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ASSESTIAMO LA CITTA' - Questo il nome della conferenza stampa organizzata dal Movimento 5 Stelle, che lancia ufficialmente la campagna elettorale per il Comune di Amantea.

 

“Assestiamo la città” è il titolo della conferenza stampa con cui la candidata sindaco di Amantea (Cs) del Movimento 5 stelle, Francesca Menichino, presenta la lista, gli obiettivi e le prospettive di governo.

 

L'appuntamento con i giornalisti si terrà sabato 20 maggio, alle ore 18 nella centrale piazza Calavecchia.

Menichino annuncia di indicare da subito il nome del futuro assessore al Bilancio e poi l'intera giunta prima del termine della campagna elettorale,«come atto dovuto alla comunità e come prova di una futura gestione credibile, affidabile e nemica degli “accorduni” degli altri candidati».

 

«Il dissesto – aggiunge Menichino – di 48milioni, che probabilmente saranno di più, si deve a responsabilità politiche di Franco La Rupa, Tommaso Signorelli, Monica Sabatino e tutti i soliti nomi ancora presenti nelle liste, appartenenti a un unico sistema politico e ora intenzionati, direttamente o per vie traverse, a restare a galla per completare l'opera di affossamento del municipio.

 

Costoro ci hanno consegnato un'eredità pesantissima, un avvenire difficile e faticoso».

«Per questo – conclude Menichino – è fondamentale tagliare ogni ponte con politici e personaggi che hanno dissanguato Amantea.

Dobbiamo fermare l'emigrazione, soprattutto dei più giovani.

Per colpa dei vecchi noti ci attendono tempi durissimi, che potremo affrontare con una sana compartecipazione dei cittadini al governo, ma soltanto garantendo indipendenza e trasparenza».

No, nessun litigio nella lista di La Rupa, anzi….

 

Ormai la politica è arrivata ad usare tutti i mezzi.

Anche le falsità. Forse soprattutto le falsità.

Tutto fa brodo, insomma.

Stamattina , infatti, circolava la voce che Marcello Socievole avesse litigato duramente con Franco La Rupa.

 

Insomma un pezzo grosso che veniva a mancare a quella che viene considerata la lista per antonomasia, se non la lista vincente.

E poi ad abundantiam si aggiungeva che Marcello Socievole non fosse raggiungibile per telefono, quasi che si celasse per non dire la verità

 

Allora abbiamo raggiunto Rocco Giusta.

“Macchè! Ieri pomeriggio siamo stati insieme con l’onorevole la Rupa”

Poi l’ex assessore Giusta ha aggiunto “ Anzi ti dirò che è esattamente il contrario”.

Ed infine ha concluso“Ormai è tempo di mostrare la nostra lista che è quasi interamente pronta!. Vedrete! “

 

Ma se è vero, come è vero, quanto dice Rocco Giusta perché vengono messe in giro queste voci false ?

 

Possibile che la lotta politica abbia raggiunto vette così elevate di vergognose menzogne?

 

Che cosa ci aspetta?

Pubblicato in Politica

Franco La Rupa, già consigliere, assessore e sindaco del comune di Amantea, oltre che Consigliere provinciale e consigliere regionale ha incontrato nella sua lunga carriera politica diversi “incidenti” giudiziari.

 

Tra questi la vicenda della operazione “Nepetia” iniziata nel 2007 e conclusasi nel febbraio 2015 con la sentenza pronunciata dalla corte d'Appello di Catanzaro che ha assolto sia La Rupa, sia Signorelli facendo crollare , in via definitiva, il castello accusatorio che legava il mondo della politica a quello della potente 'ndrina amanteana.

Poi la vicenda dell'operazione "Omnia" che a luglio del 2007 disarticolò la cosca Forastefano di Cassano allo Jonio. L’ operazione Omnia venne condotta dalla DDA di Catanzaro e La Rupa venne accusato di aver consegnato al boss di cassano Antonio Forastefano la somma di 15mila euro in cambio di un pacchetto di preferenze che sarebbero state fondamentali per la sua elezione, nel 2005.

 

La Rupa venne condannato ai 5 anni comminati in primo grado dal Tribunale di Castrovillari.

Poi la Corte d'Appello di Catanzaro lo condannò ad una pena di 4 anni.

Da qui il ricorso in Cassazione curato dall’ avvocato cosentino Gregorio Barba.

 

E la Suprema corte accogliendo il ricorso ha annullato la sentenza di condanna emessa dalla Corte d'Appello di Catanzaro ed ha rinviato il processo ad una nuova sezione della stessa sede giudiziaria.

Tra condanne ed assoluzioni continuano le vicende giudiziarie dell’ex sindaco.

