Nelle regioni più evolute il meteo Zanzare sviluppato da Vape Foundation, l’organizzazione senza fini di lucro, che promuove la ricerca scientifica per sostenere la lotta agli insetti nocivi , aveva avvertito che la quarta settimana di agosto avrebbe potuto dar luogo al proliferare delle pericolose zanzare tigre, complici l’umidità e la pioggia. E sempre nelle stesse regioni si è proceduto, o si è almeno programmato, a cure larvicide. Anche se la prima precauzione è la eliminazione dei ristagni di acqua.
In Calabria il silenzio più totale
Ad Amantea il silenzio più totale.
Il problema è che Amantea è invasa da zanzare tigre complici i ristagni di acqua nei tombini ancora ( e sempre) pieni di materiale che induce al ristagno. Anche se non si escludono i giardini e quant’altro a cominciare dai copertoni di auto nei quali si ferma l’acqua.
Né in calabria o ad Amantea si sente parlare di operazioni di disinfestazione con appositi larvicidi quantomeno di griglie e caditoie. Nemmeno nelle scuole! E tantomeno nell’ambiente come si potrebbe e dovrebbe fare con appositi nebulizzatori ed atomizzatori montati sul trattamento avverrà pick up, appositamente attrezzato.
Il problema è che in alcune parti d’Italia è stata già scoperta la presenza del Dengue, il virus del Nilo occidentale, di origini africane ma trasmesso dalla zanzara tigre. Una recente circolare ministeriale infatti vieta la donazione del sangue da parte di chi è stato nelle province toccate dalla zanzara tigre . Tra queste Rovigo, Ferrara, Verona, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Matera, Venezia, Treviso, tutto il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna. Le donazioni sono vietate anche a chi è stato all'estero nei balcani, in Austria, Algeria, Russia, Israele e Palestina, Tunisia, Turchia, Ucraina e Ungheria. Per chi ha viaggiato in queste zone la sospensione dalla donazione deve essere di almeno 28 giorni. La situazione più grave per la presenza del virus del Nilo occidentale è circoscritta ai comuni di Trecasali, Torrile e Roccabianca.
E nessuno esclude che in Amantea possano esserci state persone provenienti dalle aree interessate alla presenza del virus.
Intanto un suggerimento a tutti gli amanteani. Togliete l’acqua dai sottovasi e da ogni elemento esposto all’esterno ( giardini, eccetera) che possa contenere acqua.
Come trattare le punture di Zanzara tigre:
Subito dopo la puntura viene una bella bolla pruriginosa che si allarga a vista d'occhio. Dopo qualche minuto diminuisce fino quasi a scomparire; dopo qualche tempo si riforma un ponfo vero e proprio, rosso e duro che persiste parecchi giorni. Spesso nei più piccoli, che si grattano al bisogno, si infetta formando una bollicina in mezzo che poi scoppia lasciando una crosticina. Nelle persone particolarmente sensibili (o allergiche) alle sostanze contenute nella saliva della zanzara si possono formare edemi emorragici veri e propri curabili con pomate al cortisone o addirittura con l'assunzione di cortisone per via orale.
Tra i trattamenti esterni più efficaci ricordiamo:
1)L’Allume di Rocca. Il solfato doppio di alluminio e potassio dodecaidrato più noto come allume di potassio (o Allume diè un sale che a temperatura ambiente si presenta come un solido incolore ed inodore. Basta bagnarlo leggermente e strofinarlo sulla puntura per eliminare il prurito causato dai pizzichi delle zanzare e dai pappataci. Inoltre attenua il rossore e le irritazioni cutanee, è un antibatterico naturale ed ha proprietà cicatrizzanti. Si trova nelle erboristerie e nei negozi di prodotti naturali. Praticamente è il vecchio astringente ch4 usavano i vecchi barbieri.
2)Gel al cloruro di alluminio al 5%. Usato anche per disturbi cutanei e le punture urticanti delle meduse produce un sollievo quasi immediato scongiurando le infezioni da grattamento. E' adatta anche per i più piccoli. Il prodotto da reperire in farmacia.