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Ci avviciniamo ad un nuovo inverno ed ecco ricomparire lo stesso spettacolo, sempre uguale da anni: passiamo per la strada statale e vediamo che gli operai dell' Anas ancora una volta hanno messo un semaforo sulla corsia.

Il tratto è sempre il solito: tra l'hotel la Principessa e il torrente Torbido.

 

In realtà anche nel periodo estivo per un lungo periodo e' stata utilizzata una sola corsia di marcia a causa delle mareggiate. Si parla di un intervento già appaltato ma noi assistiamo solo ad interventi "tampone" che negli anni hanno buttato in mare - é proprio il caso di dirlo- milioni di euro di soldi pubblici.

Sulle cause ci sentiamo di dire che il fenomeno dell'erosione è stato agevolato dall'uomo o meglio dalla politica, quella che ha voluto un porto in una sede inadeguata e che non è stato in grado di fronteggiare le conseguenze dei continui insabbiamenti pur avendo speso altri milioni di euro per un sistema di bypass al quale non è mai giunta la corrente elettrica e che non ha mai funzionato.

A tutto ciò si aggiunga che la statale, dopo il crollo del ponte sul fiume Savuto è rimasta l'unica arteria di collegamento nella zona.

Chiediamo d' intervenire tempestivamente e lo chiediamo con forza: non si puo' più stare a guardare l' isolamento tra 2 province sul litorale tirrenico, e se dovesse esserci una nevicata sulla autostrada, come spesso avviene sul tratto di Lagonegro, si potrà dire che l' Italia resterà divisa in due.

Sarebbe un disagio per tutti: agricoltori, commercianti, scolari, impiegati e tutti coloro che devono muoversi da nord verso sud e viceversa, considerando anche la presenza dell'aeroporto di Lamezia, della Stazione ferroviaria, dei presidi ospedalieri, della casa circondariale e di tutte le diverse realtà che offrono servizi o impiegano cittadini residenti nel comprensorio.

Fino al 2006 l'alternativa alla statale 18 era costituita a monte dalla provinciale 163/1, cioè la strada del famigerato ponte che fu chiuso al transito nel 2006 e crollò definitivamente nel 2008. Da allora, e sono passati 8 anni, tante manifestazioni e incontri organizzati da cittadini, agricoltori e comitati civici.

E poi tante promesse da politici di ogni estrazione, ma ancora ad oggi nulla di concreto è avvenuto.

Il comune di Amantea ha persino indicato nel 2013 nel piano di protezione civile che "la strada ed il ponte relativo sono d'importanza strategica per i collegamenti con il lametino, in quanto costituiscono nella gestione dell'emergenza una fondamentale alternativa alla statale 18 che collega sulla fascia costiera le intere province di Catanzaro e Cosenza".

Ma adesso al di là delle parole chiediamo fatti e comportamenti. Si potrebbe ad esempio ripartire da un consiglio comunale aperto allargato ai comuni limitrofi , attraverso il quale programmare una linea comune seria e fondata su precise assunzioni di responsabilità da parte degli enti coinvolti. 

Il M5S in Comune e , fra poco in Regione, farà sentire la sua voce.

Il 24 ottobre 2014, si è tenuto il consiglio più importante degli ultimi 40 anni, quello nel quale è stato adottato il Piano Strutturale in forma Associata con il voto della intera maggioranza alla quale si è unito anche il voto di Sante Mazzei attuale consigliere di minoranza ed ex assessore della giunta di Franco Tonnara.

 

Il PSA è stato redatto dal Prof architetto Pier Luigi Carci che è stato anche capogruppo di progettazione, e poi dal Geologo Domenico Belcastro, dall’Ingegnere Aristodemo Caglioti, dall’ingegnere Giselda Iacoe, dall’Agronoma Lorena Schibuola, dall’ Ingegnere Massimiliano Seren Tha, dall’Architetto Alessandro Wallach e dall’Architetto Antonio Colonna.

Una gestazione lunga, anzi lunghissima e che ha preso l’avvio sei anni fa nel 2008 con la indizione del bando al quale seguì l’incarico conferito, nientemeno, il 29 gennaio 2009.

Dopo quasi 6 anni il PSA giunge in consiglio

Comprensibile la mancata presenza dei tecnici progettisti nell’aula consiliare.

Lungo il dibattito conclusosi con tre distinte posizioni.

A favore la maggioranza alla quale, plaudito dall’assessore Sergio Tempo, si è unito anche il consigliere di minoranza Sante Mazzei per coerenza con le posizioni dallo stesso avute nella precedente giunta Tonnara.

