
Il torrente Raganello è tra i più visitati della regione; sono diverse le attività di rafting e escursione che si concentrano nel periodo estivo lungo il torrente.
Sul posto stanno operando Vigili del fuoco, Soccorso alpino, carabinieri e Protezione civile regionale.
Almeno otto le persone che hanno perso la vita oggi nelle Gole del Raganello dove i Vigili del fuoco stanno intervenendo per soccorrere alcuni gruppi di escursionisti.
Le piogge che si sono abbattute sulla zona di Civita hanno provocato l’ingrossamento del letto del torrente e alcuni turisti sono rimasti bloccati sugli scogli in attesa di essere recuperati.
Sul posto stanno intervenendo gli operatori del soccorso speleo fluviale dei Vigili del fuoco di Cosenza e i carabinieri.
Attualmente sulla zona sta operando anche un elicottero.
Il numero dei dispersi non è ancora stato accertato, mentre è confermato il decesso di otto persone tra cui una giovane ragazza non identificata cui corpo è stato recuperato.
Ad arrampicarsi sui massi quando il livello dell’acqua si è innalzato erano circa quindici persone. Al momento in cui la piena si è manifestata il gruppo, in cui erano presenti anche dei bambini, stava partecipando ad una visita all’interno delle gole e del canyon lungo 13 chilometri.
Dodici di loro sono stati tratti individuati e tratti in salvo.
Tra loro un bambino portato in salvo dall’elicottero dei Vigili del fuoco e trasferito nell’ospedale di Cosenza per ipotermia.
Attualmente non è stato stabilito quante persone fossero nelle gole quando il torrente si è ingrossato, secondo quanto riferito dal Capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi che sta andando sul posto insieme al questore di Cosenza Giovanna Petrocca e ai magistrati della Procura di Castrovillari che pare abbia già aperto un’inchiesta perché nella zona era in atto l’allerta meteo. Presenti anche gli uomini e le donne del Soccorso Alpino e Speleologico Calabria, i volontari delle Stazioni della Sila, dell’Aspromonte, di Catanzaro e gli speleologi della Stazione regionale.
L’area è stata transennata.
Gli arbusti sono stati rinvenuti a Nardodipace. Sono stati estirpati e distrutti col fuoco. Gli stupefacenti avrebbero fruttato 100mila euro
Una piantagione di circa mille piante di canapa indica è stata scoperta ieri dai carabinieri della stazione di Nardodipace,
in provincia di Vibo Valentia, a Ragonà-Contrada Angricelli.
La piantagione è stata avvistata nei giorni scorsi durante una battuta con l’elicottero dell’8 Nucleo elicotteri di Vibo Valentia.
In un costone di montagna al di sotto del piccolo centro abitato della frazione Ragonà, non lontana dal letto di un fiume.
Le piante, circa un migliaio, avevano un’altezza compresa tra i 2 e i 4 metri, in perfetto stato di conservazione e particolarmente rigogliose.
Su disposizione dell’autorità giudiziaria, tutta le piante sono state estirpate e distrutte a mezzo fuoco, previo un campionamento utile per verificare il quantitativo di Thc.
In considerazione dell’altezza e del numero delle piante, la sostanza, immessa sul mercato illegale, avrebbe potuto fruttare un potenziale guadagno, al dettaglio, di circa 100mila euro.
Ndr :Per fortuna molti calabresi preferiscono la droga regionale: il peperoncino rosso ( vedi foto in basso)
Cosenza – "Catturare Luigi Abbruzzese era per noi una priorita', perche' riteniamo che adesso abbiamo congelato l'operativita' della sua cosca di 'ndrangheta, in ascesa nel cosentino".
Lo ha detto il procuratore Nicola Gratteri, che dirige la Dda di Catanzaro, nel corso della conferenza stampa seguita all'arresto del latitante Luigi Abbruzzese, 29 anni.
"E' una cosca che ha avuto il 'permesso' - ha detto Gratteri - di trattare direttamente con i cartelli colombiani per il traffico di droga.
E' stata un'indagine lunga e laboriosa, che ci ha impegnato per un anno e mezzo e questo la dice lunga su come si sia mimetizzato".
