BANNER-ALTO2
A+ A A-

gigino2020Mi accorgo che nei precedenti scritti ho dimenticato di precisare chi siano i rapaci necrofagi a cui mi sono sempre richiamato; “ça va sans dire” direbbero i cugini francesi, in quanto non dubito che essi siano facilmente identificabili, da tutta la collettività, in quei sciagurati parassiti che si esibiscono ogni giorno sul misero palcoscenico della politica, rappresentato tristemente da uno squallido palchetto, ciechi e sordi nei confronti dei diritti degli interessi del popolo che sfruttano e ricattano per un misero boccone!

Il potere di tale organizzazione perversa risiede nel suo potere economico e poi nel condizionare la piccola politica di questa meravigliosa Regione. “Politici” interlocutori asserviti al vero potere nella misura in cui riescono a mantenere il controllo del consenso, cosa che deriva dalla grande capacità di essere presente nella realtà economica attraverso uomini di fiducia o addirittura attraverso veri e propri affiliati al malaffare calabrese e non solo.

Queste riflessioni riguardano non solo la Calabria, di cui fa parte Amantea, ma forse l'intero territorio nazionale. Vorrei parlarvi di storie nascoste e talvolta bugiarde. Di grandi menzogne, comode come pantofole, che, stante il presente dissesto, consente di fomentare nuovi e quanto mai preoccupanti forme di atteggiamenti violenti, fra il resto della Penisola e il Sud. Tra sottoproletariato urbano e migranti.

Amantea potrebbe essere il luogo dove poter discutere le drammatiche iniquità socio-economiche di cui questa città è vittima praticamente da quando il Mezzogiorno è diventato Sud. Uno scomodo risuonar di voci, talora dissonanti, come in un crocicchio di strade sterrate fiancheggiate da secolari muretti a secco, testimoni plurisecolari di storie antiche e attuali.

E’ evidente come il peggior nemico di Amantea – malavitosi e ricattatori a parte – sia chi perpetua e consente lo sfruttamento quasi coloniale di questa bellissima terra, usata ora come discarica abusiva di rifiuti umani e tossici, ora come clientela e deposito di voti, nella quasi totale assenza di progettualità d’ampio respiro. Un potere malvagio e senza un briciolo d’amore per la città, ma anche cittadini inerti. In sudditanza pressoché totale agli interessi economici di altri tessuti produttivi.

Lo stesso nemico, di questo territorio bagnato dalle acque dell’Ulisse Mare è chi – ora nel nome del progresso, ora della crescita – alimenta lo sfruttamento scriteriato dei cittadini, succhiandone linfe vitali. Cittadini-complici di questo orrore, che si lasciano sedurre dalle sirene populiste di rapaci ladri di voti, che hanno sempre avuto gioco facile nell’erodere e sottrarre la sovranità a chi non ha mai saputo valorizzarla degnamente.

In questo fragoroso silenzio di coscienze sopite che opprime o scoraggia i giovani, non solo i giovani, costretti a vincere resistenze occupazionali indicibili, accettare lavoretti capestro nelle cooperative, combattere i pregiudizi e l’abbandono; o, in estrema ratio, ad emigrare, quando l’energia del disgusto supera, finalmente, quella del desiderio di restare.

Solo un meridionale che prenda coscienza del proprio passato e delle potenzialità del proprio territorio potrà evitare le oscene svendite del proprio patrimonio storico-culturale agli sciagurati acquirenti della dignità sottocosto di sudditi narcotizzati.

Attingendo slancio ed energia da un tempio laico e sacro di esempi memorabili. I miserabili - Così funziona il Sud. Adotto questo titolo come omaggio Come “I Miserabili” usciti dalla penna dello scrittore Victor Hugo., i nostri abietti, , sono le vittime del potere, le vittime dell’ingiustizia e della giustizia di chi comanda, le vittime di un mondo alla rovescia.

Ci sono, è inutile negarlo, i buffoni, gli sparaballe e gli sfaccendati che si adattano a fare i miserabili piuttosto che darsi da fare per cambiare le cose. Questi sono anch’essi un insulto verso chi è rimasto vittima di un sistema che, per l’avidità di chi ha pensato solo ad arricchirsi, si trova ora doppiamente penalizzato solo perché stritolato dalle mire politiche di plutocrati senza scrupoli.

Li rivedo tutti, questi poveri diavoli, come quando ero un ragazzino, silenziosi sotto il palchetto di Piazza Commercio, oggi come allora, speranzosi che qualcosa arrivi dall’alto a modificare le loro vite in questa valle di patimenti!

