Leggendo i giornali di oggi e tutto quello che sta accadendo a Bari, a Torino e in Sicilia, mi è venuto in mente un film del lontano 1950, quando ancora studentello e con 50 lire in tasca andai a vedere al Cinema Morelli di Via Oberdan a Cosenza: Non c’è pace tra gli ulivi. Quanta acqua è passata sotto i ponti. Oggi, anno del Signore 2024, non c’è pace nel Pd di Elly Schlein. Inchieste, voti comprati con 50 euro (Che schifo!), corruzioni, truffe, scandali, turbative d’asta. Assunzioni fittizie, appalti pilotati, etc. Scandali a ripetizione che hanno fatto indignare le persone per bene che ancora ci sono dentro il Pd e che ora chiedono con forza una vera riforma e una maggiore e più capillare selezione della classe dirigente. Classe dirigente corrotta che dispensa o promette favori in cambio di voti, che compra voti per fare eleggere alcuni candidati alle elezioni. Voti comprati ed elezioni truccate hanno messo a dura prova il Pd e il suo segretario a due mesi dalle elezioni europee e da alcune elezioni amministrative in varie città importanti della penisola. Continuano nel frattempo le indagini della magistratura. E ieri a Bari è scoppiato un altro terremoto politico giudiziario: cinque arresti eccellenti. Cinque persone indagate a vario titolo: corruzione, truffa, appalto pilotato, falsità materiale, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, assunzioni fittizie e poi molti regali in cambio di voti: tablet, telefonini, macchine e udite, udite, festa di laurea. Abbiamo davvero toccato il fondo. Si comprano e si vendono i voti come se fossero lupini o come i pesci freschi di Candia e di Francisca, pescivendole della nostra cara ed amata Amantea di una volta. Tra i cinque arrestati ci sono i fratelli Pisicchio. Alfonso è un ex assessore della Giunta del Governatore Emiliano, il quale poco prima dell’arresto si è dimesso da Capo dell’Agenzia Asti. Ma guarda che combinazione! Gira e rigira c’è sempre Emilianoppelu ‘nmienzu, petrusino in ogni minestra come dice un nostro proverbio. Ma anche in Sicilia è scoppiato uno scandalo, è finito agli arresti l’ex Sindaco di Partinico e non è un appartenente del Pd questa volta. Soldi, panettoni, gioielli, olio, offerte di assunzioni per comprare funzionari pubblici. Troppi scandali. E la gente è stufata e quando vede questi personaggi corrotti in televisione cambia canale e poi il giorno delle votazioni deserta le urne. C’è molta gente che non va più a votare e questo è davvero un grave problema per la democrazia. E’ aumentata a dismisura la disaffezione nei confronti dei partiti politici, nessuno escluso. Urge allora una vera riforma, non tanto in vista del destino di ciascuno di essi, ma di quello della democrazia, che a me e ai lettori che mi stanno leggendo, sta a cuore perché amiamo davvero l’Italia.
SI PREMETTE che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che, le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta ad indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non sia stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.
Nei giorni scorsi, personale della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, nell'ambito delle ordinarie attività di controllo lungo la filiera della pesca,ha accertato difformità sull’apparato motore installato a bordo di un peschereccio appartenente alla marineria vibonese.
Infatti, all’esito dell’attività ispettivacondotta a bordo del motopeschereccio in questione, veniva rilevata la non conformità dell’apparato di propulsione installato rispetto a quello certificatosulla documentazione di bordo.
Alla luce di ciò, il comandante veniva deferito alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per aver violato la normativa in materiadi sicurezza della navigazione, mentre il peschereccio veniva sottoposto a sequestro penale e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Si rammentaal riguardo, che le caratteristiche dell’apparato motore di un peschereccio costituiscono un elemento fondamentaleper le attività connesse alla cattura di specie ittiche, poiché incidono in maniera significativa sul cosiddetto sforzo di pesca, ovvero sulla quantità teorica di prodotto ittico che un motopeschereccio può catturare con un determinato attrezzo.
Nei prossimi giorni, questa tipologia di controlloproseguirà sulla flotta peschereccia del Compartimento Marittimo di Vibo Valentia Marina, al fine di verificare il rispetto delle norme poste a tutela della sicurezza della navigazione ed a salvaguardia degli stock ittici.
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Attività di antibracconaggio svolta dai Carabinieri Forestali all’interno del Parco Nazionale della Sila.
Si comunica quanto segue, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito
COSENZA 25 marzo 2024 – Il Nucleo Carabinieri “Parco” di Cotronei, dipendente dal Reparto Carabinieri P. N. “Sila” di Cosenza ha condotto con successo un’attività mirata al contrasto del fenomeno del bracconaggio all’interno del Parco Nazionale della Sila. I militari, a seguito del ritrovamento di un cane, di razza meticcia, con un laccio serrato al bacino, molto probabilmente riconducibile ad una trappola collocata nella zona da qualche bracconiere, hanno avviato un’articolata attività di indagine fatta di appostamenti. Al termine di tale attività è stato sorpreso in flagranza di reato un uomo di Cotronei (KR) mentre era intento al posizionamento, lungo una recinzione, di alcuni lacci di acciaio utilizzati per la cattura di fauna selvatica.
Le immagini catturate dalle fototrappole hanno svolto un ruolo cruciale nel rilevare la presenza dell’uomo impegnato nella sistemazione delle “trappole” per la caccia illegale.
L’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria competente e dovrà rispondere di esercizio venatorio all’interno del Parco Nazionale della Sila in “Zona” 2 oltre che all’esercizio della stessa, in periodo di chiusura generale della caccia con l’ausilio di mezzi vietati e introduzione di mezzi di cattura all’interno dell’area protetta. E’ stato eseguito, inoltre, il sequestro delle attrezzature illegali utilizzate e sono state condotte perquisizioni veicolari e locali. .
Il Reparto Carabinieri P. N. “Sila” è impegnato da anni a combattere il bracconaggio all’interno del parco, che seppur diminuito drasticamente, ancora in alcuni ambiti specifici rimangono sacche di resistenza in quanto l’area protetta è ricca di biodiversità animale.