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L’arpacal in Calabria va bene solo quando dichiara eccellenti le acque del nostro mare?.

Guai, invece, se trova anche solo eccesso di Escherichia coli ed Enterococchi intestinalis.

Guai perché, in questi casi, occorre vietare la balneazione.

Il commissario straordinario come conseguenza al riscontro della“non conformità ai parametri rispetto alla tabella di riferimento” delle acque di balneazione denominate “300 mt. Marina dell’Isola e Lido Le Roccette”, (fuori limite entrambi per Escherichia coli) ha emanato una ordinanza di divieto di balneazione.

Immediate le reazioni negative.

Il turismo a Tropea non si tocca!

Ed infatti il presidente della Consulta delle Associazioni di Tropea e del Territorio, avv. Ottavio Scrugli, in uno con il Suo Direttivo, su sollecitazione da parte della società civile e delle associazioni di volontariato iscritte alla Consulta, ha chiesto chiarimenti in merito al Commissario Straordinario dr. Salvatore Fortuna.

Fortuna ha assicurato che la terna commissariale si è subito attivata nell’immediatezza della notizia sollecitando l’Arpacal ad effettuare nuovi esami delle acque, da effettuarsi entro e non oltre martedì 23 maggio.

L’urgenza di nuove analisi è strettamente connessa all’imminente inizio della stagione turistica a cui l’economia di Tropea e del suo comprensorio è legata.

In verità è stato contestato che l’Arpacal abbia eseguito i prelievi il giorno dopo un violento acquazzone che ha portato a mare quanto avviato nel fiume limitrofo da paesini non collettati alla rete fognaria.

Come dire altri non rispettano la legge e Tropea paga il conto !

Una storia molto comune in Calabria.

Pubblicato in Vibo Valentia

Mare eccellente dice normalmente l’Arpacal

Poi ogni tanto avvisa i sindaci che il mare è , anche, inquinato o fortemente inquinato.

 

E’ successo stamani 18 agosto , giorno in cui ha comunicato al sindaco di Joppolo che le analisi eseguite ieri 17 agosto nei pressi della Fiumara della Morte hanno dato esito negativo.

 

Le acque di balneazione sono risultate inquinate.

Gli Escherichia Coli che dovrebbero essere massimo 100 ml sono risultate essere maggiori di 30.000

Valori di Escherichia Coli comunque superiori alla norma , ma solo 1000 sui 100 previsti, anche a Ricadi.

L’Arpacal ha comunicato di voler provvedere quanto prima ad analisi suppletive

Al momento nessuno dei due comuni ha emesso la necessaria ordinanza di divieto di balneazione.

Pubblicato in Vibo Valentia

Il bambino di 14 mesi è ricoverato all'ospedale Meyer.

Le sue condizioni sono serie, ma la sua vita non è a rischio.

Ha un'intossicazione alimentare e una sindrome emolitico-uremica provocata da Escherichia coli.

Il piccolo, probabilmente, ha mangiato un formaggio a pasta molle contaminato, di origine romena.

Le ispezioni effettuate dall'Asl hanno chiarito che il bimbo aveva consumato formaggi della ditta SC Bradet s.r. l., che già dal il 9 marzo aveva iniziato a ritirare alcuni formaggi proprio a causa della presenza del batterio.

Si invita chiunque sia in possesso di prodotti a base di latte della ditta SC Bradet s.r. l. a non consumarli e riconsegnarli al più presto all'esercizio dove sono stati acquistati".

Secondo Coldiretti lo scorso anno sono raddoppiati gli arrivi in Italia di formaggi dalla Romania, giunti a quota 1,6 milioni di chilogrammi di prodotto, toccando un record storico. L'associazione di categoria chiede "che venga resa immediatamente obbligatoria l'indicazione di origine in etichetta di tutti i formaggi, ma anche l'indicazione delle loro caratteristiche specifiche a partire dai sottoprodotti. Non è un caso che l'89% dei consumatori ritiene che la mancanza di etichettatura di origine possa essere ingannevole per i prodotti lattiero caseari, secondo la consultazione pubblica on line sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal ministero delle Politiche Agricole che ha coinvolto 26.547 partecipanti".

La sindrome emolitico-uremica provocata da Escherichia coli O26:H11 colpisce in maniera seria i bambini mentre ha una sintomatologia più lieve e prevalentemente intestinale sugli adulti

Pubblicato in Italia

Come perviene ve lo presentiamo ma non possiamo non evidenziare alcuni

elementi di perplessità e tra questi:

1)perché non vengono riportati i valori di escherichia coli del torrente Fiumicello?

2) che significa che il Sindaco della cittadina tirrenica cosentina “ dovrebbe determinare un provvedimento di interdizione della “balneazione alla foce del torrente e nel tratto di mare strettamente limitrofo”? DEVE O NON DEVE?

 I valori di escherichia coli dei campioni d’acqua di mare prelevati nei pressi della foce del torrente Fiumicello che si trova al confine tra Grisolia e Santa Maria del Cedro (CS) sono superiori rispetto a quelli stabiliti dalla normativa sulla balneazione. Ciò dovrebbe determinare un provvedimento da parte del Sindaco della cittadina tirrenica cosentina di interdizione della “balneazione alla foce del torrente e nel tratto di mare strettamente limitrofo”.

E’ quanto comunica il dr. Edoardo Fiorino, dirigente del servizio tematico Acque del Dipartimento provinciale di Cosenza dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), che ieri ha ricevuto i referti finali delle analisi eseguite dai laboratori Arpacal di Cosenza sui campioni prelevati domenica pomeriggio a Santa Maria del Cedro, con la collaborazione della Guardia Costiera di Diamante, a seguito di alcune delle diverse segnalazioni che stanno giungendo al Numero Verde 800.331929 dell’Arpacal.