Il procuratore aggiunto Vincenzo Luberto ha aggiunto che "da tempo ho sollecitato la cattura di Abbruzzese, che ho sempre ritenuto importante, perche' gli zingari hanno dimostrato di sapersi sedere a tavoli importanti, trattando con il sudamerica e l'est europeo e stavano impiantando una raffineria a Cassano, infatti abbiamo trovato circa 80 chili di sostanze stupefacenti".
"Sappiamo che era tornato da poco in Italia, dopo essere stato a lungo in Germania - ha detto Luberto - ma la nostra polizia non ha avuto molta collaborazione da quella tedesca, che e' concentrata sui fatti di terrorismo".
"Con lui abbiamo arrestato i due zii della sua convivente - ha aggiunto - e abbiamo trovato denaro in contanti, per circa 4 mila euro, e due pistole".
Capo Mobile Cosenza: “Abbruzzese anello relazioni mafie”
"Non ci siamo avvalsi di nessuna forma di apporto confidenziale, ma abbiamo fatto un'indagine del tutto tradizionale” ha affermato il capo della Squadra mobile di Cosenza, Fabio Catalano. "Riteniamo che la cattura di Luigi Abbruzzese, figlio di Francesco, detto "Dentuzzo", dia un grande respiro al territorio - ha detto Catalano - perche' si tratta di un giovane emergente, spietato, che e' assurto al rango di 'ndranghetista di livello, intessendo relazioni con organizzazioni criminali di tutta Italia".
"Abbiamo ristretto la cerchia ad un gruppo di favoreggiatori, tra amici e parenti - ha detto Catalano - arrivando ad individuare una zona nei pressi del campo sportivo di Cassano, effettuando poi un blitz che ha visto impegnati una quarantina di agenti, cinturando la zona ed individuando una serie di appartamenti sospetti, trovando poi in uno il latitante, che si e' arreso subito".
"Aveva una calibro 9 con matricola estera e un revolver rubato a Cassano, due documenti contraffatti - ha detto ancora Catalano - e con lui c'era la compagna e i proprietari dell'abitazione, zii della donna".
Abbruzzese preso nel suo fortino, pronto a espatriare
E' stato catturato nel 'fortino' del 'clan degli Zingari' ed era pronto a fuggire nuovamente in Germania Luigi Abruzzese.
Il blitz e' scattato alle 5.40: gli uomini delle Squadre mobili di Cosenza e Catanzaro e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, hanno fatto irruzione in una villetta di Cassano allo Ionio, in via Generale di Giacomo, nella disponibilita' di alcuni familiari del latitante catturato, all'interno del "fortino" del clan cosidetto degli "Zingari".
All'interno dell'abitazione sono state trovate due pistole con relativo munizionamento, nonche' un'ingente somma di denaro contante.
Trovato anche un documento di identita' falso con il quale, con ogni probabilita', il giovane boss si sarebbe rifugiato nuovamente in Germania dove risulta abbia trascorso gran parte della propria latitanza durata circa 4 anni.
Al vaglio le posizioni di alcuni favoreggiatori. Abbruzzese e' nato a Cassano allo Ionio il 16 dicembre 1989, figlio di Francesco, (detto 'Dentuzzo', fondatore e dirigente dell'omonimo clan, in atto detenuto, in regime detentivo speciale per condanne definitive all'ergastolo per fatti omicidiari). A conclusione del processo "Gentleman", e' stato condannato in primo e secondo grado quale capo di un'associazione di narcotrafficanti. Luigi Abbruzzese e' considerato il reggente del clan: e' stato condannato a 20 anni di carcere con sentenza di primo grado - rito abbreviato - perche' ritenuto capo di una organizzazione mafiosa dedita al traffico internazionale di stupefacenti; e' destinatario dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 10 marzo 2016 dal gip di Catanzaro per traffico internazionale di stupefacenti, per la quale il boss si e' reso latitante; il 24 giugno 2016 il provvedimento di cattura e' stato esteso in campo internazionale e l'uomo e' stato inserito nell'elenco dei latitanti piu' pericolosi della 'ndrangheta
By il lametino