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Roma, 16 maggio 2013 – Secondo i dati ISTAT 2012, analizzati dal Centro Studi dell'Associazione Medici Diabetologi (AMD), gli italiani con diabete sono oltre 3.268.000, con una percentuale del 5,5% sulla popolazione nazionale. Superata ufficialmente, quindi, almeno per le statistiche, la barriera dei 3 milioni di malati; erano poco più di 2,9 milioni secondo i dati 2011. Sempre secondo ISTAT, la percentuale di persone con diabete era del 4,9% nel 2011 e del 3,4% nel 1993, con un aumento di oltre il 60% negli ultimi 20 anni.

AMD-Associazione Medici Diabetologi ha stilato la classifica delle Regioni italiane per numero di persone con diabete, evidenziando quanto questa malattia cronica sia un problema sociale gravoso nel Sud, dove è percentualmente più presente, ma veda la popolazione con diabete equamente ripartita tra Nord, Centro e Sud del Paese. La classifica vede, infatti, al primo posto la Lombardia con oltre 533 mila malati su una popolazione di 9,7 milioni, in linea con la percentuale nazionale; al secondo posto la Campania con oltre 334 mila persone con diabete, ma con una popolazione pari a poco più della metà della Lombardia. La terza in classifica è la Sicilia con 290 mila abitanti con diabete (su 5 milioni complessivi), davanti al Lazio, con 286 mila malati e una popolazione di 5,5 milioni.

Nel complesso, secondo i dati ISTAT rielaborati da AMD, vivono al Nord poco più di 1.100.000 persone con diabete, al Sud poco meno dello stesso numero e al Centro circa 1 milione.

La “maglia nera” dell’ISTAT per la percentuale di persone con diabete sulla popolazione totale va a Calabria e Abruzzo con una prevalenza rispettivamente del 7,2% e del 7,4%; in termini assoluti, entrambe si trovano “solo” a metà classifica, in quanto Regioni con meno di 2 milioni di abitanti. Risulta, invece, che le “Regione meno diabetica” è la Valle d'Aosta, in fondo alla classifica tanto per numero di abitanti con diabete (poco più di 4.500) quanto per la percentuale di malati più bassa d'Italia: il 3,6%.

“I casi reali sono probabilmente più numerosi di quelli evidenziati dall’ISTAT” commenta Carlo Bruno Giorda, Presidente AMD.  “Si stima, infatti, che ogni 2-3  persone con diabete ce ne sia 1 che lo è senza saperlo e, applicando questa stima, si dovrebbe aumentare del 30-50% il numero dei malati, portando gli italiani con diabete non lontano dalla soglia dei 5 milioni. Popolazione con diabete nelle singole Regioni (elaborazione Centro studi AMD su dati ISTAT 2012)

     

 

 

Diabetici   % (2012)

 

 

Popol(2011)

 

 

Diabetici

Italia

 

5,5

59.433.744

3.268.856

 Lombardia

 

5,5

9.704.151

533.728

 Campania

 

5,8

5.766.810

334.475

 Sicilia

 

5,8

5.002.904

290.168

 Lazio

 

5,2

5.502.886

286.150

 Puglia

 

6,7

4.052.566

271.522

 Toscana

 

6

3.672.202

220.332

 Piemonte

 

5

4.363.916

218.196

 Emilia-Romagna

 

5

4.342.135

217.107

 Veneto

 

4,4

4.857.210

213.717

 Calabria

 

7,2

1.959.050

141.052

 Abruzzo

 

7,4

1.307.309

96.741

 Marche

 

5,3

1.541.319

81.690

 Sardegna

 

4,7

1.639.362

77.050

 Liguria

 

4,2

1.570.694

65.969

 Umbria

 

6,1

884.268

53.940

 Friuli-Venezia Giulia

 

4,1

1.218.985

49.978

 Basilicata

 

6,9

578.036

39.884

 Trentino Alto Adige

 

3,6

1.029.475

37.061

 Molise

 

4,9

313.660

15.369

 Valle d'Aosta

 

3,6

126.806

4.565

           

A Roma dal 29 maggio al 1 giugno si svolgerà il XIX Congresso Nazionale AMD che, al Marriot Park Hotel, prevede la partecipazione di oltre 2.000 diabetologi ed esperti provenienti dall’Italia e dall’estero, per discutere di quella che anche nel nostro Paese  può essere ormai considerata una vera e propria ‘epidemia’, secondo questi dati.”

