Amantea. I furti avvenuti in questi ultimi giorni in tutta Amantea hanno creato una vera e propria psicosi tra la gente.
Peraltro è ormai pacifico che si tratta di professionisti.
Lo prova il tentativo per fortuna non riuscito di asportare una cassaforte dal muro.
E lo prova ancora più il furto avvenuto mentre la famiglia cenava al piano superiore.
Ma quello di questa sera è un tentativo di furto veramente straordinario.
Siamo sulla SS18.
Il proprietario della abitazione ha un’APP che permette la visione della propria casa.
Ad un certo punto arrivano le immagini di qualcuno che accede alla abitazione.
E così grida “Stanno rubando a casa mia!”
Il vicino di casa sente questo grido e fa il41000, il numero della caserma di carabinieri di Amantea.
Ed il loro arrivo è sorprendente , immediato, tecnico
Non un’auto, non due ma ben tre.
Bloccano la Statale e perfino le micro vie di fuga.
Entrano nell’ abitazione della quale era stata denunciata la effrazione d il tentato furto
Una perlustrazione totale , dallo scantinato al secondo piano.
Non viene lasciato nulla di intentato-
Anche gli armadi vengono controllati uno per uno.
Poi viene visionato il filmato registrato
Ad un certo punto una stranezza attira l’attenzione del sagace maresciallo dell’Arma
Le immagini di un bambino che beve dell’acqua .
Scatta il sorriso sul volto del maresciallo che manda a chiamare il figlio del proprietario che era in strada con la madre ed il fratellino
Il Maresciallo gli fa vedere le immagini e gli chiede se fosse stato lui a bere l’acqua.
“Si” risponde il bambino.
Erano immagini del padre e del bambino.
Nessun ladro, questa volta.
Solo la paura dei ladri.
Tutto bene quel che finisce bene.
La famiglia stanotte dormirà tranquilla.
I vicini di casa altrettanto.
Il quartiere si sentirà protetto.
I carabinieri, pur pochi nella caserma di Amantea, hanno dato la ennesima prova della loro capacità professionale e della tempestività dei loro interventi.
Ed Amantea dormirà tranquilla.
Inutile dire che ci sembra opportuno fare i nostri complimenti all’Arma.