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“Ma è venuto l’assessore che ha visto tutto!”

E’ quello che mi è stato detto dopo che ho scattato la foto allegata e dopo che me ne sono state chieste le ragioni.

Devo dire che mi sono”leggermente” arrabbiato della domanda e che ho chiesto se la presenza dell’assessore avesse risolto il gravissimo problema di stamattina quando centinaia di auto per circa mezz’ora sono rimaste bloccate in via Bologna.

Beh, certo gli automobilisti erano ancora più arrabbiati.

Anche perchè si sono trovati in una vera e propria trappola.

Come uscire da via Bologna quando il traffico resta bloccato e si deve arrivare al mercato, all’ufficio postale, alla Chiesa dei Cappuccini, al municipio e comunque nell’area commerciale?

Già! Via Mirabelli porta in direzione opposta al centro.

Via Lava Gaenza non permette di uscire in direzione di Via Dogana.

Ma la cosa grave è che Via Dogana da un anno circa non permette più di arrivare al centro.

In sostanza resta solo la Statale 18 con il suo traffico, di questi tempi, infernale e con i suoi semafori mal funzionanti.

Insomma un vero inferno, quello nel quale si sono trovati stamattina centinaia di automobilisti amanteani.

Un inferno che ha dato la dimensione della gravità della situazione del traffico amanteano.

Ma quello che offende è che quanto successo doveva e poteva essere previsto.

Infatti il traffico si è fermato perché un camion legittimamente autorizzato ( c’è persino il segnale apposito ) provvedeva allo scarico dei tabacchi e nessuno-insisto nessuno-ha pensato di vietare la sosta sul lato opposto di Via Bologna.

Una incredibile dimenticanza?

No il segnale della totale approssimazione della viabilità ad Amantea.

Ad Amantea manca infatti qualsiasi studio organico e logico del traffico.

E come si diceva un tempo “ A matina uno si daze e cange la viabilità. Magari suli pè fari nu piaciri a china unn’à rispettato a legge e mò va truvannu caxxi………”

Non sarebbe male chiedere al competente ministero di valutare la legittimità delle scelte fatte in ogni tempo dall’amministrazione comunale ( ancora oggi) e nemmeno chiedere alla Procura della Repubblica di valutare la eventuale configurazione di voto di scambio o comunque di abusi di varia sorta o natura.….

La cosa più vergognosa resta quella che sarebbe stato almeno possibile informarsi sul proprietario incolpevole ( non è stata elevata alcuna contravvenzione) dell’auto parcheggiata a destra pregandolo di spostare il mezzo e liberare il traffico.

No nemmeno questo!

Scrive Francesca Menichino

“Ecco cosa ( è successo )esattamente davanti casa mia da stamattina.

Ad Amantea in via Bologna, l ‘apoteosi delle buche e della fogna.

 

Non posso nemmeno sospettare che sia un regalo personale, e non tanto perché vi abita pure la presidente del Consiglio ma perché Amantea è ridotta tutta così purtroppo: buche, degrado, incuria e sporcizia.

Andate a vedere in che stato di abbandono si trova la villa comunale che era l ‘unico posto ben tenuto della città.

E intanto sta tornando l ‘estate.

Grazie sindaco Pizzino!”

Ed ecco cosa ha risposto Pizzino:

“E' sempre più impellente l'adeguamento e il potenziamento della rete fognaria in determinate zone e vie della città oltre all'aumento della potenzialità degli impianti di depurazione, con l’obiettivo di garantire un servizio sempre più efficiente, rispettoso dell’ambiente e rispondente alle aspettative della comunità.

Questa sera l'opera meritoria degli operai del comune Aurelio Staccuneddu e Franco Ianni, con l'utilizzo dell'autospurgo appena riparato, ha permesso il ripristino della condotta fognaria di via Bologna e di via Ticino.

Ci scusiamo comunque per i disservizi.

Mario Pizzino”.

NdR. Ma possibile che nessuno affronti sul serio il problema, cominciando ad eliminare l’acqua piovana dalla rete fognante, imponendo l’impianto di pozzetti prima della immissione nella rete fognante e valutando se la rete fognaria esistente permette nuove costruzioni prima di rilasciare il permesso di costruire?