Astenuti Veltri Concetta e Miriam Bruno , nuove consigliere di opposizione, le quali hanno offerto una giustificazione unitaria alla loro posizione riservandosi di valutare eventuali osservazioni nei 60 giorni rituali dati dalla legge per la valutazione delle proposte urbanistiche. Ecco la dichiarazione.

“Essendo sia io che la collega Bruno neo elette in Consiglio Comunale ed essendo il Piano che si va ad adottare stato definito in questi ultimi anni da parte dei tecnici incaricati piuttosto ampio ed articolato, non possiamo ad oggi esprimere un giudizio di merito perchè non c’è stato nemmeno il tempo materiale per esaminare il tutto, per cui chiariamo sin da subito la nostra astensione dal voto sul punto all’ordine del giorno riservandoci comunque una successiva valutazione del piano stesso ed eventualmente la presentazione di osservazioni e di richieste di modificazione sorrette da approfondite giustificazioni e da elementi tecnici”

Contrari Francesca Menichino del M5S e Sergio Ruggiero della Lista Nuova Primavera Spirito Libero.

Entrambi i consiglieri hanno fortemente contestato la carente giustificazione delle scelte rinvenute nel PSA e la mancata giustificazione dell’obbligatorio rispetto delle disposizione della vigente normativa urbanistica e per essa, in particolare del DM 2.4.1968 n 1444.

Particolare la denuncia del consigliere Sergio Ruggiero che nella vita civile è anche architetto ed urbanista e che ha segnalato,a mò di dimostrazione delle carenze del PSA, la ingiustificata edificabilità di terreni suoi ubicati sotto i tralicci della 66000kw delle Ferrovie dello Stato e di una “trempa” che è soggetta a frana e che è pertanto inedificabile .

La meraviglia è rimasta soltanto sua, come se fosse normale, ordinario, logico che si possa costruire anche sotto i tralicci delle FFSS e in aree inedificabili.

Ma ancora più rilevante è stata la denuncia delle carenze del tessuto urbanizzato di Amantea e di Campora SG che mancano di aree verdi e di tutti i servizi necessari per una vita di qualità.

Sembra, quindi, probabile che potranno essere numerose le osservazioni in particolare quelle relative alla classificazione di aree quali zone B anche se mancano le opere di urbanizzazione.

Relativamente alla astensione dei consiglieri interessati direttamente o per famigli entro il quarto grado la segretaria comunale ha chiarito che l’obbligo di astensione dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado per gli i amministratori di cui all'articolo 77, comma 2, non si applicherebbe ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici nella fase della adozione ma solo in quella della approvazione.

C’è chi invece osserva che di contrario avviso sono stati il Consiglio di Stato, sezione VI del 26 maggio 2003 n 2826, nonché il Consiglio di Stato, sempre sezione VI, del 23 maggio 2011 n 3663 ed infine e sempre il CdS con sentenza, 11 giugno 2012, n. 3372).

Ma saranno altri i giudici di merito.

Incredibilmente scarso il pubblico. Michele Vadacchino e Tonino Carratelli della Giunta Tonnara, l'ingegnere comunale Lorelli Franco, due tecnici privati e un autista di scuolabus

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amantea Amantea Sono stati approvati con i voti della maggioranza e con parte della minoranza i due punti all’ordine del giorno della seduta consiliare convocata dal presidente Linda Morelli. Nello specifico le parti politiche si sono confrontate sulle seguenti argomentazioni: approvazioni dei verbali delle sedute del 9, 13, 18 e 30 settembre; proposta di adozione del Piano strutturale associato, compreso di studio geologico, agronomico e rapporto ambientale, ai sensi della legge regionale 19/2002.

L’approvazione dei verbali ha consentito la modifica delle modalità di pagamento della Tasi, correggendo l’errore di trascrizione comparso sulla precedente delibera consiliare che lasciava intendere una possibile esenzione per le attività commerciali che di fatto non era prevista. Resta dunque fissata sia l’aliquota del due per mille su tutti gli immobili adibiti ad abitazione principale, sia quella dell’1,5 per mille per gli immobili diversi dalle abitazioni principali, escludendo le aree fabbricabili. Nel caso in cui l’unità immobiliare fosse occupata da un soggetto diverso dal titolare, l’occupante è tenuto a versare la Tasi nella misura del 15 percento dell’ammontare complessivo dell’imposta dovuta. L’emendamento in questione è stato votato dai soli consiglieri di maggioranza.