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Leggi tutto... 0

banconota 50Alcuni anni fa Candia e Francisca e Candia, sua figlia, ogni giorno venivano nel mio paesello, San Pietro in Amantea, a vendere il pesce fresco pescato nel mare di Amantea. Giravano per le vie del paese gridando a squarciagola:- China vo li pisci frischi da Mantia, 50 lire nu quartu!- Questo ieri. Oggi, invece, a Bari chi vuole il voto deve pagare 50 euro. China vo luvotu, 50 euro deve sborsare, così pare dicessero gli elettori e le elettrici baresi prima che entrassero nelle cabine elettorali in occasione delle elezioni comunali, regionali e nazionali. Cosa è cambiato? Poco o nulla. Al posto delle sarde e delle alici freschi a Bari si vendevano e si compravano i voti. Chi se ne è avvantaggiato? Secondo gli inquirenti il Pd di Elly Schlein, la quale ora è moto arrabbiata e risentita: -L’accusa è gravissima, il Pd non tollera voti sporchi o comprati-. Oggi dice questo, ma ieri? I voti il Pd li ha comprati eccome, e molti suoi esponenti hanno fatto carriera. Ma andiamo con ordine.

Stamattina appena svegliato ho acceso il computer e ho incominciato a leggere i giornali nazionali quotidiani. Le prime pagine riportavano a caratteri cubitali gli arresti a Bari, lo scandalo elettorale, i voti comprati, gli arresti eccellenti, le dimissioni di un assessore della Giunta Regionale Pugliese, Conte che rompe il campo largo e non partecipa domenica al voto sulle primarie per scegliere il candidato Sindaco di Bari. Ho poi preso un libricino che mi era stato regalato quando insegnavo nelle scuole elementari: Costituzione della Repubblica Italiana, e mi sono soffermato a Pag. 21, Art. 48:- Il voto è personale ed uguale, libero e segreto-. Ma leggendo i giornaloni di oggi, però, e sul grave scandalo nella Regione Puglia, mi è sorto un dubbio. Ma davvero in Italia specialmente in alcune regioni del sud il voto elettorale è libero e segreto? Stando a quanto è successo a Bari e dintorni non è proprio così. Nella Puglia fino ad ieri i voti elettorali si compravano. Ad ogni elettore 50 euro per un voto e 10 euro per i giovani che accompagnavano ai seggi elettorali chi andava a votare. Una bombola di gas per una preferenza sulla scheda elettorale. Consenso elettorale, quindi, costruito sul denaro, sulla promessa di un posto di lavoro, di una poltrona nei palazzi che contano. Mi ha stupito che al mercato elettorale un voto in quel di Bari e dintorni valga appena 50 euro, una somma esigua. Cosa puoi comprare con 50 euro? Puoi fare la spesa per una settimana e poi? Nulla. Ma da questa compravendita di voti alcuni candidati ci hanno fatto fortuna. Hanno occupato posti nei consigli comunali e regionali, sono diventati assessori e sindaci, hanno occupato posti importanti nei palazzi della politica e in quelli delle aziende pubbliche, posti che sarebbero dovuti andare a persone più qualificate e competenti e meno corrotti. Della compravendita di voti, pare, sia coinvolto il Pd pugliese. Un assessore in carica si è già dimesso. Sarà la magistratura a fare chiarezza, a me spetta soltanto riferire quello che hanno scritto i giornali e quello che dicono i politologi nei vari talk show. Sono rimasto sorpreso? Non tanto. Queste truffe, questi scambi di voti, queste compravendite sono sempre esistite. Me ne sono accorto tanti anni fa quando venivo nominato Presidente di seggio nelle varie elezioni. Vi ricordate, amici lettori, quello che combinava il Comandante Lauro a Napoli in occasione delle elezioni amministrative? Dava ad ogni elettori una scarpa destra prima che si recasse alle urne e consegnava la sinistra soltanto dopo il voto. Ma allora c’era fame e miseria e la pasta e le scarpe che distribuiva il Comandante erano davvero necessari per campare. Ma oggi? Pur avendo tutto ancora oggi si vendono e si comprano i voti. I pesci, no. Sono diventati merce rara e costosa. Ci siamo scandalizzati per le scarpe e i pacchi di pasta distribuiti a pioggia dal Comandante Lauro, ma non ci siamo scandalizzati degli 80 euro di Renzi in occasione del voto europeo e del reddito di cittadinanza di Conte e di Di Maio. Ve li siete dimenticati? Io no. -Abbiamo abolito la povertà- gridavano i grillini affacciatesi dal balcone di Palazzo Chigi. Non erano quelli voti di scambio regolarmente legalizzati? Non erano una truffa?

