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Redazione TirrenoNews

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del segretario del PD.

“Giovedì scorso si è riunita presso la sede del partito l’Assemblea degli iscritti al Partito Democratico di Amantea e Campora San Giovanni.

All’ordine del giorno le tematiche riguardanti le oramai imminenti elezioni amministrative del prossimo maggio.

Nel corso degli interventi, è emersa la avvertita necessità che il Partito Democratico si faccia promotore di una proposta di governo che metta al centro i bisogni della città e di verificare, attraverso un diffuso e franco confronto, le condizioni di condivisione di un percorso politico con le altre forze e movimenti presenti in città.

Unanime opinione è stata espressa circa il ruolo guida che il partito deve assumere in tale contingenza, sulla scia della straordinaria mobilitazione di iscritti e simpatizzanti che si è registrata, da ultimo, in occasione delle primarie dell’otto dicembre.

Su questa scia anche gli interventi della nutrita rappresentanza di Campora San Giovanni, rispetto alla quale la tornata elettorale di maggio dovrà rappresentare una definitiva svolta in ordine alla capacità di rappresentare e portare a risoluzione alcune ataviche problematiche.

Vogliamo misurare le nostre idee e la nostra credibilità e metterla a servizio della comunità.

Riteniamo che ci siano le condizioni per contribuire a costruire una prospettiva di governo capace di bene amministrare.

Amantea ha bisogno di uscire da una situazione di stagnazione e per fare ciò occorre stimolare dibattito e confronto.

Il messaggio è rivolto anche agli anonimi estensori di una missiva a me indirizzata ed a firma “Democratici per Amantea” con la quale, autodefinitisi “gruppo autonomo”, preferiscono al coraggio ed alla onestà intellettuale del confronto dialettico all’interno delle sedi democratiche la polemica stantìa a tutti i costi. Vado ripetendo da tempo che non esistono tanti PD ma uno solo. Chi vuole portare un contributo propositivo lo deve fare nel Partito Democratico e per il Partito Democratico. Chi sceglie invece la via sinistra del sabotaggio per minare alle basi il tentativo di costruire una sana alternativa di governo fa il male del PD e dell’intera città di Amantea.

Non firmare con nomi e cognomi i documenti, nascondersi dietro le sigle e, soprattutto, non venire con le proprie idee ed opinioni nella sede del partito a confrontarsi, credo che sia un comportamento ben lontano dalla democrazia. Sono ben conscio del ruolo di grande responsabilità che, nella qualità di Segretario del Pd, sono chiamato a svolgere in vista delle prossime elezioni amministrative. E sto cercando, con l’aiuto del Partito, di espletarlo al massimo delle mie possibilità. E lo sto facendo mettendo davanti, sempre, gli interessi della città. Su una cosa non si può transigere. Si deve giocare a carte scoperte e su un solo tavolo.

Chi ha altri interessi fa bene a stare lontano dal Partito Democratico.  

Il prossimo incontro è programmato per mercoledì 12 febbraio ore 18.30 sempre in sede PD per discutere della "Bonifica Fiume Oliva e Discarica Località Cozzo Giani di Lago (CS)” in vista della convocazione di un consiglio straordinario da parte dell'Amministrazione comunale di Amantea per giorno 13 febbraio 2014 alle ore 18.30.

La riunione sarà l’occasione per parlare anche delle imminenti primarie del 16 febbraio per la scelta del segretario regionale del PD.

                                                                       Il segretario del circolo PD di Amantea

                                                                                  Ing. Salvatore Pirillo

La statale 18 ed i kilometri senza legge

Sabato, 08 Febbraio 2014 17:16 Pubblicato in Lamezia Terme

Andando verso sud, appena passi il porto di Amantea, a sinistra, e la Principessa, a destra, ti trovi a percorrere alcuni km vista mare

Solo che invece di pescatori a vendere pesci o di contadini a vendere cipolle rosse dolci trovi donne di tutto il mondo a vendere se stesse.

Esposte al sole, al vento, alla pioggia, spesso poco vestite se non parzialmente nude, voltano le spalle mostrando il proprio lato B , se hanno paura di essere riconosciute o se sono ben dotate, o ti guardano diritto negli occhi quasi con aria di sfida, tanto…

Già tanto il loro mestiere sarà anche il più antico del mondo, ma sembra forse anche il più attuale.

L’unico per il quale non c’è bisogno di licenza, non c’è bisogno di partita iva, non c’è bisogno di iscrizione alla camera di Commercio od all’INPS ed all’Inail

Non devi avere nemmeno il permesso di soggiorno, tanto nessuno ti tocca, nessuno ti ferma.

È l’attività più garantita al mondo

E le ragazze sono quasi tutte belle e giovanissime.

Talvolta perfino minorenni

Vengono da tutto il mondo , dall’Africa, dall’Asia, dal sud America, dall’est Europa.

