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papammmIl feretro di Papa Benedetto XVI trasportato da 12 sediari pontifici, chiuso in una bara di cipresso sulla quale il suo segretario particolare da sempre Mons. Georg Gaenswein ha deposto il Vangelo dando l’ultimo bacio è sul sagrato della Basilica di San Pietro. Tutti intorno ci sono Cardinali, Vescovi, prelati e le autorità civili e militari, nonché quelle suore che lo hanno amorevolmente assistito in questi ultimi anni. Regna un silenzio assoluto intorno a questo Papa che alcuni anni fa ha voluto dimettersi perché le sue condizioni di salute non gli avrebbero permesso di compiere fino in fondo il suo mandato, come successore alla Cattedra di Pietro. C’è una leggera foschia in Piazza che impedisce la veduta del Cupolone ai fedeli che stanno in ultima fila. Anche i pini sul Gianicolo sono nascosti. Presiede il rito funebre Papa Francesco seduto sulla carrozzella. Il Cardinale Giovan Battista Re, decano del collegio cardinalizio, celebra la Santa Messa esequiale. L’umile servitore della vigna del Signore ha consegnato il suo spirito, è volato in cielo accolto dagli Angeli e dai Santi. Cielo di Roma che l’altro giorno era coperto da una fitta nebbia. Sembrava che fosse arrivato finalmente l’inverno. Faceva un po’ freddo, tutti indossavano vestiti pesanti. Ma il freddo pungente non ha fermato le migliaia e migliaia di fedeli giunti a Roma da tutto il mondo che di prima mattina, quando ancora era buio, si sono pazientemente messi in coda per entrare in Piazza San Pietro controllata da centinaia di Agenti per assistere al funerale di un Papa emerito, il primo della storia, e dargli l’estremo saluto. C’era una folta delegazione della Germania e tanti uomini della sua terra natale vestiti con gli abiti tradizionali. Una banda bavarese suona i propri inni. C’era la delegazione italiana guidata dal Presidente della Repubblica Mattarella che sedeva accanto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Dietro di loro il Presidente della Camera e il Vice Presidente del Senato. Dopo la Messa e la benedizione del feretro con l’acqua santa e l’incenso, l’ultimo saluto del Papa Francesco che si inchina di fronte alla bara, la bacia, poggia la mano sinistra sul cuore come per dire grazie per tutto quello che papa Ratzinger ha fatto durante il suo pur breve pontificato. Le campane di San Pietro suonano a mortorio e i fedeli in Piazza battono le mani e gridano: Santo subito. Poi il feretro dai 12 sediari viene portato nelle grotte vaticane per essere tumulato nella tomba che fu di Giovanni Paolo II. Riposa in pace, Papa Benedetto, e che la tua gioia sia perfetta, così disse Papa Francesco nell’omelia. Anche io ho seguito il funerale in silenzio e in perfetto raccoglimento seduto in poltrona della mia abitazione, come avevo seguito con le lacrime agli occhi e sgomento quell’ultimo viaggio che fece Papa Benedetto quando lasciò il Vaticano su quell’elicottero bianco verso Castel Gandolfo. Il Papa andò via dal Vaticano e non ci è tornato mai più come Pontefice. Ma prima che lasciasse Roma, ha voluto dare a Roma e ai romani una sua ultima benedizione dall’alto. L’elicottero ha compiuto due giri intorno alla Cupola di San Pietro. L’ultimo saluto, questa volta, lo hanno voluto dare le migliaia di fedeli a questo Papa che anche se da molti non tanto amato, lascerà un segno nella storia.