Percorso diverso, invece, per il Piano strutturale associato che, come ha avuto modo di ribadire l’assessore al ramo Gianluca Cannata, è stato prodotto in collaborazione con i comuni di San Pietro in Amantea, Aiello Calabro, Belmonte Calabro, Cleto e Serra D’Aiello. Il piano, che dal punto di vista procedurale necessita ancora di ulteriori passaggi prima dell’approvazione definitiva, è stato tecnicamente “adottato” dai comuni in questione che ora potranno liberamente attendere le osservazioni in merito da parte dei cittadini. Quest’ultime dovranno essere prodotte entro sessanta giorni dalla pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Calabria. Tutte le indicazioni verranno poi valutate nelle opportune sedi. Il Piano strutturale associato è stato approvato con i voti a favore dei 12 consiglieri di maggioranza e dell’ex assessore ai lavori pubblici Sante Mazzei. Astenuti Miriam Bruno e Concetta Veltri, contrari Sergio Ruggiero e Francesca Menichino.

Domenica 26 ottobre infine si terrà la seconda giornata introduttiva dedicata alla Fiera di Amantea. A partire dalle ore 15.30, grazie al prezioso supporto fornito dall’associazione teatrale “Il Coviello”, avrà luogo il corteo storico. Da corso Umberto I, di fronte alla casa comunale, i figuranti proseguiranno lungo via Nazionale, piazza Commercio, via Margherita, via Dogana, via Baldacchini e piazza Cappuccini. Qui si terrà l’investitura del Mastrogiurato, interpretato dal consigliere Caterina Ciccia, che nella tradizione è colui che sovrintende al corretto andamento delle compravendite. Subito dopo si proseguirà verso piazza Commercio per assistere alla cerimonia dell’alzabandiera. Lo spettacolo sarà reso ancora più suggestivo dalla presenza dei gonfaloni delle città che hanno aderito alla kermesse, dagli sbandieratori e da un complesso di musica arbëreshë.

Ufficio stampa comune di Amantea

dott. Ernesto Pastore

Corte Dei COntiRiceviamo e pubblichiamo una dura nota stampa del M5S e del proprio consigliere di minoranza Francesca Menichino Eccola di seguito:

 

“Se l’addetto stampa della maggioranza (e non del comune) non fosse impegnato contemporaneamente con il potere e con la libera informazione, cosa per lo meno discutibile, forse si sarebbe accorto che la delibera che determina gli importi delle indennità di funzione per sindaco e giunta è la 162 e non la 163.

Ma questo è l’aspetto meno inquietante della  nota di Ernesto Pastore.

Leggiamo un’aberrazione dopo l’altra: il sindaco  si autocelebra  parlando di lavoro h 24, anche sabato e domenica, di rinuncia agli affetti familiari, di telefono sempre acceso (questo si, anche durante i consigli e le commissioni..), di riduzione del 50% per gli amministratori che siano lavoratori dipendenti come se fosse una concessione ai cittadini e non un obbligo di legge; superlativa poi è l’espressione “abbiamo fatto della presenza il nostro punto di forza”, come se l’impegno di un amministratore fosse facoltativo o come se l’assenza fosse un opzione possibile.   

Il sindaco poi accusa i suoi detrattori di “demagogia”,  non sapendo di incarnare ella stessa il concetto: dicesi demagogia  “un comportamento politico che attraverso false promesse vicine ai desideri del popolo mira ad accaparrarsi il suo favore”, ecco è proprio quello che  ha fatto il Sindaco con la sua lista promettendo sia durante i comizi elettorali  che  all’intervista del 22 maggio in piazzetta dell’Emigrante la riduzione delle indennità.

Emergono , in sostanza, incoerenza, protervia, arroganza e una lontananza incolmabile dall’unico spirito che dovrebbe animare chi amministra una comunità: lo spirito di servizio.

Eppure davanti a noi e davanti al Prefetto il sindaco ha detto, rimanendo seria, di provare un “magone” tutte le volte in cui non riesce ad accontentare i cittadini spesso disperati. Chissà se lo stesso “ magone”  è  stato avvertito nell’ufficio di Ragioneria che è l’ufficio che ha formulato la proposta di delibera e ha dato parere di regolarità contabile, facendo uscire dal cilindro (ecco il magone!) una norma che il sindaco ritiene autorizzativa ma sulla quale nutriamo pesanti dubbi.

Non parliamo, poi, della parcella dell’avvocato per il ricorso sull’ineleggibilità: il sindaco dice di non avere “nella maniera più assoluta” pagato le proprie spese legali con le casse della ragioneria, ma allora com’è possibile che la delibera relativa, la numero 126 del 12 agosto avente ad oggetto la resistenza al ricorso con una somma stanziata di 3500 sia ancora là?

O forse è stata annullata in autotutela?

Ma allora risponda il sindaco e lo faccia sui contenuti , “le belle parole stanno a zero e provi vergogna quando dice che 3306,36 euro sono solo un rimborso spese, perché con quei soldi spesso ci campano 3 famiglie”.