Da diversi giorni, infatti, giungono al numero verde dell’Arpacal - istituito a seguito dell’iniziativa “SOS Pronto intervento per il Mare 2013” sulla base di un accordo siglato tra l’assessorato all’Ambiente della Regione Calabria, la Direzione Marittima regionale e la stessa agenzia ambientale calabrese - segnalazioni su presunte emergenze ambientali nel tratto di costa che interessa i comuni di Diamante, Santa Maria del Cedro, Grisolia e Scalea. Nella gran parte dei casi si è trattato di proliferazione algale.

Nello specifico degli interventi del 18 agosto scorso, e più precisamente quelli contraddistinti dai codici 180813CS007 e 180813CS004, dopo i campionamenti delle acque superficiali del fiume Abatemarco e del torrente Fiumicello, ed a conclusione dell’attività di analisi di laboratorio - che ha una tempistica standardizzata dalla normativa nazionale - si è accertato il superamento dei valori per il torrente Fiumicello, mentre valori nella norma per l’Abatemarco. Fiorino ha relazionato sui fatti anche ai Sindaci di Santa Maria del Cedro e Grisolia che, in base alla normativa, sono chiamati a prendere gli opportuni provvedimenti.

“Questo caso specifico – ha commentato il direttore scientifico dell’Arpacal, dr. Oscar Ielacqua – dimostra l’efficacia dell’iniziativa SOS Pronto Intervento per il Mare; a fronte di numerose segnalazioni, che spesso ci portano in questi giorni a refertare la presenza di mucillagini o proliferazioni algali, riusciamo anche, e questo solo grazie alle segnalazioni dei cittadini, ad individuare vere emergenze per la salute dei bagnanti e per l’ambiente”.    

 Catanzaro, 21 agosto 2013

Integrazione:

In  riferimento al comunicato allegato alla presente, si comunica che il Comune di  Santa Maria del Cedro ci ha informato che il torrente Fiumicello, oggetto delle  analisi citate nel comunicato, non si trova sul confine tra la stessa Santa  Maria del Cedro e Grisolia ma è “interamente nel territorio comunale  di Grisolia”. E’ l’Abatemarco, altro fiume monitorato i cui valori erano nella  norma, che ricade nel comune di Santa Maria del Cedro.
Invitandovi  a tenere conto di tale precisazione, e chiedendo scusa agli interessati per  l’errata indicazione geografica, l’occasione è gradita per porgere distinti  saluti.
 
Fabio  Scavo
Pubblicato in Alto Tirreno

Impossibile saperlo. La prima considerazione, infatti, è quella che i dati anticipati con tanto di tromba nei giorni scorsi ancora non sono disponibili né sul sito dell’Arpacal , né su quello della Guardia Costiera.

E di tanto non solo ce ne dogliamo, ma non ne comprendiamo a ragione.

Sappiamo soltanto che i dati anticipati sono relativi ai batteri ( escherichia coli) come se i problemi del mare fossero soltanto loro e non anche i nitriti, i nitrati, i fosfati, eccetera.

Leggiamo poi( per nostra fortuna) su qualche illuminato blog che :

-“il monitoraggio dell'Arpacal di settecentoventisei chilometri di costa riguardo la qualità della balneazione conferma quest'anno il discreto stato di salute del mare calabrese”;

- nei primi due mesi di quest’anno l’Arpacal avrebbe espletato 94 controlli che avrebbero dato 27 punti critici:

a) provincia di Cosenza su 35 interventi sono stati riscontrati 14 non conformi per eccesso di Escherichia Coli che fanno presupporre un cattivo funzionamento del depuratore.

b) provincia di Catanzaro su 22 interventi 6 punti critici ;

c) provincia di Reggio Calabria su 10 interventi 4 punti critici;

d) provincia di Crotone su 20 interventi 1 punto critico;

e) provincia di Vibo Valentia su 7 interventi 2 punti critici;

Non sappiamo dove siano stati effettuati questi interventi e quindi non sappiamo quali mari( o depuratori) non funzionano.

Non sappiamo nemmeno la logica che sostiene la scelta della localizzazione degli interventi, nè quella della predeterminazione del loro numero. Tantomeno sappiamo di quanto siano eccessivi gli escherichia coli trovati.

Né sappiamo di domande formulate dalla stampa presente alla conferenza tenutasi ieri a Reggio.

Il comandante della Direzione Marittima, Francesco Terranova, ha reso noto i dati sulla attività di tutela dell'ambiente da settembre del 2012 a maggio 2013:

1638 controlli,

269 illeciti di cui 70 illeciti penali e 199 amministrativi.

31 depuratori in stato di sequestro,

10 del tutto inattivi,

36 con scarico non autorizzato

32 reti fognarie mal funzionanti o danneggiate

Poste così le cose deve essere avvenuto un miracolo. Infatti i punti critici rilevati dall’Arpacal sono solo 27 a fronte di  32 reti fognarie danneggiate o mal funzionati, 31 depuratori sequestrati, 10 inattivi ( non sappiamo se anche sequestrati ) e 36 scarichi fognari non autorizzati!

A tal punto una reazione di Legambiente è certa .

A tutti ( e soprattutto al WWF) poniamo una domanda : la moria di tartarughe e di delfini e globicefali c’entra qualcosa con lo stato del mare?(non solo quello calabrese ovviamente)

Pubblicato in Calabria
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