
Il sindaco di Cosenza ha revocato tutte le deleghe al vicesindaco a Katya Gentile
Lo scontro era iniziato già mesi addietro e Katia e Mario era come separati in casa. Una convivenza difficile, ora addirittura impossibile
Piccole e grandi battaglie che hanno visto anche schierati uomini delle famiglie.
Katya Gentile attacca Occhiuto e lo accusa di voler fare tutto da solo per apparire come l’eroe dei due mondi. Parole durissime che tranciano i rapporti e scavano un fortissimo solco: «È lo stesso sindaco che in mia presenza, rispetto alle legittime richieste del Pdl, alla luce della débacle che ha travolto l’Udc, rispondeva di non voler toccare l’assetto anche per il rispetto delle persone nominate, quello che oggi esce sulla stampa e anziché assumersi le proprie responsabilità, ancora una volta, prova a scaricarle sugli altri. La nota prodromica a qualsiasi ragionamento è che il dirigente del settore Infrastrutture, l’architetto Domenico Cucunato, è stato nominato direttamente dal sindaco e dipende totalmente dalla sua volontà. Se il cimitero ed il patrimonio immobiliare non funzionano è perché sono poche o nulle le risorse umane, economiche e finanziarie a disposizione e perché c’è un assessore ombra che impegna le risorse e dà i contrordini. Ho denunciato per tempo le criticità ed ho proposto soluzioni, puntualmente disattese. Sul cimitero, ad esempio, l’ho fatto in diverse commissioni, in conferenza stampa, in una serie di comunicati stampa. Ci sono, agli atti del Comune, le mie comunicazioni agli uffici ed al sindaco, che forse era distratto dai preparativi delle feste e delle luci di Natale. Anche di questo ho scritto, in una lettera aperta, quando chiedevo le risorse per l’emergenza abitativa. Completamente ignorata se non per la polemica scaturente dal reato di lesa maestà. Ed oggi un sindaco che ha dimostrato di voler fare tutto da solo per apparire come l’eroe dei due mondi, quando si rende conto di sembrare Paperino abbandona la nave come Schettino».
Ed allora la soluzione di ogni rapporto: « Il sottoscritto non ha mai mollato e mai mollerà la nave che sta provando a condurre seguendo l’indirizzo del cambiamento, nel segno del rispetto verso tutti. Tengo a ricordare ancora una volta a chi al riguardo non fosse ben informato, che le uniche consulenze da me assegnate, oltre a quelle dei dirigenti esterni ridotti di numero e stabilite ad inizio mandato, sono consulenze a titolo gratuito, mentre le nomine a tempo determinato dei componenti dello staff del sindaco sono legislativamente previste dall’articolo 90 del Testo unico degli Enti locali. Per quanto concerne invece gli affidamenti degli incarichi professionali obbligatori per legge nell’ambito della realizzazione delle opere pubbliche, e che non gravano sul Bilancio corrente bensì sui relativi finanziamenti strutturali, questi sono sempre stati concordati e condivisi con l’assessore al ramo. Purtroppo con mio sincero dispiacere sul piano personale, dal momento che non esistono più i presupposti per un sereno rapporto di collaborazione, sono costretto a revocare il provvedimento di nomina ad assessore della giunta comunale e alla carica di vicesindaco alla signora Katya Gentile”.
Ed ora? Ora staremo a vedere di chi è in mano il PDL e forse arriveremo alle elezioni.
Un sub-agente di una agenzia di una nota compagnia assicurativa nazionale avrebbe truffato la sua compagnia ed oltre un centinaio di automobilisti rilasciando falsi tagliandi da esibire sul cruscotto dietro regolari pagamenti dei premi assicurativi.
E' quanto hanno scoperto agenti della Polizia Stradale, che hanno denunciato l'uomo, per truffa, appropriazione indebita e falsità in scrittura privata. L'operazione è stata denominata "Effetto domino".
Secondo quanto accertato, il sub-agente avrebbe annullato le polizze e intascato il denaro il corrispettivo versato.
Gli agenti hanno accertato l'estraneità a qualsiasi reato da parte degli automobilisti, dando loro la possibilità di presentare querela nei confronti dell'uomo.
La compagnia assicuratrice ha denunciato il sub-agente e gli ha revocato il mandato.
Indagini sono in corso per accertare la posizione di molti altri automobilisti assicurati.
Nessuna preoccupazioni è successo a Siracusa, non da noi!
Nel corso della mattinata gli agenti della polizia di Stato hanno prelevato dal proprio posto di lavoro tre tra i rappresentanti dei massimi vertici delle cooperative sociali cosentine. Gli arrestati sono attualmente ospitati dalla Questura di Cosenza per celebrare le formalità di rito. L'inchiesta partita dalla Procura della Repubblica di Cosenza che ha portato agli arresti dei tre presidenti delle cooperative di tipo B alle dipendenze del Comune di Cosenza riguarderebbe, secondo quanto comunicato dalle autorità, gravi irregolarità nella gestione degli appalti. Tra gli arrestati pare vi sia anche Ivan Trinni, presidente da sempre vicino ai lavoratori nella lotta di rivendicazione del diritto a ricevere mensilità arretrate e garanzie occupazionali.
Le indagini, avviate da circa un anno, hanno portato alla luce una realtà definita dal Procuratore Granieri "una pagina oscura della città di Cosenza che dura da troppo tempo". Oltre al presidente Ivan Trinni dietro le sbarre sono finiti anche Maurizio Rango e Domenico Plateroti entrambi pregiudicati. L'accusa che pende in capo ai tre rais delle coop. sociali è di falso ideologico in atto pubblico, corruzione e tentata estorsione. I tre secondo quanto indicato dagli inquirenti avrebbero messo in campo un sistema di truffe ai danni dello Stato attraverso il quale sarebbero riusciti ad ottenere retribuzioni e rimborsi per lavori mai svolti. La condotta criminosa sarebbe stata posta in essere dagli indagati proprio in qualità di gestori delle cooperative sociali di tipo B cosentine. Nell'indagare sull'assegnazione dei fondi alle cooperative da parte del Comune di Cosenza la Digos si sarebbe imbattuta in una spirale di corruttele in cui pare non vi fosse alcun tipo di controlli. I fondi pare quindi venissero assegnati dal municipio alle coop. per la prestazione di alcuni servizi senza che alcun funzionario comunale verificasse l'effettivo svolgimento dei lavori. Attualmente però nessun dipendente di Palazzo dei Bruzi risulta essere iscritto nel registro degli indagati.
"In tale contesto, - si legge in una nota a firma del Procuratore (nella foto) - si aveva modo di accertare, anche per il tramite di consulenza tecnica sulla documentazione acquisita, la assoluta carenza e superficialità dei controlli che avrebbero dovuto essere svolti dal Comune di Cosenza circa l'effettività e la puntuale esecuzione dei servizi affidati alle cooperative". Controlli fantasma. Ma c'è di più. Nel corso delle indagini la Digos avrebbe accertato l'esistenza di "rapporti di natura corruttiva" tra i gestori e il personale addetto alle verifiche preventive indispensabili per la liquidazione dei lavori eseguiti. L'omesso controllo pare quindi essere di natura dolosa e non affatto casuale. Un meccanismo sintetizzabile nella formula: "tu fai finta di lavorare, che lo faccio anch'io: poi dividiamo". Insomma se qualcuno ha agito in malafede, sicuramente era in buona compagnia.
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