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Intanto il fatto. Avevamo già scritto ricordando la storia delle bandiere blu in Calabria ed anticipando che avremmo saputo di più oggi 14 maggio allorchè sarebbero stati presentati i dati delle bandiere blu del 2013. Ed ecco il triste risultato: Marina di Gioiosa Jonica, Cariati e Amendolara perdono il riconoscimento. La provincia di Cosenza sparisce dalla mappa del turismo sostenibile. Mentre in Italia le spiagge “blu” aumentano, in Calabria diminuiscono.

La classifica italiana ci dice che la Liguria, ha 20 località vincitrici; seguono con 18 spiagge doc le Marche, la Toscana con 17,l'Abruzzo mantiene le sue 14, la Campania conferma le sue 13, la Puglia le sue 10, l'Emilia Romagna le 8, il Lazio le 5 come nel 2012. La Sardegna aumenta di una località e sale a 7, nessuna novità per il Veneto con 6 Bandiere Blu, mentre il Molise guadagna un riconoscimento ricevendo 3 Bandiere blu. La Sicilia scende a 4, mentre Friuli Venezia Giulia e Piemonte confermano le 2 Bandiere blu dell'anno scorso, la Basilicata e la Lombardia, confermano un solo vessillo.

Siamo quindi ultimi in Calabria ? NO! DI PIU’ se si considera che la Calabria ha quasi 750 km di costa!!!!

Già ma cosa occorre per avere la bandiera blu?

Per avere la bandiera blu occorre avere :

  1. 1)Acque eccellenti (reali non dichiarate!)
  2. 2)Efficiente sistema di depurazione delle acque reflue e della rete fognaria (che deve essere allacciata almeno all'80% su tutto il territorio comunale)
  3. 3)Un ottimo servizio di raccolta differenziata porta a porta.
  4. 4)Vaste aree pedonali;
  5. 5)Piste ciclabili;
  6. 6)Un arredo urbano curato;
  7. 7)Aree verdi;
  8. 8)Spiagge dotate di tutti i servizi e di personale addetto al salvamento
  9. 9)Spiagge accessibili per tutti (abbattimento delle barriere architettoniche);
  10. 10)Strutture alberghiere;
  11. 11)Servizi d'utilità pubblica sanitaria;
  12. 12)Informazioni turistiche;
  13. 13)Segnaletica aggiornata.

In queste condizioni è già un miracolo se la Calabria ha 3 bandiere blu! Ed il rischio che si riducano è forte! Lasciamo mezza bandiera!

Ma di chi è la colpa?

Fate un po’ voi: io alla gogna metterei lo Stato( ancora grazie per il Commissario straordinario alla emergenza ambientale!), la regione( dal presidente, ai dirigenti del dipartimento del Turismo, all’assessore all’ambiente, eccetera), le province, i comuni. In sostanza solo e soltanto i politici ed i dirigenti degli enti pubblici. Ma senza dimenticare………

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I calabresi mangiano il pesce spada del Marocco! Lo denuncia il presidente nazionale della Lega Pesca, Ettore Ianì.

Secondo Iani’, “tutti i mercati calabresi, ed in particolare quelli della città di Reggio Calabria e dell’area dello Stretto, continuano ad essere letteralmente subissati di pesce-spada proveniente dal Marocco e pescato con le famigerate reti derivanti, vietate dal 2002 ai pescherecci dell’Unione Europea”.

Se occorreva è la prova che “ la messa al bando delle spadare, in assenza di regole comuni a tutte le flotte pescherecce operanti nel Mediterraneo, non poteva che essere un fallimento, sia dal punto di vista ecologico, perchè sono di fatto aumentate nel Bacino le imbarcazioni extracomunitarie per la pesca del pescespada con reti derivanti, che sotto il profilo economico, perchè sono fortemente aumentate nel frattempo le importazioni, con effetti devastanti sulla nostra bilancia commerciale”.

Un ” maledetto imbroglio” , non l’unico.

La Calabria ha dovuto sacrificare la sua principale tradizione di pesca, con la perdita di migliaia di posti di lavoro e ripercussioni socio-economiche gravissime, che oggi sono ulteriormente aggravate dagli effetti di una crisi senza precedenti in atto.

Ma la vergogna sta nel fatto che la Calabria terra di mare è costretta ad importare pesce da tutti i paesi mediterranei ed europei

Le uniche cose di cui abbonda è una classe politica incapace di difendere gli interessi dei calabresi ed i tavoli di concertazione che sono assolutamente inutili e finalizzati ad erogare contributi economici da “welfare state” .

Forse potremmo lasciare la UE ed aderire alla Unione Africana ; mangeremo più pesce e staremmo anche meglio!

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