Solo una cosa ci viene da dire in conclusione, e cioè che l’unico modo di uscire da questo imbarazzo  attiene alla scelta che dovrebbe fare  “senza se e senza ma”: dimettersi e farlo subito, subito dopo avere annullato in autotutela sia la delibera 126 che la 162, e lo faccia prima che il nostro esposto arrivi alla corte dei conti.

Sarebbe, a proposito di trasparenza, l’unico atto davvero ispirato a questa priorità amministrativa che per l’attuale amministrazione abita solo nei vuoti programmi elettorali o nelle vuote formule dell’addetto stampa

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Puntuali alle ore 10.00 i componenti della commissione consiliare dell’urbanistica si sono incontrati nella sala consiliare

Erano presenti il presidente e consigliere comunale Franco Chilelli, il sindaco Monica Sabatino, il presidente del consiglio Linda Morelli, l’assessore Emma Pati, i consiglieri Miriam Bruno, Francesca Menichino, Sante Mazzei, Sergio Ruggiero, Salvatore Alessandro ed infine l’assessore all’urbanistica .

Presente anche l’ingegnere Franco Lorelli responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale

Ampia ed approfondita la discussione sorretta in particolare dalle osservazioni sul destino della città e sulla capacità di risposta del PSA alle esigenze della comunità.

Nella parte finale dell’incontro la forte richiesta del consigliere Ruggiero sulla necessità di aree attrezzate per i giovani , nelle quali vivere momenti di gioco e di comunione, aree che dovrebbero essere presenti in ogni quartiere.

Ancora una volta era indisponibile la relazione al PSA dalla quale trarre i dati sulla capacità della proposta urbanistica di dare risposta alle esigenze delle comunità di Amantea e di Campora SG e sulla rispondenza del piano alle esigenze della città, avuto riguardo al patrimonio di immobili di Amantea che mostra una disponibilità di migliaia di seconde case , che presenta tanti nuovi fabbricati non richiesti dal mercato, tantissimi magazzini commerciali sfitti, che eccede ogni logica previsione di sviluppo della popolazione almeno per i prossimi 50-100 anni anche per la attuale fortissima disponibilità di aree edificabili alcune delle quali che da oltre 20 anni sono inutilizzate.

Relazione che come dichiarato dall’ingegnere Lorelli sarà posta in visione appena adottato il Piano e dalla quale si potrà vedere se realmente sono rispettati i parametri imposti dal DM 2 aprile 1968 n 1444 che impongono limiti inderogabilli di densità edilizia, di altezza, di distanza tra i fabbricati e i rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell’art.17 della legge 6 agosto 1967 n°765 .

Stando a quanto ripetutamente evidenziato dagli studiosi e dagli urbanisti per ogni abitante potenziale sono imposti

4,50 mq destinati all’istruzione

2,00 mq destinati alle attrezzature di interesse comune

9,00 mq destinati agli spazi pubblici attrezzati

2,50 mq destinati a parcheggi

E non sembra che tali parametri sino stati mai rispettati; dal che emergerebbe la responsabilità di tutti i tecnici e di tutte le amministrazioni precedenti.

E'  forte lapresunzione di poter dimenticare dal novero degli abitanti potenziali della città quelli che possono utilizzare i sottotetti che sono stati sanati nel rispetto di una folle legge regionale.

Come emerso in sede di discussione la commissione non era in grado di insidiare le proposte del PSA atteso che “il PSA deve essere adottato dal comune di Amantea per evitare problemi agli altri PPSSAA!” e solo dopo chiunque potrà formulare eccezioni da portare al consiglio comunale.

Ovviamente resta il problema delle tasse da pagare sulle aree ipotizzate come edificabili ma che non lo saranno certamente nei prossimi 50 anni!

Ma questo va bene per il bilancio del comune!

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Francesca Menichino"consapevoli che si debba cercare sempre, laddove possibile, di superare le contrapposizioni e lavorare insieme per il bene comune"

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato del M5S.

 

Dopo le proteste degli immigrati di mercoledì scorso, il prefetto Tomao ci aveva ricevuto, pur senza preavviso, aveva ascoltato tutti con attenzione e disponibilità, aggiornandoci a stamattina quando il tavolo di lavoro si è allargato fino a ricomprendere tutte le massime autorità della Prefettura di Cosenza : insieme al Prefetto e al Vicario Mariani ci sono il  Questore Liguori, il Capitano dei Carabinieri di Paola Villani ed il Comandante provinciale dell’Arma il colonnello Brancati e diversi funzionari prefettizi.

Questa volta a rappresentare il Comune di Amantea non ci siamo solo noi ma è convocato anche il Sindaco cui il Prefetto ricorda l’importante ruolo di autorità di pubblica sicurezza.

