Aveva più di un kg di marijuana nascosta in casa.
È stata una giornata non proprio tranquilla quella che ha avuto oggi un quasi 30 enne Amanteano residente a Campora San Giovanni, che verso le 15.00 di oggi si è sentito suonare al campanello di casa.
Alla porta c’erano gli uomini della forze dell’ordine con i cani antidroga, giunti fino al suo indirizzo a seguito di un’indagine iniziata nelle scorse settimane.
Tutto è partito da alcune sommarie informazioni che i Carabinieri di Amantea hanno ottenuto da fonti confidenziali, le informazioni raccolte in seguito all’apertura delle indagini e gli interventi di presidio del territorio comunale legati all’attività antidroga per le quali era emerso il sospetto di un’attività di spaccio.
Da lì, le brevi indagini, svoltesi in alcuni giorni della scorsa settimana che, con diversi pedinamenti, intercettazioni e servizi di appostamento, hanno portato a capire quell’era il modus operandi dei sospettati e l’identità di diverse persone.
Un’operazione che, con l’autorizzazione del giudice per le indagini preliminari, si è conclusa nella giornata di oggi, quando gli agenti della locale caserma dei Carabinieri di Amantea con l’ausilio delle unità cinofile in dotazione al corpo, hanno fatto visita a diverse abitazioni nella Frazione di Campora San Giovanni, le diverse perquisizioni domiciliari ordinate dal magistrato, si sono successivamente anche estese anche ai rispettivi veicoli dei sospettati.
L’Amanteano di circa 30 anni, già conosciuto alle forze dell’ordine, nascondeva un ‘panetto’ di 1 kg o più di marijuana, oltre a ciò pare che gli agenti abbiano rinvenuto anche un bilancino di precisione e tutto l’occorrente per il confezionamento delle sostanze stupefacenti.
Il giovane ragazzo è stato di fatti arrestato e per il momento sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in attesa di processo.
La denuncia è quella di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Secondo i dati più recenti l'Italia è al secondo paese in Europa nell'uso di sostanze stupefacenti leggere, che di leggero non hanno più nulla se non la percezione del rischio.
Quattro milioni di persone, tra i 15 e i 64 anni, hanno consumato negli ultimi dodici mesi almeno un tipo di droga tra cannabis, cocaina, eroina, droghe sintetiche, nuove sostanze psicoattive.
Purtroppo, anche nella nostra città, molti giovani comprano e vendono sostanze illegali senza sapere che cosa effettivamente contengono.
Se poi si sentono male e vengono portati al Pronto Soccorso, il tempo richiesto per trovare l’antidoto tramite analisi di laboratorio può rivelarsi fatale.
L’augurio è che l’intensa attività della locale caserma dei carabinieri possa interrompere o comunque contenere le attività illegali di uso e spaccio delle sostanze illegali
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Campora San Giovanni
Sempre costante l’azione di controllo al traffico di sostanze stupefacenti da parte dei Carabinieri della Stazione di Amantea, alla guida del Maresciallo Roberto Munafò.
Grazie anche ad una costante capillare azione di controllo, si pone fra i principali obbiettivi il contrasto al fenomeno dilagante dello spaccio delle sostanze stupefacenti e dei proventi illeciti che ne derivano.
In tale quadro, nei giorni scorsi, Venerdi mattina nello specifico, nell’ambito di mirati servizi di controllo di persone segnalate, in seguito ad una diecina di perquisizione di case ed attività commerciali, hanno arrestato, in flagranza per possesso di sostanza stupefacenti, ai fini di spaccio C.S.T., 59enne, residente ad Amantea, incensurato ed a quanto pare insospettabile.
Nello specifico, i Carabinieri della Stazione di Amantea, a seguito di perquisizione domiciliare presso l’abitazione del poi arrestato, hanno rinvenuto in garage, ben nascosta all’interno di una scatola, oltre 200 grammi di sostanza stupefacenti definita ad un primo esame “pura”, ed, a quanto pare, pronta per essere lavorata e distribuita.
Lo stupefacente, è stato sequestrato per essere sottoposto alle successive analisi tossicologiche presso il RIS di Messina, mentre l’indagato è stato posto agli arresti domiciliari in attesa dell’esito dell’udienza di convalida dell’arresto.
