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100 anniPasquale Papparella ha festeggiato ieri 100 anni di vita. Gli auguri del sindaco

CROSIA (Cs) – Mercoledì, 2 Gennaio 2019 – Crosia festeggia il suo nonno centenario. Si tratta di Pasquale Papparella, nato nella vicina Rossano l’1 Gennaio 1919 e residente da sempre nel capoluogo traentino. Il sindaco Antonio Russo, nel giorno del suo centesimo compleanno, lo ha ospitato nella sede municipale di viale Sant’Andrea, nel Centro storico di Crosia, insieme a figli e nipoti, consegnandoli una targa celebrativa del lieto evento.  

Nonno Pasquale – dice il Sindaco – rappresenta la memoria storica vivente della nostra comunità. Ha vissuto epoche cruciali della storia dell’uomo, a partire dal primo dopoguerra passando per le maggiori conquiste dell’umanità per finire alle scoperte scientifiche e tecnologiche che hanno rivoluzionato il modo di concepire la vita. Ma Pasquale è stato soprattutto colui che ha visto nascere questa comunità, dal piccolo paese che era Crosia alla dinamicità odierna del nuovo centro urbano di Mirto. Insomma, nei suoi occhi, sulla sua pelle e nella sua mente è scritta la genesi delle nostre radici. E siamo orgogliosi e felicissimi, oggi, di poterlo avere in mezzo a noi. A lui, che ha tanta tempra e carattere, auguro, congiuntamente all’Amministrazione comunale e ai cittadini di Crosia, i migliori auguri di buona vita.  

©CMPAGENCY

Pubblicato in Calabria

Oggi compie 100 anni Ernesto Frangione, papà di Maria ed Alfonso Frangione.

100 anni ben portati.

Ernesto è vitale, lucido, presente.

 

Tanto da formulare con dolcezza ed affetto a tutti i presenti gli auguri di una vita lunga e serena come la sua.

Un augurio fatto immediatamente proprio da parenti ed amici che hanno avuto la gioia di essere presenti ai festeggiamenti ed alla cerimonia di spegnimento della candelina.

Presenti anche il sindaco Monica Sabatino che ha letto e consegnato ad Ernesto una pergamena celebrativa di un evento non comune.

Raccontare la vita di Ernesto non è facile, anzi è addirittura impossibile.

Come tante, forse tutte, altre vite anche quella di Ernesto è stata ricca di momenti gioiosi e dolorosi.

Giuia che ha saputo conservare per se e per i suoi, dolore che egli ha saputo superare con la speranza di un futuro migliore, stringendo i denti davanti ad ogni prova che la vita gli ha riservato e passando oltre.

 

La sua forza è stata la serenità, la capacità di guardare oltre, forse di traguardare immaginando i giorni felici prima ancora di averli quando ha vissuto momenti tristi.

Tanti gli auguri che gli sono stati formulati per l’occasione.

Tra i tanti i nostri:

“Una vita, la tua Ernesto, lunga un secolo.

Una vita di lavoro ma anche di serenità.

Quella serenità che per tutti e soprattutto per te può essere stata alla base della tua longevità.

Insieme alla voglia di amare e godere la vita.

Un esempio di sacrifici e di impegno.

Un esempio da imitare.

Auguri , allora, di continuare così, lasciando ai tuoi il sorriso e la gioia di averti avuto sempre vicino”.

Pubblicato in Primo Piano

Mancavano sette giorni al suo 104° compleanno . Saverio Gagliardi era nato ad Amantea il 20 dicembre 1910. Viveva nella longeva frazione di Campora San Giovanni, dove l’aria è salubre ed i cibi puri e biologici, e dove aveva fatto da sempre il contadino e la persona perbene.

 

Una grande famiglia resa felice dalla sua presenza, quella de“ il nonno grande”, come lo chiamavano i tanti nipoti.

Un uomo eccezionale, semplice, onesto, retto, che diceva pane al pane e chiamava le cose con il loro vero nome, senza infingimenti, senza edulcorazioni.

Un uomo anche molto forte, per quanto sempre sereno.

E soprattutto un nonno e padre molto amato.

E’ steso lì nella bara ma sembra dormire. Ed è comunque presente in tutti i parenti che sono intorno a lui e che ne parlano con dolcezza, come se si fosse soltanto allontanato.

E forse è così. Forse è ancora lì nelle stanze nelle quali ha vissuto gli ultimi decenni, prima con la anziana moglie e poi da solo.