Si entra da subito nel vivo dei problemi, partendo dall’analisi punto per punto della relazione che avevamo inviato (e che alleghiamo): è il Prefetto che autorevolmente modera i lavori, ascoltando tutti ognuno per i propri ambiti di interesse, e dando la parola anche ai cinque immigrati presenti. Già da ieri a dire il vero sapevamo dei risultati concreti ottenuti: la Questura aveva convocato tutti i ragazzi per completare entro una settimana le procedure per il processo di identificazione, punto di partenza fondamentale per il rilascio dei documenti, di assistenza sanitaria e di attribuzione del Pocket Money (2,5 euro al giorno ad immigrato). Ma soprattutto sapevamo e ci viene confermato che i 18 minori presenti oggi stesso sarebbero stati trasferiti presso idonea struttura di Cirò e così avviene intorno alle 15.

In un clima di profonda collaborazione si affrontano tutte le problematiche emerse, e la presidente di “Zingari 59” viene chiamata alle responsabilità derivanti dall’affidamento di un’accoglienza  che se da un lato viene remunerata (circa 35 euro al giorno per ogni immigrato che vanno alla cooperativa) dall’altro prevede impegni precisi e dovrebbe ispirarsi anche a  ragioni umanitarie. Il Questore assicura che nell’arco di circa un mese si completerà la procedura per l’assegnazione dell’asilo politico, e la prefettura programma un tavolo con l’ASP per gli aspetti sanitari. Anche il Sindaco, invitato da noi e dal Prefetto offre collaborazione concreta, ne prendiamo atto consapevoli che si debba cercare sempre, laddove possibile, di superare le contrapposizioni e lavorare insieme per il bene comune. In questo caso significherà tutelare gli immigrati, ma anche rassicurare i cittadini per i quali l’accoglienza non deve divenire un ulteriore peso né una preoccupazione. L’esperienza di oggi, gratificante per tutti, ci dice quanto sia importante lavorare in sinergia, non solo a livello istituzionale, ma anche con l’associazionismo (la Kasbah di Cosenza) , e con l’Università (il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali del professore Fantozzi). Ci dice anche che il livello su cui lavorare non è solo quello locale, legato all’emergenza ma è quello europeo legato alla programmazione e su questo sta lavorando a Bruxelles anche il nostro portavoce Laura Ferrara.E soprattutto questa esperienza evidenzia, per come afferma il Prefetto stesso, che più dei proclami,  più delle promesse valgono i fatti concreti. 

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5 stelleDa quando rappresentiamo in seno al Consiglio Comunale di Amantea il M5S tante sono le segnalazioni che riceviamo ogni giorno.
L’ultima  è stata di tipo tecnico e ha riguardato  la materia dei tributi, in particolare  la Tasi

Alcuni operatori del settore, tra cui Pino Posteraro,  hanno messo in evidenza  problemi  applicativi  che riguardano sia l’aliquota sulle prime case, fissata al 2 per mille, sia la diversa aliquota dell’1,5 per mille che fa riferimento solo alle abitazioni diverse da quelle principali ma non anche a tutti i fabbricati diversi dalle abitazioni: magazzini commerciali, laboratori artigianali, alberghi e quant’altro.Dopo avere approfondito la questione rileviamo i seguenti problemi: nel primo caso la questione riguarda direttamente le abitazioni principali di categoria  A1, A8 e A9  che pagano un’aliquota IMU del 5,5 per mille, poiché la legge stabilisce che "Il comune  può determinare l'aliquota rispettando in ogni caso il vincolo in base al quale la somma delle aliquote della TASI e dell'IMU per ciascuna tipologia di immobile non sia superiore all'aliquota massima consentita dalla legge” che per le abitazioni principali è il 6 per mille.

Ma il problema  può estendersi a tutte le “prime case”, perché la legge parla di tipologie immobiliari e non catastali. E allora qual è l’aliquota che deve trovare applicazione per le prime case del comune di Amantea  ? Per differenza dovrebbe essere per tutti lo 0,5? O forse si dovrebbe deliberare nuovamente e dunque venendo meno l’aliquota già trasmessa al portale del federalismo fiscale dovrebbe applicarsi l’aliquota base dell’1 per mille?I problemi sono evidenti e di non poco conto se analizziamo l’ulteriore possibilità di escludere dal pagamento tutti i fabbricati che non sono abitazioni.

