, un assessorato e non la presidenza di qualche commissione come in passato. La vittoria, dunque, non è solo di Franz. E’ anche degli alleati che si sono coalizzati per sconfiggere le destre. Infatti, prima del ballottaggio, sono riusciti a mettersi d’accordo fra di loro e si sono presentati uniti e compatti al pubblico cosentino nell’ultimo comizio elettorale di Franz Caruso nel piazzale antistante la Chiesa di Cristo Re. Uniti e compatti e poco ha importato se fino a qualche giorno prima se ne erano dette di tutti i colori. Per amore del partito, per amore della città di Cosenza, per amore degli elettori antifascisti, tutto, come d’incanto è stato superato e il fango che si erano tirati addosso durante la campagna elettorale sparito. I loro voti, però, sono stati determinanti per fare vincere Franz Caruso. Adesso, Caruso, cosa dovrà dare in cambio? Prima del voto sia Rende, sia De Cicco hanno fatto sapere che non vogliono poltrone. Questo prima del voto. Ora la Sig.ra Rende ha detto:-Se poi il Sindaco riterrà che nelle nostre fila ci siano persone che possano dare un contributo al governo cittadino penso che le coinvolgerà-. Il Sindaco eletto qualcosa dovrà pur dare a coloro i quali lo hanno fatto vincere. Ad una la Presidenza del Consiglio, all’altro almeno un Assessorato. Ma questo potrebbe non piacere all’elettorato di Rende e De Cicco. Hanno stipulato l’apparentamento politico solamente allo scopo di sistemarsi?

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scuola demAnche io ,come tante persone che amano Amantea ,vedere la demolizione della scuola media ho provato una grande tristezza. Vado indietro nel tempo e ricordo i miei figli che hanno studiato in quella scuola, rivedo le loro emozioni , le risate ,le complicità con i loro compagni ,i successi e le delusioni . Le grandi preparazioni teatrali ,gli allenamenti nella palestra esterna con il bravissimo prof Gugliuzzi che incoraggiava i suoi ragazzi con una dedizione e affetto quasi paterno. Sono ricordi che appartengono a tanti ragazzi che hanno studiato in quella scuola .Ricordo perfettamente l'anno di costruzione e la grande attesa per una scuola che tutti i ragazzi aspettavano da un bel po' anche perché,allora , la scuola era ubicata sul forno dei fratelli Ragadale. Una scuola senza palestra ,senza tutte le attrezzature necessarie che noi ragazzi degli anni 60 invece avevamo potuto avere in quanto la scuola media di questi anni era presso il convento di San Bernardino . Un posto bellissimo ,adattato sicuramente ma con spazi e criteri molto validi per lo svolgimento delle nostre attività. Ora ,ribadendo il fatto che neanche io sono un tecnico però so che per quella struttura hanno lavorato persone serie e responsabili e non credo assolutamente che abbiano lucrato sul loro operato , e se pochi anni fa hanno speso soldi pubblici per fare dei lavori perché non hanno allora evidenziato la pericolosità dell'edificio senza sperperare altri soldi pubblici ? La domanda sorge spontanea e credo sia per questo che molti amanteani hanno sofferto per la sua demolizione . Perché non hanno cercato di trovare un modo per ristrutturare e non demolirla ? Ma sì sa , fare un nuovo progetto costa molto di più ed è più "allettante " per guadagnare più soldi. Così come tante opere pubbliche ad Amantea ! Vedi il parco pubblico ,il palazzetto dello sport,il nostro caro vecchio glorioso Comune che tra un po' cadrà a pezzi ,piazza Cappuccini e tante altre ancora . Penso di interpretare il senso di impotenza che ormai pervade questo paese dove tutto sembra difficile ,dove ogni cosa che si fa deve essere fatta non per il bene comune ma per lo sperpero di pochi . Ida Francescano

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