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Redazione TirrenoNews

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Serve a poco -dice monsignor Morosini –litigare quando la casa brucia. E tantomeno è utile in questi frangenti tentare di stabilire di chi sia la responsabilità. La prima cosa è salvare la casa perché diversamente saremo tutti in mezzo ad una strada.

Per ora in mezzo alla strada ci sono i rifiuti . Quale turismo avremo nel 2014 se non troveremo una soluzione immediata ed efficace?

“Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta “ dice il mistero della fede.

Basta la fede per dire “Annunziamo la tua morte, Calabria, ma invochiamo la tua risurrezione”?

Allora almeno diciamoci la verità

La Calabria produce una quantità notevole di rifiuti ed è illogico, impossibile, folle pensare di inviarli nelle discariche di altre regioni e di altre nazioni!

Ma la Calabria ha poche discariche :

-Melicuccà, nel reggino, con una capienza di circa 450mila metri cubi , oggetto di indagine e sequestrata.

-Sambatello nel reggino, da anni in funzione ma al momento fermo perchè i vigili del fuoco si sono accorti che mancano alcuni accorgimenti antincendio.

-Casignana ma è satura.

-Pianopoli nel lametino al momento bloccata dalla pioggia .

-Alli nel catanzarese

-Celico, nel cosentino, con una capacità limitata ed a rischio di utilizzo perché la popolazione non vuole i rifiuti di “altri” ed anche per la denuncia del consigliere regionale Guccione.

-Cassano all'Ionio nel cosentino gestita dal Comune, e con una capacità limitata.

-Bucita nel rossanese che non è una discarica ma un impianto, un capannone potrebbe servire allo stoccaggio per l’esportazione all’estero, sempre che la gara sia portata a termine, senza opposizioni.

-Scala Coeli è una discarica privata del cosentino che potrebbe aprire da qui a poco, per l'emergenza, la regione. Ma gli ambientalisti sono contrari

Lontana nel tempo è la discarica di Giani . Ma gli ambientalisti sono contrari ed i comuni di Amantea ed Aiello Calabro sono contrari.

Allora forse non è folle emanare una legge urgente che responsabilizzi la intera catena di produzione e gestione del servizio. Tre soli articoli:

articolo 1) Ogni comune deve realizzare le strutture necessarie per garantire l’intero ciclo del servizio rifiuti ed effettuare direttamente la sua gestione. La regione assegna finanziamenti correlati alla popolazione di ogni singolo comune o loro consorzio.

articolo 2) La raccolta differenziata porta a porta è obbligatoria . I consigli dei comuni che non la effettuano sono sciolti previo sollecito del prefetto che assegna per una unica volta il termine massimo di 3 mesi . Il sindaco, gli assessori dei comuni sciolti sono inibiti da ogni carica politica per 10 anni. I consiglieri sono inibiti da ogni carica politica per 5 anni.

articolo 3) I comuni possono consorziarsi per il servizio e le strutture di cui agli articoli precedenti.

Strano, vero?. Affatto, ci sembra. La TV di Stato è TV di potere non di in formazione. E chi governa indica di cosa e come si deve parlare. A meno che, come abbiamo riportato, non ci sia sufficiente libertà di stampa, a meno che no solo le macchine fotografiche ma anche le macchine da ripresa siano sequestrate e fare servizi dal Venezuela sia troppo rischioso e non facile come per l’Ucraina!

Ed è per questo che non si parla del Venezuela dove ancora oggi ci sono milioni di emigranti italiani con cui sono in contatto i propri parenti in Italia che mostrano la propria intensa preoccupazione per quanto sta accadendo.

Per fortuna sui media locali e le reti sociali continuano le segnalazioni di proteste antichaviste , molte volte represse con violenza.

Ieri nella capitale ci sono stati nuovamente scontri con la polizia durante una dimostrazione a sostegno di Leopoldo Lopez, giovane leader dell'opposizione, che si e' consegnato alle autorità l'altro ieri dopo un mandato di arresto emesso nei suoi confronti per istigazione alla violenza.

Barack Obama, parlando durante una visita in Messico per partecipare a un summit economico, ha chiesto al Venezuela di rilasciare i manifestanti arrestati e di rispondere alle ''legittime rimostranze'' del suo popolo.

Eppure le ragioni delle dimostrazioni son o l'aumento esponenziale della criminalità di strada, la crescita dell'inflazione, la corruzione e le poche occasioni di lavoro.