Le gravi difficoltà riguardano da un lato gli obblighi contributivi dei cittadini e dall’altro le casse del Comune per le quali l’assessore al bilancio e i funzionari dei settori  relativi avevano preventivato un gettito che potrebbe adesso venir meno. Ma com’è possibile che siano stati fatti questi errori? Com’è possibile che né l’assessore Tempo, né la Segretaria generale oggi responsabile dell’Ufficio tributi, né il responsabile del settore finanziario si siano accorti di nulla? Eppure il ragioniere ha iscritto entrate in bilancio sulla base delle aliquote fissate in delibera.Com’è noto il M5S aveva chiesto l’azzeramento della TASI per il 2014 e comunque aveva indicato la possibilità individuata nel comma 731 dell’art.1 L.147/2013 di  introdurre  detrazioni a favore dell’abitazione principale finanziabili dallo Stato per un importo di 500 milioni di euro a favore dei comuni.

Nessuno ha preso in considerazione le nostre proposte di intervenire sulle spese, ancora non dettagliate e non chiare, nessuno ha voluto evitare o ridurre il salasso dei cittadini. Oggi ci rispondano perchè  chiediamo, con urgenza, di fare chiarezza sulla questione, rivolgendoci anche  ufficialmente al revisore dei conti che ha espresso parere favorevole e direttamente al Ministero competente. Si ridiscuta il tutto e nel fissare eventuali nuove aliquote si pensi finalmente alle  riduzioni che tengano conto della capacità contributiva delle famiglie, criterio costituzionale di cui il Comune di Amantea non ha mai tenuto conto, sempre attento a far cassa e mai a tutelare i cittadini cui viene richiesto un pagamento oneroso a fronte di servizi scadenti o inesistenti.

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Ecco le dichiarazioni del Sindaco Sabatino e del M5S

1) AMANTEA (Cs) – Il sindaco di Amantea Monica Sabatino resta ben saldo al proprio posto.

Il Tribunale ordinario di Paola, nella persona del giudice relatore Sara Trabalza, ha rigettato la domanda presentata dal consigliere di minoranza Francesca Menichino e da altri attivisti del Movimento 5 stelle in merito alla presunta ineleggibilità del primo cittadino derivante dalla violazione del disposto normativo dell’articolo 61, comma 1 numero 2 Decreto Legislativo 267/2000 (T.U.E.L.), con riferimento al rapporto di parentela tra lo stesso sindaco ed il responsabile del settore economico e finanziario, nonché vice segretario generale dell’ente, Giuseppe Sabatino.

Secondo i pentastellati le funzioni svolte dal padre del primo cittadino erano in tutto e per tutto assimilabili a quelle del segretario comunale e ciò ha condizionato la libera espressione del voto. Tale scenario è stato smentito dalle decisioni dei magistrati.

All’indomani delle elezioni e della vittoria della lista Rosa Arcobaleno la questione della presunta ineleggibilità divenne punto focale dell’agenda politica con confronti anche accesi in seno al civico consesso.

Fu proprio la Menichino ad interessare della vicenda la Prefettura di Cosenza e a richiedere il parere del Tribunale.

Il sindaco Monica Sabatino è stato difeso dagli avvocati Luigi Manzi ed Andrea Reggio D’Aci del Foro di Roma e Teresa Pirillo di quello di Paola.

«Con questa sentenza – spiega il primo cittadino – viene apposta la parola fine all’ennesimo tentativo perpetrato dal Movimento 5 stelle per delegittimare l’esecutivo in carica.

Ancora una volta è stata dimostrata l’inutilità della cultura dell’odio, che sembra essere invece l’unica via percorsa da coloro che alimentano la contrapposizione e non il dialogo.

Continueremo a lavorare oggi più di ieri per dare risposte alla comunità, adoperandoci come farebbero dei genitori con i propri figli.

I soli vantaggi che ho ottenuto dalla presenza di mio padre tra i dipendenti comunali riguardano l’abnegazione al lavoro e la sua vicinanza dal punto di vista affettivo.

Conosco bene la sua l’onestà: valore che ha mantenuto ben fermo in circa quarant’anni di attività professionale.

E di questo mi reputo estremamente fortunata.

Tengo a precisare, inoltre, che l’ente municipale non si accollerà le mie spese legali, come erroneamente indicato dagli stessi cinquestelle che anche in questo caso hanno provato a mistificare la realtà.

Andiamo avanti come se niente fosse, senza se e senza ma, con la schiena dritta e lo sguardo attento.

Una missione ci attende: rendere Amantea migliore di quella che è attualmente. Inseguiremo questo sogno ad ogni costo, nella consapevolezza che qualcuno preferirebbe lasciare le cose così come stanno».

