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Redazione TirrenoNews

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Ecco cosa dice MezzoEuro di oggi 17 novembre:

“Carlo Guccione e Enzo Ciconte, il dottor Enzo Ciconte per essere più precisi, faranno bene probabilmente a farsene una ragione.

Conviene ad entrambi rassegnarsi a smettere di provare il camice bianco istituzionale davanti allo specchio.

Poi, è chiaro, a Ciconte forse scende meglio di stomaco ma sono dettagli, dovranno rassegnarsi entrambi.

L'assessorato regionale alla Sanità, che Oliverio forse più che Loiero nel 2005 ha fatto "annusare" un po' dapperutto (speriamo bene...), intanto non sarà facile da assegnare a nessuno subito. C'è un commissario, giova ricordarlo questo.

Poi, è chiaro, una partita politica la sanità di Calabria dovrà pure imboccarla ma, se dovesse essere Oliverio il governatore, poche illusioni per gli aspiranti dottori della salute fatti circolare fin qui. Non sarà per niente facile. C'è una novità emersa nelle ultime ore e che è destinata a cambiare e non poco le fanfare finali della campagna elettorale. Per carità, nessuna poltrona ipotecata con nome e cognome sul retro. Ma un percorso ben delineato sì, diciamo un itinerario imprescindibile dal quale Oliverio non può più far finta di non dipendere, anche perché non è stato concepito chiedendogli il permesso.
Già, è proprio così. Giochi alti, giochi di prestigio d'alta quota per certi aspetti. Un botta e risposta tra le strategie nazionali che ha finito per "partorire" il summit. Succede tutto negli ultimissimi giorni.

I vertici nazionali di Forza Italia in qualche modo cominciano a mandare messaggi non belligeranti ai vecchi cugini dell'Ncd sparsi in giro per il Paese. Della serie, divisi è uno stillicidio e prima o poi dobbiamo rimetterci a discutere attorno a un tavolo. Facile a dirsi, molto più complessa però è la realtà perché nel frattempo i brandelli del partito di Alfano rimasti nelle periferie hanno avanzato truppe e "clientes" dalle parti di Renzi.

La Calabria vale per tutti come modello espositivo. Il cosiddetto terzo polo, o "polo dei rifugiati", ha possibilità di esistere solo se "ruba" voti a Forza Italia e tanto lo riesce a fare, al punto da entrare persino in consiglio regionale, quanto poi diventa agevole la vita da governante di Mario Oliverio. In altre parole l'Ncd calabrese è per stessa conformazione e definizione oggi come oggi il nemico numero uno di Forza Italia e a poco possono valere le parole di miele in prospettiva che arrivano dalle colonne del quotidiano nazionale di Forza Italia.

La campagna elettorale dei Gentile e dei Trematerra è tutta improntata a strappare consensi a Forza Italia ed è questo il regalo più importante, la dote, che consegnano a Mario Oliverio. Una dote, ovviamente, che non hanno alcuna intenzione di passare gratis. Non sarebbe nello stile dei Gentile e dei Trematerra e Oliverio questo lo sa bene. Appreso il leggerissimo cambio del vento dalle parti di Forza Italia ecco scattare subito il piano B, la reazione del blocco di governo che fa da tappeto rosso a Renzi.

Scatta il summit, probabilmente quello decisivo. Si incontrano a Roma, nelle segrete stanze, Lotti e Guerini per il Pd, Quagliariello, Lorenzin, Lupi e Tonino Gentile per l'Ncd. Ovviamente, manco a dirlo, si deve affinare la "portata in tavola" delle elezioni regionali calabresi. Troppa puzza sotto il naso da parte di Oliverio e compagni, viene rimproverato da quelli del partito di Alfano a Lotti. Gli accordi non erano questi, non sono questi e non potranno essere questi. Noi, traduciano le rimostranze dell'Ncd, ci sobbarchiamo il rischio dell'esclusione dal consiglio regionale pur di strappare voti a Forza Italia spaccando il fronte e correndo da soli contro quel maledetto 8% ma non possiamo correre il rischio di rimanere fuori tanto da Palazzo Campanella, quanto da quello Alemanni, dove "abita" la giunta. Il discorso fila, se la politica è parte integrante della ragione. L'accordo formale non è stato possibile siglarlo prima del voto, così da agevolare l'ingresso in consiglio ad una pattuglia di Ncd e Udc. Sicché si corre soli e, probabilmente, non si entra in consiglio (troppi 80 o 100mila voti). Ma si deve entrare in giunta con nomina esterna, da qui non si scappa. Un assessorato di peso a uno del terzo polo, diciamo al primo che arriva (e sappiamo chi sarà, Pino Gentile ovviamente). Questo è il cerchio che si chiude. Oggi si scrive Oliverio, che piaccia o no, domani si legge (anche) Gentile.