Assistiamo, ancora una volta, ad un contesto che rientra tra le più ampie e diffuse azioni di prevenzione e contrasto poste in essere dai carabinieri di Amantea per arginare i reati in materia di sostanze stupefacenti, specie nella vendita al dettaglio, che costituisce primaria fonte di arricchimento della criminalità organizzata.
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Cronaca
Grossa operazione oggi ad Amantea con l’impiego di circa 40 Carabinieri.
Tuta mimetica e stivaletti da parà, coltello sulla spalla sinistra, pistola mitragliatrice M12, corporatura atletica: sono gli uomini dello Squadrone Cacciatori di Calabria, atterrati oggi pomeriggio nel Campo Sportivo “Stefano Medaglia” citta di Amantea, protagonisti oggi in città di una ricerca meticolosa in una palazzina posta sul lungomare cittadino.
La grossa palazzina, che affaccia sul litorale tirreno cosentino, ha circa 30 appartamenti, ed è proprio li che, diversi militari dell’Arma, anche della stazione di Paola e di Amantea, hanno concentrato le loro meticolose attenzioni, con una serie di controlli mirati atti alla ricerca di un pregiudicato.
Una folla di curiosi, dopo il tam tam sui social media, si è precipitata sul lungomare cittadino, in attesa di avere notizie in merito, preoccupati, per lo più, per la possibilità che la nostra città sia nuovamente protagonista di cronaca di mafia.
Il grosso blitz è scattato si da questa mattina, in seguito alcune anomalie e movimenti ritenuti “sospetti” da parte della locale Caserma dei Carabinieri sotto la guida del Maresciallo Roberto Munafò.
In particolare, i carabinieri, hanno passando a setaccio tutte le abitazioni della zona, per lo più di proprietà di vacanzieri estivi, il sospetto è che qualche alloggio sia stato adoperato da “qualcuno” che lo avrebbe utilizzato come rifugio anche per un breve periodo.
L’operazione al momento sembra conclusa ma gli inquirenti mantengono il riservo su ulteriori sviluppi clamorosi, sembra comunque che gli inquirenti abbiano la certezza o Comunque più di un sospetto della presenza di latitanti sul nostro territorio.
Ricordiamo l’elenco dei latitanti italiani di massima pericolosità facenti parte del programma speciale di ricerca, selezionati dal gruppo integrato interforze GIIRL.
La primula rossa calabrese, inserita nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia, diffuso dal Ministero dell’Interno, è Rocco Morabito di Africo – RC, condannato 30 anni di reclusione veniva tratto in arresto in Uruguay nel 2019, ma evaso dal carcere uruguayano, dove era ristretto in attesa di essere estradato in Italia.
Per Cosa Nostra abbiamo Matteo Messina Denaro, e Giovanni Motisi, per la Camorra abbiamo Renato Cinquegranella e Raffaele Imperiale, infine per la Anonima Sequestri abbiamo Attilio Cubeddu e Graziano Mesina.
Pubblichiamo i nomi come spirito di collaborazione della collettività con le Forze di Polizia nel settore della ricerca di pericolosi malviventi.
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Primo Piano
Amantea. I furti avvenuti in questi ultimi giorni in tutta Amantea hanno creato una vera e propria psicosi tra la gente.
Peraltro è ormai pacifico che si tratta di professionisti.
Lo prova il tentativo per fortuna non riuscito di asportare una cassaforte dal muro.
E lo prova ancora più il furto avvenuto mentre la famiglia cenava al piano superiore.
Ma quello di questa sera è un tentativo di furto veramente straordinario.
Siamo sulla SS18.
Il proprietario della abitazione ha un’APP che permette la visione della propria casa.
Ad un certo punto arrivano le immagini di qualcuno che accede alla abitazione.
E così grida “Stanno rubando a casa mia!”
Il vicino di casa sente questo grido e fa il41000, il numero della caserma di carabinieri di Amantea.
Ed il loro arrivo è sorprendente , immediato, tecnico
Non un’auto, non due ma ben tre.
Bloccano la Statale e perfino le micro vie di fuga.
Entrano nell’ abitazione della quale era stata denunciata la effrazione d il tentato furto
Una perlustrazione totale , dallo scantinato al secondo piano.
Non viene lasciato nulla di intentato-
Anche gli armadi vengono controllati uno per uno.
Poi viene visionato il filmato registrato
Ad un certo punto una stranezza attira l’attenzione del sagace maresciallo dell’Arma
Le immagini di un bambino che beve dell’acqua .