Pubblicato in Primo Piano

Caspita se hanno ragione i tecnici della Sorical!

Il 70% dell’acqua di Amantea si perde.

Il 99 % sotto la terra e solo l’1 % emerge come nel caso.

Lo scrive Francesca Menichino che è stata informata da una cittadina.

Ecco il duro testo della sua nota:

“Da questo tombino che si trova all'inizio di Via Bologna scorre acqua in modo abbondante.

Ci sarà qualche rottura o qualche perdita

 

Me l'ha segnalato una cittadina attenta che non sapeva chi chiamare.

Lo segnalo a mia volta perché chissà qualche amministratore si voglia attivare o lo faccia direttamente qualcuno della manutenzione, per evitare lo spreco.

Proprio ieri il sindaco nel consiglio cui abbiamo partecipato come pubblico dopo avere abbandonato il banco, ha riferito di un incontro con due dirigenti sorical che avrebbero capito che la rete idrica di Amantea è un "colabrodo" ed è più l'acqua che perdiamo che quella che fatturiamo, e che è un problema creatosi negli ultimi venti anni.

Certo occorrerebbe proporre il Nobel per una scoperta del genere e per un politico che è nell'amministrazione appunto da circa venti anni, il sindaco Pizzino e company.

Magari tra una scoperta e l'altra se potessimo intervenire, nonostante l'Immacolata, non sarebbe male.

Potrebbero sempre alla fine farsi un selfie Robert e la Pati e ritrovare armonia sulla delega contesa alla manutenzione con la "pace del tombino".

Infine, fermo restando che io rispondo comunque a tutti, ma permettetemi un suggerimento: l'istituzione di un numero di pronto intervento per la segnalazione dei guasti da parte dei cittadini.

Si può fare, magari tra un selfie e l'altro!”

Sicuramente le sarà risposto!

E dopo le ortensie di Catocastro e gli ibischi rossi di Acquicella, continuando ad occuparci di cose belle, intendiamo segnalare l’angolo di via Bologna, una superficie pubblica sottratta all’abbandono e trasformata in un bellissimo spazio di verde e di socialità da parte degli abitanti di un condominio, che a proprie spese curano i fiori, potano le siepi, spazzano la strada pubblica prospiciente, strappano l’erbaccia dal marciapiede, puliscono le panchine e i dignitosi alloggiamenti di effigi sacre ch’essi stessi hanno installato.

Il risultato è un angolo pulito, ridente e dignitoso, una variopinta, ordinata e lussureggiante composizione di fiori e piante veramente bella da vedere.

Un altro esempio di educazione civica e di amore per il bello, per la decenza e il decoro urbano, organizzato da gente silenziosa ed operosa che gode del bello e lo offre generosamente agli altri, conformemente ai principi della civiltà e del messaggio di bellezza simboleggiato dagli abitatori delle nicchie sacre, il Cristo Redentore e Padre Pio, che di queste cose senz’altro s’intendevano.

A quanto pare il Comune ha rinnovato il marciapiede su richiesta degli autori del giardino.

Ha fatto bene.

E se questi esempi si moltiplicassero?

Se si riuscisse a far di questa intelligente disponibilità verso l’ordine e il decoro pubblico patrimonio culturale diffuso e condiviso?

Se si riuscisse a metterli a sistema?

Quel giardino non fa bene solamente agli occhi, ma fa bene soprattutto all’anima di chiunque abbia a cuore la dignità e l’immagine di questa città, di chi desidera per Amantea il cammino luminoso della civiltà di cui la bellezza è essenziale espressione.

E questi esempi virtuosi ci aiutano a sperare. E questi esempi dovrebbero essere premiati. E questi esempi dovrebbero essere imitati.

Vedete?

Sono questi i combattenti della guerra contro il titanico avversario del degrado e dell’inciviltà.

Le armi?

Ramazza, forbice da pota, gentilezza, spirito collaborativo, generosità, buon gusto e buona volontà.

Complimenti vivissimi al condominio di via Bologna.

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