Quasi una anticipazione di quello che potrebbe succedere in Italia?

Forse!

E forse….

Ieri tra i morti anche Genesis Carmona, la studentessa di marketing all’Università Tecnologica del Centro e nota modella, eletta Miss Turismo di Carabobo (nordovest del Paese) nel 2013, che era nella decina di persone, per lo più giovani, rimaste ferite ieri quando un gruppo armato ha aperto il fuoco contro una manifestazione antichavista a Valencia, capitale dello stato e terza città del paese. (nella foto mentre viene trasportata in ospedale con una moto!)

La giovane Genesis è morta a poca distanza dal luogo dove è stata uccisa lo scorso 7 gennaio Monica Spears Mootz, una ex Miss Venezuela e star delle telenovelas, di 29 anni.

La morte di Spears, assassinata insieme al marito da una banda di rapinatori mentre percorreva la quarantina di kilometri che separano Valencia da Puerto Cabello, sulla costa caraibica, aveva portato il presidente Nicolas Maduro a decidere un rimpasto totale del governo e a lanciare una iniziativa politica contro la violenza criminale nel paese.

Ma nessuno gli ha creduto.

E sembra abbiano fatto bene

Anche la chiesa locale in piazza. A Maracaibo un sacerdote, José Palmar, è stato raggiunto da pallottole di gomma e picchiato dai poliziotti nel corso di una manifestazione studentesca.

E nessun provvedimento è stato preso contro gli agenti del Servizio Bolivariano di Intelligence Nazionale (Sebin) –almeno 3- che secondo le inchieste pubblicate da diversi organi di stampa, sono stati ripresi mentre sparavano sui manifestanti negli incidenti del 12 febbraio scorso

Primarie PD. Canale e Magorno: ancora fumata nera.

Giovedì, 20 Febbraio 2014 09:55 Pubblicato in Calabria

Troppe stranezze in queste primarie calabresi del PD.

Ci saremmo aspettati che la commissione regionale avrebbe facilmente sciolto i dubbi sui numeri, ma non è stato così

Ci saremmo, quantomeno, aspettati un comunicato da parte della commissione regionale, ma non è così

Ancora stamattina la pagina del PD regionale mostrava tutta la sua stanchezza informativa, un gigante addormentato chino su se stesso

Evidentemente il compito dei 4 “saggi” Perugini, Puccio, Battaglia, Censore incontrano difficoltà notevoli e non facilmente risolvibili

Non sembra trattarsi solo di somme ma di valutazioni dei numerosi ricorsi presentati dalle parti in concorrenza.

La querelle Canale-Magorno, non sembra solo una scelta tra due candidati quanto una guerra dai lunghi coltelli dietro la quale ci sono interessi fortissimi , ben ultronei alla semplice guida del partito, lotte fratricide, intestine per il “possesso” del partito quale mezzo per il “possesso” del potere.

Basta poco per capire

Secondo il Comitato Regionale per Massimo Canale “Ernesto Magorno si autoproclama "vincitore" in barba alle regole della democrazia e presupponendo l'accoglimento dei ricorsi da lui presentati, ma su cui ancora non si è espressa la Commissione regionale.

Secondo i Comitati Renzi Calabria “La macchina del fango è partita.  Conosciamo i 'grandi vecchi' del Pd calabrese che ci sono dietro, sappiamo che bruciano di rabbia per la sconfitta (perchè tale è stata) della 'regione più bersaniana d'Italia' che per la seconda volta consecutiva sceglie Matteo Renzi.  Così sul voto di domenica scorsa per l'elezione del segretario regionale (ottimo il risultato di Ernesto Magorno che su quattro candidati sfiora il 50% dei voti) sono partiti gli schizzi di fango”.

A chiudere il comunicato una nota che fa un po’ riflettere: “Anche adesso, decine di case di 'stranezze', tutte con una chiara targa ed un evidentissima paternità, che noi abbiamo evitato di denunciare pubblicamente perché detestiamo gettare fango sul nostro partito. Cosa che altri fanno benissimo, perché sono abituati così. Sono i falsari che hanno sempre provato a falsare le primarie!”
“Macchina del fango”.

“ Grandi vecchi”.

“ Falsari che continuano a falsare”

E vale poco poi dire che in Italia cala drammaticamente la fiducia nella politica

La Calabria non è certamente un esempio da seguire

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