Scatta il sorriso sul volto del maresciallo che manda a chiamare il figlio del proprietario che era in strada con la madre ed il fratellino
Il Maresciallo gli fa vedere le immagini e gli chiede se fosse stato lui a bere l’acqua.
“Si” risponde il bambino.
Erano immagini del padre e del bambino.
Nessun ladro, questa volta.
Solo la paura dei ladri.
Tutto bene quel che finisce bene.
La famiglia stanotte dormirà tranquilla.
I vicini di casa altrettanto.
Il quartiere si sentirà protetto.
I carabinieri, pur pochi nella caserma di Amantea, hanno dato la ennesima prova della loro capacità professionale e della tempestività dei loro interventi.
Ed Amantea dormirà tranquilla.
Inutile dire che ci sembra opportuno fare i nostri complimenti all’Arma.
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Economia - Ambiente - Eventi
Si! E’ vero c’è tanto male in giro! Ma c ‘è anche tanto bene.
Eccovi uno straordinario esempio della grande umanità e del coraggio che da sempre mostrano i Carabinieri nel loro quotidiano.
Anche giovani carabinieri come nel caso!. Eroi del nostro tempo.
Giovani carabinieri della Caserma di Lago e di quella di Amantea, carabinieri di cui i comandante e le le due cittadine possono andare orgogliosi ed a cui i sindaci( Li invitiamo in tal senso) potrebbero( anzi dovrebbero) dare la opportuna attenzione politica e sociale indicandoli quali esempi agli altri giovani calabresi.
Un carabiniere vede un’auto e si ferma.
Era stata appena segnalata la assenza di un uomo ed il milite ha immediatamente avuto, sembra, il sospetto che potesse trattarsi dello scomparso.
Si avvicina e scopre che l’uomo aveva tentato il suicidio.
Riesce a farsi aprire lo sportello e tenta di calmarlo, prima, per soccorrerlo subito dopo.
L’uomo tenta di mettere in moto l’auto e di scappare ma il carabiniere gli toglie la chiave dal cruscotto.
Il giovane militare capisce di avere di fronte a se un uomo disperato.
Intanto allerta le altre caserme ed il 118.
Ma l’uomo improvvisamente prende la seconda chiave, mette in moto l’auto e scappa su una delle stradette secondarie nel tratto da Potame verso Domanico.
Riesce a far perdere le proprie tracce, ma nel mentre arriva una pattuglia di Carabinieri da Amantea.
Abilmente e forse fortunatamente i CC riescono ad individuare la strada interpoderale ed a raggiungere l’auto e l’uomo che si era chiuso dentro e non intendeva aprire.
Nella zona non funzionavano nemmeno i cellulari e quindi l’autoambulanza del 118 non riusciva ad intervenire non potendo essere guidata sul luogo della necessità.
Ma per fortuna i giovani carabinieri della caserma di Amantea per salvare l’uomo che si stava dissanguando, prima forzano lo sportello, poi, con una provvidenziale e felice intuizione ,caricano il suicida sull’auto di servizio e “volando” per i tornanti delle piccole strade di montagna e della SS 278 lo portano nel vicino nosocomio di Cosenza dove i medici riescono a salvarlo.
Si scopre dopo la drammatica lettera che il disperato e povero uomo aveva indirizzato alla moglie per anticipare il drammatico gesto.
Sembra che il gesto sia figlio dello stato di bisogno dell’uomo.
Ora gli investigatori stanno accertando quanto altro necessario per capire se il quarantasettenne avesse problemi anche di altra natura.
Sembra che ci si possa trovare di fronte ad un dramma della solitudine e del bisogno.
Ora che i giovani Carabinieri hanno adempiuto al loro dovere salvando questo giovane uomo si impone che lo Stato, in tutte le sue espressioni, e la Società facciano la loro parte.
I bisogni, ricordiamocelo ogni giorno, non sono solo in Africa ed in Asia ma anche nella nostra Italia!
Ai giovani carabinieri i complimenti del nostro sito e gli auguri di continuare ad essere sempre disponibili per chi ha bisogno.
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Cronaca
F.G. di Rogliano stamattina intorno alle 06:30 circa ha rubato un autocompattatore di piccole dimensioni, dell’azienda lametina “Ecologia Oggi”, del padron Guarascio dal deposito mezzi di Cosenza.
Per ragioni sconosciute si è portato verso sud, via Paola e successivamente passando da Amantea.