Il summit si congeda con l'assenso pieno di Lotti e con la presenza illuminante al tavolo della Lorenzin, ministro della Salute. Facile far correre la mente anche alla salute dei calabresi allungando un ipotetico e ideale ponte tra la Lorenzin e Pino Gentile. Ma qui si rischia di sbagliare e di correre troppo, è sufficiente che Oliverio si faccia la ragione che uno (Gentile) lo dovrà tirare dentro in squadra, tanto più questo se il terzo polo non entra in consiglio regionale.
Con questo spirito "rigenerato" Ernesto Magorno e Mario Oliverio dicono di attendere Matteo Renzi venerdì a Cosenza. Il segretario regionale ha continuato anche oggi a diffondere questa notizia. Si vedrà, con i chiari di luna che circolano il premier lo possiamo trovare in ogni angolo del mondo da un giorno all'altro. Certo è che se viene, questo l'augurio di tutti, non va replicata la figuraccia del Casalinuovo di Catanzaro dove Maria Elena Boschi, capelli sciolti biondi e stivale mozzafiato, è arrivata praticamente da sola. Non c'era quasi nessuno in teatro. Prima di farla cominciare i "quadri" di partito si sono posti il problema di non far inquadrare le sedie completamente vuote da metà sala in poi sicché a uno dei dirigenti è venuto in mente di chiamare Oliverio (in grave ritardo). Il candidato governatore stava proprio in quei minuti inaugurando una sede di incontro su corso Mazzini, sempre a Catanzaro. Gli hanno detto che la Boschi era stata puntuale, lui non è abituato a questo. E gli hanno anche detto di portare gente, magari coinvolgendo quelli che passeggiano di sabato sul corso. Non si può rimandare indietro la pupilla di Matteo con la foto di un teatro semideserto...”

Amantea - Stanotte un ennesimo incidente stradale nei “soliti” e soli 200 metri di strada della parte sud della città tirrenica.

 

Parliamo della parte finale del tratto di strada che porta dal Distretto sanitario alla statale 18 lato sud. Un tratto di strada sul quale si è chiesto inutilmente di indagare per capire le ragioni del fatto che molte delle auto che lo percorrono, in particolare quando piove, non riescono a tenere la strada e sbandano.

E stanotte pioveva.

Il giovane conducente della Fiat Punto percorreva questo tratto di strada ed aveva passato il primo punto critico ( quello immediatamente ad ovest del sottopasso della SS18) e si accingeva a percorrere la salitella che immette sulla statale in direzione Campora San Giovanni quando non riuscendo più a tenere la strada e sbatteva violentemente sul muretto laterale destro che mostra in più parti i segni degli impatti di altre auto.

Un impatto violento dimostrato dal fatto che l’air bag scoppiava, così proteggendo il conducente da un possibile urto con il volante.

Notevoli i danni nella parte anteriore destra della Punto con piegatura del cofano e sostanziale rottura del parafango.

Vista l’ora notturna l’auto è stata lasciata nei pressi del luogo dell’incidente dove ancora si trovava stamattina.

Teste oculare ci riferisce che il conducente non avrebbe subito danni fisici.

Ma andiamo alle ragioni probabili dell’incidente.

La carreggiata mostra un abbassamento consistente perso l’esterno e che può essere una della cause di questo e di altri incidenti similari.

Probabilmente se aggiunta alla scarsa visibilità della zona non illuminata.

Il problema del Ponte sul Savuto è sempre di attualità.

 

Forse non soltanto perché è un servizio indispensabile per coloro che abitano la zona agricola di interesse, ma anche perché collega facilmente Nocera Terinese con Amantea, la relativa stazione ferroviaria e la frazione Campora San Giovanni e, soprattutto, perché se “Dio ce ne liberi” una forte mareggiata dovesse interrompere la SS18 mancherebbe il collegamento nord-sud della costa tirrenica calabrese e, virtualmente, in caso di forte nevicata che interrompa la A3, perfino il collegamento con e dalla Sicilia.

 

Ed allora eccovi una lettera aperta diretta ai candidati al governo della regione Cono CANTELMI,  Nico D’ASCOLA, Wanda FERRO,  Domenico GATTUSO, Mario OLIVERIO.


“In qualità di promotore del “Comitato Ricostruiamo il ponte Savuto” e a nome di migliaia di cittadini che hanno firmato la relativa petizione, chiedo ai candidati alla Presidenza della Giunta Regionale della Calabria di voler inserire la ricostruzione del ponte tra i loro programmi, prendendo contatto con il territorio interessato per avere l’esatta percezione del significato dell’opera.


La ricostruzione del ponte sul fiume Savuto riveste importanza prioritaria per un vasto territorio a cavallo tra le province di Catanzaro e Cosenza. Posto sulla strada provinciale 163/1 tra Nocera Terinese e Campora San Giovanni e trasferito dall’Anas all’Amministrazione provinciale nel 2000, il viadotto è stato prima danneggiato dal maltempo nel 2006 e poi definitivamente distrutto da un’alluvione del 2008.


Il crollo ha creato problemi di ordine economico, finanziario e produttivo a centinaia di imprenditori che lavorano nei comparti dell’agricoltura, dell’edilizia, del commercio e dell’artigianato. Basti pensare che ci sono aziende che hanno terreni ed interessi sia nel versante cosentino che nel versante tirrenico del fiume Savuto, e l’assenza di una struttura viaria adeguata penalizza e costringe gli operatori a percorsi alternativi lunghi e costosi. Esso, inoltre, è necessario per garantire sul versante tirrenico i collegamenti Nord-Sud della regione, interrotti di frequente nella zona Campora S. Giovanni a causa delle continue erosioni marine della statale 18.


Le informazioni di stampa ci dicono che la Giunta regionale ha approvato, con la delibera pubblicata sul Burc del 19 giugno 2014, la rimodulazione delle risorse Cipe del Piano per il Sud. Vi preghiamo pertanto di prendere nella debita considerazione il problema e farci conoscere le vostre modalità per accelerare i tempi di realizzazione dell’opera, al fine di porre fine ai disagi dei cittadini e delle tante attività economiche e produttive presenti sul territorio.

Rimango a vostra disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti e incontri, e Vi ringrazio a nome dei numerosi cittadini che hanno firmato l’appello per la ricostruzione del ponte. Giuseppe Ruperto”.

 

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