Tutta Amantea continua ad interrogarsi sull’incendio del ristorante di Maurizio sul lungomare.
Un corto circuito, come qualcuno dice? Un corto circuito avvenuto quando tutte le apparecchiature erano spente , magari per uno sbalzo di freddo od un colpo di vento?. Un corto circuito che tranquillizzi e che non lasci pensieri? .
Uno di quei corto circuiti che scoppiano ad Amantea bruciando auto o magari carri carnevalizi.
Un corto circuito che crei un incendio che bruci solo una delle due statue di corsari con le quali Maurizio accoglieva i suoi ospiti, liquefacendola e lasciando l’altra vicinissima praticamente intatta.
Un incendio che non bruci gli alberi immediatamente vicini al camino ed alle cucine (anche le tovaglie da tavolo sono rimaste intatte) forse partito dal lato del vicoletto che porta dal lungomare alla stradetta sottoferrovia , ed alla SS18, ed alla zona del campus.
Ma le nostre forse sono solo fantasie , elucubrazioni, paure recondite.
Di vero c’è solo la forza d’animo di Maurizio che già stamattina presto ha cominciato.
Anzi ha ricominciato.
Ha cominciato a demolire quel poco che è rimasto dopo il violento incendio, ad accatastarlo per portarlo via.
Evento umano od evento naturale che sia , da calabrese “tosto” Maurizio, non si lascia abbattere, non si dichiara vinto.
A lui la nostra solidarietà, la nostra attenzione, il nostro rispetto.
La stradetta verso 007
la via di fuga verso est