Sembra che un complice lo precedesse su una auto “pulita” al fine di avvertirlo della eventuale presenza di pattuglie di Polizia.
Ma il ladro non aveva fatto i conti giusti
Sembra, ancora, che il mezzo fosse dotato dio un antifurto satellitare che ha permesso di seguire il percorso seguito
Ed infatti a Campora San Giovanni intorno alle ore 09:30, una pattuglia di carabinieri della stazione di Amantea ha intercettato il mezzo intimandogli l’alt
Ma l’autista si è dato alla fuga tentando più volte di speronare l’autovettura di servizio e realizzando pericolosissime manovre sulla statale 18.
Una fuga spericolata di circa 30 km prima sulla S.S.18 che in quel momento era particolarmente transitata e poi sulle strade del comune di Nocera Terinese.
Arrivato all’altezza di Nocera Terinese, il malfattore, dopo aver percorso contro mano ed a tutta velocità una strada a senso unico, ha imboccato uno stretto sottopassaggio poco distante.
E’ a questo punto che uno dei due militari operanti, provando ad approfittare dello spazio angusto del sottopassaggio, è sceso dalla vettura di servizio per trarre in arresto il fuggitivo.
Il militare si è visto costretto ad esplodere in aria due colpi con la propria arma d’ordinanza, per evitare di essere coinvolto dalle operazioni di retromarcia del mezzo.
Il diciannovenne F.G., dopo aver abbandonato l’autocompattatore, ha tentato un’ultima disperata fuga a piedi, venendo bloccato dopo un brevissimo tratto di strada.
Condotto presso la Stazione Carabinieri di Amantea, è stato tratto in arresto per i reati di furto aggravato, danneggiamento e resistenza aggravata a Pubblico Ufficiale, in attesa della celebrazione del rito direttissimo, come disposto dal Sostituto Procuratore di turno presso il Tribunale Ordinario di Lamezia Terme
Gli investigatori stanno valutando se ci sia stato un complice.
Una indagine che presuppone la osservazione delle telecamere sulla SS18 e sulla Paola Cosenza
Sempre gli investigatori potrebbero interrogarsi sulle ragioni del furto.
Un cavallo di ritorno?
Un mezzo atto a bloccare un mezzo addetto al trasporto di valori?
Un mezzo da utilizzare per “altri” trasporti verso e da Rosarno-Gioia Tauro?
Il comando della Compagnia ed altri esperienze dell’Arma sembra stia operando in tali direzioni di indagine e non si esclude che ………..
Che dire se non complimenti !
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Cronaca
Gli encomi erano stati programmati per il 16 febbraio. Non ebbero luogo.
Nel frattempo era andata via la dottoressa Greco che li aveva voluti.
Ora li ha programmati la dottoressa Colosimo che nel frattempo ha sostituito la commissaria precedente.
Ove questa volta davvero si svolga la cerimonia, ne approfittiamo per ricordare l’eventi che vi ha dato luogo:
“Erano le 11 circa del 25 maggio 2016 quando in un caseggiato di Via Santa Maria, nei pressi del Poliambulatorio, prese fuoco una bombola di gas.
Nell’ appartamento 2 persone anziane.
La signora Nadia diede subito l’allarme a tutti gli abitanti del caseggiato invitandoli ad allontanarsi ed intanto chiamò i Vigili del Fuoco che dovettero però giungere da lontano, da troppo lontano per arrivare in tempo.
Allora chiamò i carabinieri della locale stazione guidata dal maresciallo Tommaso Cerza. Ed è stata una fortuna
Intanto la famiglia Mazzuca chiuse l'interruttore del gas di città ma dimenticò di spegnere il quadro elettrico che invece venne spento provvidenzialmente dal maresciallo Cerza appena salito nella abitazione.
I carabinieri erano stati anche chiamati da un’altro dei residenti ed intervennero immediatamente.
Salirono nell’appartamento il maresciallo Tommaso Cerza ed il maresciallo Enrico Caporaso che riuscirono non senza difficoltà a spegnere le fiamme che avrebbero potuto portare anche ad un evento pericolosissimo.
Un intervento non da poco tanto che dopo l’intervento i due carabinieri furono stati soccorsi dal 118 che riscontrò loro lievi ustioni.
Sorte peggiore subirono le loro divise che rimasero bruciacchiate e di fatto inservibili.
Sotto la gente a guardare il loro intervento, gente che poi scoppiò in un forte e lungo applauso quando la bombola venne messa in sicurezza.
