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Sembra una maledizione quella che colpisce la rete fognante che da Belmonte Calabro trasporta la fognatura di Belmonte ed Amantea verso Nocera Terinese!

A parte i costi di funzionamento, ancora sconosciuti, a parte i costi di manutenzione, ancora sconosciuti, finora eravamo abituati ai guasti degli impianti di sollevamento che comportavano il riempimento delle vasche ed il riversamento della fognatura sui terreni circostanti.

Ma oggi il supplizio diventa ancora più pesante, quasi insopportabile.

Sembra che ora si rompano pure le tubazioni. Difficile, se non impossibile, crederci, ma lo abbiamo letto sulla ordinanza del sindaco di Nocera Terinese.

Parliamo della ordinanza n 132 del 3 novembre 2013, a frma del sindaco FF Vincenzo Macchione, nella quale si legge che la ditta THEMA impianti di Scalzo Maurizio, con sede a Sellia Marina, incaricata per la gestione della manutenzione ordinaria dell’impianto di depurazione consortile ubicato in questo Comune in località Marina De Luca e delle stazioni di sollevamento, ha comunicato il mancato funzionamento della stazione di sollevamento denominata NOC. 15 a causa della rottura delle tubazioni di mandata che convogli(a)no il liquame, proveniente da Amantea e Belmonte, presso il depuratore consortile predetto provocando la fuoriuscita dei liquami sulla pubblica Via, e che personale del comune di Nocera insieme al sindaco ff ha accertato la veridicità di quanto denunciato.

In sostanza il sindaco ff ha ordinato alla ditta

1) Thema Impianti di Scalzo Maurizio con sede a Sellia Marina, l’esecuzione di tutti i lavori necessari per il ripristino della stazione di sollevamento denominata Noc. 15;

2) Sculco Spurghi di Sculco Vincenzo, con sede a Caraffa in Via Kennedy, per il servizio di auto spurgo per un eventuale sversamento di liquami sull’area adiacente le stazioni di sollevamento denominate NOC.13 e NOC. 15;

3) Cabano Costruzioni srl con sede ad Amantea ( frazione Campora S.Giovanni) in Via Romagna, per il nolo a caldo di n. 1 automezzo fornito di gru, per le motivazioni descritte in premessa.

E di tanto ha dato comunicazione ai comuni di Belmonte Calabro ed Amantea che sarebbe bene acquisissero maggiori informazioni sui possibili costi da ribaltarsi su di essi.

Pubblicato in Lamezia Terme

Riceviamo e pubblichiamo

“Questa è già una rivoluzione!

Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. “La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita”.

Enrico Berlinguer

Nasce a Nocera Terinese Sinistra Ecologia e Libertà. Siamo donne e uomini, operai, studenti universitari, disoccupati, dottorandi, impiegati pubblici: storie diverse che si intersecano con l’obiettivo di iniziare a percorrere un cammino comune, esperienze e pratiche che si incontrano e si mescolano per dare vita a nuove sinergie che il nostro paese aspetta da ormai troppo tempo.

Nasciamo e ci organizziamo con l’intento di (ri-)prenderci cura del nostro paese, con il desiderio di scoprire cosa significa veramente la parola “comunità”, con l’obiettivo di riempire nuovamente di un rinnovato senso la parola politica, un contenitore semantico ormai tristemente svuotato.

Nocera condivide la sorte di innumerevoli paesi del nostro meridione: è un posto che sembra morire anche se non accetta di spegnersi passivamente.

Tuttavia, è proprio la forza interiore che Nocera ancora dimostra di possedere a non farci deporre le armi e la speranza.

Lo spettro della crisi economica che da tempo ha investito l’Italia e il mondo intero, colpendo in modo particolare i territori del Sud, non è, secondo noi, l’unica causa del degrado e dell’abbandono che coinvolgono anche la nostra realtà locale. La retorica dei discorsi che preferisce delegare e opta per l’attribuzione delle responsabilità alle terze persone non ci accontenta più!

Secondo il nostro punto di vista, il cambiamento può compiersi solo attivando una reazione a catena di partecipazione attiva di tutti i cittadini alle questioni d’interesse pubblico.

Oggi decidiamo di prendere la parola e di partecipare attraverso la nostra eterogeneità e la ricchezza plurale che ognuno è in grado di mettere a disposizione.

Riscontriamo, accanto alla mancanza di infrastrutture materiali, l’assenza totale di quelle che potremmo definire metaforicamente “infrastrutture” immateriali (che tristemente si stanno rivelando come le meno visibili e al contempo le più potenti forze disgregatrici).

È a partire da questo vuoto che noi inizieremo, insieme, a lavorare.

Il primo progetto in cantiere su cui noi tutte e tutti crediamo molto e in cui investiremo le nostre forze è la creazione di quella che ci piace definire “banca del tempo”: uno spazio, fisico e insieme sociale, in cui fare confluire, barattare e mettere a disposizione per tutta la comunità il nostro tempo, le nostre competenze e i saperi pratici e teorici.

In una società come la nostra, mettere a disposizione il proprio tempo con l’intento di condividere e comunicare (gratuitamente) il proprio sapere (corsi di lingua, lezioni di musica, corsi di lettura collettiva, corsi di scrittura, corsi di ricamo, corsi di ripetizione per le materie scolastiche, corsi di fotografia e tanto altro ancora …) può apparire di primo acchito l’idea di un sognatore o di un folle.