E si assiste anche ad un ritorno delle italiane . La crisi e la povertà , i licenziamenti e il lavoro precario, sono le componenti di quella disperazione spinge alla prostituzione.

Lo dicono gli operatori sociali delle Unità di strada che operano sul territorio.

Una attività per sopravvivere , per pagare le bollette, l’affitto e magari anche per mantenere i figli.

Qualcuno passa senza nemmeno girare gli occhi, in particolare se a fianco ha una donna, non importa chi sia : la madre, la moglie o la fidanzata od una qualsiasi donna.

Qualcuno, invece, non solo gira la testa, pronto ad afferrare tutti i particolari della visione, ma rallenta con il rischio di provocare un incidente.

Qualcuno, come il nostro lettore ( che ci ha inviato la foto) , si arrabbia, si indispettisce.

La ragazzina che viaggia con te sull’auto, o che percorre la statale sullo scuolabus, si interroga su quanto vede, scoprendo così nel modo peggiore che le donne si offrono, o sono costrette ad offrirsi, che per lo più sono sfruttate se non schiave di uomini o di donne che rubano loro i passaporti, che le condizionano in mille modi, che le malmenano, minacciano, ricattano.

E loro forse pensano alle donne che fanno shopping in via Montenapoleone a Milano od in Corso Mazzini a Cosenza.

Niente di che, il nostro fenomeno fatto di qualche decina di ragazze e di qualche transessuale, pensando che l’ultima indagine specifica della commissione Affari Sociali della Camera dice che in Italia sono circa 70.000 donne vendono il loro corpo, che 25.000 di esse sembrano essere le immigrate,  2.000 le minorenni e più di 2.000 le donne costrette con la forza a prostituirsi. Ed occorre pur dire che sempre secondo l’indagine, solo il 65% delle prostitute lavora in strada, mentre il 29,1% lavora in albergo, e meno del 5 % in case private.

Intanto le malattie sessuali sono in continuo aumento (I numeri forniti dall'agenzia europea parlano di più di 344mila casi di clamidia notificati nel continente nel 2009, con un aumento costante negli ultimi 10 anni che ha portato a un raddoppio dell'incidenza da 143 ogni 100mila abitanti a 332).

 Forse qualche riflessione si impone

Ne parla l’europarlamentare calabrese Mario Pirillo

BRUXELLES, giovedì 6 febbraio 2014 – La messa in discussione dei valori dell'Unione europea è, per la prima volta, il contesto in cui ci si avvia alle prossime elezioni europee. Sarà il momento della verità, perché sono evidenti le ragioni del disincanto dei cittadini per il peggioramento delle condizioni di vita. Non regge più la politica di austerità a ogni costo, risposta prevalente alla crisi in zona euro.

Ha avuto molto coraggio il Presidente della Repubblica Giorgio NAPOLITANO, che nella giornata di mercoledì 5 febbraio ha incontrato la nostra delegazione parlamentare a Strasburgo, nel motivare e sottolineare quella che ad oggi rimane l'unica vera e forte autocritica sullo stato dell'Unione Europea, mai fatta da un Capo di Stato. Non vi sono precedenti o paralleli analoghi, per portata e contenuti.

Forza analoga al richiamo critico del nostro Presidente, sulla necessità di confrontarci, forse, con la peggiore crisi di credibilità e tenuta dell'Europa Unita almeno dal 1992 troviamo, per restare all’attualità, nel documento congiunto presentato dalla Confindustria francese e tedesca sul rilancio della politica industriale europea, pubblicato ieri sul quotidiano economico Il Sole 24 Ore.

In linea con un’esigenza sempre più marcata e sentita, a tutti i livelli, della popolazione europea, appare ormai evidente che il percorso tracciato da DELORS negli anni ’80 e ’90 ha, purtroppo, il fiato corto.

Occorre ripensare, cioè, all’intera struttura istituzionale. Serve mettere in conto, certamente, una ulteriore cessione di sovranità.

Ma bisogna pensare e passare per il modello confederale.

ABBIAMO BISOGNO DEGLI STATI UNITI D'EUROPA.

Solo così riusciremo a dare piena e legittima responsabilità al Consiglio ed al Parlamento, organi eletti dai cittadini e frenare, quindi, lo strapotere della Commissione.

Solo cosi si potrà rispondere, con efficacia, al montante populismo anti-europeista.

E solo cosi si potrà ridare voce ai cittadini, rendendoli partecipi delle decisioni.

Due, quindi, mi paiono le priorità in vista della prossima Presidenza italiana dell'UE: da una parte, il rilancio dell’industria e del manifatturiero; dall'altra, la revisione dei poteri della Commissione. Quest'ultima deve diventare una mera attuatrice della volontà politica espressa da Consiglio e Parlamento. Non può comandare e dettare l’agenda, così come accade oggi.

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