Erano le 06.15 di stamattina 11 ottobre quando un furgone della pescheria di Antonio Africano, in viaggio verso sud, sulla SS18, nei pressi di Coreca, si è ribaltato.
Aveva piovuto e la strada era scivolosa, ma sembra che la ragione del ribaltamento sia un’altra, ben diversa.
Il conducente amanteano Mario Africano è un provetto autista con un bagaglio di migliaia di km alle spalle.
Difficile, quindi, una manovra azzardata od impropria.
Ci riferiscono, invece, che sulla strada ci fosse già a quell’ora del mattino il solito via vai di profughi che in bicicletta senza luci e scarsamente avvertibili, tanto più di mattino presto e con condizioni di tempo non ottimali viaggiano verso i luoghi di lavoro.
Ed il conducente proprio per evitare uno dei migranti sarebbe stato costretto ad una manovra che gli ha fatto perdere l’ equilibrio e la stabilità dell’automezzo.
Il risultato è un gard rail distrutto ed un palo della luce abbattuto.
Logico, pertanto, il ribaltamento del furgone.
Sul posto la Polizia Stradale per i rilievi del caso
Chiesto anche l’intervento del 118
Ci riferiscono che il giovane autista al quale formuliamo gli auguri d pronta guarigione si sia rotto ben 6 costole
Ovvi i danni all’automezzo.
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Campora San Giovanni
Una mamma amanteana è in casa con i due figli.
Hanno appena finito di mangiare e sono in cucina.
La mamma lava i piatti e riassetta la casa, i bambini giocano.
Il marito è sceso in cantina mettere a posto le tante cose che spesso vi si posano temporaneamente.
La casa è al piano terra e la porta di casa è rimasta socchiusa.
All’improvviso la mamma ed i bambini si vedono davanti un profugo entrato abusivamente nella loro casa.
E’ altro quasi due metri, calvo, la mascella quadrata, lo sguardo assente.
Indossa un paio di pantaloni rosso sbiadito ed una giacca nera .
Ai piedi un paio di zoccoli tipo ospedaliero di colore azzurro.
Non parla.
Lei invece lancia un grido acuto e chiama soccorsi.
Nessuno la sente, né i vicini, né i carabinieri ad un passo dalla sua casa.
Lei non si perde d’animo e lo affronta con una grossa padella che stava lavando.
Lui la guarda come in trance.
Il marito sentite le grida di moglie e figli sale ed affronta il gigante negro.
Finalmente riesce a cacciarlo da casa sua.
Il profugo informa la bici e va via.
Il fatto è stato denunciato alla locale caserma dei carabinieri.
Sembra che non sia la prima volta che succeda ad Amantea.
Il giovane profugo entra anche dentro ai negozi e sempre con questo sguardo assente.
Forse non sta bene.
Diamo la notizia per far sapere alle famiglie amanteane che il vezzo di lasciare sia pure per pochissimo la porta di casa socchiusa da oggi non è più permesso.
A nessuno.
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Cronaca