Con la riduzione dei posti nel consiglio regionale da 50 a 30 la Calabria avrà un consigliere ogni 65 mila abitanti.

 

Amantea con i suoi 14 mila abitanti, quindi, statisticamente se avesse avuto un suo candidato alle regionali non avrebbe avuto speranza alcuna.

Forse nemmeno con i 35 mila abitanti del suo bacino naturale, economico e scolastico, ma non avere nemmeno un candidato non è certamente il massimo per Amantea ed il Basso Tirreno Cosentino.

In specie per una cittadina che nel recente passato, e dopo anni di bocca asciutta, aveva avuto sia un assessore che un consigliere. Parliamo di Mario Pirillo e Franco la Rupa.

Chiedersi come mai è d’obbligo.

Esiste una risposta facile quale è quella da un lato della mancata presentazione dei due politici locali che hanno perso la loro leadership e dall’altro della non esistenza sulla piazza tirrenica di alternative valide, figlia questa condizione della storica scomparsa dei partiti nella vecchia “Perla del Tirreno” degli anni sessanta.

Amantea è una delle poche cittadine di medie alte dimensioni in Calabria dove le liste civiche hanno fatto perdere il senso dei partiti, al punto che la principale espressione politica locale è rimasta il M5S.

Anche il PD che pur aveva avuto fino alla segreteria di Salvatore Pirillo una sua validità ed immagine si è poi diviso e frammentato a punto da scomparire ed oggi non ha nemmeno una sua sede.

Dall’altro, appunto, la mancanza di uomini meritevoli di attenzione partitica, non altro che per il loro ondivagare da una parte all’altra o meglio da un politico di riferimento all’altro, alla ricerca di posti ed incarichi.

E così Amantea è ridiventato il serbatoio di voti per i cosentini. La Cenerentola della Calabria.

Quella cenerentola che non ha nemmeno le scarpe per partecipare al ballo dove secondo la fiaba avrebbe dovuto conoscere il principe azzurro e coronare il suo sogno d’amore.

Altro che zucca che diventa carrozza , altro che topolini che diventano meravigliosi cavalli bianchi, altro che talpa che diventa un perfetto cocchiere.

Cenerentola resta fuori dalla festa ed Amantea resta fuori dai giochi politici.

Guarda caso.

Speranze? Credo ben poche, forse nessuna, tanto più fino a quando la città lascerà sulla spiaggia le sue imbarcazioni più grandi e navigate e metterà in acqua le sue barchette fragili e senza anima scegliendo non la capacità personale ma i pennoni e le bandiere .

Calabria Maran 9 Years ago
Elezione Calabria 2014: Andrai a votare? Se SI per chi?

Nella nostra regione si va al voto per le Elezioni Regionali.
Una buona occasione per fare una riflessione e votare per la tua terra.
Tra i politici, partiti e movimenti chi ti rappresenta di più in questo momento.
(Risultati OnLine solo a sfoglio aperto)

1
17

Voti

Voto
Cono Cantelmi - MoVimento 5 Stelle

9 Years ago

2
11

Voti

Voto
Mario Oliverio - Partito Democratico

9 Years ago

3
8

Voti

Voto
NON ANDRO' A VOTARE

9 Years ago

4
7

Voti

Voto
Wanda Ferro - Forza Italia

9 Years ago

5
3

Voti

Voto
Domenico Gattuso - L’Altra Calabria

9 Years ago

1 Voti rimanenti

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Pubblicato in Primo Piano

La Corte d'appello di Catanzaro ha giudicato colpevole l'ex consigliere regionale Franco La Rupa.

È stata però ridotta la pena, dai 5 anni comminati in primo grado dal Tribunale di Castrovillari, a soli 4 anni disposti ora dal tribunale di seconda istanza.

Evidentemente ha retto l’accusa che era rappresentata dal sostituto procuratore generale Eugenio Facciolla ed era imperniata sul voto di scambio.

in accordo con esponenti della mafia.

I giudici ,però, hanno prosciolto Antonio Forastefano, accusatore dell'ex sindaco di Amantea La Rupa.

La vicenda attiene alla operazione Omnia condotta dalla DDA di Catanzaro, che nel 2007 venne accusato di aver consegnato al boss di cassano Antonio Forastefano la somma di 15mila euro in cambio di un pacchetto di preferenze che sarebbero state fondamentali per la sua elezione, nel 2005.

Il proscioglimento di Forastefano, che in primo grado aveva avuto una condanna a 2 anni e 6 mesi, è sostanzialmente dovuto alla collaborazione che il presunto boss ha reso.

Ora occorre attendere le motivazioni della sentenza per capire le diverse decisioni dei giudici sui due distinti protagonisti della vicenda

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