Noi, tuttavia, siamo convinti che il sogno (mescolato ad una buona dose di azzardo) sia il punto di partenza più idoneo per costruire un progetto concreto.

Sarà un cammino in salita: il panorama sociale, culturale, economico e politico che ci circonda non è certamente un detonatore di ottimismo. Oggi, tuttavia, decidiamo di “partire insieme” e questa, ci auguriamo, sarà la nostra forza!

SEL-Nocera si propone, inoltre, di lavorare insieme al PD e agli altri soggetti della società civile nocerese, nell'intento comune di dare vita ad una proposta di alternativa credibile e innovativa. Il nostro ruolo sarà contribuire alle comuni battaglie per il bene del paese, garantendo la collaborazione e operando un serio tentativo per coinvolgere la cittadinanza nelle questioni che quotidianamente viviamo in prima persona.

Il nostro scopo è innanzitutto ritrovare e alimentare fiducia e entusiasmo perché siamo convinti che siano questi gli elementi essenziali per dare vita ad una progettualità, seria e duratura, che includa tutta la comunità come protagonista.

Diceva, ormai un po’ di tempo fa, un priore di Barbiana (Mugello, Toscana): “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è politica,sortirne da soli è avarizia.”

Per noi Lorenzo Milani continua ad avere ragione ed è proprio da qui che comincia il nostro “viaggio”!

                                                                 Il Circolo di SEL Nocera Terinese

Pubblicato in Lamezia Terme

Si rinnova a Verbicaro e Nocera Terinese la celebrazione dei 'battenti' o 'vattienti', uno degli appuntamenti clou della Settimana Santa in Calabria. E quest'anno i due paesi in cui si svolge la manifestazione religiosa potrebbero gemellarsi.

Il rito, in molti casi tramandato da padre in figlio, si ripete da secoli: i 'vattienti', vestiti di rosso con un semplice pantaloncino corto, una maglietta e un fazzoletto intorno al capo, mortificano pubblicamente il loro corpo con la flagellazione fino a far sgorgare il sangue dalle ferite provocate dal 'cardu' o 'cardiddo', un disco di sughero su cui, grazie a uno strato di cera, sono infissi tredici acuminati pezzetti di vetro, detti 'lanze'. Pieni di ferite e di sangue, a voler imitare quelle che sono state le sofferenze di Gesù, i battenti percorrono le vie del paese, rilasciando sui muri i segni delle mani insanguinate. La celebrazione dei battenti suscita sempre un acceso dibattito: da alcuni viene infatti considerato un rito cruento e non al passo con i tempi. E se da un lato c'è chi vorrebbe l'abolizione di questa pratica dall'altra ci sono i suoi sostenitori, che nella flagellazione vedono l'espressione della devozione popolare.

A Verbicaro il rito dei battenti si terrà oggi intorno alla mezzanotte. Poi, intorno alle 3.30, prenderà il via dalla Chiesa di San Giuseppe la processione dei misteri anche detta processione degli incappucciati. A sfilare per le vie del paese sono infatti i cosiddetti Giudei, incappucciati e vestiti con un camice bianco, e il Cristo che cammina a piedi nudi seguendo il ritmo del tamburo e della troccola che si alterna a canti funerei delle donne in processione e dalle musiche tristi della banda. Le donne, che camminano spesso scalze, portano sul capo le menzarule e i rimajjetti. I fedeli seguono il corteo con le candele accese. E ad ogni angolo ecco le recite degli angioletti, bambini che con una cadenza strana narrano le vicende della condanna, della passione e morte di Gesù. E' già giorno fatto quando il corteo ritorna nuovamente al punto di partenza. Ad accoglierlo sulla scalinata della chiesa le recite degli angioletti e la predica del padre predicatore che in pochi minuti di solenne meditazione pone fine alla lunga notte di preghiera. Il pomeriggio del venerdì è invece dedicato alla visita ai sepolcri e all'adorazione della Croce. Ma è la sera, all'imbrunire, che si svolge la processione forse più suggestiva. La Vergine Addolorata viene portata in corteo verso il luogo dove si celebrerà la predica di Passione, con meditazioni, preghiere e canti.

Il sabato Santo, come in tutte le chiese del mondo, si celebra la messa di Resurrezione. Fuori della chiesa viene benedetto il fuoco, acceso, secondo tradizione, con una pietra focaia. Sull'altare maggiore viene issato un grande telo con su raffigurato il Cristo che porta la croce, telo che all'intonazione del Gloria verrà fatto cadere per dar spazio alla statua del Cristo Risorto. A Nocera Terinese il rito dei vattienti si svolge durante il venerdì e il sabato che precedono la Pasqua: i flagellanti si aggirano per le vie del paese, mentre si svolge la processione con la statua della Madonna dell'Addolorata, secondo una tradizione che si fa risalire al XIII secolo. Con la testa avvolta da un panno nero e da un ramo di 'sparaconga', lavorato in modo tale da formare una corona, e pantaloncini corti per lasciare scoperte le gambe, i vattienti, con gli strumenti penitenziali, la 'rosa' e il 'curdo', si percuotono con movimenti ritmici le cosce e i polpacci e poi passano la rosa bagnata del loro sangue sul petto dell'Ecce-Homo, un compagno a cui sono allacciati con una cordicella. Girano per le strade mischiati alla processione e quando sono vicini alla statua della Madonna, fanno il segno della croce, si percuotono e versano il loro sangue ai piedi della Vergine.ADNKRONOS

Pubblicato in Catanzaro
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