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Dipendenti ex regione arrivano 6 mensilità: Vince Oliverio!

Giovedì, 11 Aprile 2013 23:48 Pubblicato in Cosenza

La storia è nota. La regione ha “inviato” a tutte le province calabresi i dipendenti regionali che gestivano i servizi Formazione professionale, difesa del suolo, agricoltura, diritto allo studio.

Migliaia di persone in Calabria!

Poi il Presidente Oliverio, unico tra tutti i presidenti delle province calabresi, ha puntato i piedi ed ha detto ai dipendenti regionali che da maggio non li avrebbe pagato più ( dolcemente affermando che “dal primo maggio non avremo più la disponibilità finanziaria per far fronte al pagamento dei vostri stipendi”).

Una presa di posizione forte.

I dipendenti regionali sono figli della politica : poteva una “mamma”come la regione Calabria lasciarli senza stipendio dopo il disconoscimento da parte della “Matrigna” provincia?

Certamente no!

Ed, infatti, non è passata nemmeno una settimana dalla forte presa di posizione ( lo stipendio di maggio è ancora lontano)ed ecco che arriva puntuale la risposta dall'Ente Regionale che ha annunciato la liquidazione delle spettanze della prima semestralità del 2013.( ovviamente per tutte le province)!

Non solo ma Catanzaro fa sapere che è stato avviato un confronto tra i Dipartimenti interni della Regione, Personale, Bilancio e Ufficio Legislativo, coordinato dal Dirigente Generale della Presidenza Francesco Zoccali, per proporre alle Provincie il nuovo protocollo per la regolamentazione dei rapporti, nonché per la definizione delle procedure concernenti il pregresso nei rapporti con le Provincie, sempre in riferimento a quanto disposto dall’art. 38 comma 3 e 4 della Legge regionale 69/2012.

Ci resta ora una sola perplessità . Il Presidente Oliverio ha detto che : “abbiamo anticipato alla Regione 20 milioni di euro, l'80% dei quali soltanto negli ultimi tre anni”.Praticamente sono 6 milioni ad anno. Diviso per 436 dipendenti dichiarati fanno 13761 euro per anno/dipendente. Ed allora una domanda possibile che i dipendenti regionali costi AL LORDO meno di 1000 euro mensili? C’è qualcosa che non quadra!

Era dicembre 2012 quando il consiglio regionale calabrese si pronunciava sul “ Riordino degli Enti sub regionali”. Distinte e distanti le posizioni.

Scopelliti diceva : «Si taglia per avere risparmi consistenti, sicuramente di 15 milioni di euro e se alla fine saranno di meno poco importa. Il progetto prevede almeno sei aree funzionali: le “Politiche sociali e del lavoro” saranno affidate a “Calabria Lavoro” che assorbirà le attività di Field e “Calabria Etica”; Fincalabra si occuperà dei “servizi dell'assistenza finanziaria alle imprese” e saranno accorpati i Consorzi delle aree industriali in un'unica agenzia. Il disegno che oggi mettiamo in campo ci consente di guardare al futuro con nuova fiducia. Scelte che vanno fatte per il bene della Calabria con l'obiettivo di dimostrare che in questo momento di crisi la politica riesce ad operare i tagli richiesti individuando all'interno degli enti delle sacche di clientelismo e di risorse inutili che presto saranno eliminate. Al centrosinistra chiediamo di prestare la massima attenzione e condividere con noi questo provvedimento. Serve il coraggio di un'intera classe dirigente che sa invertire la tendenza e produrre un risultato ».

Fortemente contrari i consiglieri Idv Domenico Talarico e Giuseppe Giordano i quali dicevano che . «Agli Enti citati nella legge ne vanno aggiunti altri. E' una proposta troppo debole per definirla riforma . ».

Sandro principe ricordava che :''il Pd non si è mai tirato indietro quando è stato chiesto un contributo sulla razionalizzazione dei costi''.

Agazio Loiero pontificava che “siamo ancora al tempo degli slogan''.

Sosteneva invece la proposta Sarra il capogruppo dell'Udc Alfonso Dattolo (trombato dalla richiesta di nomina di Occhiuto) il quale salutava positivamente il provvedimento, dichiarando che : ''Non si può pensare di salvaguardare qualche posto per gli amici di cordata politica. E' venuto il tempo delle scelte difficili''.

Ed invece sembra che i tagli risparmieranno "Calabria Etica"

La versione del presidente della commissione Affari Istituzionali e che sarà illustrata il prossimo 17 aprile non prevede più la soppressione di “Calabria Etica”e Pasqualino Ruberto continuerà nel suo incarico di presidente.

Solo un caso?

Non è certo difficile, a chi usa fare solo proclami verbali allietati dalle della stampa di regime, trovare una giustificazione (ragionevole o meno non importa).

Ma voci maligne non mancano. Qualcuna , ripresa dalla stampa “libera” sussurra che “la decisione di non procedere con il taglio della fondazione capeggiata da Ruberto sia una sorta di “ricompensa” all’impegno profuso da quest’ultimo durante l’ultima campagna elettorale. Ruberto, infatti, era candidato al secondo posto della lista alla Camera di Grande Sud. Quella, per intenderci, dove hanno trovato posto tutti i fedelissimi del governatore.”

Ancora pochi giorni e sapremo se i tagli annunciati in pompa magna dalla giunta regionale saranno stati solo spot utili per conquistare qualche titolo in prima pagina, come diceva Loiero.

Perviene e pubblichiamo la seguente nota del Comitato Natale De Grazia

Amantea, 10/04/2013.“Contro l'arroganza dei potenti occorre fare rete per tutelare il bene più prezioso: la libertà di difendere il territorio dalle incursioni dei nuovi barbari». Così il Comitato civico Natale De Grazia esprime solidarietà e vicinanza agli amici dell’associazione “Il Brigante” per il vile attentato di stile ‘ndranghetistico subito dai militanti che operano con determinazione e coraggio nelle Serre Vibonesi a difesa del territorio e dei beni comuni. In particolare l’associazione Il brigante si è distinta per la battaglia sulla richiesta di verità e bonifica dell’invaso dell’Alaco che fornisce l’acqua alle abitazioni di circa 400mila cittadini della provincia di Vibo Valentia.

Sergio Gambino e tutti gli amici del Brigante non devono essere lasciati soli. Le loro battaglie a difesa dei beni comuni evidentemente danno fastidio ad interessi trasversali, di tipo malavitoso ma non solo. I cittadini calabresi devono fare fronte comune contro il malaffare che imperversa nella nostra regione. Noi attivisti del comitato De Grazia siamo vicini al Brigante per le comuni battaglie a difesa dell’ambiente e del bene comune: l’Alaco come l’Oliva potrebbe essere stato inquinato dalla stessa mano. Ci uniamo alle altre associazioni, comitati e movimenti calabresi che oggi si sentono colpiti direttamente dal vile atto intimidatorio subìto dagli amici del Brigante.”

Comitato civico Natale De Grazia

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