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Grand Hotel SavoiaCome del resto milioni di italiani, poco prima del gran cenone, ho seguito in silenzio e in raccoglimento il discorso che il Presidente della Repubblica Mattarella ha rivolto agli italiani la sera di San Silvestro. Mi hanno colpito alcuni punti che ha voluto rimarcare: Sulla folle guerra, scatenata nel 2022 dalla Federazione russa che sta procurando lutti e rovine; sul Covid che ha provocato e ha aggravato tensioni sociali, fratture e povertà; sui troppi morti sulle strade; sulle recenti elezioni politiche che per la prima volta si sono svolte in autunno e che hanno fornito un risultato elettorale chiaro; sulla nascita di un esecutivo guidato per la prima volta da una donna, un fatto da tempo maturo. Ma quello che più mi ha maggiormente colpito e che, secondo me, è uno dei passaggi più rilevanti del discorso e che i giornali hanno voluto evidenziare in prima pagina a caratteri di scatola, come ha fatto anche il nostro Quotidiano del Sud il 2 gennaio u.s., è questa frase:- La Repubblica siamo noi. La Repubblica è di chi paga le tasse-. E’ anche vostra, cari lettori di Tirreno News. E’ anche mia che ho pagato sempre le tasse e continuo a pagarle mensilmente. Nel cedolino della pensione,infatti, ogni mese trovo le trattenute sull’IRPEF, sull’Addizionale Comunale e Regionale. E ogni anno, puntualmente arrivano le bollette comunali sull’IMU, sulla spazzatura, sull’acqua, etc. Ha avuto ragione il nostro Presidente, l’Italia è nostra, perché paghiamo le imposte e facciamo funzionare la sanità, il welfare i trasporti, la scuola, l’industria, il commercio, i servizi pubblici, il reddito di cittadinanza, le pensioni. E allora la facciano finita Calenda, Renzi, Letta e Conte sconfitti nelle urne. Nei talk show televisivi e nelle interviste affermano spocchiosi che questo Governo non dura più di un anno. Cadrà, cadrà e alla fine tutti i partiti saranno chiamati, per il bene dell’Italia, a formare un nuovo Governo di unità nazionale. Ma il Presidente della Repubblica ha ribadito, ma loro non lo vogliono capire che dovranno aspettare lunghi anni se vogliono ancora andare al Governo senza mai vincere una elezione, che le ultime elezioni elettorali hanno fornito un risultato elettorale chiaro. Finalmente dopo un decennio in cui hanno governato partiti pur avendo perso le elezioni, al Governo, questa volta, abbiamo una maggioranza coesa e un Premier scelto dagli Italiani e non nominato dal Presidente della Repubblica e scelto dalle banche, dalle industrie, dai poteri forti. Dini, Monti, Draghi, Letta,Gentiloni, Renzi, parce sepulto. L’Italia, come recita il primo articolo della nostra Costituzione è una repubblica fondata sul lavoro. Chi lavora, dunque, deve pagare le tasse. Chi non lavora non paga tasse, viene assistito dallo Stato, perché non percepisce alcun reddito. E i precettori del reddito di cittadinanza potranno dire che la Repubblica Italiana è anche loro? No, per me non lo potranno dire. E allora la faccia finita il finto avvocato del popolo Conte che se la gode durante queste vacanze natalizie a Cortina d’Ampezzo e poi in piazza fa il Masaniello, Hotel 5 Stelle,Grand Hotel Savoia, euro 2.500 a notte, 5 stelle come il suo Movimento, alla faccia del popolino calabrese che non solo non può andare a sciare in Sila o in Gambarie d’Aspromonte, ma con quel poco che guadagna non riesce più a pagare le bollette di luce e gas. Grazie, signor Presidente per aver sottolineato questo concetto, da molti dimenticato. Io, che non ho paraocchi e che sono un uomo libero, l’ho interpretato così, altri commentatori politici e radical chic, invece: è stata una stilettata agli evasori fiscali.

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Pensione-E’ possibile ritirare la pensione anche dai 120 Postamat attivi sul territorio

COSENZA, 2gennaio 2023 – Poste Italiane comunica che le pensioni del mese di gennaio saranno in pagamento a partire damartedì 3 in tutti i 228 Uffici Postali della provincia di Cosenza.

In continuità con quanto fatto finora, con l’obiettivo di evitare assembramenti, il pagamento delle pensioniin contanti avverrà preferibilmente secondo la seguente turnazione alfabetica, che potrà variare in base al numero di giorni di apertura della sede di riferimento:

Pertanto,

i cognomi                    dalla A alla Cmartedì 3 gennaio

dalla D alla Kmercoledì 4 gennaio

dalla L alla Pgiovedì 5 gennaio

dalla Q alla Z sabato 7 gennaio (solo la mattina)

Le pensioni di gennaiosaranno disponibili, a partire da martedì 3 gennaio anche per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una PostepayEvolution che abbiano scelto l’accredito. I possessori di Carta di Debito associate a conti/libretti o di PostepayEvolution, quindi, potranno prelevare i contanti dai 120ATM Postamatdella provincia, senza recarsi allo sportello.Inoltre,i possessori di Carta di Debito associate a conti/libretti potranno usufruire gratuitamente di una polizza assicurativa che consente un risarcimento fino a € 700 all’anno sui furti di contante subiti nelle due ore successive al prelievo effettuato sia dagli sportelli postali sia dagli ATMPostamat.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.poste.it o contattare il numero verde 800 00 33 22.

Poste Italiane - Media Relations

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I Racconti

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