Ci sono voluti 6 mesi perché il consiglio comunale con voto unanime assumesse la delibera del 17 novembre 2016 per proporre il conferimento di un encomio solenne ai due Marescialli della locale stazione dei Carabinieri per "il coraggio, l'altruismo e l'alto senso del dovere dimostrati".
Ed oggi, dopo la crisi politica, la cerimonia di conferimento degli encomi che avverrà mercoledi 5 aprile ore 16.30, presso la Sala Consiliare del Comune di Amantea.
Alla cerimonia saranno presenti la dottoressa Anna Aurora Colosimo, Vice-Prefetto Vicario della Prefettura di Catanzaro e commissario prefettizio per la gestione del Comune di Amantea, rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri, amici, parenti.
Non mancheranno i tanti amanteani che hanno manifestato, subito dopo l'incendio, e manifestano ogni giorno, la loro vicinanza ai militari della stazione di Amantea e all'Arma dei Carabinieri.
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Primo Piano
Ad un certo punto nella mattinata di oggi sento lo squillo del telefono.
Nemmeno il tempo di dire pronto che dall’altro capo del telefono si sente “Ma hanno arrestato qualcuno o sono state soltanto perquisizioni?”
“…………non ne so nulla” rispondo.
“Guarda davanti alla caserma dei CC ci sono un sacco di volanti”
Rispondo: “Non è che sia in relazione alla vicenda dei Casalesi?
Stamattina infatti il web ha riportato che c’è stata in tutta Italia una pioggia di misure cautelari per camorra.
I carabinieri di Casal di Principe (Caserta) hanno fermato 46 persone ritenute appartenenti al clan dei Casalesi nelle province di Caserta, Napoli, Benevento, Viterbo, Parma, Cosenza e Catanzaro.
La Dda di Napoli ha eseguito 46 misure cautelari nei confronti di 46 indagati ritenuti appartenenti a clan dei Casalesi.
I provvedimenti sono stati eseguiti nelle province di Caserta, Napoli, Benevento, Viterbo, Parma, Cosenza e Catanzaro.
Tra i destinatari anche l’ex boss Francesco Schiavone, detto Sandokan, e il figlio Walter.
Scoperto un gruppo, riconducibile alla fazione Venosa del clan, che si occupava anche di racket di una piattaforma per il gioco online che imponeva agli esercenti.
Nessun arresto a Parma, bensì la notifica di un'ordinanza di custodia cautelare in via Burla a un camorrista già detenuto: Francesco Schiavone, detto "Sandokan".
E' quindi confermato che il boss si trova in carcere a Parma.
Il presunto gruppo criminale, che è accusato di essere dedito, tra l’altro, alle estorsioni e alla gestione del gioco on line, è riconducile alla fazione Venosa-Schiavone del clan dei Casalesi e secondo le indagini incassava quasi il 60% dei guadagni degli esercenti ai quali veniva imposta la piattaforma.
Agiva prevalentemente nei Comuni casertani dell’Agro Aversano.
Le misure cautelari sono state emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.
Le accuse contestate dagli inquirenti sono, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, ricettazione, estorsione, illecita concorrenza con minacce e violenza, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio e detenzione illegale di armi.
Con particolare riferimento al settore del gioco, il presunto gruppo criminale svolgeva attività come imposizione di slot machine o estorsione.
Gli indagati avevano anche messo a punto piattaforma di poker online per bar, i cui proventi andavano per il 60% al clan e il restante all’esercente complice.
Scoperta anche una bisca clandestina in un bar di Casapesenna.
Il Procuratore Giuseppe Borrelli ha spiegato che il titolare di tale bisca “in accordo con il clan, durante l’orario di chiusura organizzava partite al gioco della “zecchinetta” percependo da parte del clan una percentuale sui guadagni”.
Relativamente all’imposizione delle slot “distribuite dalla società prescelta del clan”, il Procuratore Borrelli ha spiegato che i referenti dell’azienda versavano, in cambio del monopolio, una quota per ogni apparecchiatura installata e che ora sono “indagati per concorso esterno in associazione di tipo mafioso”.
E così la domanda resta inevasa.
Ed il titolo inesplicato.
Ma….vi faremo sapere.
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Ma che succede ad Amantea?
Possibile che cada pioggia incendiaria?
E poi guarda caso questa pioggia incendiaria cade solo sul lungomare ed in particolare sulla pizzeria di Maurizio.