Quella moglie alla quale ha inviato il suo ultimo pensiero, dicendole dopo un ultimo sospiro “ Aspettami , sto arrivando”. Una morte dolce, un grande lungo sonno mentre tutti i suoi cari gli erano attorno

E Saverio , il nonno, di tutta Campora è morto felice. Aveva realizzato il suo più grande desiderio.

Il giorno prima di salire in cielo, dopo averla attesa per decenni, gli avevano detto che la cappella cimiteriale era stata finita.

Era come se non potesse andare via prima.

Era come se in quella cappella invocata, e solo lì, lui potesse ricongiungersi alla sua amata moglie.

Una persona eccezionale, un calabrese doc, un camporese doc.

Nella bara tutto quello che voleva: le sue carte da gioco, il suo cappello, il suo organetto.

Si, Saverio Gagliardi suonava l’ organetto , ma , soprattutto, amava la musica; anche nel momenti gravi della vita sdrammatizzava suonando e ritmando le musiche calabresi e contadine. Gli bastava una forchetta ed un bicchiere ed al ritmo allegro della musica popolare trascinava i suoi commensali.

Lucido fino all’ultimo istante di vita, Saverio si lamentava un poco perché pochi anni fa gli avevano suggerito di non guidare più il suo ciclomotore, quello con il quale fino alla bella età di 98 anni, comunque, si spostava per il suo paese.

Era nato pochi anni prima della prima grande guerra alla quale non aveva partecipato perché ancora infante .

Aveva superato la terribile “Spagnola” che aveva decimato il resto della popolazione, aveva vissuto tranquillamente la sua infanzia senza contrarre la micidiale malaria , aveva superato il Fascismo e la seconda Grande Guerra.

Una persona semplice che ha vissuto con la campagna ed i suoi prodotti. Di lui i figli ed i nipoti amano ricordare i piccoli fatti della vita, la sua abilità nella scelta delle bestie per la campagna, dei buoi che lo portavano in giro nelle campagne e nei paesi vicini.

Ad un certo punto viene anche ricordata la sua amicizia con un altro grande di Campora, ormai salito anche lui, Salvatore Veltri, uno dei principali imprenditori agricoli e commerciali camporesi.

Saverio era sempre informato . Seguiva ogni giorno radio e televisione ed interveniva sempre quando si parlava delle cose di Amantea, della Calabria e d’Italia. Non amava molto la politica ,anzi per alcuni versi la aborriva.

Saverio comunque da buon calabrese non si faceva mancare mai un buon bicchiere di vino, obbligatoriamente rosso.

Amava la sambuca che non mancava mai a casa sua , con la quale arricchiva il gusto del caffè e che era la bevanda che offriva a tutti i suoi ospiti e per suo espresso desiderio   anche a coloro che sono andati a porgere le condoglianze, trasformando così il funerale in una festa .

E lì nella cucina il tavolo pieno di pasticcini e della immancabile sambuca quella che ha voluto si offrisse anche alla banda musicale che ne ha accompagnato il suo ultimo viaggio.

Indimenticabile questo vecchio calabrese che ha fatto della serenità e della naturalezza del suo vivere la ragione della sua esistenza. Con lui sembra essere andato via un pezzo della nostra terra.

Pubblicato in Cronaca

Giovanni Donato, segretario generale della Cgil di Cosenza ha dichiarato che «Il nostro passato è fatto di uomini e donne che hanno sacrificato la loro libertà e qualche volta le loro vite per ottenere democrazia, uguaglianza e lavoro per tutti».

Poi ha spiegato che anche nel difficile momento che stiamo vivendo, fatto di crisi e mancanza di prospettive, il sindacato è rimasto accanto ai «lavoratori costretti a misurarsi con problemi sempre più gravi».

Allora dare significato a questo anniversario significa ricordare la Cgil con una serie di eventi, a partire dal 23 Aprile, con la mostra fotografica "Percorsi della memoria" e quella di arte contemporanea "Echi dal ghetto".

Il 25 Aprile invece sarà ricordato, con la consegna di una borsa di studio, il giovane partigiano di Grimaldi, Basilio Bianco, fucilato dai nazi fascisti.

Sempre il 25 aprile si terrà il concerto del Collettivo Dedalus, in piazza Vittoria.

Poi il 30 aprile nel salone degli Specchi della Provincia, si terrà un incontro nel quale si racconteranno i cento anni del sindacato cosentino e si ricorderanno le lotte portate avanti durante questo secolo di battaglie.

Il Primo Maggio il sindacato torna in piazza dopo molti anni, con una manifestazione organizzata in piazza della Vittoria alle dieci e trenta.

In serata il concerto di Eugenio Bennato.

Pubblicato in Italia
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