Si! E’ vero c’è tanto male in giro! Ma c ‘è anche tanto bene.
Eccovi uno straordinario esempio della grande umanità e del coraggio che da sempre mostrano i Carabinieri nel loro quotidiano.
Anche giovani carabinieri come nel caso!. Eroi del nostro tempo.
Giovani carabinieri della Caserma di Lago e di quella di Amantea, carabinieri di cui i comandante e le le due cittadine possono andare orgogliosi ed a cui i sindaci( Li invitiamo in tal senso) potrebbero( anzi dovrebbero) dare la opportuna attenzione politica e sociale indicandoli quali esempi agli altri giovani calabresi.
Un carabiniere vede un’auto e si ferma.
Era stata appena segnalata la assenza di un uomo ed il milite ha immediatamente avuto, sembra, il sospetto che potesse trattarsi dello scomparso.
Si avvicina e scopre che l’uomo aveva tentato il suicidio.
Riesce a farsi aprire lo sportello e tenta di calmarlo, prima, per soccorrerlo subito dopo.
L’uomo tenta di mettere in moto l’auto e di scappare ma il carabiniere gli toglie la chiave dal cruscotto.
Il giovane militare capisce di avere di fronte a se un uomo disperato.
Intanto allerta le altre caserme ed il 118.
Ma l’uomo improvvisamente prende la seconda chiave, mette in moto l’auto e scappa su una delle stradette secondarie nel tratto da Potame verso Domanico.
Riesce a far perdere le proprie tracce, ma nel mentre arriva una pattuglia di Carabinieri da Amantea.
Abilmente e forse fortunatamente i CC riescono ad individuare la strada interpoderale ed a raggiungere l’auto e l’uomo che si era chiuso dentro e non intendeva aprire.
Nella zona non funzionavano nemmeno i cellulari e quindi l’autoambulanza del 118 non riusciva ad intervenire non potendo essere guidata sul luogo della necessità.
Ma per fortuna i giovani carabinieri della caserma di Amantea per salvare l’uomo che si stava dissanguando, prima forzano lo sportello, poi, con una provvidenziale e felice intuizione ,caricano il suicida sull’auto di servizio e “volando” per i tornanti delle piccole strade di montagna e della SS 278 lo portano nel vicino nosocomio di Cosenza dove i medici riescono a salvarlo.
Si scopre dopo la drammatica lettera che il disperato e povero uomo aveva indirizzato alla moglie per anticipare il drammatico gesto.
Sembra che il gesto sia figlio dello stato di bisogno dell’uomo.
Ora gli investigatori stanno accertando quanto altro necessario per capire se il quarantasettenne avesse problemi anche di altra natura.
Sembra che ci si possa trovare di fronte ad un dramma della solitudine e del bisogno.
Ora che i giovani Carabinieri hanno adempiuto al loro dovere salvando questo giovane uomo si impone che lo Stato, in tutte le sue espressioni, e la Società facciano la loro parte.
I bisogni, ricordiamocelo ogni giorno, non sono solo in Africa ed in Asia ma anche nella nostra Italia!
Ai giovani carabinieri i complimenti del nostro sito e gli auguri di continuare ad essere sempre disponibili per chi ha bisogno.