Il primo incendio subito, lo ricordiamo, avvenne a gennaio di quest’anno.
In quella occasione l’ esercizio pubblico era tutto letteralmente bruciato.(vedi foto in basso)
Era il 17 gennaio 2016.
Ma Maurizio non si arrese, e ricominciò con una forza d’animo rara.
E poi dopo mesi di lavoro continuo ed impegnativo Maurizio riaprì la sua pizzeria.
Nemmeno il tempo di riprendersi, di finire di pagare i tanti debiti fatti per riaprire la sua attività che ecco questo secondo incendio .
È successo stamattina 12 novembre2016 sul presto e l’incendio attinto in particolare le cucine poste sul lato nord della pizzeria distruggendole.
Allora, come oggi, tutto è avvenuto di notte, quando girano in pochi nel paese, soprattutto in una nottata di vento, pioggia e freddo.
Ancora uno strano incendio.
Un incendio spento dai Vigili del Fuoco che hanno apposto le strisce che inibiscono l’accesso nei luoghi dell’incendio.
Non si esclude infatti la possibilità che i luoghi dell’evento, sicuramente doloso, possano o debbano essere rivisitati alla ricerca di segni ed elementi probatori.
I Carabinieri della locale Caserma prontamente intervenuti hanno anche acquisito le immagini della telecamera alla ricerca di elementi utili alle indagini.
Stamattina abbiamo visto ancora una volta un Maurizio triste e scosso , ma gli abbiamo letto negli occhi la voglia di ricominciare
Maurizio è stato e sicuramente sarà un uomo forte e capace di superare tutte le avversità della vita. Anche questa.
La città di Amantea è una città sorpresa ed addolorata come fu sorpresa ed addolorata quel lontano 17 gennaio 2016.
La notizia scivola lieve raggiungendo e sconvolgendo quasi tutti.
Danni rilevanti che rischiamo di riporre ancora una volta in ginocchio il buon Maurizio, e non solo finanziariamente.
Siamo andati a porgergli la nostra solidarietà personale, e non abbiamo ancora avuto il tempo di porgergli quella di tanti amici che ci hanno telefonato
Ora non resta che sperare che le indagini prendano una strada che finalmente dia la attesa risposta.
E’ tempo di dire basta.
Non vogliamo una Amantea come quella che sta subendo il buon Maurizio Scudiero, un grande lavoratore.
Pretendiamo anche che almeno questa volta la città e l’amministrazione in primis prenda una decisa posizione contro chi è dietro questi eventi che distruggono le aziende del nostro paese ma anche il futuro della città stessa.
Esterno pizzeria oggi 12 novembre
Foto vecchio incendio
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Comunicati - Sport - Giudiziaria
Ancora una brillante operazione antidroga dei carabinieri di Amantea.
Arrestato in Campora San Giovanni un 35enne trovato in possesso di cocaina ed hashish.
Ormai non manca nulla; si trova di tutto ad Amantea.
Parliamo di marijuana, di hascisc e con stamattina ,anche, di cocaina.
Una operazione che è un specchio della grave situazione che interessa la nostra comunità, compresa la ricca comunità di Campora San Giovanni.
Una situazione che trova a combatterla solo e sempre l’Arma.
Il resto è notte fonda.
E non sono solo profughi e minorenni, né soltanto è il capoluogo.
NO! L’ operazione di oggi condotta in Campora San Giovanni dimostra che tutta la città è interessata a questa piaga della droga.
Non ci sono eccezioni.
E le quantità trovate sono rilevanti anche dal punto di vista economico.
Da 10 soli grammi di cocaina comprati a 1000 euro se ne possono procurare 1500 con un ricavo pari almeno il 50% .
Figurarsi con 100 grammi!
Né la coca scade o marcisce come la frutta.
Stamattina la pattuglia dei carabinieri di Amantea dopo i successi degli ultimi giorni si è spostata a Campora San Giovanni e qui in un luogo pubblico si è insospettita ed ha operato una perquisizione personale di un trentacinquenne residente nella frazione.
La esperienza dei carabinieri di Amantea è così forte ed il loro lavoro così importante che ormai al loro occhio non sfugge nulla.
Ed è da qui che nascono i risultati ai quali stiamo assistendo e che raggiungeranno sicuramente altri brillanti obiettivi.
Il giovane Roppo Valente è stato tradotto in carcere e domani sarà giudicato per direttissima.
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Campora San Giovanni