2) Oggi ci è stato riferito la decisione della sentenza del tribunale di Paola in merito al nostro ricorso sull'ineleggibilità del sindaco Monica Sabatino inerente al fatto che, lo ricordiamo, il padre Giuseppe ha svolto le funzioni di segretario comunale anche essendo vice: la legge sancisce che non possa essere eleggibile il figlio del segretario comunale e i fatti sono noti a tutti, il dr. Giuseppe Sabatino, padre del Sindaco, ininterrottamente dal 1992 ad oggi svolge funzioni di vice segretario Generale dell'Ente per come si evince dalla documentazione allegata al ricorso. 

Il nostro ricorso è stato rigettato.

Per qualcuno sarà stato un cavillo giudiziario, un ingiustificato accanimento verso l'amministrazione comunale di Amantea, per noi non era e non è così. 

Abbiamo deciso di procedere a formalizzare quello che per noi era un atto dovuto, una richiesta di legalità che veniva da oltre 1300 cittadini che hanno chiesto di voltare pagina, di tornare a vedere nelle istituzioni e nel Sindaco in particolare una figura autorevole, rispettabile e che rispecchiasse la città nelle sue sfumature e nelle sue coscienze non le famiglie ed i loro voti.

Quella di oggi per noi non è una sconfitta, crediamo nella legalità ed abbiamo esercitato il nostro diritto-dovere di perseguirla ma rispettiamo la sentenza, come è naturale che sia, riservandoci e valutando se ricorrere in appello o meno.

Quello che vogliamo sottolineare è che il nostro lavoro in comune è solamente iniziato, continueremo a vigilare, a denunciare e a proporre iniziative e provvedimenti per il bene di questa città con al fianco le tantissime persone oneste e per bene che abbiamo avuto modo di incontrare e che incontreremo in questo cammino per andare, tutti insieme, a riveder le stelle.


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Avevamo programmato solo una visita al centro di accoglienza della Ninfa marina, noi del M5S insieme ad Emanuela Chiodo del Dipartimento di Scienze Politiche ed Enza Papa dell’associazione La Casbah ,entrambe di Cosenza: ci ritroviamo nel mezzo di una protesta che i 160 ragazzi immigrati avevano organizzato in modo pacifico e per reclamare i loro diritti, tra loro anche 18 minori non accompagnati.

Le avvisaglie c’erano state in realtà, ma la situazione non dava segni di miglioramento e così culminava ieri nella manifestazione fatta con i cartelli e con il rifiuto del cibo.

Avvertiamo i Carabinieri, che da giorni monitoravano la situazione, mentre passano senza fermarsi una macchina dei vigili urbani e il vicesindaco Giovanni Battista Morelli.

Noi rimaniamo e solo nel tardo pomeriggio convinciamo i ragazzi a rientrare e ad interrompere lo sciopero della fame in corso da 24 ore.

Ci riusciamo a fronte di un segnale concreto: ci impegniamo ad accompagnare una loro delegazione in prefettura l’indomani.

Ed oggi riusciamo a mantenere la promessa: dopo un passaggio in questura dove ci rassicurano sulle pratiche burocratiche necessarie all’acquisizione dei permessi di soggiorno, siamo ricevuti personalmente dal prefetto Gianfranco Tomao, noi ,le volontarie , la delegazione degli immigrati e la presidente della cooperativa “Zingari 59”.

Il prefetto ascolta le ragioni di tutti , dando la parola anche a coloro che di solito rimangono invisibili, gli immigrati.

Ognuno per le proprie competenze illustra la situazione: noi , come forza politica amanteana , rappresentiamo accanto alle esigenze degli immigrati anche la necessità di tutelare una popolazione che combatte già con i problemi di una quotidianità sempre più precaria e che ha già visto nel recente passato disordini legati alla presenza degli immigrati ad Amantea.

Tutelare gli immigrati- diciamo-, far si che siano rispettati i loro diritti significherà tutelare nello stesso tempo i cittadini ed incentivare un atteggiamento di accoglienza, resa a volte pesante dalle difficoltà economiche che già la nostra comunità affronta tutti i giorni.

Il Prefetto ascolta tutti ed infine si esprime con chiarezza: “Procederò alle verifiche dovute e deciderò il da farsi”.

Con determinazione richiama tutti alle proprie responsabilità e ci richiede di produrre per iscritto relazioni dettagliate.

L’incontro, che riteniamo molto produttivo, si chiude con un aggiornamento previsto per il prossimo 15 ottobre, incontro al quale saranno invitati anche il Sindaco di Amantea ed il Questore.

I ragazzi sono rincuorati ma loro e tutti i cittadini di Amantea aspettano risposte concrete dalle istituzioni.

La prima è arrivata oggi: l’accoglienza non solo istituzionale ma anche umana da parte del Prefetto di Cosenza.

Ne prendiamo atto , consapevoli che è necessario tradurre le parole in comportamenti amministrativi efficaci.

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Di seguito il comunicato congiunto di Nicola Morra, Dalila Nesci e Francesca Menichino sull’incontro svoltosi nella sala consiliare del comune di Amantea sabato alle ore 10.00.

Ben al di là delle micro vicende umane di questo “paese con la presunzione di città”- come dice un nobile e caro amico- ci sono momenti- come quelli di sabato 13 settembre- nei quali si affronta- sia pure in punta di orologio( perché una sola ora di incontro quando il tema era di estremo interesse?)- il reale problema di Amantea è stato, è e sarà lo “sfilacciamento” della legge, quella sorta di fenomeno cioè , in base al quale i confine del giusto e dell’ingiusto diventano sempre meno avvertibili , al punto che giusto ed ingiusto diventano possibile a seconda delle persone, elle famiglie, del potere .

Ed ecco il comunicato:

Nella conferenza stampa del M5S tenutasi ieri nella sala consiliare del Comune di Amantea diversi sono stati i temi affrontati, afferenti alla gestione del Comune di Amantea o all'amministrazione della Regione Calabria, ma tutti uniti dal fondamento comune espresso da Nicola Morra relativo al problema della effettività e del rispetto della legge, che facilmente diventano opzionali quando l'unica tutela ritenuta necessaria è quella degli interessi privatistici, clientelari e familistici sottesi al potere ed al suo esercizio, in Calabria e non solo.

Così mentre il M5S, attraverso la consigliera Menichino, chiede la rimozione dall'incarico di Responsabile del Settore Manutentivo dell'Ing. Domenico Pileggi, indagato in merito alle vicende del Porto Turistico di Amantea, e la valutazione della possibilità per l'Ente di costituirsi civilmente, quale parte lesa nella vicenda, l'Amministrazione Sabatino senza rilevare alcun "conflitto di interessi" rispetto ai presunti reati penali e senza attendere lo sviluppo dell'eventuale processo, con delibera di Giunta Comunale n. 117 del 1 Agosto 2014, accorda all'Ing. Pileggi la copertura delle spese legali per un ammontare iniziale di 3.000 euro di soldi pubblici.

Ma ciò non basta. Con delibera di Giunta n.126 l'Amministrazione ha inteso pagare anche le spese legali di Monica Sabatino pur dinanzi ad un fatto non riconducibile all'esercizio delle funzioni di Sindaco, ma relativo alla sua condizione quale semplice cittadino-candidato a Sindaco, in merito alla causa di ineleggibilità presentata al Tribunale di Paola dal M5S di Amantea, per la posizione ricoperta dal padre Giuseppe Sabatino in Comune durante il periodo della campagna elettorale.

Al di là del dato giuridico un profilo di opportunità comportamentale avrebbe dovuto certamente condurre a tenere il Comune di Amantea completamente fuori da tale vicenda, e il Sindaco avrebbe dovuto avvertire l'esigenza di dimostrare attraverso il processo le proprie ragioni senza far pagare ai cittadini le conseguenze di scelte che potrebbero avere integrato violazioni di legge.

Attraverso la relazione di Dalila Nesci l'attenzione è stata posta anche su una serie di situazioni relative alla Regione Calabria, già oggetto di denunce della parlamentare nelle scorse settimane: le nomine dirigenziali abusive della Regione Calabria sulle quali è intervenuta l'Avvocatura dello Stato, il mancato ricupero di fondi pubblici erogati ad aziende che non hanno realizzato le previste assunzioni, l'anomala sostituzione dell'Autorità sulla gestione dei Fondi Europei operata dall'assessore Mancini.

Infine Nicola Morra è intervenuto sul tema del Consiglio Comunale tenutosi subito dopo ed avente ad oggetto i lavori previsti da un progetto regionale in Località Coreca, evidenziando la necessità di fare interventi ecosostenibili ed efficaci, e di spendere con raziocinio i soldi pubblici; in questa direzione la sospensione del progetto per un esame approfondito della questione non dovrebbe in alcun modo comportare la distrazione dei fondi stanziati: si impegni piuttosto la Regione a collaborare con il Comune nella ricerca di soluzioni condivise e rispettose del paesaggio, di modo che l'efficacia dell'azione amministrativa non rimanga una vuota formula di principio.

Prima di andar via il portavoce in Senato del M5S ha dato la parola ad un rappresentante dei soggetti emodanneggiati della Calabria che ha richiamato l'attenzione su un problema molto serio e ignorato dalla presidente Stasi che ci si augura riceva finalmente nel sit-in previsto per lunedì 15 chi, già in grave difficoltà, attende le indennità dovute e soprattutto ascolto e rispetto.

Nicola Morra-Dalila Nesci -Francesca Menichino

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