Ci avviciniamo ad un nuovo inverno ed ecco ricomparire lo stesso spettacolo, sempre uguale da anni: passiamo per la strada statale e vediamo che gli operai dell' Anas ancora una volta hanno messo un semaforo sulla corsia.
Il tratto è sempre il solito: tra l'hotel la Principessa e il torrente Torbido.
In realtà anche nel periodo estivo per un lungo periodo e' stata utilizzata una sola corsia di marcia a causa delle mareggiate. Si parla di un intervento già appaltato ma noi assistiamo solo ad interventi "tampone" che negli anni hanno buttato in mare - é proprio il caso di dirlo- milioni di euro di soldi pubblici.
Sulle cause ci sentiamo di dire che il fenomeno dell'erosione è stato agevolato dall'uomo o meglio dalla politica, quella che ha voluto un porto in una sede inadeguata e che non è stato in grado di fronteggiare le conseguenze dei continui insabbiamenti pur avendo speso altri milioni di euro per un sistema di bypass al quale non è mai giunta la corrente elettrica e che non ha mai funzionato.
A tutto ciò si aggiunga che la statale, dopo il crollo del ponte sul fiume Savuto è rimasta l'unica arteria di collegamento nella zona.
Chiediamo d' intervenire tempestivamente e lo chiediamo con forza: non si puo' più stare a guardare l' isolamento tra 2 province sul litorale tirrenico, e se dovesse esserci una nevicata sulla autostrada, come spesso avviene sul tratto di Lagonegro, si potrà dire che l' Italia resterà divisa in due.
Sarebbe un disagio per tutti: agricoltori, commercianti, scolari, impiegati e tutti coloro che devono muoversi da nord verso sud e viceversa, considerando anche la presenza dell'aeroporto di Lamezia, della Stazione ferroviaria, dei presidi ospedalieri, della casa circondariale e di tutte le diverse realtà che offrono servizi o impiegano cittadini residenti nel comprensorio.
Fino al 2006 l'alternativa alla statale 18 era costituita a monte dalla provinciale 163/1, cioè la strada del famigerato ponte che fu chiuso al transito nel 2006 e crollò definitivamente nel 2008. Da allora, e sono passati 8 anni, tante manifestazioni e incontri organizzati da cittadini, agricoltori e comitati civici.
E poi tante promesse da politici di ogni estrazione, ma ancora ad oggi nulla di concreto è avvenuto.
Il comune di Amantea ha persino indicato nel 2013 nel piano di protezione civile che "la strada ed il ponte relativo sono d'importanza strategica per i collegamenti con il lametino, in quanto costituiscono nella gestione dell'emergenza una fondamentale alternativa alla statale 18 che collega sulla fascia costiera le intere province di Catanzaro e Cosenza".
Ma adesso al di là delle parole chiediamo fatti e comportamenti. Si potrebbe ad esempio ripartire da un consiglio comunale aperto allargato ai comuni limitrofi , attraverso il quale programmare una linea comune seria e fondata su precise assunzioni di responsabilità da parte degli enti coinvolti.
Il M5S in Comune e , fra poco in Regione, farà sentire la sua voce.