Leggi tutto... 0

Palazzo Montecitorio Rom 2009-807x3502xIeri la Camera dei Deputati ha respinto la mozione di sfiducia a Matteo Salvini, Viceministro e Ministro dei Trasporti, avanzata dalle opposizioni, con 129 sì contro 211 no. La maggioranza ha votato compatta no alla sfiducia, malgrado nel banco del Governo erano assenti vari Ministri. E l’opposizione, pure un bel po’ divisa, a fare però un po’ di teatro. La mozione nei confronti del Ministro era motivata dal rapporto siglato dalla Lega con il partito di Putin. Salvini. però, aveva affermato che quel rapporto era diventato nullo nel momento in cui la Russia aveva invaso l’Ucraina. Salvini non ha partecipato al voto. Scontro in aula tra Italia Viva e il Movimento 5 Stelle, con Renzi che attacca i grillini:- Eravate ospiti dei congressi di Putin esattamente come la Lega-. E oggi la Camera ha respinto anche la mozione di sfiducia alla Ministra Santanchè con 213 no e solo 121 sì. Altro schiaffone politico per i giallorossi alla Camera. Fallisce così l’ennesimo tentativo di spallata parlamentare a opera del centrosinistra. Ma se il centrosinistra non ha la maggioranza alla Camera perché ha presentato le mozioni di sfiducia? Per farsi un po’ di propaganda elettorale e spargere fango al governo presieduto da una donna e di destra Giorgia Meloni e in ultimo per mettersi in mostra e far vedere agli elettori alquanto distratti dalle altre preoccupazioni che loro esistono e si battono per la democrazia e per la libertà.

Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd, ha incontrato Roberto Salis, il padre di Ilaria detenuta a Budapest, per discutere di una eventuale candidatura della figlia alle elezioni europee. La candidatura di Ilaria Salis, dopo tanti tira e molla, dopo tante contestazioni anche da parte dei capi correnti del Pd, non è in campo ha affermato la Schlein, anche perché in caso di elezione, la Salis rischierebbe di rimanere esclusa. Scrive Luigi Maccheroni su “Il Tempo”:- Ilaria Salis sarebbe stata la candidata perfetta per la sinistra. E’ fanatica, antipatica e odia la nazione da cui però vuole essere tutelata. Meritava un seggio a vita, peccato la Schlein gliel’abbia negato-.

Agguato a Bari, ucciso il nipote del boss Capriati. Tre agguati mafiosi in pochi giorni e fanno ripiombare una coppa plumbea su Bari. Bari è ancora una città di mafia. In due comuni baresi comprati i voti per 50 euro per le elezioni comunali e regionali. In manette il sindaco di Triggiano. Terremoto in Regione Puglia. Una deputata regionale del Pd Anita Maurodinoia ha già rassegnato le proprie dimissioni da Assessore Regionale pugliese. Dimissione accettate dal Governatore. Ha fatto benissimo allora il Ministro Piantedosi a mandare a Bari una commissione di inchiesta per verificare eventuali infiltrazioni mafiose nel Comune di Bari amministrato dal Pd e sindaco De Caro. Padellaro, ex direttore e fondatore del quotidiano“Il fatto quotidiano” ha scritto:- Le Commissioni d’accesso sono doverose. De Caro ha calcato l’onda per fare campagna elettorale-. Infatti il Sindaco De Caro è candidato dal Pd nelle prossime elezioni europee del 9 giugno p.v. Ora io mi aspetto per il weekend una grande e partecipata manifestazione elettorale a Bari da parte del Pd con il Sindaco De Caro ed il Governatore Emiliano sul palco e migliaia di elettori ed elettrici applaudire ed inveire contro il Governo Meloni e contro il Ministro Piantedosi perché se c’è ancora la mafia a Bari è tutta colpa loro.

Infine fa discutere la proposta dell’On. Maria Elena Boschi di Italia Viva sulla par condicio dei giornalisti. L’Agcom frena la proposta. Il Pd: Inattuabile. Ma cosa abbia proposto la bella deputata renziana? Regolamentare e limitare la presenza dei giornalisti in televisione durante la campagna elettorale per le Europee.        

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy